Maurizio Michele Fazio
FIGLIO MIO
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Indice dei contenuti
PREFAZIONE GENITORI E FIGLI STORIA DI UN PAESE CHE BRILLAVA L'INCONTRO DI UN ANGELO APPUNTAMENTO CON IL DESTINO DESTINAZIONE FELICITÀ LA STRADA PER IL SUCCESSO OMAGGIO A STEVE
PARLANDO DI SICILIA
ISTRUZIONI PER VIVERE PARLIAMO DI ME LIBERI DI CREDERE IL PESO DELLA VERITA
PREFAZIONE
Un caloroso saluto cari lettori, mi presento, sono un ragazzo di ventotto anni, e già dieci anni fa pensavo che fosse un grande obiettivo scrivere. Ma ora che gli anni sulla carta d'identità aumentano, dopo mesi e mesi ati a sperare in successi lavorativi che non arrivano, e con lo scopo di esorcizzare l'incubo di restare un incompiuto mi sono imposto di portare a termine questo che definisco un progetto di vita. Non ho la pretesa di diventare uno scrittore di successo, resto umile e mantengo ben saldi i piedi a terra essendo convinto che sogni e realtà viaggino su binari differenti. Il mio obiettivo primario è di esprimere attraverso le mie parole le mie idee. Ricordate però che le idee migliori sono quelle che ognuno di noi elabora secondo i propri ideali. Nessuno ha ragione più di noi stessi, ma quello che più conta è saper vendere le proprie. Esatto vendere, come farebbe un buon venditore, il quale sarebbe capace di venderti un semplice sasso per un diamante puro. Non contano eleganza, caratteristiche, aspetti fisici e mentali, l'unica cosa che conta è la comunicazione; bisogna creare un'empatia con l'interlocutore e se io sarò cosi empatico e comunicatore forse riuscirò a far apprezzare il mio primo lavoro editoriale. Il titolo nasce dall'amore verso i bambini e dal desiderio di diventare padre, nel testo imposterò un discorso con il mio pargolo a cui spiegherò quella che è la vita, sottolineando ripetutamente quanto importante sia l'aspetto comunicativo. Bisogna sempre comunicare, anche se spesso gli sforzi non vengono ripagati a causa della cattiveria e dalla malafede delle persone. Dovete continuare a lottare per ciò che amate, lottare per tutto quello in cui credete e se le cose vanno male ricordatevi che dopo la burrasca ci sarà sempre il sole.
Abbiate il coraggio di osare, poi se non riuscite ad ottenere il meglio siate contenti, perché avete avuto il coraggio di mettervi in discussione. Siamo noi che di fronte alle difficoltà abbassiamo la testa e soffriamo, abbiamo paura, ma dobbiamo restare forti per superare le avversità. Di persone ne ho conosciute molte, ho visto invidia, cattiveria e presunzione, ma ho visto anche generosità e sostegno. Ricordate che potrete fare anche milioni di cose buone, ma alla fine verrete ricordati sempre per i vostri piccoli difetti. Per ora non ho avuto nulla in cambio, ma sono sicuro che un giorno avrò più creditori che detrattori. Questo libro lo dedico a Mamma e Papà, alla mia ragazza, agli zii, agli amici ma anche ai nemici: OGNI COSA, ANCHE LA PIU' NEGATIVA CI PERMETTE DI MATURARE.
Maurizio Michele Fazio
GENITORI E FIGLI
Ed eccoci qui, si sta svegliando l'alba, e i tuoi occhi sorridenti sembrano essere un richiamo per il sole che scalderà questa magnifica giornata. Vedi figliolo, queste lacrime che ora bagnano il tuo viso quando crescerai spariranno come per magia; attenzione però non credere che sia un bene, sarà solo un modo per sembrare più duro, ma ti terrai quel nervosismo, quella rabbia dentro, e credimi prima o poi esploderai. Per evitare ciò la cosa migliore è parlare con qualcuno, o anche urlare al mondo intero che non ce la fai più. Spesso non ti aiuteranno i consigli di chi ti ascolta, devi sapere infatti che non tutti vorranno il tuo bene; alcuni faranno finta di ascoltarti e diranno le solite frasi di circostanza. Sappi però che confidare i problemi ti aiuterà a sfogarti: potrai scrivere, parlare, cantare, o ascoltare musica. Non esiste una regola scritta da rispettare, ognuno di noi ha il suo metodo, io ad esempio scrivo. Non tenerti dentro la rabbia, essa logora e consuma, sfogati sempre e confidati con me e mamma, noi sì che ti ascolteremo, cercando di darti un sostegno nei momenti di difficoltà. Non fare l'errore che in tanti oggi commettono, si affidano ai social network perdendo qualsiasi capacità di instaurare un rapporto. Non si confidano con i genitori, seguono la massa, per farsi notare fumano, e bevono diventando violenti. Dicono che va tutto bene e poi leggi di loro sui giornali, o guardi la loro violenza in televisione. Forse si sentono forti, ma restano dei bulletti pronti a calpestare i sentimenti degli altri.
