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aggio

Gioia Lomasti

Titolo | aggio Autore | Gioia Lomasti ISBN | 9788891172631 Prima edizione digitale: 2014 © Tutti i diritti riservati all’Autore Youcanprint Self-Publishing Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE) [email protected] www.youcanprint.it Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

aggio - Gioia Lomasti

aggio Gioia Lomasti

I edizione 2008 Ristampa 2009 2010 2011 2012 2013 II edizione 2014 III edizione Ebook 2015

Original Image Gioia Lomasti

Elaborazione grafica di copertina Marcello Lombardo

Website www.gioialomasti.eu

Promozione Autori & Artisti www.vetrinadelleemozioni.com

Ebook Editing: Marcello Lombardo & Gioia Lomasti

Contributi figurativi interno opera: "La Hazel" Inchiostro di china su carta Disegno dal vero 21.59 cm x 27.94 cm 15.11.2013 • Ore 9.53 © www.alcorngallery.com "Ma tu che stai, perché rimani?" Omaggio a Fabrizio De André Acquerello e china su carta • 25 x 35 cm 10.01.2010 © www.alcorngallery.com Chicco Fotografia © Gioia Lomasti

Dedico aggio ai miei Nonni

Dino e Viera

con amore e per sempre

Premessa

Questa mia prima pubblicazione uscì in precedente stesura editoriale nel 2008 e successive ristampe. AGGIO ripercorre molteplici tratti della mia vita e l'opera fu dedicata ai miei nonni mancati già da molti anni; con dolcezza e stima ne resta il ricordo per avermi cresciuta e amata. Inizio scrivendo semplicemente e comunicando l'amore, l'amore sofferto ma felice di esistere. Il libro è strutturato in cinque capitoli, momenti che si rilegano l'uno all'altro scanditi da un percorso interiore. È una sorta di diario di anni e ricordi lontani che si susseguono. I componimenti sono stati scritti quasi nell'intento di poter liberare pensieri che al momento sembravano insormontabili. Mi soffermo soprattutto al valore dell'amicizia, quella sfera di affetti che racchiude il centro del mio esistere e ne colora questo viaggio. Ho espresso molti dei miei testi avvolgendoli da armonie antiche, l'antico lo sento qualcosa di misterioso che ritrae traccia del nostro ato lasciandone il suo aggio indelebile. Ne ho raccolto frammenti tristi e li ho stretti nascondendoli all'interno di righe dove vi ho riposto le mie odi. Tra i testi prevale la figura maschile che incontrata in diversi aspetti mi accompagna. Rime che toccano i più grandi sentimenti quale l'amore percepito tristemente come un giocattolo calpestato e gettato via senza darvi il significato autentico. Le mie emozioni hanno fatto sì di condurre il mio progetto alla pubblicazione. Lascio AGGIO a tutti voi… come un quadro astratto… ad interpretarlo con la voce dei vostri cuori. Questa mia opera è immagine di impegno per progetti benefici, facendo sì che il sogno di aver scritto potrà davvero lasciarne un segno. Gioia Lomasti

La Hazel

"La Hazel" Inchiostro di china su carta Disegno dal vero 21.59 cm x 27.94 cm 15.11.2013 • Ore 9.53 © www.alcorngallery.com

Prefazione

aggio La melodia del quotidiano

Gioia Lomasti è l'artefice di una dolce, fragile architettura del cuore che raramente capita di leggere e che ci suggerisce un altro modo di vivere, di cogliere le cose, gli eventi, anche quelli più tragici. Un sogno dolcissimo che sa rendersi concreto e reale come è nella natura stessa del progetto di aiuto ad iniziative a scopo benefico a cui i proventi del libro vengono devoluti. Una lezione di vita oltreché di vera poesia. Prima che il tempo possa rapirne i contorni/ ne lascio ombre che addentrarsi lievi.../ S'addensano in i di cui tempo/ si ferma al aggio.../ E del aggio al restarne luce di ieri... Nulla è scontato nella poesia di Gioia Lomasti. Tutto è rigorosamente al suo posto. Ogni sillaba, ogni lemma, ogni verso si trova in quella determinata posizione perché è lì che deve stare per creare il giusto effetto sonoro, la giusta vibrazione dell'anima. C'è struttura, metodo, attenta analisi della melodia, del ritmo nei versi intensi e mai scontati della Lomasti, senza scadere nell'artificio retorico. Il suo labor limae tende inesorabile verso un'asciugatura sistematica dell'evento descritto per permettere al lettore una completa e avvolgente lettura, lontana da filtri e punti di vista. In questa raccolta c'è una poetica del quotidiano che emerge con chiarezza e rara limpidezza, vengono cantate le vicende più umili e dimesse, quelle dei sentimenti più veri e umani: l'amore per i propri cari, per le persone a noi vicine, per la vita intesa come libero scambio, reciprocità e non violento antagonismo. La delicatezza di Gioia Lomasti è sorprendente, lascia quasi senza fiato: “Corpo assopito…\ Ne vedo il destino\ la fine del canto\ che tu m'hai insegnato,\ dolore

di sguardo\ carpire il mio cuore” (Addio ai Nonni) e non permette alla finzione di prendere piede. Lo impedisce il verso breve e scarno, il gioco sillabico carico di dolente musicalità, la ritmica cadenzata, quasi fosse il suono di una campana durante il Vespro. Il libro strutturato in cinque aggi, cinque momenti che si richiamano a vicenda l’uno all’altro, è una sorta di diario di anni e di ricordi lontani che si susseguono senza sosta e aprono orizzonti inaspettati, viaggi dell'anima: “Anima vagabonda\ ferma sul ciglio d’un mistero\ carpir che d’estro accinse\ che irta poi si spinse,\ di vetro che s'infranse\ preludio di pianto,\ dentro a te si spense\ come un soffio\ al suo canto” (Lacrima). Qui vive ed è presente la tematica delle piccole cose, del sentimento dimesso eppure sempre pulsante che ricorda la lezione dei crepuscolari, di quella poesia che non ama il frastuono, l'esibizione, ma si ripiega su se stessa a trovare il vero senso dell'esistere, del nostro esserci. A cura del giornalista e critico letterario Alessandro Spadoni

Regalo unico dono infinito

A te...

Nell'infinità di un sogno avvolta nel silenzio ne scorgo la bellezza come un dolce lento, abbraccio la mia anima amata per incanto e mi rifugio in essa sfiorandone il suo canto. Leggera ma decisa soave eppur maestosa un solo paradiso e lei l'unica rosa, di luce è il suo splendore di spine è lei privata che donano parole avendola varcata...

Unico

Un sorriso è qualcosa di unico se viene dal cuore… Un tesoro è qualcosa di immenso se nasce dalla semplicità che racchiusa nella sua anima ha l'essenza meravigliosa di quel sorriso...

Di notte... di te

Come la notte che segue il giorno, aspetto solo il tuo ritorno. Così soave mia dolce meta, che nell'oscuro tutto s'allieta. Vedendo luce che arriva al cuore un sol pensiero ecco l'amore. Ecco che varca questo mio viaggio e nel trionfo di quel miraggio, che di maestoso era sorretto

ma che sol ora è stato eretto. E se di sogni verrà colmato il desiderio sarà saldato da qualche cosa di più imponente, che sol l'amore di te non mente. D'oro e di stelle nel firmamento amor ti amo ogni momento. Ogni mio attimo di paradiso sarà di te il mio sorriso che di più dolce possa donare alla mia vita poterti amare...

Il tuo amore è vita e dolcezza infinita E infinito è ciò che il mio amore è per te...

Lettere al cuore

Penso tu abbia compreso ciò che sono... In pochi istanti di vita sei riuscito a colmare la parte mancante del mio essere e credimi se dico che i miei giorni con te accanto racchiudono la bellezza e la forza meravigliosa che solo tu sai trasmettermi... L'importanza del tuo amore è qualcosa di surreale, di unico, va al di là delle parole e mi trasporta, mi accarezza, mi stringe a te... Se durasse anche solo un istante sarebbe la sensazione più importante di tutta una vita... Vivo di te e ti amo...

Il mare

Il mare dipinto di blu e di rosa dal sol che splende dall'aria sontuosa rispecchia nell'acqua nel torbido mare un'aria serena, un'aria d'amare. Il sole che picchia che arde che brucia nell'aria serena che il cuore l'indugia. Scritta all'età di 8 anni

La tua dolcezza è vita nel mio cuore... Ferma nei silenzi ascolto il tuo respiro...

Vittoria...

Ora ciò che vedo è luce infinita, tu sei la mia vittoria e la vita che percorrerò con dolcezza... Abbraccio colui che mi è accanto ora... Queste credimi non sono solo parole ma ciò che sarà...

Lettere al cuore

Amore, mi piace accompagnare le tue giornate e sentir la tua voce anche per pochi istanti... Da dove sei nato, sicuramente da un sogno... In cui quella sera sei arrivato a me... Quanto mi hai dato, e mi stai donando... Scorgo il rumore delle onde, il tuo respiro, la presenza di un emozione intensa, interminabile. Quanta strada, ma eccoti, eccoci in questa vita ad assaporare lo splendore di questo amore... Che mai da nessuno poteva esser creato... Perché unico e nostro... Eccoti su questa strada... Accompagnando la mia dolcemente... Cerco la tua mano, perché saldamente mi porta a te...

