L'atmosfera surreale di essere davanti a quello che non sai e porti la domanda sull'ignoto. Vorresti capire ed allora ti interroghi, ma il mistero rimane almeno per questa vita. Devi credere incondizionatamente questo è il o per vivere e progredire in quella coscienza vitale dell'essere per esserci. E l'alba di quel giorno sconvolse la mia vita, ed un turbine di sentimenti mi travolse, “ cos'è stato?....” forse un sogno, forse realtà o finzione del mio inconscio? La ragione deve superare la realtà, ma spesso è subordinata al quotidiano vivere e alle emozioni che annebbiano il senso vero delle cose per come sono.
Signore io sono qui che aspetto la tua mano sulla mia spalla a confortare le mie incertezze e le mie paure. Signore io so che sei accanto a me e mai mi lascerai nella solitudine e l'oblio che uccide l'anima e oscura il desiderio di amarti
Signore io so che mi ami come io mai non potrò, ma
dammi la forza di provare il desiderio irresistibile di pregare e starti accanto con un cuore diverso da quello che oggi mi trascina nel peccato.
Signore fa che somigli al peggiore dei tuoi servitori
affinché possa guadagnarmi un angolo di cielo, donami l'umiltà che dovesse mancarmi ed accendi in me la luce spenta della speranza Signore dammi la forza di servire il prossimo in ogni circostanza e guadagnare la strada seppur impervia che porta a te. Signore io ti prometto sul mio onore di compiere il
progetto che hai pensato per me, e se irto di difficoltà pregherò e compierò le
opere affinché il tuo aiuto non possa mancare. Non posso deluderti o mio Signore, l'appello al quale ho risposto mi obbliga a non avere rimpianti, e solo il piacevole fine del premio eterno è gioia immensa che mi fa vivere questa vita nel sorriso di chi mi guarderà negli occhi e mi dirà un semplice grazie.
Recitava un motto in un film di Dario Argento, La terza madre: "Quello che si vede non esiste e ciò che non si vede è la verità", (come a dire, naturalmente, che la realtà non è mai ciò che sembra). Anche noi a volte appariamo per quello che non vogliamo essere, ma la realtà spesso distorce o non comprende quello che ci siamo presupposti. Ma bisogna porsi l'interrogativo di essere chiari nell'approccio che si vuol dare alla propria vita, e se vogliamo essere d'esempio o vivere di routine quotidiana nell'inedia totale. Dobbiamo essere attori nella nostra vita e protagonisti in quella di chi ha bisogno. Dedicarsi e far comprendere di esserci in modo continuo e sicuri della ragione di solidarietà, è principio fondamentale umanitario. Se partiamo dalla seconda parte del motto in cui quello che non si vede è la verità, è applicabile alla fede come abbraccio incondizionato di quello in cui crediamo. A volte anche quello che non si vede ci da segni di esistenza in cui credere, e chi ha questo dono, ha il dovere di esternarlo per far comprendere che il nulla non esiste e tutto può accadere per volere di Dio. Non bisogna appellarsi a falsi idealismi o isteriche professioni quando la ragione ci pone come comprendere le verità che non vogliamo accettare e dove basta immergersi in un bagno di preghiera per riconciliarsi con il Padre, che tutto perdona e tutto ridimensiona nella vita quotidiana. Questa vita non è l'anticipo della futura, che non conosciamo e non ci è dato sapere, ma viverla nella grazia di Dio è sicuramente prospettiva per la vita eterna.
La Madre di Dio, consolatrice di chiunque abbia bisogno del suo aiuto per poter uscire dal buio del nascondimento e dal dolore che ti affligge, è amore puro di chi già conosce la tua pena, e nell’avvolgerti tra le sue braccia prega ed intercede per la tua causa. Basta invocarla e la comunicazione si stabilisce senza crediti o minuti residui, senza apprensioni per il gestore, perché il gestore è il Signore suo figlio. Madre e figlio, un binomio di salvezza per l'anima e per il corpo, dove il corpo seppur martoriato è alleviato dalla certezza del raggiungimento del sogno cristiano. Ma tu un sogno ce l'hai, o sei arido o pieno di boriose debolezze che incarnano un mito dalle sembianze forte, ma debole al concreto e alla verità
acclamata? Se segui la regola della preghiera, sarai più forte con i forti e più disponibile con i deboli. Alza l'asticella al raggiungimento del progetto pensato per te, non serviranno salti impossibili, ma un rigoroso percorso che ti metta nella condizione di capire il mistero della fede e della vita eterna, che può sembrare un premio ma altro non è che il raggiungimento di un equilibrio di fede e di amore per il prossimo. La preghiera sia la costante nella tua vita quotidiana ed il giorno sarà più sereno.
