Racconti Prose Poesie 13638

CICCIO ANCONA

RACCONTI PROSE POESIE

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Indice dei contenuti

Copertina PAPA' LA MIA DEA QUELLO CHE NON TI HO ANCORA DETTO IL SOGNO PIU' BELLO SOLO PER TE IL SOGNO STELLA AMICIZIA IL VOLO MANCATO LOTO LA GIOIA E LA SOFFERENZA CARA L'AMORE MANCATO GLI ERRORI DIVERSI CHE IL TEMPO NON CAMBI IL RICORDO IL ROSETO CHE TU CI CREDA O NO

NON POSSO PIU’ LE BUGIE LA NOTTE AUTORE

Copertina

PAPA'

Sei andato via troppo presto, mi hai lasciato che non ero ancora maggiorenne, sono ati parecchi anni, troppi anni, ma sei sempre presente nella mia vita. Quel giorno di Settembre non c’eri, ho singhiozzato tre volte prima di dire “SI”, poi è andato tutto come avresti voluto Tu, anche se, in certi momenti, avrei voluto vederti seduto in quel tavolo bandito a festa. Ricordo ancora, con lacrime, quel mese di Luglio e quel mese di Maggio, avresti sicuramente pianto di gioia anche Tu, saremmo stati felici e contenti. Ricordo ancora quel mese di Ottobre, e come potrei mai dimenticare, perché, quella sera ha segnato una ferita indelebile dentro di me, quel mio diciassettesimo compleanno, era meglio se non arrivava. Ciao Papà.

PIANTO

LA MIA DEA

Ti ho conosciuto che ero quasi maggiorenne, era il 1° Settembre del 1979, ci siamo rincontrati, lo ricordo benissimo, il 10 Luglio del 1985, e dopo due giorni sei entrata nel mio cuore, ti ho amato da subito e ti amo ancora adesso. Il nostro amore è eterno, so che non ci lasceremo mai, qualunque cosa accada. Ti venero ogni santo giorno, ed ogni giorno tu sei sempre con me, nel mio cuore, mi dai coraggio in momenti infuocati, aiuto nel furore delle acque e nel terrore dei crolli, e come dici nella tua Preghiera, “il rischio è il nostro pane quotidiano” e “un giorno senza rischio non è vissuto”.

SANTA BARBARA

QUELLO CHE NON TI HO ANCORA DETTO

Abbiamo vissuto i giorni più belli, abbiamo goduto di attimi dolci, abbiamo gioito nei giorni natii, abbiamo riso mentre le candele si spegnevano, abbiamo vissuto anche i giorni più tristi, ma quello che volevo dirti ancora non te l’ho detto.

UNIONE DELLE MANI

IL SOGNO PIU' BELLO

Camminavamo felici su quel sentiero profumato, sotto la quercia secolare ci siamo amati come non mai, dopo la salita ci siamo riposati nel campo dei girasoli, ci siamo addormentati, ricordo che eravamo abbracciati. Quando mi sono svegliato tu, non c’eri più, ho riso di gioia, era ancora il mio sogno più bello.

TULIPANI

SOLO PER TE

Quanto sarebbe bello regalarti una stella, una di quelle più luminose, che accendono i desideri più profondi. Vorrei regalarti la luna, la mia luna, ma solo per te.

LUNA .

IL SOGNO

Le ho scritto decine di lettere, mai una risposta. La cerco tra le strade affollate, non la trovo mai. Aspetto un suo cenno, non arriva mai. Posso vederla, questo è il mio problema, in sogno solamente, anche l’altra notte è stata con me, sono state parole d’amore, mi chinai a terra per spiccare un fiore da donargli, ma il quel momento sorse alle mie spalle il sole e il sogno svanì. Sono certo che ci sei tra quella folla, non importa quando risponderai alle mie lettere, so che c’incontreremo, ed allora saranno giorni felici e finalmente ti donerò quel fiore che ho raccolto chissà quante volte.