Infinito...

Non c'è gioia più grande di te... E ti sono accanto ogni istante senza fine... Se vita è questa... Vivere vorrei... In eterno...

L'amore regala attimi che conserveremo per sempre...

Sempre e comunque

Che il tuo giorno sia con il mio desiderio di vita... Mentre inseguo il tuo sguardo... Allorché resti sempre mia unica meta...

Lettere al cuore Cercare

Mi hai descritto come l'onda e così sono, mi emozioni e mi dai vita. Non ti conosco e a volte tu pensi che io non legga, ma non è cosi credimi. Sei il libro che vorrei leggere fino in fondo, mi rattrista e mi da forza, mi fa sorridere ed emozionare, arriva al cuore e mi impaurisce, sei le parole che sempre ho avuto, e che mi hai donato creando silenzio e pace. Ho paura un giorno forse, di vedere bianche pagine e cercare in esse... e ricercare te. Amo riflettere, amo trovarti in questa vita...

Nei suoi attimi.

Attimo

A te, mio sguardo che ogni giorno mi insegui, insegui i miei attimi, accompagni i miei pensieri e mi osservi non mi giudichi, attraversi i miei spazi, accarezzi i miei contorni, la mia mente, le parole, i dissapori. A te che sei speciale in ogni tuo cantico. A te pensiero stupendo sentiero di pace, anima cara, dedico il mio viaggio l'emozione del mio tempo la tentazione del sapere, la voglia di evadere

e il semplice gesto di ciò che io sono.

Lana

Ero avvolta in un gomitolo lontana e soave serena e sincera quasi protetta, determinata a risalire a dare un valore al mio essere. Quella cena è sopraggiunta all'improvviso, pronta ad offrire il suo cuore per un istante sincero e pacato, dolce. L'ho abbracciato nell'insicurezza di quello che sarà. Ma non lo aspetto, non cerco il valore, non spero... Anima nobile amo il pensiero che sei per me,

che mi accompagna, che accarezza i miei giorni. Son ferma a pensare a colmare i miei spazi di ciò che verrà, senza chiedere, senza pregare senza implorare.

Un libro

Vero, pronto forse ad accogliere altri pensieri...

Lettere al cuore Nuvole

Grazie, per ciò che sei... Se vuoi puoi svanire per sempre se voglio posso andarmene io, ma se siamo qui, ora, a darci un po' di conforto, è forse perché non l'abbiamo mai trovato, o non abbastanza. So che sognare ci conforta, credo che i sogni siano nuvole, a volte restano a volte si sfumano. Viaggiano dentro la mente, ci danno emozioni, timori, ci danno dolori. Credo di far parte di un sogno. Sfogliando le pagine di un libro mi sento trasportare in quella quiete,

che mai era stata raggiunta e senza fine, continuo a scorgere il calore di quel tempo.

Vivo

Questa sono io. Vivo nelle mie paure, nei ricordi, nelle canzoni e nelle melodie. Vivo nei sogni, nelle parole, nei difetti. Amo comprendere e dare. Amo la semplicità e adoro tutto ciò che mi da la vita. Amo emozionarmi, piangere e riflettere. Amo sapere che la solitudine viene placata e adoro ciò che verrà... Dimenticando pian piano ciò che era.

Stella

Non ci sono parole che possano descrivere ciò che mi doni... Ora resta il silenzio di questa notte... Ti sono accanto e ti sento amor mio. Ascoltando il battito dei nostri cuori... Vivendoti... Stringendomi nei tuoi sogni... Stella mia grande...

Vivere

Vivere la vita con te nel cuore è meraviglioso... Conoscerti è stata la vittoria più grande... Volerti bene... Credimi è vivere... Le strade sono infinite ma tutte mi portano a te... Dolce tesoro mio grande desidero tu sia felice... Amandoti in questo dolce lento che prosegue... Per noi... In noi...

Lettere al cuore

Amore Sei nato da un sogno, dai miei occhi, dal cuore... La tua dolcezza è unica... Sentirti accanto a me mi emoziona e mi dona la gioia più infinita... Amo i momenti ati con te, amo pensarti tesoro, amo la tua sincerità, amo stringerti per conservare in me un dono unico, la più grande e splendida delle cose, il tuo amore... Dolce angelo che accompagni questo mio viaggio... Dolce scrigno che conservi il mio cuore... Ti voglio tanto bene... D'infinito amore...

Luce

Ora mi addormenterò accanto al tuo cuore... Questo mio sogno m'accompagna... Ti accarezzo, ti bacio con tutta la dolcezza che solo tu mi sai dare, oltreando l'infinito colmando le emozioni sognando, sognando ancora sino alla luce del giorno che regalerà al risveglio la vera realtà... Tu mio sogno...

Pensiero

Il pensiero mi porta a te... Mentre chiudo gli occhi mi colmi il cuore e ti sento mio... Dolce carezza... Ti porto in me nel viaggio più bello... Ti ho atteso, ti ho cercato e chiudendo gli occhi invano... Ora ho trovato la più grande verità... Colui che amo...

Favola

Sto vivendo la favola più bella della mia vita, in cui quella sera tu, principe meraviglioso, mi portasti una rosa e mi prendesti per mano... Abbracciasti il mio cuore e mi baciasti... Ne facesti dono del tuo sguardo... Empiendomi di te per sempre.

Ombre

Sei stupore, che inebria l'ardore, varca confini risveglio d'amore, che mai provato onesto, sincero, rispecchia nell'anima abbraccia il mistero. Tutto s'innalza rendendo il ato, destino di un tempo ma dimenticato. Ombre nell'anima distanti e sospese, a perdersi dentro donandone attese. Destino di luce, calore del tempo, speranza inattesa portata a me dentro.

Angela

Capelli d'angelo cuore di seta, entri nell'anima stella cometa. Tu che la vita, a me porti dentro, cara e concreta spalla d'argento, che sai condurre con tale premessa, di ciò che accogliere dona certezza. Tu di quel cielo sei arcobaleno, capelli d'angelo tendi la mano. A me decisa nel tuo splendore, donandone forza di solo cuore.

Anni

Di forza, coraggio, sconfitta di un tempo, che lacrime vidi volare al mio fianco. Rifugio di pace, ripudio di vita, che sguardo rivide ostento e ferita. Fermezza e di quiete costruita dal niente, che come una porta si schiude al presente. Lasciandone ombra che invoca dolore, fermando la vita là dove si muore.

Poesia

Se di poesia fosse la vita, d'incanto dedica e immensa salita, poiché versi unici per la mia ode, poter varcare tutte le strade, di luoghi dolci da assaporare, perdersi dentro poter volare. Nido dell'anima che di profondo apre le porte del nostro mondo. Dono di cuore, ombra di sole, ancor sperare oltre quel mare...

Tesoro

Per la strada che voglio percorrere, dai tuoi occhi sino al cuore, ti sono accanto sempre e comunque, mio dolcissimo amore...

Tempo

Tra poco sarai qui a dedicarmi il tuo tempo, ti ascolterò, leggerò i tuoi occhi i tuoi silenzi saranno parole, il tuo respiro volerà inesorabilmente a me... Sazierai il mio spirito e varcherai il mio cuore... Perché con semplicità hai unito luce al buio... E di calore mi coprirai, con la bellezza del tuo sguardo che dolcemente mi porta al tuo fianco, per un attimo ancora, avvolgendo, stringendo la via che di te mi è accanto, perché di immensità e gioia è forza, facendo del nostro amore vita... Che di più grande mai fosse esistita...

Lettere al cuore

Come vorrei baciarti, stringerti, avvolgerti dal mio amore, vorrei chiudere gli occhi e nel riaprirli scorgere il tuo viso, il tuo sorriso... Mia emozione per ciò che mi doni ti amo...

Castello di rovi

Foglie

Foglie ai miei piedi morenti tra i rami, di luce riflessa ar tra le mani, che colsi dal niente l'autunno mi porse, sovente la strinsi che vita le tolse, rapii quel dolore tenendo sospesa di tenue figura che dea s'era arresa, al suo ritornar come polvere fosse, sparir su quel ramo che invano a lei visse.

Ricordi

Scavar nei ricordi di solchi di luce, all'or di premesse mantelli di voce, coprendo al suo canto d'antiche promesse, agli occhi il suo pianto sfuggente s'eresse, di scatole d'oro che sangue non tenne, di terra e detriti che inerte contenne, virtù del cammino lasciarne sepolto... Nel cupo destino dal tempo fu morto.

Volo

Restai come luce riflessa sul mare, intenso infinito poter dedicare, quel volo sfuggente ridona sorrisi, nel vuoto trovato, a un o ne presi, la forza decisa tendendone il cuore, carpendo il mistero seguendo il suo amore. Virtù di dolcezza di un solo momento, raccolta nel cielo al soffio dal vento.

Addio Ai nonni

Corpo assopito... Ne vedo il destino, la fine del canto che tu m'hai insegnato, dolore di sguardo carpire il mio cuore, partenza ed essenza per dove si muore... Arrivo di un tempo per ciò che sei stato, compagno e dolcezza che ne ha condannato, a dare tristezza a chi resta inerte e dentro fortezza, andare per sempre.

A te mano tesa che porto al mio fianco, legame di vita e luce di pianto.

