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Da un punto di vista tematico, Goldoni avverte la necessità PAG 521 di un cambiamento, La riforma di Goldoni ha sicuramente avuto undopo il periodo impatto di fondamentale importanza sull’ambientebarocco, dallo stile e culturale veneziano. Durante il corso del Settecento,ampolloso verso la ata fortuna economica di Venezia non era che ridondante, un ricordo: la prosperità dei commerci, nonostante gliuno stile
SAGGIO BREVE – Goldoni e la Commedia dell’Arte
sforzi per ristabilirla, dopo lo spostamento delle principali rotte verso l’Atlantico andava sempre più in crisi, mentre in città si tenevano splendide feste, come il carnevale. Il teatro goldoniano deve le proprie caratteristiche a questo periodo storico e culturale. Prima della diffusione della riforma di Goldoni, quindi durante la seconda metà del Settecento, nello scenario teatrale italiano la Commedia dell’Arte, nata in Italia nel XVI secolo e popolare fino alla metà del XVIII secolo, aveva un ruolo dominante. Le rappresentazioni teatrali non si basavano su un copione scritto, ma su un canovaccio, una traccia sommaria sulla quale si sviluppava poi il dialogo, improvvisato dagli attori che a loro volta impersonavano delle maschere tradizionali1 ed immediatamente riconoscibili, che corrispondevano a dei tipi psicologici stereotipati. Goldoni mosse un’aspra critica a questa forma teatrale divenuta triviale e ripetitiva: egli “era contrario non alla commedia a soggetto, ma ai facili effetti e alle sconcezze cui si riduceva quasi sempre quello spettacolo”2. 1 Maschere della Commedia dell’Arte, XVI sec.,
incisione, Stoccolma, Nationalmuseum 2 A. STUSSI, Goldoni e l’ambiente veneziano, in Storia
della letteratura italiana, Il Settecento. Il secondo Settecento, diretta da E. MALATO, Il Sole 24 Ore, Milano 2005
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più ricca delle varie combinazioni della fantasia. Per questo motivo Goldoni, “attingendo direttamente all’immenso serbatoio della vita più naturale, coerente con la nuova cultura arcadica ereale di uomini razionalista. Da qui ne deriva la necessità, per comuni”7 si ispira l’autore, di eliminare dalla propria opera quel tipo diall’osservazione di commedia che ormai consisteva solamente in unadue “libri” pedissequa ripresentazione di caratteristiche eanticonvenzionali, il personaggi stereotipati, che il pubblico già conosceva.Mondo e il Teatro: Come scrisse egli stesso nelle sue Memorie, “I miei“Il primo mostra compatriotti erano accostumati da lungo tempo alle tanti e poi tanti vari farse triviali e agli spettacoli giganteschi”3, definendocaratteri di persone il pubblico dell’epoca “accostumato alle iperboli, alle[…]; il secondo poi antitesi, ed al ridicolo del gigantesco e romanzesco”4. […] fa conoscere Goldoni aspira ad un rinnovamento nel gusto teatralecon quali colori si e letterario: ciò che vagheggia non è la commedia debban dotta, regolata, alla latina, ma “la buona commedia” 5.rappresentare sulle Il suo concetto di buona commedia è questo: “TuttaScene i caratteri, le l’applicazione che ho messa nella costruzione delle ioni, gli mie commedie, è stata quella di non guastare la avvenimenti, che nel natura”6. Il celebre commediografo nella sua riforma non si rifà a modelli astratti, manieristici o convenzionali: per lui la natura ben osservata è ben 3 C. GOLDONI, Mémoires, parte II, cap. III, 3 voll., nella
traduzione dell’edizione Zatta, Venezia 1788, vol. II, p. 24 7 A. STUSSI, Goldoni 4 C. GOLDONI, Mémoires, parte I, cap. XXXVI, ed. cit., vol. e l’ambiente
I, p. 259
veneziano, in Storia della letteratura 5 C. GOLDONI, Mémoires, parte I, cap. XI, ed. cit., vol. I, italiana, Il Settecento. p. 295 Il secondo Settecento, diretta da 6 C. GOLDONI, Mémoires, parte III, cap. XI, ed. cit., vol. III,E. MALATO, Il Sole 24 p. 288 Ore, Milano 2005
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libro del Mondo si leggono”8. L’attenzione al mondo,fa compiere lo alla vita e scatto artistico più significativo”9. Perciò il protagonista della sua commedia è l’uomo, con le sue virtù e le sue debolezze, che crea e regola gli avvenimenti e le vicende, o ne cade in balìa: è una commedia borghese, fatta per i borghesi, che nella letteratura non cercano più evasione dalla vita quotidiana, ma piuttosto “un ragionevole specchio dei loro problemi, dei loro meriti, e perfino dei loro difetti”10. È quindi la classe borghese veneziana a costituire la condizione di base “necessaria alla riforma del 9 S. FERRONE, Carlo
all’esperienza umana, ai caratteri è ciò che “distingue Goldoni. Vita, opere, Goldoni da ogni altro autore del suo tempo, e che glicritica, messinscena, Sansoni, Firenze 1990 8 C. GOLDONI, Prefazione dell’autore alla prima raccolta 10 F. FIDO, Guida a
delle commedie (1750), in Opere, I, a cura di G. ORTOLANI, Mondadori, Milano 1935-56
Goldoni, Einaudi, Torino 1977
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Goldoni”11. Essa è la società in cui Goldoni si forma, e ciò lo porta sia ad ammirare l’ “uomo dabbene”, il cittadino onesto e attivo, sia a disprezzare il privilegio dell’aristocrazia: nella Locandiera muove un’aspra critica all’ozio parassitario e alla superbia della nobiltà. Da questo punto di vista Goldoni si può considerare un autore illuminista, benché l’Illuminismo goldoniano si fermi al teatro e non si espanda verso la politica: in una Venezia non rivoluzionaria in cui la borghesia ha l’egemonia economica, è l’uomo dabbene a rappresentare l’eroe di Goldoni.
11 F. FIDO, Guida a Goldoni, Einaudi, Torino 1977
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