Non vergognarti di abbracciarci e baciarci, non è stupido volere bene, la vera cosa stupida è credere che non sia da uomini. Io ero così: non salutavo nemmeno quando uscivo, non mi confidavo, non abbracciavo mai nonna e nonno in quanto mi sembrava una cosa da bambini. Un giorno però conobbi una donna fantastica,una donna che riuscì a cambiarmi la vita, una di quelle donne cocciute e caparbie, ma allo steso tempo dolci e ionali che ti amano incondizionatamente e che ti fanno capire molte cose; quella donna diventò mia moglie, e ora ti culla mentre piangi. Mamma riuscì a farmi smettere di fumare, diventai un uomo maturo e insieme superammo molti ostacoli. Ora l'esperienza nostra servirà a farti crescere secondo forti ideali e sani principi. Mi fece anche capire che fino a quando i genitori sono vivi e stanno bene vanno rispettati, li devi abbracciare e coccolare, perché anche se loro non te lo chiedono direttamente, nel profondo del loro cuore sperano in una tua carezza. Eh sì, proprio così! Come noi coccoliamo te, tu dovrai coccolare noi, non per una legge scritta, ma perché senza amore la vita sarebbe solo una sequenza di immagini. Ah ricorda anche che davanti alle responsabilità non si deve scappare mai, anche se hai paura di quello che potrebbe succedere, anche se amici e colleghi ti consigliano di farti da parte prenditi le tue responsabilità; vai fino in fondo ed un giorno vedrai che ne sarà valsa la pena. Essere buoni figli non è semplice, ma tranquillo anche il nostro compito non è un gioco da ragazzi. Dobbiamo proteggerti dal male evitando allo stesso tempo di invadere i tuoi spazi, dovremmo fidarci quando da adolescente uscirai con i tuoi coetanei, però non potremmo accettare di ricevere telefonate nel cuore della notte. Non potremmo vietarti di usare internet, ma saremo in ansia perché se ne sentono di tutti i colori. Forse potremmo sembrarti pesanti, ma fidati li fuori il mondo non è cosi pulito. Ho conosciuto colleghi e ho sentito amici dire frasi del tipo: “mio figlio deve
provare tutto, potrà bere, potrà fumare, avrà tutti gli spazi che vuole”. Queste cose non le ho mai concepite, io dovrei permetterti di mettere a repentaglio la vita per farti provare certe emozioni? No, io da genitore ho l'obbligo di educarti e farti riconoscere il male, non facendotelo provare sulla tua pelle, ma istruendoti con amore e dialogo. Ricorda che vogliamo vederti crescere, e quello che insieme a mamma spero è che tu sia sempre felice, ma se così non fosse saremo pronti ad ascoltarti e a darti tutto il sostegno necessario. Sarai il nostro impegno primario, il lavoro e la nostra salute potranno anche aspettare, ma tu no, tu non dovrai are mai in secondo piano. Vedi figliolo, devi sapere che mettere un figlio al mondo a volte può essere anche semplice, ma le vere difficoltà stanno nell'educarti e nel non farti mancare il nostro amore. Sei fantastico con quegli occhietti e quella boccuccia dolce. Siamo pazzamente innamorati di te.
STORIA DI UN PAESE CHE BRILLAVA
Figliolo oggi il sole ha fatto capolino tra le nuvole, il cielo grigio è in tinta con la precaria condizione economica, ma oggi ti racconterò di come questo paese vide un vero e proprio boom economico. Stiamo parlando di una vita fa; iniziò tutto nel 1957, il 25 marzo con precisione, quando vennero firmati due trattati. Trattati che garantivano la validità della comunità economica europea attraverso l'unione doganale, una politica comune nei trasporti e nell'agricoltura, al libero movimento dei lavoratori, delle merci, dei capitali e dei servizi. Il boom economico fu reso possibile grazie anche alla presenza di mano d'opera superiore rispetto alla domanda, che permise alle imprese di contenere le pretese salariali, abbassando quindi i costi di produzione, e permettendo l'utilizzo di tecnologie migliorative. Queste ultime permisero alla FIAT di diventare società leader nel mercato automobilistico, con l'avvento della 600 prima e della 500; poco dopo permisero inoltre l'espansione degli elettrodomestici, e l'inaugurazione del primo tratto dell'autostrada del sole, portando il marchio del made in Italy al massimo splendore. Erano dei periodi economici di vero splendore, con le persone che uscivano ed erano felici. Mio caro, nel mondo dell'economia però, non si ha una costanza e ogni tanto il salto nel vuoto è d'obbligo. Se tu rifletti oggi noi viviamo di tecnologia, ma non riusciamo a costruire nulla di buono. Cerchiamo le cose migliori: cellulari strabilianti, macchine di lusso, e televisori da sballo, ma ci dimentichiamo dei veri valori.
L'affetto, la disponibilità al sacrificio vengono scacciati via dalle cose materiali; così computer, tablet e console, prendono il sopravvento e veniamo rapiti da questi apparecchi. Ricordo ancora quando un pomeriggio io e mamma ci imbattemmo in un video davvero toccante, e scoppiammo in lacrime. Il video in questione fu girato in occasione del Natale, da una famiglia molto povera e disagiata del centro America. Un bambino espresse il desiderio di ricevere uno smartphone di nuova generazione e la famiglia, facendo dei grossi sacrifici, glielo regalò. Prima di dargli il regalo però decisero di dargliene uno finto, mettendo al posto del telefono un tagliere. Figliolo se tu mai un giorno dovessi ricevere un regalo così sono convinto che la tua faccia, come la faccia di molti, farebbe capire quanto quel regalo fosse poco accetto. Ma non è colpa tua, è colpa della situazione esasperata che stiamo vivendo, basta pensare alle file chilometriche per acquistare i nuovi arrivi della tecnologia. Poco importa se non arrivi a fine mese, il telefono appena uscito, che costa settecento euro lo devi avere. La cosa che ci fece piangere fu la reazione del bambino, che allo scartare del finto regalo sorrise e disse grazie del regalo aggiungendo che non vedeva l'ora di usarlo insieme a loro. Poi aprì quello vero, non disse nulla e scoppiò a piangere abbracciando tutta la famiglia. Si dice che si stava meglio quando si stava peggio, ricordo che si usciva e si cercavano amicizie anche in un bar davanti ad un gelato. Ora gli amici li cerchiamo sui social, mandiamo una marea di messaggi sperando che vengano letti, ma molte volte questo non cambierà le cose. Oggi ci sono gli stati di facebook o i tweet, che ti assicuro diventano nella maggior parte dei casi esche per litigi e incomprensioni.
Davanti ad un monitor o davanti un telefono infatti, non capisci cosa a per la testa della gente e non ne catturi le emozioni. Riprendetevi il mondo e conquistatelo con la diplomazia e con la ione, ribellatevi a questo scempio, la violenza è sintomo di debolezza. Siamo schiavi della tecnologia, pazzi per i selfie e ci insultiamo a vicenda; il telefono non serve più per chiamare. Ora il telefono fa video e foto, manda messaggi, chiama, va in internet e fa ascoltare la musica. Abbiamo tutti miliardi di suonerie, ma quando sentiamo squillare un cellulare guardiamo tutti tra le tasche pensando che sia il nostro a squillare. Affidiamo al popolo del web i nostri pensieri, ma figliolo è tutto sbagliato! Ricorda che siamo uomini, non macchine, usate il cuore e la testa. Siamo tutti uguali dal sud al nord, chiari o scuri, alti o magri; non date peso a quanto vi viene riportato da terzi e accertatevi sempre di quale sia la verità. Sono cresciuto con i miti dell'uomo tigre e con canzoni che davano speranza, giocavo nel cortile con le grida di vicini esausti dalle urla di noi bambini che imitavamo i campioni del pallone. Ricordo che alle quattro in punto scendevo, giocavamo quelle partite con i palloni di spugna nel cortile, partite che duravano un'eternità. Anche ai ristoranti per le comunioni giocavo a pallone, è incredibile come c'era sempre qualcuno che avesse un pallone, io non ci pensavo più di tanto rovinando scarpe e sporcando vestiti. Mi sembra ancora di sentire le urla della nonna, che si arrabbiava puntualmente e mi diceva : “'Mauri iu t avvisu appena ti susi pigliu a corda e t attaccu na seggia.” Tradotto vuol dire che appena mi fossi alzato mi avrebbe legato alla sedia, questa
è una tipica espressione siciliana, ma credo che in tutta Italia venga usata questa frase. Andavo negli oratori a giocare, ricordo ancora i mal di gambe che avvertivo tornando a casa dopo un pomeriggio trascorso a correre appresso ad un pallone. Non ero un fenomeno, io ero sempre l'ultimo scelto quando si facevano le squadre, ma mi divertivo; e vedi figlio mio, quando hai ione tutto diventa bello. Tu da grande continua a coltivare le tue ioni e saremo fieri di te, piccolo campione qualunque sia il risultato per noi sarai sempre il vincitore.