TULIPANO ROSSO

STELLA

Ricordo, ancora adesso, quando ti ho visto per la prima volta, le onde del mare ti accarezzavano ed il sole ti faceva spendere. Il pensiero di quel ricordo mi perseguitava, dovevo assolutamente conoscerti, la gioia era tale che il cuore è andato in fibrillazione. Ricordo il primo incontro, il primo abbraccio, il primo bacio, ricordo tutto di te, mi ricordo di quella cena a lume di candela, di quel mazzo di rose che ti ho regalato, hai pianto e nello stesso tempo hai riso di gioia, quella gioia che si avverte quando si vuole bene. Adesso non ci sei più, ma per me sei sempre al mio fianco, camminiamo sempre insieme anche se la gente non riesce a vederti, poco importa. Riesco ancora a sorridere, pensando ad un tuo ritorno, ma so per certo che non potrai mai più ritornare, allora aspetto quel treno, non so quando erà, ma quando arriverà quel giorno, sarò pronto a raggiungerti con un mazzo di rose rosse, e ti prego Stella, quel giorno dobbiamo solo ridere con la Gioia del Cuore.

ANTARES .

AMICIZIA

E’ un ipocrita chi dice che non c’è, non esiste, perché l'ha cercata e non l’ha trovata. Io, per fortuna, posso dire che c’è, esiste, perché l’ho cercata e l’ho trovata, gli ho dato anche un nome, l’ho chiamata Amicizia.

CAVALLI AL GALOPPO

IL VOLO MANCATO

Era un pomeriggio dell’ultimo dell’anno, hai accompagnato i tuoi due bambini da tua madre, li hai baciati affettuosamente sussurrando che saresti andata via per qualche giorno, poi sei ritornata in quella casa vuota del quinto piano, chissà cosa ti sarà ato per la mente, non potevi immaginare chi sarebbe venuto a trovarti. I bambini non mentono mai, dicono sempre la verità, non sono come gli adulti che spudoratamente negano la realtà, negano a tal punto da giocarsi una intera vita, un’esistenza, provocando dolore e rabbia, ferite insanabili, che non salvano vite, la verità invece si, salvano la vita. Il più grande dei bimbi, sette anni, chiede alla nonna dove dovesse andare la sua mamma, la domanda suscita una riflessione così attenta e profonda che fa scattare quel pensiero triste e preoccupato, si rileverà autentico. Una voce maschile ti parla con voce soave dietro quella porta chiusa, che tu ostenti ad aprire, continui insistentemente a ripetere di andare via, ma dovresti saperlo, non posso andare via. Poi uno spicchio di luce esce da quella porta, troppo poco, non riesco a vederti, sono oltre quel tunnel, ano i minuti e quella voce soave riesce a entrare nel tuo cuore, quello spicchio di luce diventa un enorme raggio che illumina per intero il tunnel, adesso bisogna attraversarlo, solo tu puoi farlo, io ti aspetto. Guardi quella finestra aperta mentre io continua a parlarti, sei ancora indecisa, lo percepisco e lo avverto perché sento il formicolio in faccia e lungo le braccia, il battito del mio cuore è aumentato, ma continuo a parlarti e questa volta oso guardarti, sei bella come il sole. ano ancora dei minuti, adesso guardi solo me, capisco che sto riuscendo nell’impresa, ti sorrido, continuo a parlarti e tu, con piccoli i, ti avvicini verso di me, adesso sei fuori dal tunnel, sei davanti a me, mi guardi attentamente e poi un forte abbraccio liberano quelle lacrime silenziose, poi mi accarezzi il

viso con le mani e mi chiedi; ma tu chi sei?

FASCIO DI LUCE

LOTO

Ti ho visto cullarti sull’acqua, con quei petali rosa e bianco, emanavi un profumo intenso ed inebriante che colpisce le menti ed i sensi degli amanti. Nelle notti di luna piena, la luce, colora d’oro quella tua dimora stagna e le stelle si moltiplicano nel tuo specchio d’acqua, moltiplicando i piaceri più segreti. Sei sacra, sei amata, sei anche venerata,ma provieni sempre dalla terra e poco importa se riesci sempre a ripulirti e presentarti candida e profumata, le tue origini sono sudice, ma nonostante tutto, sei sempre il fiore più bello e desiderato da tutti.

FIOR DI LOTO .