Tu Roby

Figura di cuore, che strinsi... Ora lontana ma mia. Gioco di ottobre che vita ti diede... Favola e dolore che vide... Fango e trasparenza nel pensiero, malinconica assenza che crede... Dipinta, inerte e vera. Di dono unico, che di fiore nacque, a dar splendore al cammino che giacque.

Cosa resta indietro

Se di fermezza m'avessi toccato, fugace anima, pronta al peccato, e di ricordo resto indifesa, per ciò che perso era d'attesa, inerte, stanca, vivo in quell'ora di cui a te non sgorga parola, di quel destino, mai completato, ma che mio sole hai condannato, per un continuo fatto di niente, senza mattino

senza una mente. Viso di luce dinnanzi al mio cuore, mente di buio doni dolore, che ritornando nel mio destino, indietro lasci il nostro cammino.

Sassi

Odo sassi nel mare... Veleno d'amor che uccide e affonda...

Nanna

Nanna di vita e forza inaudita, nanna di cuore e di dolore, nanna di abbracci e specchi riflessi, nanna di occhi e sogni sconnessi. Nanna di cielo e di un sorriso che in vita mi desti trovar paradiso, che nanna non tolsi agl'occhi miei chiusi, aprendone sguardi nei giorni miei appresi.

A sé

Strugger di terra e pietra che di palazzo non erse, crebbe sterpaglia e foglia che fondamenta non porse. Vicolo di nessuno che nel cammino si aggira, vicolo di qualcuno che umilmente s'inchina. Vedendo incustodito in quel castello il suo cuore, strappato inutilmente alla sua forza all'amore. Anima che da sola varcar non vede più l'ombra, ferma nella dimora di i vuoti s'inonda...

Infranto

Cerco la grazia di un tempo, resta il dolore che sento, infrangere nel mio destino, di quel antico cammino...

Vite

Gioco di carte, sguardo meschino, che nel mischiarle rubar declino, della vittoria che condannata, spesso leale spesso ingannata. Che giocar volle ancora una volta, girar la carta ora sepolta. Celar nel mentre istanti velati, scoprir si volle tutti i peccati. Di trasparenza dinnanzi al suo mazzo,

che si rigira dentro e di o, portar la vita e volgerla indietro, ora destino ora di pietra. Pronta a far scendere con le sue mani, l'ultima stele senza un domani.

Volto

Ricamo di donna, che interseca rose di volto fugace che spine l'arrese. Nel solo cospetto di lancia che inflisse, il tenue costato che ella prefisse. Ricamo di luce, dall'ombre e misteri ritratto di pace di sonni non veri. Che viso riflette carpendo i suoi anni la pace non visse coprendo gli affanni. Respiro di onda, s'innalza restia

creando l'essenza, a te madre mia.

Grigio

Veglia di occhio non perde il mio viso coccola fervida senza sorriso accanto venera nella mia anima, grigio di perla strusciar rianima. Calore intenso che dolce riposa, figura splendida se dir qualcosa, che tu di voce non ne fai parte, e di parole ne rendi arte. Del sol pensiero

a te inaudito, giallo di sguardo se di ferito, dimenticar del tuo calore, ciò che a me doni piccolo sole.

Castello di rovi

Erto di antichi rintocchi, che il tempo avea donato, scaltro ma indenne scudo ritorto nel costato. Rovo che crebbe e strinse, lembo che irto spense, scorgean risa sepolte oltrear la morte. Di rudere s'eresse, legato nell'oblio, che come mano tesse restar disegno a Dio. Tacer di te figura, sul tempo sfigurato, restar di te le mura, segnando il tuo ato.

Neo

Macchia di luce, di tulle di pace, voce del tempo, nata nel vento, poter udir dolcemente la voce, che del tuo manto ne fa il firmamento. Bellezza esile che piccola crebbe, della fanciulla dal dono ne ebbe vita... Dinnanzi a quel piccolo fiore, sbocciar si volle a te, mio amore...

Vecchia

Viso s'inflisse di luce nel quadro specchiarne volle di sospiro il suo nodo. Forzatamente rifletteva la sua pelle perdutamente il rimirar delle stelle. Vecchia di sguardo percepirne riflesso che spia declina di carpirne possesso. Bellezza spegnersi ma restarne degli occhi volto di donna riportarne balocchi. Che di figura non ne resta che ombra,

del tripudiar lentamente sprofonda.

Tunnel

Ossa scolpite vagar per quei boschi mantello oscurar di spiraglio la luce. Danze infeltrite che ne porgon l'oblio volgere al termine non vedendo alcun Dio Velo di maglia che si disfa nel fuoco ali staccate se dell'esser vissuto restar di fine lo scarnir delle ossa che di gomitolo scava e impronta la fossa. E di quel filo sgretolar come gesso lume si spense volto cupo che perso. Tunnel di nebbia che non ebbe destino

trovar continuo del suo invano cammino...

Cristallo

Riparo di oro... Che pioggia di vita ne spense alla vita... Portando a te solo...

Figura

Mancar sorriso mancar calore mancar occhi che di sguardo è splendore... Mancar dolcezza che l'istante ha donato anima mia e questa vita hai varcato... Mancar ione tua la forza, il candore e che interminabile trascorreva di ore... Respiro ne colsi gelosamente al cuore stringendone assenza essenza del mio amore...

Amo

Tela che tesser a se mio decoro tempo che volger sudor di te solo. Ricamar volli devota che aspetta una parola che solo è diletta. Cerco speranza di te anima mia che come ragno nel tesser la via catturar colse presenza d'ardore che volò via spezzandone il cuore.

Viaggio

Sassi raccolsi andar per quel viale peso di vita portai nelle tasche tacito autunno che inverno l'accolse lasciando sassi al tempo ne perse. Doni che spesso restarono impressi stretti nei pugni ne furono massi ma che sparir nel distratto cammino volarmi appresso lasciando declino. Persi là dove più vista ne ode

trovando forse di i la fede.

Nome a nome...

Rosa ne accolsi. ode che non persi. danza che percorsi. oro ne raccolsi. lode che mi desti. forza ne donasti. ora che arrivasti. Gioia ne facesti.

Petalo

Cerchio di acqua specchiar nel mio volto. Lacrima in ghiaccio mai non fu sciolto. Cielo di vetro nube e segreto volar di te al vento seta ne sento. Rosa al deserto profumo non s'ode bellezza ferma e tepida scalfita dalla sete. Di istante sei nato che svanir del calore di petalo non perse creandone un fiore.

Cielo e terra

Cielo e terra che ne strinsi. Cielo e terra che dipinsi. Cielo e terra che ne presi. Cielo e terra che ne arresi. Cielo e terra al mondo triste. Cielo e terra d'onde vaste. Cielo e terra di dolore. Cielo e terra crebbe amore. Cielo e terra stretto a noi arse piogge che d'eroi, ma ricordo del mistero terra crebbe a verso in cielo, riportandone un mattino la figura di bambino, che la vita va inseguendo nel domani suo svanendo.

Lima

Filo di vita d'amor sovrano che rilegarmi nella mia mano, fune di soglia ormai smarrita tornar di luce nelle mie dita. Impressa all'ombra del mio dolore danza di augelli che stormo vuole. Tornar al freddo che giunse appresso verso quel sole ormai soppresso. Veder varcare sopra il creato

ciò che mio mondo hai condannato. Quella figura che tuo cospetto render di me il solo affetto...

Sale

Punte ritorte verso il mio volto prostrar di rovi dentro a quel filtro e che di gioco non ebbe sorta che di paesaggio non ne conforta... Fumo che invade dondola piano salir di scala d'onde meschino, infilzar volle irto il mio fianco e dedicarmi lesto il suo pianto... Pelle di sale sciolta in parole

che di svanir restarne le sole.

Fine

Notte sovrana ritagli cupi che nelle membra s'intagliano muti regnò di tenda che muover piano scolpir di o vagar invano... Cercar appigli su cui restare che sonno volse al suo planare... Risveglio perse nel suo candore di sogno emerse senza valore. Volger ardito ad altra notte

salir ad essa schivar la sorte... Che apparve solo nell'imbrunire come di volo al suo morire.

Ma tu che stai, perché rimani?

"Ma tu che stai, perché rimani?" Omaggio a Fabrizio De André Acquerello e china su carta • 25 x 35 cm 10.01.2010 © www.alcorngallery.com

aggio

Luce

Foglie di rose posai sul mio cuore d'elmo non visse lasciandole sole. Strinsi nel ventre un anima vuota volar nel mentre un'unica meta. Svolta di o che di smarrir volle svelta nel peso al carpir che ne bolle. Sussurrai flebile oltre al silenzio nascita nobile al suo compenso. Ma che bellezza non diede la vita...

Solco di brezza immensa e ferita.

Lacrima

Finestra di pensiero che brezza ne trasporta tacita quiete che il tempo ne conforta. Ombra che varca il cielo oltre quella sorta che del tempo è posto e luce ne riporta... Placida veste di sentiero volo d'alte vie aprirsi al cogliere il respiro che aria diede addio... Anima vagabonda ferma sul ciglio d'un mistero carpir che d'estro accinse che irta poi si spinse, di vetro che s'infranse preludio di pianto,

dentro a te si spense come un soffio al suo canto.