L'INCONTRO DI UN ANGELO
Ben svegliato piccolo mio, oggi è il tuo terzo giorno in casa, e mi rendo conto che le cose che ti sto dicendo forse non le capirai nemmeno, ma intanto vedo che apprezzi e ascolti beato. Ora ti parlerò di una cosa meravigliosa, ti racconterò di quando il destino mi portò in dono la donna della mia, pardon, della nostra vita. Tutto cominciò un sabato come tanti, la buttammo lì per gioco, non sapevamo nemmeno come fossimo fatti, ma decidemmo di vederci. Ricordo ancora come fosse ieri l'emozione che provavo in quella stazione, era in ritardo e eggiavo nervosamente dicendomi: “bravo ma davvero pensavi fosse così semplice conoscere una ragazza?” Non ci credevo più, pioveva a dirotto e io fumavo nervosamente, quando all'improvviso eccola arrivare. Grande padronanza, elegante e l'odore del suo profumo preferito a lasciare una scia di freschezza. Un angelo sceso dal cielo, ero nervoso perché mi sentivo quasi inadeguato; saliti in macchina parlammo, parlammo tanto, ci fermammo in un bar e bevemmo un caffè. Continuammo a raccontarci delle nostre ferite, portammo fuori la sua dolce cagnolina, e anche se pioveva, mi sentivo come se intorno a noi ci fosse il sole. Poi arrivò il momento di tornare a casa, ricordo che le chiesi di poterla abbracciare, la strinsi forte come quasi a volerle dire che non volevo andare via. Durante il viaggio di ritorno continuavo a ripetermi che era troppo bella per me, sentendo il suo profumo ancora lì addosso. Ci piacemmo, capimmo quanto amore avremmo potuto darci, fu magia; nessuno credeva che fossimo lucidi o pronti per potere stare insieme. Ecco, anche questa cosa fa parte della stranezza del genere umano: pensare che tutti abbiano la stessa predisposizione all'amore. C'è gente a cui basta poco per innamorarsi, basta trovare una persona che condivida i tuoi interessi, che ti capisca, e che ti faccia sentire importante. In amore si accettano compromessi, quando vuoi amare ed essere amato lo sai che ci saranno momenti difficili, ma farai di tutto per mantenere in piedi la tua storia; ne dovrai essere consapevole e vedrai che tutto si risolverà. Mamma è un angelo entrato nella mia vita, è qualcosa che ti impedisce di non credere all'amore, con lei credi all'amore perché lei è l'amore.
E' a tratti lunatica, ma non sai quanto è sensibile. Ci fidanzammo in famiglia con scambio di anelli, lei mi diede una medaglia composta da due facce che formano un cuore: la metà datami la porto sempre con me e la uso quando stiamo lontani per sentire meno la sua mancanza. Ricordo di quanta fatica facevo a vederla una o due volte a settimana, in quel periodo non lavoravo, e quindi non potevamo fare altro. Le mandavo sempre un sacco di messaggi, penso che in quel periodo mamma sarebbe volentieri ata con la macchina sul mio telefono. Sostanzialmente credo sia normale, perché quando non puoi stare vicino alla persona che ami cerchi in tutti i modi di sentirla lì con te. Per lei ho abbandonato tutto, ho buttato via una parte del mio carattere, sono diventato uomo, e soprattutto ho dato la massima disponibilità, con l'unico obiettivo di vederla felice. Ti auguro un giorno di trovare una donna come lei, tu falle are momenti bellissimistandole sempre al suo fianco, anche a costo di rinunciare a qualcosa. Le mie rinunce sono state ripagate con te, magnifica creatura. Ti vogliamo bene.
APPUNTAMENTO CON IL DESTINO
La tua nascita è stata una gioia immensa, eravamo talmente emozionati che non riuscivamo nemmeno a chiudere occhio. Ti abbiamo desiderato tanto, eri un miraggio che non riuscivamo a raggiungere, ne abbiamo ate di giornate a chiederci quando avremmo avuto questa gioia anche noi; momenti in cui la tristezza sostituiva la speranza. Non ero nessuno, non lavoravo, e un giorno mi dissi: “perché non provare ad avere una possibilità? perché privarsi della gioia immensa che solo un figlio può dare per colpa dello stato e della crisi?“ Volevo regalare questa speranza anche a mamma, sognavamo una casa e un bambino tutto nostro, io mi sentivo impotente. Allora mi dissi: “provaci e un giorno magari sarai tu il vincitore.“ Cominciai a guardarmi intorno e vedendo il nulla mi convinsi a scrivere, ma iniziare non serve se non porti a termine un progetto. Me ne andai, andai in quel posto magnifico che mi sa dare grande tranquillità e forza; presi l'aereo e volai via dalle angosce. Poca roba nella valigia, ma una voglia incredibile di trovare la luce. Ero in Sicilia e per me contava solo trovare pace, serenità e idee per questo libro; mi posi come tempo di realizzazione undici giorni, sì una specie di follia, ma non potevo stare molto senza vedere la donna della mia vita. Misi da parte la nostalgia e mi misi sotto, era come un lavoro: mi alzavo alle sette del mattino, uscivo e mi sedevo su una panchina con il suono del mare a farmi da sottofondo. Scrivevo di getto su un quaderno, poi il pomeriggio copiavo a computer e ovviamente ampliavo quanto scritto in precedenza. Non era una vacanza, era una sorta di ritiro, come i ritiri che si fanno nel calcio, solo che al posto di allenare il fisico preparavo lo spirito, e la vittoria finale non era il campionato ma un libro. Questo testo potrà anche sembrare noioso o banale, a me però ha cambiato la vita. Da questa storia la gente dovrebbe imparare a continuare imperterriti nella ricerca del proprio destino. Si dice che il destino sia quello che cerchiamo, ed è quello che ho fatto. Ricorda piccolo: potrai anche are trent'anni da fallito, ma se hai qualcosa dentro, se credi in qualcosa fai di tutto per prendertela. Se hai fiducia in te stesso la gente si convincerà che vali. La realizzazione del libro non fu cosi veloce, il problema principale era trovare l'impaginazione corretta; io non mi limitai infatti a scrivere le parole, ma le ordinai in modo tale