LA GIOIA E LA SOFFERENZA

Dopo cinque ore, di trepidante e dolorosa attesa, ti ho visto avvolto in un lenzuolo candido, eri così piccolo e bello, la Gioia che ho provato in quel momento è indescrivibile, sono andato in disparte, ho pianto tantissimo pensando al mio Angelo che era volato via tantissimo tempo fa, poi ho riso di Gioia, ma di tanta Gioia ed Allegria. Dopo pochi giorni è arrivata la sofferenza che purtroppo, in certi momenti della giornata, mi lacerano il cuore atal punto che preferirei raggiungere il mio caro Angelo. Dopo pochi anni ho riavuto la stessa ed identica Gioia ed Allegria. Adesso è ato già un quarto di secolo, la mia Gioia non è cambiata per niente, anche la sofferenza a volte ritorna, questa sofferenza è dentro di me e non riesco a liberarla. Come Padre ho dato tutto quello che ho potuto, sicuramente ho sbagliato anche tanto, ma chi ha in dote la bilancia per potere pesare? Di una cosa ne sono certo, volerei subito via se questo potesse bastare a lenire le sofferenze, ma preferirei rimanere, per il semplice fatto che ho provato la sofferenza quando il mio Angelo mi ha lasciato da solo, e continuo a soffrire in silenzio ed in disparte e non credo che si possa guarire, non c’è una medicina adatta a queste lacerazioni del cuore e della mente.

SCALA DELLA VITA

CARA

Si stava avvicinando decisa verso la mia direzione, indossava un abito bianco, i capelli lunghi e dorati, uno sguardo felice e candido, dal volto si vedeva che era una ragazza, pensai subito a quel giovane seduto dietro di me. Ma con mio grande stupore, la ragazza mi invita a ballare, gentilmente rifiuto e lei mi chiede per quale ragione, rispondo “per la differenza di età”, ma lei insiste dicendo che non è una motivazione valida e ripete l’invito ottenendo lo stesso risultato di prima. a poco tempo e si siede accanto a me, incomincia a parlare, si chiama Tonia, ha 23 anni, frequenta l’Università, facoltà di Psicologia, e dichiara di essere innamorata, rispondo che quest’amore non può essere ricambiato e la esorto a desistere, la saluto e vado via. Ci sono voluti settimane a farle capire che non poteva esistere un rapporto tra noi, le ho consigliato di vivere la sua vita con gioia, con un ragazzo che sicuramente gli avrebbe offerto una vita molto più lunga. La salutai dicendogli che ero molto stanco, l’abbracciai e gli sussurrai all’orecchio “c’incontreremo in un’altra vita”.

AMANTI

L'AMORE MANCATO

Ci siamo incontrati per caso tra la musica in un locale di Brera, quella sera parlammo tanto di te e di me. Quella notte ci siamo lasciati con un abbraccio e l’indomani sera ci siamo incontrati con un tenero bacio. Ci siamo rivisti per mesi con la gioia del Cuore, quando quel giorno mi presentasti il tuo piccolo Tulipano, io lo abbracciai con affetto, non ti chiesi nulla, ero andato già oltre. Sento ancora adesso il tuo profumo, ricordo i tuoi capelli neri, lunghi ed ondulati, mi manca il tuo modo garbato e gentile, ricordo ancora che mi ripetevi sempre “Ti Amo”, ma quell'Amore era anche ricambiato. Poi per troppo Amore sei andata via, eri preoccupata per me, “Lui” era ritornato. Non riuscivo a capire, ho impiegato anni per capire che per troppo Amore una strada si divide, mi consola il fatto, e ne sono certo, che tu mi Ami ancora e sei certa di essere Amata.

L'AMORE E' CIECO .

GLI ERRORI DIVERSI

Durante il percorso della vita, per un po' ci siamo smarriti, ci ritrovammo nei cinque lustri, poi aspettai un po’ di tempo e allungai la mano per continuare, la guardai con il cuore e la mente, ma quest'ultima predominò, poi mi soffermai ed infine andai via, era l'unica cosa da fare. I miei problemi sono diversi dai suoi, anche i miei pensieri sono diversi, anche i miei ed i suoi errori sono diversi ma sono sempre errori, e gli errori sono sempre segnati da una biro rossa. Se il fato lo permetterà, forse, in un'altra vita percorreremo la stessa "Via" e chissà cosa ci destinerà il destino, io comunque, aspetterò ancora con la mano tesa, chissà.

L'AMORE

CHE IL TEMPO NON CAMBI IL RICORDO

Che il tempo non cambi il ricordo.