Viottoli

Viottoli splendevano dinnanzi al cuor che pianse viottoli tortuosi arpia del lesto infante. Viottoli s'udivano al rimirar di volti, viottoli scendevano per le sonanti colpe. Viottoli di tocco maestria di usar la vita, viottoli al rintocco mormorio di sole dita. Viottoli trovati che persero la strada allontanar ne volsi trovandone l'entrata. Che uscita non accinse cammino di chi spera

che labirinto vinse volgendone alla sera.

Sfera

Bolla di istante vita che prega speranza volgere magia che l'affoga. Dondolar molle di grata figura predire al cieco la sola clausura. Di volto vociar che troppe parole al tempo l'afflisse volgendo a lui sole. Sfera predire futuro che tace d'estro al mentire togliendone pace.

Illusione

Venditore di sogni che giunse al mio contempo venditore di pegni stringendone il silenzio. Illusione di sale posandosi sul cuore nuda veste di sole sciogliendone rumore. Venditore di saggi poema del candore domatore di schegge che accinse alle dimore. Illusione venduta creandone ricchezza dura falce caduta recar di me stanchezza. Spazio dove la mente volta innanzi alla follia

che mentir dolcemente rinnegar di vita mia.

Canto

Soldo che paga destino del forte tintinnar seppe al comprar che ritorce l'anima sua che valor non ne diede chieder di mano al portar che non s'ode. Misero aspetto dalle gambe legate strada che visse sulle braccia posate. Piatto che vuoto pianger volle di rosa occhio che ignoto sul sorriso si posa. Povero d'anima ma grandezza infinita

soldo ripaga ma non cuce ferita. Piaga che Dio ritrovar la sua volta ode e virtù dedicarmi la sorta. Occhio di uomo che baciò il mio dolore portando il suo dolcemente al mio cuore.

Velo

Candela spegnersi d'esil sospiro cera disciolta calor di un addio... Pioggia cader che ne empie catino smorzar di danza volteggiar nel destino... Presagio freddo che del fuoco ne affossa ira decrebbe che novembre fu scossa... Lacrima densa di dolor respirava scender nel mentre che nel volto infuocava... Scheggia che al cuor cicatrice ne resta

ma del dolore bruciar seppe funesta... Fiaccola inerte che vociar di sol tempo spense per sempre, il bagliore al lamento.

Colore

Pagina bianca che tempo scrisse pagine vuote che il tempo visse che impresse il volto a lunghi spazi segnando i varcando massi. Volto di dama donna di viso cosparse pioggia sciolse sorriso. Colar la trama che l'acqua ne impresse sfocando i segni al sol la soppresse. Capo che avvolse lacrima scese

scrivendo vite alle sue prose. Che ora empie pagine ancora lasciar nel niente una parola. Libro fu nome Schiuderne a fato ciò che rimasto era sognato...

Rintocco

Ombra che al cuor giungesti riflessa peccato amaro di anima mossa come scoccar nella terza mia ora tempo si perse senza dimora. Angelo in viso con occhi di ghiaccio che del sorriso facesti lo straccio, felicità del massacro che nacque gioia di volto annegar nelle acque. E dal calor che di abbraccio ne diede

toccar dolore che arrivar sino al piede che pestar volle chinandone il capo funesto prese ciò che gl'era dovuto. E addio s'irruppe volgendo lo sguardo occhio di ghiaccio che di uomo bugiardo, sciolse incantesimo incatenato nonché in catena lui era saldato. E al terzo o perdere ancora quella follia che all'amor diede l'ora.

Chiave

Notte d'assenza inaspettata che di presenza ne fu colmata unguento gelido che ne leniva ferita gracida sorda s'apriva. Viaggio di gelo portar lontano oltre quel cielo sparir nel tuono ma che ritorno vide la vita riaprir ne volse quella ferita. Notte di bacio morbide sbarre

che s'avvolgeva nella sua torre fredda dolcezza che inorridiva alla partenza dandone il via. E della mano vidi l'amore e del sol mentre vidi l'orrore che aprir di varco nella mia mente respiro volse a se mio presente.

Rete

Libero odio graffio all'oblio che di ripetersi invocar Dio di cicatrici portate nel canto sputar addosso al solo spavento. Ira decrebbe morbida quiete della ione tagliò la sua rete infranse il corpo che di parola veder ritorto anima sola. A condannar la donna che crede alla scempiaggine

della sua ode che di miseria fu rivestito sulla partenza sonando di vuoto. Inflisse pena di quella figura al mio fuggir oltre le mura ma che di carta morirono al vento rivolsi al pianto segnando il tormento...

Stella

Nudo di vita alle ossa percorse candido spirito nel destino ne volse credenza umida ne fece l'aspetto aspettar crebbe del vestir quel affetto. Velo trasparse la freddezza di anni soffermar volse all'ingiuria, agli affanni, speranza seppe rivestir nella mente dea che stette come giglio morente. Affogar lieve nel silenzio l'istante

che di creatura sol speranza sognante.

Gioco

Forza ne accinsi che uomo non vede e inutilmente affondava le pieghe alzando capo che a loro figura scendere volle spegnendo l'arsura. Sorseggiai cuori nel tempo che visse affondai ori sentendo soppresse le loro ombre vagar nei miei spazi, mente di vuoti sentirne gli strazi. Gioco divenne della mia vita

alla vendetta sol ricevuta...

Lei

Stella che brilli nel tuo destino gelido cielo a scaldar quel cammino, che invochi ai piedi di chi innalza il volto come una mano ne indichi il salto. Scaldi il mio cuore ora che notte muore nell'impeto delle sue lotte. Vegli nel nulla come sorretto solo l'amore resta li stretto. Volando a te nell'illusione sentendo il cantico

della ione, della vecchiaia portata a te via sempre con me sulla tua scia. Che separar volle vita terrena piangerne porse alla mia pena. Solo il ricordo resta a me stretto che di sconforto del giorno ne aspetto. Stringere al sole la tua dolcezza donna di cielo di luce riflessa.

Dolore

Di marmo candido che lastra inflisse dello spaccato anima visse, rifugio che selva fu spenta all'eterno arrivo di stretta morirne all'inverno. E neve cadde coprir col candore di splendida luce baciarti di sole, che freddo ne abbraccia la forza perduta volgendo la traccia della Sua venuta. Dono che terra di frutto ne accinse

sentendone stretta a fine che avvinse.

Fragilità

Sentir nell'aria fragile la brezza che mi hai dato specchio che in te mi isolo a quello che c'è stato sentiero che amai varcare mondo in cui volteggiare pienezza che sommerse in goccia sino al mare. Volto del mio ato che osservo trasparire trasporto del mio presente volgendo all'avvenire che di esistenza viverti oltre le irte sponde che di voler descriverti varcandone le onde. Di te non resta niente che il niente è tutto ora

perdendo la partenza trovar di se la sola...

Animo

Cammino percorso tumulti di note grida che lievi danzavano ignote ciottoli e vimini potei calpestare angoli bui varcai per svanire, taglienti spigoli di vetri infranti contrasti ripidi vidi annodarsi, posa che visse di lei sospesa pietra che a legno recò l'offesa. Nanna che il tempo ella cullava

ciglia che stanca s'abbandonava tornita ispida che di ingiallita ora che gl'anni l'avean vestita. Percorsi scorgersi dai davanzali sabbia posatasi sui suoi guanciali offuscar ora dentro quegli occhi animo dorme senza rintocchi...

aggio

Mente inerte dalle stanche rime che volger fiacca stette la fine, nel suo cappello fu conservato e da un mantello dimenticato, portata oltre all'incresparsi raggiunse rive su cui bagnarsi. Panche che sporgersi verso la vita come figura mostrar tornita, animo folle attonito scialle

portato al dorso sopra la pelle. Ferro che sbatterne dentro al suo manto oltreare dolor di canto, aspra ed attonita voce taciuta inginocchiata ed ora muta, che nel fervore di quel istante volle trasmettere ciò che presente, tolse con mano alla sua lancia al suo aggio sospirar stanca.

Lucciola

Sole che docile fervor di luce oltre i suoi occhi ella conduce, rubò fortuna scaldò i suoi anni ma del calore restar d'affanni. Strinse gli affetti che senza fine accompagnarono dolor di crine, fresie apire lungo il suo molo presto fuggente presero il volo. Muta presenza che della spuma

di quelle onde non diede luna, sole che dorme ora riposa lucciola spegnersi volar non osa. Prostrarsi esile al cavaliere che del suo scudo fece potere, rassegnar colse dentro l'istante quella risposta trovar domande, nebbia coprirne grandi parole sentir freddezza lasciarne cuore.

Coriandolo

Mossa dal vento come coriandolo mi poso toccar di corpi fruscio di sguardi m'annodo grida ribelli che come pelli sfioravano a dea che fragile mosse nella freddezza d'ingannar uomo al suo cospetto ne parve dono. La sua fermezza merletti intinse come biscotti e nel torpore delle sue notti

note raccolse impresse occhi scempio d'ardore. Vendetta fragile ma che sofferta diede la mano sciolta in lamento che risa s'empie della sua ira al sorseggiar di sola mira. E regalar ciò che il suo sguardo vide morir senza traguardo.

Preghiera

Di corpo sovente mostrar le mani congiungersi al tempo verso un domani mattino volse ma che imbrunire volto racchiudersi dolce sentire che nel ripetersi la litania lamento stridere dolor che sia peccar di voce esil, ritorto che nella stretta trovò il conforto della preghiera aveva prostrata a chi nell'anima l'aveva inculcata che desiderio tacito esilio fece dell'attimo il solo appiglio

e dal dolore di quel istante solo in un credo indusse stanco luce riflettersi al dio che morto delle sue odi varcò conforto che mani giunte stringer al cuore fragile anima al sol dolore.