di stampare le pagine pronte a essere piegate e a formare il libro. Non avevo molti soldi, e gli studi di grafica mi aiutarono a fare tutto in modo autonomo; Fu un lavoraccio, ma ne valse la pena. Con il libro già stampato e allestito io avrei dovuto solo farlo conoscere. A opera completata quindi arrivò il bello: non sapevo se sarebbe stato un progetto positivo, o solo un mucchio di parole buttate su un foglio. Ero titubante, ma finalmente la vita mi sorrise: riscontrai un successo inaspettato e il destino ci diede una grossa mano. Lo cercai quel benedetto destino, ai giorni interi a lavorare per progettarlo; ci furono momenti difficili, momenti in cui avrei buttato tutto per aria, ma la forza d'animo e la voglia di vincere è stata più forte. Quando ti ritroverai davanti ad una sconfitta dovrai ricordarti che hai perso solo un round, quello che più conta è rialzarti e picchiare più duro per vincere l'incontro. In ogni cosa che farai troverai difficoltà, ma se prenderai le misure, se ci metterai impegno, e se non ti volterai a pensare quale errori hai commesso riuscirai a sconfiggere le paure; ti accorgerai di avere vinto la sfida più bella, la sfida contro chi non ha mai puntato un centesimo su di te. Sì perché le paure di sbagliare ci attanagliano, abbiamo il terrore di fallire e questo ci condiziona, ci frena, non permettendoci di seguire la spinta del cuore. Esatto il cuore, forse anche tu crederai che serve solo ad amare, ma ogni scelta è una scelta di cuore. Spostarsi da una città all'altra, le amicizie, le donne che eranno per la tua vita, la grinta quando giochi a pallone, la voglia di raggiungere i tuoi obiettivi. Sono tutte azioni regolate da quell'organo che ci permette di vivere in collaborazione con il cervello. Non basta avere cuore serve anche cervello, bisogna essere liberi da pensieri brutti, siamo umani e siamo terribilmente complicati. Il mio sogno si è realizzato e insieme a quel sogno sei arrivato tu. Una copia di quel libro è nella libreria firmata e riporta la seguente dedica: Al mio bellissimo figlio, tanto desiderato e arrivato per merito di questo libro.
Con affetto e amore, il tuo Papà.
DESTINAZIONE FELICITÀ
Ciao piccolo, sono da solo in aeroporto, solo senza voi, ad aspettare che le lancette scorrano più veloci. Qui c'è poca gente, non ci conosciamo, e tutti aspettiamo di giungere finalmente a casa. La vita mi sta giocando un brutto scherzo, ma non posso piangermi addosso, non posso permettere di farmi distruggere dal beffardo ghigno di una sorte spietata e subdola. La mia intenzione è quella di riprendermi tutto quello a cui tengo di più, tutti dicono che il tempo mi aiuterà a cancellare il dolore, io però, non cancellerò proprio nulla. Voglio tenerlo dentro e trasformarlo nella spinta che mi spingerà fuori dal buio. Non ha senso cancellare la donna della mia vita, perché rappresenta i due anni più belli della mia esistenza fin qui; io per lei farò qualsiasi cosa. I momenti ati insieme faranno da monito alla rinascita, se qualcuno pensa che non sia in grado di garantirle un futuro, io questo benedetto futuro lo inventerò. Se questo stato non mi riconosce nulla devo essere io a prendere quello che mi spetta. Non mi sono mai tirato indietro dalle mie responsabilità, e non ho mai avuto paura della realtà, sono pronto per questa battaglia e nessuno riuscirà a fermarmi. Non ho mai voltato le spalle a nessuno, ho rinunciato a molto, ma nonostante tutto rifarei queste scelte altre dieci, cento, mille volte ancora. La vita è una strada lunga e dissestata: è come una scala, è piena di sali e scendi, non è solo felicità. Le persone che credono nell'amore non si fanno condizionare da nulla e nessuno; non siamo marionette, noi siamo coloro che muovono i fili decidendo la sorte del nostro destino e mandando in scena la storia migliore. Non possiamo disegnare la felicità, ma dobbiamo lottare per trovarla. Sai figliolo l'amore è una cosa davvero inspiegabile. É fantastico essere amati, condividere progetti, trovare il paradiso in terra, ma ci sarà un giorno in cui non ci capirai più nulla. Ti troverai di fronte ad un mare di dubbi, non sarai più lo stesso, e guardandoti allo specchio vedrai una persona spenta con un vuoto incredibile. Le distanze sembreranno immense, e la tua rabbia ti consumerà piano piano. Sarà lontana anni luce dai tuoi modi di vivere, ti sentirai davvero in gabbia come un leone ferito che cerca di raggiungere la salvezza. Ecco vedi, io come uscire dall'amore non l'ho capito mai: ho sempre cercato di
tenermi stretto quello a cui tengo di più. Se sia sbagliato o meno non lo so, ma credo che non si possa diventare qualcuno che non si è. Ci sono persone le quali pensano che il mondo sia pieno di donne, ma credo che arriverà un giorno in cui ti troverai davanti la donna giusta per te, la donna che ti farà battere forte il cuore solo guardandoti; ecco da quel giorno dovrai fare l'impossibile per restarle accanto. Non esiste destino che tenga, ricorda qualsiasi cosa vorrai ottenere, che sia amore o lavoro non potrai comprarla, ma dovrai conquistarla mossa dopo mossa. Non so se tutto si sistemerà in tempi brevi, ma quando sarai grande leggendo queste mie parole capirai che ho ragione.