La fede, cos'è? E' il vincolo che ci tiene uniti a Dio e ci indica la strada del cammino cristiano nel segno del vangelo. Se credi nel senso pieno del significato, hai la fede giusta per essere il servo di Dio, dove servo sta per prescelto. Si è sempre servi di qualcuno, ma se qualcuno non è Dio, allora sei schiavo di qualcosa. Impegnati in un cammino di fede come tanti hanno fatto per raggiungere l'eternità e la tua vita sarà più radiosa e qualsiasi avversità ti sembrerà meno difficile da superare. Ogni giorno dovrai confrontarti con le tentazioni terrene dove il maligno si insinua e provoca i dubbi che insidiano la ragione e dove i deboli possono cadere se non sorretti da una preghiera forte che aliena il desiderio di errare. Il vangelo è la risposta tutti i tuoi interrogativi, fanne una ragione di vita e il Signore vigilerà sul tuo cammino, che non dovrà essere in solitudine ma quanti di più la tua parola potrà convertirne, perché questo è il tuo lavoro da cristiano, dove lavoro sta per piacere. Nel nome del Padre, Del Figlio, e dello Spirito Santo, inizi e finisca la tua giornata affinché sia benedetta la promessa di fedeltà alla fede di Cristo che predica l'amore come unico scopo di questa vita. La preghiera sia di conforto e il tuo o, sia la tua arma per non arrenderti mai, dove l'arma sia la convinzione di poter convincere e sia la facoltà di far credere. La nobiltà del tuo cuore sia a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Questo è l'amore per Dio.
Il mondo è impazzito, gira alla rovescia e nessuno è in grado di invertire la rotta o forse semplicemente non vuole, perché così va bene e qualcuno ci guadagna. Ma cosa? Si ammazza nelle chiese, nei centri commerciali, si è insicuri in strada e a casa, ma i politici continuano ad essere protetti da scorte e da leggi che favoriscono la loro vita tranquilla e viziata. Noi siamo impotenti davanti alle tragedie quotidiane, ma questi in testa cosa hanno, le pigne? Chi non vive il quotidiano non sa cosa succede in strada, nei mercati, e nelle famiglie. Un detto
recita che u' sazio nun crede a u' diuno... ma tutto ha un limite pure la povertà, e la fame quella vera quando arriva ed allora il banco può saltare, e quando la miseria arriva al limite di guardia, e nessuno si rende conto che si affama un popolo distraendolo con spot elettorali del far niente si è consci di essere poveri d'animo e senza credo. La politica è ateismo se non risolve i problemi minimali del saper vivere in una società solidale, è dittatura collegiale se il tempo non è mai abbastanza, e le risorse sono solo sapersi arrangiare tra gli sprechi e le inutilità con l'obbiettivo del potere come scopo. E' questa una camicia che si adatta molti governi, e a noi non ci resta che pregare affinché il Signore dia cervello a chi dispone il nostro futuro e possa decidere nel senso del vangelo di Cristo.
Se decidi di essere parte dell'universo di Dio, devi comunque accettare le regole che la fede consiglia ma non impone, perché si è sempre liberi di poter decidere il proprio destino spirituale. La logica afferma che chi ha già sperimentato un cammino di fede, anche impervio, raccomanda le elementari regole del saper vivere in grazia di Dio. E non sono solo quelle del primo catechismo fanciullesco, ma la crescita corre di pari o con le esigenze giornaliere della spiritualità che accresce il nostro amore per il prossimo. Punto di riferimento sono quelle figure di alcuni santi a noi legati per devozione e ammirazione della vita svolta per la fede e la sua diffusione. Dovremmo essere emuli dei santi e non solo intercessori di preghiere, e scandagliare la loro vita cristiana per esserne emuli e parte attiva nella nostra. Pilastro fondamentale della nostra fede è la preghiera e le opere, le quali ci aiutano ad evangelizzare e a far capire che nessuno è solo, ma parte di un universo si variegato ma con l'unico obiettivo dell'amore e la solidarietà. La solidarietà non va scambiata per un posto attivo nella società per ricevere notorietà e plausi, la solidarietà nasce dal cuore di chi crede nel principio di eguaglianza davanti al Signore.....che la mano destra, non sappia cosa fa la sinistra ......Se vuoi guadagnare il paradiso non ci sono scorciatoie, ma sacrificio ed amore per il prossimo. Ricorda che le opere rimangono nel tempo e sono eterne.