Ferma

Della seduta che occhio ne seguiva ferma sull'altare scempio ne feriva. Sedia invocar ombra che di quattro fermi porse la sua fronda ad appigli inerti. Quante ne posava vecchia che abbracciava di sconforti e risa ella ti cullava. Ma di braccio fisso non poter varcare sonno che soppresso ne voleva baciare. Posa di ginocchio peso che al tuo ferro

animo riflesso dondolio di carro. Vita non ne fosse ma prostrar ne accinse mamma si dipinse cullar dolce all'ansie. Che di solitudine spoglia ne leniva di quel inquietudine ella ti svestiva...

Straccio

Osserva le mani che con maestria fecero scempio e a pugno s'apriva da tempo avverso ma che al dolore rottura invadere al tuo candore. Vita ne volse dentro di panno che del calore porse malanno e riveder splendere ancora delle tue piaghe trovar dimora. Che di ato ora permani

vecchio di volto verso un domani in cui al tesoro veder trasparire colla che stringerlo stette a morire. Ora che offender ciò che di nuovo chiuso nel vuoto non prese volo. Recar figura amor voluto al mio sudore sei pervenuto solo una volta volger di oro ciò che di vecchio ne porse al molo... Che innalzar volle d'innanzi al presente ricordo nitido

a ciò che non mente...

Inferno

Inferno visse veder dei tuoi occhi schiudersi al sole scaltro l'impresse scrigno soppresse che luce avvolse morir di sogno di te si apporse...

Cielo

Cielo aprirsi luce che infranse della mia notte porse domande che sguardo all'impeto vidi morire in quella lacrima a lui descrive... Suono non odesi voce che tace al sentimento ne fece brace braccia ne strinsi dell'illusione che di dividersi persi ragione... Quella parola che arse in gola

ora che fosse speranza sola chicco racchiuse troppo dolore al sol donare posai d'ardore... L'ultima dedica che senza fine ora ne segna il suo confine congiunger volle ancora un istante di amaro e dolce che di presente... Colmar ne apprese all'infinito che di restar segno del fato amor ne empi grande calore che dei tuoi petali

stringesti il cuore. ione vive soffocar lieve ora che d'acqua ne fosti neve.

Note

In mille note vidi parole che di riflettersi volsero al mare che senso includersi della stanchezza significato diede a me stessa... Soffermar volle sulla tua mente dondolar volse al mio presente muto trasmettere che di contrario fece di te questo frasario... In cui ne inflisse ori di luce

dove s'impresse nella mia pace nell'incertezza osai arrivare risposta porsi dentro al tuo cuore... La sola ode di te sincero vorrei invocare volta al tuo cielo...

Filo

Mi rivestii riversa al calore che uomo mi tolse rapendolo al cuore maestro di grazia versar nel respiro attesa di veli sentirne sospiro sconvolsi la via che cammino non colse ne porsi la scia della notte ne sciolse frammenti di polveri ricevendone in dono e a forza si aprì quel essenza di uomo amore lontano e compagno svanire

udendo di voce a speranza ne vive di ciò che taciuto ne voglia sentire vibrar di parola infilzai nel morire ma sola in distanze che paura s'infranse di gioco che al forse regalò nell'istante al viso di cuore si strinse nel petto il solo candore che inerpica stretto.

Miele

Di quella notte resta ricordo inflisse animi porse l'azzardo, di assenza limpida che penetrare entrar nel guscio dolor d'amore. Aspettai fissa oltre l'inganno aspettai fosse l'ultimo sonno, ora ne osservo ferma nel fato che Dio mi diede punto scolpito. Li trovai l'ombra se di fuggente chiusa tra il manto di altra gente, li trovar volto che mi sorrise ora che osservo leggio divise... E di rincorsa lungo la traccia niente mi porse, ersi le braccia, ora coprirti di altra persona vidi tornar di te la mia trama... E impressi versi, verso quel quadro che dal pennello volsi dipinto,

e appresi tersi oltre il riquadro che del suo anello figura avvinsi. Fine che stette se di infinito l'ultimo abbraccio volli scolpito, e del sol cuore donarne un pezzo or che di suo beltà ne apprezzo... Sentirne freddo che di quel bacio calor immenso fu consacrato, scese di lacrima ma non d'inganno l'amor che addio sciolse di un anno...

Sei

Anno di addio che augurio fu odio riporsi nel freddo al disarmar credo restando e partendo che nodo a me stette a nodo si strinse dal nodo ne ammette calore del forse ricordi di rupi che s'ergono al mondo scomposte ne ruppi in cui cuor vivendo risposta a domanda che tacita persi creandone onda... Augurio al sol cuore che mondo sia preso

augurio d'amore a te solo speso al niente mi volgo e tutto sin d'ora silenzio ne incombe all'ombra dimora... Sorriso donarti perché la tristezza vorrei cancellarla con questa carezza che viso distante dimentica in fretta diamante splendeva di istante s'aspetta... In dodici parti ne fece frammento che augurio d'addio restarne momento in dodici vasi che sogno svaniva piantai le mie odi

a terra moriva...

Gioia

Nome al dolore orma all'orrore crebbe tristezza morì bellezza grigia mancanza falsa speranza chiuse il suo cuore oltre la stanza spugna ingiallita spalla che pianse voltar di vita al tutto ne spense gioco ne visse luglio ne ammise foglia di gemma seccar decise dondolar folle stretta ne danza

stringer la pelle pioggia a speranza da cinque lettere compose gioia ritorcer contro la sola noia e di bellezza a cui portò nome e di amarezza non porse ragione nella sua strada volger brunita colpir di lettere scolpir di vita.

Perla

Di rara beltà fluir del candore che giallo scolpì di tempo l'ardore nel filo che seta raccolse di grappolo che spremer di seme fluirne al ritratto insieme di sfere unione alla luce al dolce ristoro che perla conduce legate da steli che unica sorta del crespo nei cieli a patto la forza pensieri svaniti avvolsero dea di doni serviti

commossa sincera trovar di sorelle che filo porgeva stringendo fardelli di lei proteggeva che ancora bambina ostenta negl'anni di stretta s'inchina scorgendone affanni che donna a conchiglia silenzia di mare che quiete smeriglia parola soave.

Sola al mio sole

Sola al mio sole

Osservai i tuoi occhi nascosi paure amai trasparire e inutilmente fluire toccai al dolore sorrisi al mentire intrise parole racconti a indorare ciecamente legar a te fossi diamante a cui in animo e mio possesso chiudere a scatola qual chiave hai soppresso? Tace ispido scoglio amor che di rocce morirne represso or che a me volsi sognando il sol tempo

portar a torbida quiete varcar della rete che trama ne indusse a grinfia non ruppe irruppe al tepore sonar di stonato strappando del nodo di tempo andato legar a te cuore che batter di ore respiro aspettar sola al mio sole.

Arco

Presagio d'autunno s'afflisse al contorno che linea ne pose se volta al presente di fata che il tempo ne tesse l'inganno inflisse soffrendo del volger la mente stringer la strada che tenebra morse volse di strega ferirne le forze maga che al sogno incantesimo porse mise disdegno al disegno rincorse che sfumatura frammentar di dita

dette sfortune del punger a vita a cui dell'arma bacchetta bruna infilzar volle codesta fortuna.

Fiaba

Restar o volger dei tuoi occhi dolcezza restar silenzi che d'immensa carezza restar risa che n'empiono il cuore restar di vite al cui sguardo non muore restar bellezza che al petto stette a rincuorar e ne porse di stretta la solitudine placar lieve restia ne fu l'istante di donar questa via. Che di toccar volto n'empie gioire che mano tese sentirne al tuo cuore che gioco spinse ciò che spento spariva

occhio che a me dolcemente s'apriva. Dolor di forza che ar sulle spalle volti ai rancori che ferirne la pelle sole che ora nelle notti del tempo ignoto dono che arrivar del momento in quel frangente che del niente era posto e ora a te dolcemente è riposto...

Orlo

Occhio di cielo svestir la mia immagine innata candela colar della luce toccar di maestria che all'orlo ne spinse dell'atto ne fece l'amor che non vinse parole d'immagini ferme in quel forte di cui alcun anima varcò le sue porte parete che assunse a spugna ne strinse l'ardor che ne mosse a notti s'intinse. Sentir nella pelle la parte di cielo

che cuore d'un pezzo dipinse sincero ed ore a descriverne a ombra di fato a mente ne volse a labbra invocato... Apparso di vero che al niente ne intinse scomparve mistero carpendone ansie.

Cruna

Mio dolce sguardo ti osservai in cielo giorno al ricordo accompagnar volo ora che fuochi vidi scivolare cantico che a te volli dedicare... Anima che strinse accompagnar mi vuole perdita alla vita che fece del dolore fardello che mi spense stringendone l'amore lasciando l'amarezza cammino di chi muore... A te che sguardo vero io volli meritare

a vita fece splendere dolcezza di calore che veglia il mio cammino a mano che si unisce padre che a me legar addio si definisce... Ma a fune ne fui salda a te scorsi presenza destino che ne scalda a vita la tua assenza...