LA STRADA PER IL SUCCESSO
Amore del tuo papà, cresci a vista d'occhio, e io nel mio cuore sono orgoglioso, perché davanti a me ho una splendida avventura da vivere. Vederti diventare grande, fare insieme a te milioni di cose, insegnandoti le sfaccettature di un mondo che nasconde grandi insidie. Ti troverai davanti a scelte coraggiose, e non importa che siano vittorie o sconfitte, avere il coraggio di seguire le proprie ambizioni ti farà essere migliore di altri. Sarai il migliore per me, e se mai un giorno dovessi essere in difficoltà affronteremo insieme il problema, con diplomazia e con le parole giuste. Se penserai che l'unico modo per ottenere l'approvazione altrui sia la violenza, sarai completamente fuori strada. La tattica vincente è il dialogo, dovrai mostrarti deciso e allo stesso tempo propenso all'ascolto, sapendo giustificare i motivi delle tue scelte, difendendole. Dovrai fare capire a chi ti giudica che la tua è una strategia corretta, sarai te stesso l'artefice principale del tuo successo. Riconoscerai il tuo talento, e sarà allora che metterai anima e corpo per raggiungere il tuo scopo. Devo confessarti che di dubbi ne ho avuti tantissimi, non sapevo se la strada fosse quella corretta, ma ero spinto dalla voglia di dimostrare agli altri di poter essere anche io una persona importante. Per importante non intendo famoso, mi sentivo sorato da tutti, gli altri facevano e disfacevano, e a me non restava che guardare, sapendo che prima o poi i miei pregi sarebbero usciti fuori. Emersi come segreti scomodi, come verità schiaccianti, apparsi all'improvviso. Non smettere mai di crederci, mai darla vinta ad una vita senza luce, devi splendere come stelle nel cielo, e se lo vorrai davvero ce la farai. Non devi essere un sognatore, devi spingere al massimo delle forze, e quando ti sentirai svuotato dovrai pensare all'unica cosa che ti piacerebbe davvero raggiungere. Si dice che nella vita ci si accontenta, si accetta ogni sofferenza senza lottare, non raggiungendo mai il successo. Basterebbe solo ribellarsi ad una vita chiusa da schemi che gli altri scelgono per te, basterebbe non guardare la distanza che ci separa dal successo. Rischieremo di soffrire di vertigini guardando in basso, siamo soggetti a sbalzi d'umore, e viviamo sperando che la situazione migliori. Abbi la voglia di raggiungere il successo e riuscirai a toccare il cielo con un dito. Puoi rischiare di perdere tutto, ma non perdere mai la tua dignità. Devi ricordarti che ogni cosa, anche la più dolorosa,
non nasce solo per distruggerti, ma fortifica e ti fa diventare un uomo più caparbio. "CREDI NEI TUOI SOGNI E UN GIORNO LORO DIVENTERANNO REALTÀ" "QUANDO PIANGI, LA COSA PEGGIORE STA NEL FATTO CHE L'UNICA PERSONA CHE POTREBBE CONSOLARTI, È LA STESSA PER LA QUALE STAI PIANGENDO”
OMAGGIO A STEVE
Stamattina mentre ero diretto in aeroporto, alla radio sentivo discutere di lavoro, veniva affrontato però un concetto diverso da quello che siamo abituati ad esprimere. In questo periodo ci deprimiamo, ci lasciamo andare, sprofondiamo nel grigiore di dati che ci vedono come detentori di record negativi; io guardando fuori sentivo parlare di invenzioni, ma non brevetti, bensì lavori. Inventarsi un mestiere, aggrapparsi con tutte le forze che abbiamo in corpo alle poche cose che potrebbero rivelarsi preziose. Se mi guardo intorno vedo solo terra bruciata: le fabbriche chiudono, i giovani faticano a trovare lavoro e purtroppo le famiglie faticano ad arrivare a fine mese. Oggi ti parlerò di un genio, una leggenda, che dimostrò a tutti di poter conquistare il mondo: sto parlando di Steve Jobs. Sei ancora neonato, ma diventando grande, ti capiterà di trovarti almeno una volta davanti ad un telefono, un tablet, o un computer marcato Apple. Questo marchio e questa tecnologia esistono prevalentemente grazie a lui. Steve nacque nel 1955 in California;, dopo sei mesi all'università di Portland, dove studiava informatica, decise di lasciare gli studi per lavorare alla progettazione dei videogame Atari. I soldi del primo stipendio li usò per partire con destinazione India, dove restò per un anno. Al suo ritorno decise di usare il garage di casa per fondare, insieme ad un suo ex compagno di liceo, la APPLE. Nacque cosi in quel garage di casa, il loro primo computer: l'Apple one. L'idea era quella di diminuire le dimensioni dei computer per far sì che potessero diventare macchine utilizzabili da tutti. Nel 1977 nacque l'Apple 2, il primo pc ad avere monitor e tastiera in dotazione. Steve insisteva e spingeva sul miglioramento continuo. Secondo la sua visione dell'informatica e del mondo, i computer oltre a essere funzionali dovevano essere belli. Ci furono varie criticità con l'amministratore delegato, e nel 1985 fondò la Next computer con l'obiettivo di avviare una vera e propria rivoluzione tecnologica. Un anno dopo acquistò la Pixar con lo scopo di realizzare animazioni computerizzate, e
che nel 1995 portò alla realizzazione di Toy Story, primo cartone creato esclusivamente con l'utilizzo tridimensionale della grafica computerizzata. Le crisi di Apple e Next riportarono Jobs alla base, permettendo nel 1998, la realizzazione del primo iMac, che racchiudeva lo schermo e gli altri componenti all'interno di un unico telaio. La vera innovazione tecnologica prese il via: nacque cosi l'ipod, che permetteva di ascoltare la musica ed era incredibilmente sottile. La sua mentalità innovativa permise la nascita dell'Iphone che permette di chiamare, navigare in internet, riprodurre video, di ingrandire e ridurre immagini, il tutto accompagnato da un design incredibilmente elegante. Steve si spense nel 2011, ma un anno prima, si portò al vertice del mondo grazie all'Ipad, il tablet marcato apple, che permette di navigare in internet. Ora ti riporto una frase illustre che rivolse a dei giovani neolaureati:
“IL VOSTRO TEMPO É LIMITATO, QUINDI NON SPRECATELO VIVENDO LA VITA DI QUALCUN ALTRO. SIATE AFFAMATI, SIATE FOLLI" Figliolo abbi il coraggio di seguire i tuoi sogni, così da poter fare un giorno la cosa che più desideri. Non farti programmare la vita dagli altri, vai e prenditi quello che ti spetta.