CLESSIDRA

IL ROSETO

La mattina seguente verso le undici, assieme a mio Padre entrai per la prima volta dentro casa di Zio Vincenzo, una casa bellissima, c’erano tanti mobili antichi bellissimi, nello studio c’era una scrivania di legno particolare, era tutta intarsiata con figure particolari, c’erano tanti quadri e tappeti e tantissimi soprammobili, particolari ed unici. Il salone era grandissimo ed in una parete c’era un poster enorme di una bella donna, chiesi a Zio Vincenzo “chi è questa donna?” la risposta fu “Zia Claudia, mia moglie”, sono stato circa cinque minuti a guardare quella foto, Zia Claudia era bellissima, alta, fisico esile, capelli di colore nero corvino ondulati e lunghi, in quella foto indossava un abito lungo di colore rosso che esaltava il suo viso olivastro ed il colore dei capelli. In un altro salone più piccolo in tutte le pareti c’erano quadri bellissimi, ricordo una donna con un orecchino di perle, un quadro con girasoli e un quadro di Giordano Bruno, il Filosofo e Prete. Alla fine del corridoio c’era una porta che dava su un grande giardino, recintato con muri alti due metri e cinquanta, lo curava mio Papà, e qui mi resi conto del gran lavoro che sapeva fare, c’erano alberi di limoni, arance, melograni, pesco, albicocco, mandarini, gelso nero, fichi d’india e piante di ogni genere, ma la cosa che mi ha colpito in modo particolare erano le rose rosse, c’era un roseto bellissimo pieno di rose, guardai quel capolavoro con molta attenzione, era perfetto, c'era un equilibrio nel vedere sia la pianta che le rose, mi girai a guardare con il sorriso in volto mio Padre ed i nostri sguardi s’incrociarono, lui capì perfettamente quello che io volevo dirgli, annuì con il capo e mi sorrise dolcemente, senza dubbio era un grande maestro del giardinaggio. A MIO PADRE

ROSETO

CHE TU CI CREDA O NO

Che tu ci creda o no, sappi che mi manca la tua soave voce e la melodia del tuo sorriso.

DONNA ALLA FINESTRA

NON POSSO PIU’

Sono arrivato a un’età per cui non posso più permettermi di perdere ulteriore tempo a spiegare a certe Persone cose che non riescono a capire. Perché? Perché vedono solo i loro piedi e non riescono a vedere le Stelle e la Luna. Meglio andarsene contento che rimanere triste. In questa vita, se c'è tempo, o nell'altra vita si potrà capire il Sorriso, la Sconfitta, la Gioia, la Tristezza, l'Amore, l'Amicizia, Sarà ormai troppo tardi in ogni caso, e resterà il rancore di non avere fatto abbastanza per capire le Persone vicine.

IL FIGLIO DELL'UOMO

LE BUGIE

Ci sono due tipi di bugie che le persone dicono, una perché si ha il piacere morboso di dirla, un'altra per non fare stare male alla persona a cui si dice. C'è una falsità, meschina, che caratterizzano il carattere di certe persone, queste persone sono considerate meschine perché tentano, invano, di nascondere la verità. anche a se stessi, si illudono di potere essere quelle persone che non sono affatto, nel loro DNA hanno quell'elemento fin dalla nascita e non c'è vaccino che possa debellarlo. Una persona del genere nasce, cresce e muore con tante maschere senza sapere mai qual è la sua. Nessuno può cambiare la propria natura, così come un cerchio non può diventare un quadrato. Persone illuse perché per una volta hanno visto un’eclissi.

MASCHERE

LA NOTTE

Amo la notte perché è silenziosa, eggio tra le strade deserte, ma non sono solo, le stelle mi fanno compagnia. Amo la notte perché rivedo tutti quei volti e quei sorrisi che non ci sono più. Amo la notte perché i miei pensieri vanno altre l’infinito.

CANDELE

AUTORE

Ciccio Ancona nato a Castelvetrano nel 1961, sposato, Padre di due Figli. Vigile del Fuoco da trent’anni, mi diletto a scrivere per piacere e per ione. Questa “Opera Prima” è in parte autobiografico, i fatti raccontati sono esperienze di vita vissuta, il resto è solo sentimento.

A mio Padre