Natale

Natale fu fine dell'anno ato che gioco al declino dorasse il creato, creatura che nacque profondo dicembre che al cuor diede luce che pace comprende. Doni che agl'occhi empiono tasche povere macchie a mani fuggiasche tasti battuti a suon di stornelli stonano muti visi e fardelli, di chi della festa non vide che ombre

a chi la sua testa la strinse alle fronde. Scrutar la lussuria del mesto signore sputar nell'assurdo all'ora ne muore, sospiro di vite che il bimbo le strinse preghiera che a loro di lui la dipinse al cuore gentile che fu mendicante manina di pargolo guarirne l'istante. Veder delle membra il solo Natale che ricco fu al povero togliendone il male veder dell'incanto il vero dolore donandolo a chi

di perirne ne duole discioglier cordone che pacco ne colse trovandone al dono quel unico forse...

Arco di cielo

Iniziale compose arco di bolla che al brillar la tua voce dell'addio fece stella... Pezza di cielo che spaziar del mio cuore comperai quel silenzio conservarne d'ardore... Chi di canzoni se d'emozioni a te di dolore e sensazioni. Pezzo di lume che al cuor raggiunse... Arco al mio cielo iniziale aggiunse...

Riflesso

Riflesso di luce al tacito volo poserai pace troverai voce... Specchio di cuore regalo smarrito del tuo dolore al volger ardito... Forza recisa che fortezza donasti ombra di cielo che gli dedicasti... Angelo nero stringendone al cuore scriverne a me virtù al tuo dolore... Che pace ne pose oltre quella salita

ne vidi parole e dolcezza infinita... Animo grande nascosto nel vuoto soglia di nube che volta all'ignoto... Gridar di luce a vita giungesti forza al coraggio che vita le desti. Gemma a gennaio coperta al tuo viaggio sbocciar aspetto varcarne il aggio... Bocciolo strinsi che a sera si chiuse vederne schiudersi al domani di rose...

Gesto

4gennaio pioggia che avanza del freddo includersi nella sostanza lacrima e ampolla ch'empie il mio cuore volto ne scorsi sentii dolore ne lasciò orma sete d'abbraccio che di concludersi volse coraggio verso l'ignoto dando lo stralcio del mio inseguirne verso quel salto in cui rintocco

nei pugni ne piansi anni di te speranza avvinsi e di sorriderti vidi al morire ciò che contatto non seppe apparire crudeltà fingere dentro la mente ma che d'amor ne vide il presente e che comunque invocarne fortuna luna che tace e si frantuma...

Versi

Bianca terra dei tuoi i diede vita arsa ai fossi...

Brace

Parola uscirne da corpo che tace lenta tortura ne fece brace che alimentò dolore sudato dandone vite oltre il suo fato di quel istante sentii il suo cuore nell'invocarlo invano amore portai il mio o che scompariva verso il trao d'onde moriva fuggendo via volar di sole

in quella nube nel suo dolore...

Danza

Fuggi via lontano lascia la vita che invano linea di fermo univa ciò che dell'ora finiva... Spazia la nebbia e vola danza di vita sola che di quel unica pietra restarne d'unica meta... Uomo che assenza invoca che di presenza data volto al cader della sera solco che più ne spera... Arma ne feci occhi che di segnar di giochi ciò che del tempo morto non seppe trovar conforto...

In me

In me sei parole in me eri sole in me la fortezza in me amarezza in me foglia gialla in me la mia spalla in me la bellezza in me una carezza in me sei dolore in me sei amore in me sei il vuoto in me sei l'ignoto in me sei l'inganno e solo follia qual spazio sei stato di me vita mia.

Giostra

Inerpicar stretto di quel mattino nel berne veleno ti vidi meschino e di sudore ne persi forza verso il planar cadde rincorsa. Vendicatore di male che accresce fogli bruciati di sole ne mesce goccia che cadde fitta di luce anni a cui tolse vita alla pace. In quella morsa stretta riavvolse di quei destini unione ne tolse dei suoi silenzi

che giudicati sospirar lenti rivendicati. Fine che addio non seppe donare perché d'addio ne porse al dolore...

Smarrito

Perso e riverso cieca partenza fissa nel vuoto dolor s'addensa d'air volse chiasso al silenzio oltre l'assurdo posar di denso cercar d'arpia verso quel lustro tristezza scorse posta al riposto fato segnato al tocco tintinna quattro le lacrime ne scrisse di penna pena mostrata nell'illusione

che scivolata pose emozione amor di odio gioia al valore chiusa per sempre nel suo dolore che d'infinito girar parole ne scese volto smarrendo d'amore.

Viaggia

Lunga la strada che spezzò parti irruppe ai cuori volse alle sorti vie differenti in cui vagare che intersecarsi fecero male strada di polvere strada infinita su cui sorridere a lei posata mano che torna e s'allontana cammino immobile esile, vana... Viaggio s'addentra solo s'apposta

che al suo morirne trovò risposta... Viaggio di sogni che frantumati volsero al cielo ormai sfumati...

Gennaio

Argentei coppi gennaio s'apriva verso gli schiocchi al sol scompariva cielo che attinse colori di specchio al mare cupo veleno di vecchio foglia caduta secca che sgretola sabbia segnata smeriglio in scatola al sospirar del viaggio tornare guado di cielo dimora prostrare... Bimbo che al freddo ne pose un sorriso

che scaldò anime nel gelo del viso...

Avorio

Vorrei riaverti piccolo fato volasti via e ora non t'odo vorrei riaverti piccola luce che nei miei sogni trovò la pace vorrei riaverti faccia d'avorio quadro che d'essere impresso al sudario vorrei riaverti odio che incombe vestirti l'anima d'amor che attende smorzando soffio che allontanarsi

ciò che di perso al verso scomporsi...

Lei

Posto che a me sostituirne crollar di luce e ora vestirne donna che vendersi a tua illusione dispetto, schiavo senza emozione di lei recarne unica meta veder di me la sola pietra rancore sibila nel tuo dormire guado che attende allo svanire ai tuoi affetti ponesti fiato

ella ne crebbe nel tuo costato ma ardor non empie verso quel cuore che del suo masso sdegnar l'amore ciò che la vita ne pose insuccesso porta che unita chiusa nel fosso viltà distinguersi e ripartita che a me non desti in quella vita e la tua ombra ora ti copre ciò che d'addio d'ombra si scopre...

Cometa

Sfuggir di vita arrivar sciolse or che di dita a te disperse addio che storna irrompe il volo a rupi torna toccando il suolo sfuggente sguardo rifugio al tocco che sfregio mosse lasciar rintocco mare che accolse cometa in volo stella che scorsi crollando al suolo verso ed istante

di mio sospese vita mi infranse soffrendo scese distanza danza cosparse ode avanzò assenza spezzar si rode.

Bambina

Bambina al cui tempo ne strinse sorriso che gracile al senso ne volse d'un grido bambina che amor dal sorger del sole si spense al futuro nel buio al rancore al mese ne nacque qual stella nel cielo a musa lei tacque sorgente di volo ma al cuore si spense ricordo are bambina sognante che attende al danzare... Del laccio che lega ato al futuro

del mazzo che slega di scender di scuro aggio che al Dio a spinta ne volse destando l'addio a mille rincorse...

Parole

Parole non dette parole ritorte che labbra suonar scalfendole forte parole sfumate sputate nel volto sentendo dolore vociarne al torto parole d'addio rodendone d'ira parole lasciate pagandone all'ora che imprecano sogno sfumato d'amore ne porse frantumo raccolto in parole...

Gocce

Raccolsi anime in quegli scritti ne strinsi volti ma non ne vidi libri che s'aprono di menti inerti s'odono suoni lamenti e sogni opere fragili pronte a fuggire uomini e specchi spesi al mentire volti e sorrisi sentii nel cuore fune che tesa morì d'ardore finzione al gioco si riponeva e sui suoi occhi

si rifletteva scolpendo a riga l'addormentare ciò che al promettere non può prostrare giocando ancora sull'illusione svuotar di sole stella ripone e immaginarla oltre al suo vetro inerpicare tornando indietro che di ato prese possesso cassetto chiuso cucirne aspetto che rilegar del suo dolore smarrì la chiave al vostro cuore...

Briciole

Ho riposto nel tuo cuore i miei i nei tuoi occhi che risposte non lasci trovar posto nelle mani al dolore che riempirne di due sole parole nel tuo volto ne affondai di paure e speranza che ne volse svanire di quel viaggio riponesti l'amore e ne vivo del ato oscurare quella terra calpestai al tuo fianco e di briciole ne cosparsi cammino del ricordo

che per sempre fu pianto d'altro volto ritrovarne mattino...

Pensiero

Riporvi dolore oltre la vita che versi scomporsi a te quella meta schiaffo che perse mano ne accolse verso di un viaggio gridandone al forse forza ne prese pensiero al sorriso lacrima scese rigandone il viso cuore al rispetto spezzato s'accese verso l'affetto che al fine l'attese.

Figure

Figure di volti... Naufragio del tempo... Insaponate quel viso, asciugando di risa... Coi vostri veli... Mani celar di nero, schiocchi, volteggi empier nel cuore... A neve alitar sciogliendone ardore... Pioggia... Segno del sogno... Perso e riverso... Mano, salda ne afferro, sfuggente grida... A spinta ne porge quel fermo di sbarra dipinta... Tragitti, strade s'intersecano, voci si vivono... Urla s'incalzano...