PARLANDO DI SICILIA
Oggi ti parlerò di una cosa a me molto cara: di una terra fantastica, bagnata da un mare stupendo, ma purtroppo rovinata dalle sue mille contraddizioni. Sto parlando della Sicilia. Giorni a dietro mi trovai in un ospedale, fortunatamente non da malato, quindi ero piuttosto lucido e libero da tormenti; questo mi ha permesso di vedere le cose sotto la giusta luce. Ho visto un sacco di mancanze, lamentele per attese infinite, fogli di dimissioni rilasciati dopo attese snervanti, ho addirittura assistito all'errore di prognosi di una signora a cui volevano visitare la testa quando il dolore era altrove. Ho osservato anche l'emergenza immigrati, che vengono abbandonati nei corridoi per ore senza che nessuno capisca la loro lingua. Davanti a tutto questo scempio, te lo giuro, mi arrabbio tantissimo. Non posso concepire che un ospedale, posto in un luogo soggetto a sbarchi e che deve gestire i paesi limitrofi, possa pensare di mantenere un organizzazione cosi grossolana con delle condizioni cosi degradate. Anche il mondo delle prestazioni del sistema sanitario nazionale è incomprensibile, addirittura i moduli per l'Inail vengono mandati ancora per raccomandata. Trovare centri sovvenzionati con la regione è al quanto complicato, ed ammesso che si riescano a trovare, i tempi di attesa sono lunghissimi. Il vero problema non è la mancanza dei fondi, è ridicolo dire che i soldi in Sicilia non arrivino, è più corretto dire che arrivano, ma vengono gestiti in maniera errata. Dare la colpa ai tagli imposti dal governo, la vedo come una vera e propria trovata per occultare i problemi nascondendosi dietro un dito. Nell'arco del 2014 le riunioni di commissioni convocate dal comune di Agrigento sono ben millecentotrentatre e ad ogni commissione c'è un premio presenza di centocinquantasei euro per singolo consigliere. E sai qual è la cosa che più fa sorridere? Il fatto che Trento ne abbia convocate solo centonove, e indovina un po', Agrigento è tra le ultime per tenore di vita. A cosa servono queste riunioni allora? Come mai nessuno riesce a venirne a capo? Com'è possibile che l'ospedale nuovo di Agrigento sia già in condizioni penose? Come si può mai costruire un ponte, che unisce Palermo con Agrigento, e vederlo
crollare dopo appena undici giorni? I soldi qui in Sicilia vengono sprecati, o meglio arricchiscono alcune persone e la povera gente soffre perché deve vivere in condizioni davvero disastrose. Figliolo se la Sicilia fosse gestita in maniera accurata sarebbe una oasi felice. Bisogna convincersi che le cose meravigliose non sono sintomo di rendiconto, se alla base non vi è una oculata gestione dei capitali e delle risorse. Abbiamo spiagge e mari bellissimi, ma un giorno sì e l'altro pure ci sono problemi nella rete idrica: qui non esiste l'acqua corrente. L'acqua qui la teniamo nelle cisterne perché viene distribuita per zone, e quando la danno viene conservata. Da bambino sogni di vivere qui, ma poi cresci e ti accorgi che anche la cosa più semplice in questa isola bella e dannata diventa una battaglia. Dobbiamo preservare le cose belle e sfruttarle! Pensi che la Sicilia abbia qualcosa da invidiare alle grandi mete turistiche? No, siamo figli di una terra bellissima, con l'odore dei limoni e delle arance, che ci culla con il suo mare, e con il suo sole che ispira l'inconfondibile carattere solare che ci contraddistingue. Siamo figli di tutto ciò, ma orfani, perché siamo stati sedotti dal fascino mediterraneo e allo stesso tempo abbandonati dalle mille contraddizioni di una terra che tutti chiamano terra bruciata.
ISTRUZIONI PER VIVERE
Siamo ancora distanti figlio mio, un mare di solitudine ci separa; mi mancate tantissimo, ho impresse nella mente le vostre facce, i vostri sorrisi, e i vostri piccoli gesti che mi riempivano le giornate. La lontananza mi sta facendo impazzire, ma il fatto che tra qualche giorno vi riabbraccerò mi allevia questa sofferenza. Oggi ancora più di ieri, mi rendo conto che sei un dono prezioso regalatomi da una donna fantastica. Prima di dormire spero sempre di sognarvi, il primo pensiero è sempre rivolto a voi, voi che siete la parte magnifica di una vita che a tratti mi vuole buttare a terra. Ancora devo parlarti di molte cose, ma non temere ti parlerò anche un po' di me: ti racconterò della mia vita, delle mie ioni e proverò a parlarti dei miei difetti. Andiamo con ordine, cominciamo da un aspetto che reputo fondamentale: parlo di educazione, che deve essere alla base della tua crescita. Un ometto bello e forte come te dovrà anche essere educato e rispettoso delle regole, non dovrai pensare che i nostri rimproveri siano solo pesanti. Non dovrai volerla vinta ad ogni costo, perché non si può avere sempre tutto dalla vita. Queste parole ti torneranno utili quando ti troverai di fronte a telefoni o oggetti costosi che non potremmo permetterci di regalarti. Noi faremo sforzi enormi per non farti desiderare le cose, nel nostro piccolo ti riempiremo di gioie non facendoti mancare nulla, dandoti amore e stabilità. In cambio chiediamo educazione e rispetto. Non ti chiederemo di diventare una mummia, ma nemmeno vorremo che tu pretenda di uscire sempre con gli amici. Le parolacce non dovrai usarle in tutte le frasi, in casa dovrai evitare di dirle, e quando sarai fuori dovrai comportati bene. Lo so che sentirai amici e compagni dirle, tu cerca però di distinguerti, non si diventa inferiori solo perché non si fa quello che fanno gli altri. Ricordo che quando ero piccolo io nonna mi dava una sberla sulla bocca ogni volta che mi sentiva dirle. Per mia concezione preferirei non alzarti nemmeno un dito, dovrai ascoltare quello che ti dico e ricordarti quanto le mie esperienze possano esserti utili. Crescerai e ti troverai tra i banchi di scuola, sarà per certi versi noioso, ma anche se ti potrà sembrare una perdita di tempo, la scuola qualcosa te la lascia. Credo comunque che debbano esserci delle migliorie nel sistema scolastico al fine di rendere più chiaro il mestiere che si andrà a scegliere. Io ad esempio, pur essendomi diplomato in grafica, non saprei nemmeno come iniziare a stampare con una macchina da stampa.