Voci, schiocchi di ire, dolore al suo vento... Sogni venduti sdegno d'avvento... Mormorii... Labbra sfiorate... Petalo sanguina al verso sperato. Libri s'empiono a righe di occhi, Libro che chiudersi al tempo di schiocchi... Vecchia, di stella trascorsi, d'amor che vita ne porsi, di sole che sola mi rese... A stella che luce s'arrese... Lume e speranza ne mesce, luce e sorriso ne esce, danze che al marcir della luna, sperar nell'innata fortuna... Resti a quel mondo e a me stessa, nel restare come all'ombra riflessa, acque che di torbido viaggio,

figure, riporne al aggio... Calore di valore sudato, calore che all'uomo fu dato... A penna che colore ne intrise al bianco che all'anima avvinse...

Infinito

Èil tempo il vento la pioggia infinito è il volo dell'alba che arpeggia infinito è il salto che senso ne fece infinito è il varco che vita ne mesce infinito è un sogno la sosta al placare infinito è segno rincorsa all'amore infinito è il volto che al cuor mio ne fu stretto infinito è il pegno dal pugno sorretto infinito è Dio

che al viaggio fu fine che di sguardo fermo a traccia ne imprime d'infinito splendere ai suoi occhi la pelle la tristezza scendere del suo volo alle stelle.

Leggero

Leggera veglia che scorge la notte leggiadro il tocco scalfendo la sorte sorriso solo versar nel silenzio leggero il volo che all'animo sento chiudesti il varco di quel cielo spezzato spaccarne al buio che del vasto ne ho amato chiusa per sempre nella notte al cospetto che desiderio del tuo vivere aspetto bacca che succo

ne attingeva veleno, lacrima scese che pozione ne temo abbracciar l'attimo e morirne al presente di ciò che battito d'altre notti ti spense.

Impronta

Spiagge si ergono nudi ricordi nidi avvizziti di terra ai volti sabbia rivivere della marea di segni spegnersi lungo la sera sola al di là creature compagne mani che al sciogliersi assenze di anni perdersi volto all'infinito sibila al vento trasporto al fato i che archi posero stanchi pose di ombre

uniti dai sonni luce celata rese al suo masso onda che al mare rispose di chiasso notturna danza scolpiva l'impronta che nel suo ardor di luna racconta.

Eri al tempo...

Fuga di cuori mare di sogni case segnate d'inganni alle fronti fronda di sole accoglier lieve ciò che di mente ne sciolse al miele posa veloce uccider vide speranza parve ma al sole stride lungo sentiero pose di fine ciò che d'amor spense le rime corpi d'unire

voci di brezza chiudersi al tempo che d'incertezza carezze a sogno ne dedicasti a mani perdersi al frantumarsi mare di piogge lacrime d'oro annegar dono si spense al suolo...

Freccia

Baciar la sorte baciar d'assorto leggiadra vela d'onde conforta portarmi al vento innalzar volse verso le rive oltre quel forse forza sperata che a fine svela anima avuta a scia scendeva ora che aleggia il rigo al bianco foglio coprirne oltre l'incanto al sentimento legarmi ancora

lacrima nera svanir ne sfiora al suo tormento voler d'amore sorgere anima al mio dolore...

Forza

3che al febbraio serrar ne porse voce d'inverno che al cuor rincorse eco di anni sentir sparire incanto scorger per non morire dolcezza all'impeto voglia che accresce limpida voce stretta ne mesce steppa che al freddo rincorse gelo luce al lamento volse al mio cielo umida veste riposta al sole

asciugar forse arsa d'ardore che rivestirne volto d'ignoto scaldò a speranza forza del gioco...

Breccia

Legata a te... Anni d'assenza legando ad occhi la tua presenza carezze scorgere alla dolcezza al sogno splenderne ora di brezza... Freccia che arco sparò nel cielo legando stelle d'onde ne spero che nelle lacrime ripose spine nel tuo sorriso recò la fine... Unendo te stretto al presente

mia dolce meta che al cuor ne splende legando a me speranza al cielo stretta d'amor ne sciolse il gelo...

Forse...

Chiusi quel libro che del suo pianto al mio ato strappando il canto dolce la stella ne prese posto a quel dolore che fu riposto risposta scese forse di fine forza d'amore che diede rime nella poesia udii cantare dopo la pioggia al cuore al male mano che ancora ne vedo ombre

ora l'afferro eco rimbomba ora ne scalda anima d'oro l'ultimo amor restarne il solo...

Fuoco

Fuoco che s'arde stretto nel cuore lungo le vie cruna d'amore veder morire ciò che d'intatto di quel traguardo ne ruppe il patto occhio fuggiasco che trasparire le nude ossa pose al perire lacrime all'ombra che solco al fosso fossero ori del tempo mosso e al sol miraggio che prese il posto

ora di cenere si fece mostro ora che tempo rivivrà l'ombra lingua di luce posar la fronda.

Sassi alle stelle

Terso

Affranti fragili pronti al mentire segno che forse porse al dolore ancor scolora di sogno andato disegna ombre porge ato terso alla stella che prese posto perso riverso ne fu scomposto agl'occhi fragili fissando al vuoto quelle parole di volto ignoto tempo che al tempo riposo diede volsi a lui luce che più ne ode

tempo di spazi vide avvizzire che spino spinse dentro al mio cuore

Stella e speranza volta al cielo... Sei per me... In me... E con me...

Lontano

Di te si perde splendida luce di te s'avverte umida soglia che istante visse con me l'assenza del tuo splendore alla presenza sguardo al silenzio che di fugace rese al cospetto la sola pace anima sola che del dolore rispecchia torbida dentro al mio cuore e specchio vide oltre i miei occhi

ciò che riflesso udir rintocchi e mani avvolte lacrima muore spegner per sempre a me l'amore...

Tocco

Pelle s'addentra inganno stride avvolge copre legge le fronde calore solo parte del niente colma lo spazio al corpo mente petali volger verso le strade coprir le tracce sibilo tace sole ne muore ombra ingiallisce versi ai miei versi sulle ferite...

Colmar di vuoto

Ogni cosa inizia... E al finire ci disarma... Arpiona l'animo che incanto aveva rapito corrode il cuore che colmo ora è vuoto e a te... Come nel momento in cui non ne eri parte scalfendo tenerezza... Bruciata carezza e a te veder di vuoto ancora salendo quel sentiero che a porta non dimora... A te lascio quella luce e oscuro gli occhi segnando altri i sostando al tuo pensiero dell'ora io ne spero e lascio dentro volger

a compimento dato stella che altro fosse rimembri nel ato...

Assolo

Niente dura in eterno... Ma stelle e cielo sono eterne... Mare e pioggia... Vento... E i ricordi... Che conserverò in me.

Ricordi che restano come sassi in mare... Sale che brucia nel vuoto al mio sole...

Dicembre

Esi spensero luci d'innanzi allo sguardo... E i che rassegnati legai a aggi stanchi... Si sono accesi occhi, si sono unite mani, varcando sogni, disegnando cammini tortuosi... Ma insieme... Con una parola scritta marcar di mano... Con una parola letta per assurdo... Con una lacrima al cielo lasciandone tanta dolcezza... Al vegliar del cuore in questo mio cuore... Dimora di piuma e al sol... Ne accarezza...

Tenerezza

Tenerezza volerti ricordare stella avversa che vidi scivolare mano strinsi e volle tener salda mano spinse che ora non ne scalda... Dura linea nel creder del silenzio morir tace all'ora del suo tempo che fugace al cuor ne prese volto ora fece del volo solo il solco sogni arresi

pronti alla speranza che a te presi roderne d'assenza dei suoi giorni desti a lei la via ne spezzasti ora la sua scia...

Filo di seta

Vibrar volasti verso s'infranse filo afferrai ma a filo pianse forbice ruppe seta al suo nome filar di meta della sua fune sgretola spezza rode l'inganno dimora vana erpica al sonno

ormai di fine verso l'ignoto ormai di spine sparir di vuoto.

Lettere al cuore

Farfalla del tempo ... Mi rattrista saper che dopo tanto si annullano le cose... Ma è la vita... Esser maturi vuol dire anche questo... A volte la presenza di un'altra persona sembra sostenerci... Mi aggrappo a qualsiasi segnale che sembra ridarmi vita... E crollo... Come sempre! Fragilità che non da respiro e che adora soffocare in me armandomi d'illusioni... Per poi disarmarmi... Ma alla fine questo è positivo anche se nero in apparenza... E dà il via alla sola cosa giusta, che fa di noi stesse forza e determinazione... Quella reale e non dettata da altri, la più importante. Prenditi tempo... Se riuscirai...

Angolo di cielo

Angolo di cielo lascia la mia stella al cuore... di chi la ama... Angolo di cielo lascia alla mia stella il cuore... per chi la ama...

Stella che al sogno resti... Desiderio e vita... qual sogno morirne... Alla luce infinita.

Rosa al blu...

Ora che ci sei ti spingo via mossa dal vento calore intenso che non mi appaga a porta vaga rosa che ne facesti... Perdesti il tempo spina che non mi punse al tuo tormento dolce... Viso a me solo dolor che luce porse il suo volo... Rosa color di notte prese del cuore a noi la sorte... Rossa

intrise all'oro d'averti amato sentirne volo...