Servirebbe vedere il lavoro e provarlo con mano durante il percorso di studio. Ad esempio dedicare due o tre pomeriggi a settimana per delle lezioni pratiche in azienda. Manca una collocazione vera e propria dei giovani nel mondo del lavoro; non è vero che siamo viziati e che non vogliamo faticare, la verità è che nessuno ci dà la possibilità di dimostrare quanto valiamo. Oggi viene richiesta esperienza, studi universitari e conoscenza delle lingue straniere, ma ammesso che si riesca a essere scelti i contratti sono di uno o tre mesi. E sai cosa succede? Succede che dopo tre mesi dove impari a muoverti al meglio, o ti fanno un altro contratto di tre mesi o ti mandano a casa. Ora mi chiedo: ma mio padre, i miei zii, e altri milioni di persone negli anni settanta, secondo te potevano essere laureati, avere esperienza o conoscere le lingue? La risposta è no, ai loro tempi era tutto diverso, e ora che siamo tecnologici che cosa abbiamo? La gente andava negli uffici di collocamento, ora il collocamento ti rimanda alle offerte di lavoro consultabili in internet; solo che aprendo un annuncio e candidandoti ad una offerta, puoi trovarti davanti a cinquecento candidature inviate prima delle tue. Le nostre speranze sono affidate alla rete, ma ad essere sinceri credo che l'unica rete a cui ci troviamo di fronte è la rete della delusione. Usciti da scuola non sappiamo fare nulla, chi investirà sul nostro futuro? La risposta non la conosco, ma tu fortunatamente sei piccino e di queste cose non devi ancora preoccuparti. Dormi bimbo mio e non pensarci, TI ABBRACCIO FORTE
PARLIAMO DI ME
Ciao figliolo, l'alba sta svegliando questo nuovo giorno, io sono già sveglio da parecchio; questo mare è davvero spettacolare e rende il panorama davvero stupendo. Oggi come ti dicevo ieri cercherò di dirti un po' di cose su di me, anche se qualcosa l'ho già detta. Io vidi la luce il sette ottobre di ventinove anni fa, in un ospedale di Milano. Milanese di nascita, ma siciliano nel sangue e nel carattere, infatti nonno e nonna sono di Porto Empedocle, un ridente paese in provincia di Agrigento. Sono cresciuto con l'affetto di due genitori che mi aspettarono per otto lunghi anni, non sono il classico figlio di papà, ma i loro sforzi e i loro sacrifici resteranno impressi nella mia mente. Ogni cosa che desideravo, dopo sforzi e sforzi, mi veniva regalata. Ricordo che da piccolo piangevo la mattina perché volevo andare in macchina con il nonno, ma a portarmi a scuola era sempre la nonna a piedi; ora che penso a queste cose sorrido. Dei compagni di scuola non sopportavo quasi nessuno, non amavo alzare le mani, e non mi divertivo facendo dispetti. Sembravo il prototipo del bambino già uomo, ero completamente diverso dagli altri, mi divertivo giocando e non avevo molta voglia di studiare. In estate venivo in Sicilia e quando era tempo di tornare a Milano, i primi giorni non volevo parlare nemmeno al telefono perché mi mancavano terribilmente gli odori, le spiagge e i parenti. Il nonno si arrabbiava sempre minacciando che non saremmo più tornati poiché assisteva ai miei pianti isterici che duravano tre, quattro ore di fila. Prendevamo il treno e guardavo tutto il tempo fuori dal finestrino sperando di tornare indietro. Crescendo coltivai la ione per l'Inter, restavo incantato da quei colori e ci resto tutt'ora: quando inizia la partita sparisco e tifo come un pazzo. Il 23 maggio 2010 ero di ritorno da una comunione, arrivai a casa intorno alle 21, con un aereo proveniente da Catania, accesi la tv, e mi incollai davanti a quegli eroi che si giocavano la finale di coppa campioni contro il Bayern Monaco. Fu fantastica quella notte, accompagnata dalle note dell'inno della champions league, con due gol di Diego Milito che ci portarono sul tetto d'Europa e con una interminabile attesa allo stadio Giuseppe Meazza insieme ad un mio amico e compagno di tifo. Prima di salutarti ti parlerò di un altro aspetto delicato, ti parlerò delle amicizie. Come ti
raccontai tempo fa, per dare tutto il mio amore a mamma, mi allontanai da molte cose. Le amicizie purtroppo quando ci si innamora possono perdere intensità, questo può dipendere dalla mancanza di comunicazione o di simpatia tra il gruppo e la tua fidanzata. Per il bene “dell'amore della tua vita” ti sentirai di preservarla da ogni cattivo giudizio, e se lei non avrà piacere ad uscire in compagnia il cuore ti porterà a seguire la tua metà. Sarà anche poco ortodosso, ma l'amore, l'amore quello vero vince quasi su tutto; io mi allontanai continuando a ripetere che non era un abbandono, ma solo un rispettare la volontà della mia ragazza. Credo sia più normale restare in buoni rapporti nonostante le lontananze e le assenze, non volevo si alimentassero guerre, ma forse fu inevitabile. Sono di mentalità aperta, non mi piace giudicare male una persona, spero sempre che la felicità e la serenità stazionino nel cuore e nelle vite delle persone a cui voglio bene e di coloro che sono cresciute insieme a me. Certe volte l'orgoglio ci rende stupidi, aspettiamo che a scrivere siano gli altri perché crediamo che debba essere così. Io non mi sono fatto sentire ultimamente, ma alla fine ti sto raccontando anche di loro, quindi non rinnego nulla. Non so come gestirai tu la situazione, sappi solo che conviene sempre cercare di capire le situazioni mantenendo vivo ogni rapporto.
LIBERI DI CREDERE
Siamo a trentacinque ore dal mio ritorno, domani saluterò questa sorridente Sicilia per tornare nella cupa Milano dove riabbraccerò te e mamma; per fortuna esistete voi, sempre pronti a colorare i miei giorni con semplici gesti. Sono particolarmente stanco, ma sono pronto a riscendere in campo per riprendermi tutto. Sai è strano trovarsi lontani, ma questo viaggio mi ha permesso di trovare lo spunto giusto; sì ci sono stati alti e bassi, ma l'importante è stato rivedere questo paese e le tante persone che mi hanno visto crescere. Siamo sempre stati molto uniti nei tre anni che mi hanno visto lontano da qui, non dimenticando mai nessuno; in fondo il posto dove potevo rifugiarmi per cancellare i fantasmi è solamente questo. Sai vorrei parlarti di una cosa delicata oggi, ovvero di fede religiosa. Noi in famiglia siamo cattolici, ma un giorno ti chiederai che differenza c'è tra cristianesimo e cattolicesimo. Sostanzialmente il cattolico è anche cristiano, ma il cristiano può decidere di non essere cattolico, pensa ad esempio all'evangelismo. L'evangelismo fonda le proprie radici nella dottrina Luteriana, nega qualsiasi potere al Papa, non venera Maria, gli angeli e i santi, e ignora il culto delle reliquie e delle icone affermando il sacerdozio universale dei fedeli. Di fatto quindi non mette intermediari tra loro e Dio. Per ignoranza ci facciamo portavoce di un sentimento comune a tutti: la maggior parte di noi crede infatti che il aggio da una religione ad un'altra sia un segno di pazzia. Io sto nel mezzo, pur essendo cattolico non mi permetto di giudicare, insomma anche noi cattolici non andiamo a messa sempre, ma comunque crediamo in Dio. Gli evangelici dicono che Dio fa parte del loro cammino anche senza un prete e le sue funzioni, loro parlano di luce, le figure dei santi per loro sono solo rappresentazioni pagane. Dobbiamo prestare molta attenzione, per non incappare in spiacevoli e retrogradi discussioni, dobbiamo ricordare inoltre che un uomo resta uomo a prescindere dalla religione e dall'orientamento sessuale. Questi concetti sono stati tema di orrori nel ato (pensa al nazismo) e purtroppo lo sono ancora, con quella che viene definita la guerra santa. Ognuno deve essere libero di credere in quello che vuole, con l'accortezza però di non intaccare i credo altrui; dobbiamo essere intelligenti capendo che le scelte corrette non sono solo le nostre. Ora sono pronto ai saluti, posso partire. Sono contento di essere stato qui e spero di tornarci con te e Mamma. A presto figlio mio.
IL PESO DELLA VERITA
Un caloroso saluto a tutti coloro che hanno letto con attenzione e ione i capitoli precedenti, spero che vi siano piaciuti! Questo finale credo che in fondo vi sorprenderà. Innanzitutto perché cambia il destinatario a cui rivolgo i miei pensieri, ando dal pargolo tanto desiderato a voi che giudicherete queste mie parole; è cambiata soprattutto un'altra cosa. Volevo assicurare un futuro a me e a lei, sognavo in grande, ma lei ha smesso di crederci, io invece ho continuato a inseguire per un mese i fantasmi. Chissà magari il sogno continuerà con un'altra ragazza con altre usanze, forse dovrei cercare un partner che abbia le mie origini, facendo come dice il proverbio: mogli e buoi dei paesi tuoi. Non rinnego nulla del ato, ho dato tutto me stesso per amore, ma lei si è persa il punto più importante. Non ha creduto nel futuro, scordandosi che in me avrebbe trovato qualcosa da non farsi sfuggire. Ora sto cercando di metabolizzare tutto ciò che è accaduto, fino a pochi giorni fa infatti credevo che pubblicare un libro dove parlo di lei sarebbe stato solo un riaprire le ferite. Attualmente sono spinto da una forza nuova, la voglia di accantonare il ato per costruire un futuro migliore. Sappiate che la cosa più difficile è staccarsi dai ricordi, ma quando arrivi ad un certo punto ti stanchi di essere l'unico. L'unico a lottare, l'unico ad amare, e l'unico a non avere il coraggio di cancellare la donna che ho amato di più nella mia vita. È vero in amore non riesci mai a restare lucido, accetti mille compromessi, ma nella vita ci sono momenti e dinamiche che ti aiutano a capire che sei solo, da solo davanti ad un muro, innalzato per spezzare una storia in apparenza magica. Ci sono cose che non riescono a spiegarsi, resta solo da prenderne atto e progettare nuovamente la tua vita. Ogni momento, anche quello più delicato, deve essere utile alla rinascita. Non serve continuare a perdersi i momenti più belli aspettando ritorni scenografici, riprendetevi la vita e non permettete a nessuno di distruggervela; siamo puntini in un oceano di occasioni, e se una volta buttato il salvagente le persone preferiscono farsi trascinare dalla corrente dobbiamo pensare alla nostra salvezza. Ci saranno sempre opportunità migliori, ed è quello che spero succeda a me. Ringrazio per i momenti belli, maledico ogni giorno strappato alla felicità; resterà tutto scritto come una frase indelebile e un giorno, da lassù magari ci saranno solo applausi. Applausi per non avere mollato mai, applausi per aver dato il mio contributo a
tutti quelli che ne avevano bisogno. Però sappiate una cosa: sentire il suo respiro sul collo è stata la cosa più bella, certi ricordi non posso cancellarli dalla mente e fino a quando ci sarà anche la minima speranza lotterò per riportare in vita questo amore. Sarà solo lontana, ma proverò sempre a raggiungerla, perché un'altra dopo lei non può proprio esistere. Soffrirò l'indifferenza, ma sarò sempre lì a cercarla, a chiederle come vada la sua vita lontano da me; sarà sempre lì, nel cuore, e io continuerò a pensarla nonostante tutto. Cullerò ogni sogno affidandolo a questo libro per farlo diventare il punto di una nuova vita. Ho ato due mesi ad inseguire una chimera e non crederci più sarebbe come dare un calcio agli sforzi fatti, ai giorni ati su migliaia di parole e pensieri scritti su un foglio di carta. Se sarà un successo lo dedicherò soprattutto a te, te che hai ispirato la realizzazione di tutto ciò, sperando che al mio fianco possa ritrovarci quella lunatica e fantastica donna che mi ha rubato il cuore. Lo dedicherò a Mamma e Papà che mi hanno messo al mondo e sofferto dietro ad ogni mio sbalzo d'umore, lo dedicherò a coloro che hanno perso sonno dietro ai miei problemi in questo mese in Sicilia, grazie zii vi voglio bene. Ringrazio anche gli amici, che leggendo queste parole magari si sentiranno fieri di avermi conosciuto. Ringrazio soprattutto voi tutti per la fiducia, ricordate che la vita cambia in un istante, ma se si ha la forza di superare gli ostacoli e se si guarda all'orizzonte, il sole lo si può vedere sorgere. Nelle prossime pagine voglio regalarvi delle diapositive che racchiudono i pensieri e le mie emozioni usate per la creazione di questo libro. Un caloroso saluto a tutti, spero di potervi continuare a regalare emozioni nei prossimi anni.
Questa è la prima foto da me scelta, la storia più importante della mia vita è nata lì, un pomeriggio di Maggio del 2013, sul Duomo a vedere abbracciati la città vivere sotto di noi.
Ed ecco gli anelli e la medaglia che ci siamo scambiati il giorno del fidanzamento, ricordo ancora l'emozione, fu un giorno fantastico.
Sopra possiamo ammirare quello che definisco un incredibile titano dei trasporti, sono apionato di aerei, e per raggiungere a mia amata Sicilia, scappando dai fantasmi che mi pervadevano lo spirito mi misi proprio su questo aereo.
Questa è la magnifica veduta del molo di Porto Empedocle, semplicemente stupendo.