Esse svaniscono...

Ombre varcar l'ignoto al tempo... Che di calor saranno il senso... Luce che a sguardi vissi e sogno che sguardo porse... E forse... Lasciai il suo nome... Di forze varcar spine che al male fu confine... Disarmar lievi... A rosa erpicar veli con lui sorrisi strinsi a lui del viso piansi

per lui che tempo a porta dorar la mia risposta...

Rosa rossa che amar possa, rosa nera d'amor spera...

Lui...

Dolce risveglio parte del cuore viver di oggi ciò che non muore sogno del forse che ingannar lieve ora che perso trovarne a sere... Amarti a versi di luci infrante amarti solo senza domande amarti all'impeto che poi scompare amarti ancora al tuo dolore...

Sogno... Al mio abbracciar... Al sogno...

Lettere al cuore

Saper di essere amati è l'unico traguardo che spegne la sofferenza e da luce alla vita... Amare è cielo che si fonde nel bagliore delle stelle a luce infinita... Non vi è risposta che vita sola può darne...

Le sensazioni sono attimi eterni che accompagnano i di quel cammino... Scolpendo nel cuore solchi di luce... Eterni agli attimi prostrar mattino.

Con te

Tempo che porta al tempo a mano legarne a via che separar tolse per riporne il senso... E quiete volger di nuovo di forza data... Angelo tornar di vita... Che amor moristi al sole viver dei tuoi pensieri a via che stella vuole solo dentro l'anima stringerne al cuore sola dentro a lacrima

trovar d'amore...

Viver a vittoria spesa... Vittoria resa...

Lettere al cuore

Ritroverai la via costruirai la tua vita... Siam pieni di tristezza da formarne un mare... Ma anche doni di dolcezza da colmare il cielo... Non piangerne dentro... Qualcun altro potrebbe soffrirne... A volte non ci si pensa si fa di un granello il nostro masso... Sono certa che cambieranno tante cose... Belle o brutte che siano bisogna viverle... Accettarle... E apprezzarle... Le persone ci ruotano attorno... Ci circondano... Ci lasciano... Ci amano... Fanne tesoro comunque sia...

A te una rosa... E il desiderio di quella sera... Stella che al cuor ne fosse impressa... Di luce varcarne ad essa...

Poesia d'autunno

Restar nel freddo luce s'impresse rosa or tacque a me riflesse sera di stelle mare silenzia in quella pace volse di danza mano d'addio ora ne odo cercar del nodo oro ne vedo fredda di sera che in altra s'apposta posar ne spera a te riposta amor del bacio lessi il tuo cuore

che tace solo e ne scolora amor di vero scrissi il mio sole che di sincero al viver muore...

Vivo di quei pochi attimi... La sola felicità...

Senza fine...

Granello afferrai sfumandone al vento anello affondai del mare fu tempo... Luce annebbiar d'anni al mio senso mente indorar di nero al pianto... Sera prostrai a mano il sogno e fune strappai a te del segno... Occhio lasciai a sguardo assenza trovar del fine vuota presenza...

Andrai... Del giorno...

Seme che irruppe oltre le sponde crescer di vero al ciò nasconder di quel sentiero neo ne trascese oltre il suo ponte punto ne mise nato d'autunno e in altra vita che donna viver a lui ferita parola sorda d'assurdo arrese color ne assunse verso che s'ode nel suo respiro piansi l'assenza

a te morirne o mia presenza tacito volo che volsi al cielo anima sola svanir nel vero...

Notti...

Al tuo baciar stretta di cuore avanzi ombra che dell'amore hai chiuso al sole coprendo il capo corpo che tace del condannato ciò che di luce splender poteva soffocar buia si riponeva ripiegar volle al suo splendore veder d'assenza a se, ne duole vederne anime che al suo contatto

spezzar di vuoto receder patto mano ne lasci stringerne d'ora ciò che sol d'ombra a me ne dimora...

Posar di mani al suo viso... Volto al cuore di un sorriso...

Viaggio al silenzio

Vetta che al tempo il canto sordo erger silenzioso, sorretto al cielo cupo del viaggio volse in volo al bianco del dirupo e solo... Cima dipinger d'altra via... E al velo del suo sole... Spaziar nel corpo al cuore... o che al sasso fu fortezza... Di acque scolpirne e a brezza... All'ombra del suo scialle morirne a notte in valle... Mormorio del cieco che volto non s'ode... Addii...

Spade riposte in risposte si vide... Fardello al cui tempo... Inginocchiai lamento... Gracile... E il senso del viver taciuto E tacito tace... Di ciò che compiuto è pace...

Lettere al cuore Oltre i silenzi tuoi

Potrei descriverti... Come un giorno che comincia, come aria che si posa, facendo di quel castello altri castelli che nel mare del silenzio s'innalzano... Potrei descriverti nel mentre di un'altra sigaretta, che s'accompagna al pensiero e volteggia, empie i polmoni di tristezze che si posano lievi nell'incertezza del valore... Potrei descrivere occhi affondar del pensare... Guidarmi in cose giuste... E stringer solitudine... Per poterla placare... Potrei... Di quel viaggio che rivedo, in fotogrammi appannati nel tempo... Di quei viaggi che ne odo e non scorgo il senso... Potrei apprendere il volo degli uccelli, che alla dimora stornare... Alla pace delle vette che al sonno ne vidi al planare... Mi allontano e torno al mio viaggio... Percorso e ripercorso, selvaggiamente... Altri occhi altre menti insaponarono al mio dolore... Con la luce di sorrisi spenti... Torno a quel viaggio... Ai rancori... Al dolore dei miei cari... Alla voglia di prenderli per mano e posarmi ai loro piedi e ricchezza sentir dentro...

Torno al pensiero di amori coltivati... Serra di vita trascorsa se a darne luce, che in lacrime annaffiai, indussi stanca e veder muta speranza, perdersi, d'assenza... Percorro sentieri... In cui gracile il senso del perder di nuovo... E al nuovo sostando... Ne osservo il suo canto... Solo... In cui a pace si fonde il buio... Veder chiudersi agl'occhi mi cullo nel respiro... Stringo quel lenzuolo che coprirà la mia perdita alla luce... E a te... Lascio semplicemente altre risposte... Alle tue risposte... A te anima sola ne veglio il sonno... E sorrido... Che il tempo all'ibrido ti culli e la pace... Dorar di vita terrena... Porti al tuo viso a luna... Che splenderne tace... Serena.

Postfazione

Gioia Lomasti invita il lettore nel suo percorso interiore. Punti scolpiti o casuali incontrati in questo cammino hanno il privilegio di vedere e sentirne l'animo, comunicandone grande fonte di emozione. aggio diventa così una raccolta che accompagna l'autrice sin dall'infanzia; gli stessi affetti percepiti nei testi hanno come denominatore comune l'amicizia, la famiglia, gli amori; l'amor sublime che maturato in ogni sua forma è il tesoro più grande. L'essenza della scrittura resa sentimento è la chiave che assicurerà il aggio ad altri mondi lasciandone vivo il ricordo di noi. Cristina Pelucchi

Prima che il tempo possa rapirne i contorni ne lascio ombre che addentrarsi lievi... S'addensano in i di cui tempo si ferma al aggio... E del aggio al restarne luce di ieri...

Gioia Lomasti

Chicco

Biografia

Gioia Lomasti nasce nel Luglio del 1973 a Ravenna; lavora come impiegata in ambito culturale. Sin da bambina riversa nella scrittura la sua più grande ione, attraverso la composizione di opere in poesia-prosa riscuotendo numerosi riconoscimenti da parte della critica grazie alla partecipazione a concorsi di poesia ed eventi culturali nazionali dedicati alla scrittura. È autrice di numerose pubblicazioni che spaziano dalla poesia alla narrativa, molte delle quali ispirate al cantautorato italiano. È promotrice di scrittura firmando centinaia di progetti a sua cura. Le sue collaborazioni si arricchiscono rapportandosi con prestigiose firme artistiche sia italiane che a livello internazionale; è redattrice e curatrice per la realizzazione ed il o di numerosissime opere che la vedono alla direzione di antologie AA.VV. e singoli autori; ad oggi ha sostenuto oltre mille autori a fronte delle loro pubblicazioni. Si occupa di favorire visibilità nella diffusione web. Altresì cura la promozione dedita all'arte in generis, alla scrittura e alla musica nei suoi portali web tra i quali si evidenzia "vetrinadelleemozioni.com" e relativo blog ad esso collegato; dirige le puntate radio di Vetrina delle Emozioni, laboratorio creativo da lei ideato nel Dicembre 2009 trasmesso su radio web Sonora con la collaborazione di migliaia di artisti , nel quale vengono promossi libri e musica ormai prossimo alle duecento puntate di diretta radio e in podcast; collabora alla direzione di web magazine; si occupa di designer realizzando l’aspetto grafico dei libri, sviluppa la sua arte anche nella fotografia e montaggio video, ha curato il design di molti siti web. Ad oggi è amministratore su social network di migliaia di pagine, e grandi gruppi dedicati alla musica e alla scrittura. Opera nel sociale, crede nel valore dell'amicizia quale miglior energia, emozione e fonte inesauribile di condivisione.

Promozione Autori & Artisti

www.vetrinadelleemozioni.com