La fede non ha colore, la fede non ha ideali politici, la fede è devozione, la fede è il mistero in cui credere per poter affrontare il logorio della vita moderna, e credetemi non basta un cynar. Le sensazioni che si provano nell'ascoltare i fatti
di cronaca, fanno pensare che la mancanza di fede ci rende prigionieri di noi stessi, delle nostre paure, delle nostre incertezze, e le aspettative si tingono di nero, di quel nero che oscura l'anima e ci trasforma in mostri da prima pagina. A che giova tutto il tuo sapere se ignori Dio e a chi giova tutto il tuo fare se tralasci le opere. Se vivi in grazia di Dio sei protetto dagli assilli della mente, e la ragione avrà sempre il sopravvento sulle tentazioni del maligno che in agguato aspetta le tue debolezze per saziare la sua forza. Ama chi prega e prega per chi ama, e sarai nel mezzo del cammino che conduce alla luce, la luce eterna della vita. L'equazione semplice e razionale per giungerci è la preghiera con le immancabili opere che rinfrancano l'anima di chi aspetta da troppo tempo, e per troppo tempo ha sofferto la mancanza di amore che è dovuto a chiunque respiri su questa terra. La vita val ben una preghiera, e se intensa e sentita raddoppia la sua efficacia ma se pensi che nulla è dovuto, per te non ce ne sarà e saranno dolori............meditate fratelli, meditate.
Sono sulla via di Damasco o Signore, aiutami a riconsiderare tutta la mia vita e perdonami tutto il male che ho procurato. Sono profondamente deluso di me stesso, e luce che accecherà i miei occhi sarà guida sulla strada della redenzione. Dovremmo essere tutti un po' Paolo, e se prendessimo in considerazione la realtà che ci circonda, la parola del libro dei libri dovrebbe pur significare qualcosa. Ci viene indicata la sola strada percorribile che porta alla salvezza eterna, e solo noi siamo arbitri nel comprendere se avviarci o meno lungo quel percorso tortuoso. La ragione deve imporci il sacrificio di provare ad essere più decisi nell'affrontare gli ostacoli e le avversità che renderanno più difficile il cammino di fede, e la preghiera e le opere saranno la vera forza che muoverà il nostro destino nel senso di Dio. Un senso unico dal quale non possiamo più permetterci di svoltare, la via maestra è tracciata e la volontà se forte e decisa, capitalizzerà tutto l'amore di cui avremo bisogno per la fortezza d'animo e sensibilità di cuore. Allarga le tue braccia e stringi forte a te chiunque avrà bisogno del tuo aiuto, e se potrai donare solo una parola di conforto, non servirà sicuramente a riempire la pancia, ma permetterà di essere più sereni. La ragione della vita è il vincolo che ci unisce a Dio ed essere pronti a ricevere i consigli per poter effettuare quel percorso già disegnato per noi. Il libero arbitrio ci dà facoltà di poter agire secondo coscienza, ma il credo ci impone regole chiare e ben definite come chi sulla propria pelle ha costruito la sua santità. Fede, speranza e carità, le tre virtù alle quali fare riferimento nella vita quotidiana e legate strettamente dal vincolo dell'amore, la fede non è un optional ma una condizione necessaria per poter
affrontare gli eventi e superare le difficoltà che si dovessero parare, la speranza deve vivere in noi come una fiamma eterna e consolatrice, e la carità è il perno dell'amore verso gli altri nella quale trovi forza e appagamento. Nulla è per sempre, ma l'amore di Dio è eterno, diritto di ogni cristiano, ma meritarlo è dovere di ogni figlio. Dio chiede poco in cambio della felicità eterna, e se a te sembra tanto o il sacrificio enorme, affidati alla preghiera essa allieva e solleva. Tuffati nel mare dell'amore e potrai vivere liberamente dalla schiavitù del male senza vincoli e senza paure, esso è immenso e farne parte ti porterà a veleggiare verso la luce eterna.
E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa, grande deve essere il tuo amore per il prossimo, ed esso accenderà per te i riflettori sulla strada maestra che conduce alla felicità eterna. Non è difficile essere illuminati dall'amore se già sei prodigo verso i fratelli e la misericordia è l'inno giornaliero della solidarietà. Pensa un attimo cos'hai, e ragiona su chi ne ha meno, e se è poco fallo bastare anche per un gesto seppur piccolo d'amore fraterno. Non puoi lavarti le mani con un semplice sms da 1 euro, è sì una prova ma non basta a pulire la coscienza, un percorso di grazia è ben più ampio e più diretto di un semplice messaggino, bisogna coinvolgere se stessi e gli altri nelle opere ed essere evangelizzatori del bene senza ma e senza sé. Se il sacrificio non è un tuo asset desisti e ricomincia il tuo percorso di fede chiedendone il dono, perché non c'è peggior intervento dell'apparenza che crea un simbolico appagamento al desiderio d'amore verso gli altri ma che in pratica è sterile e senza seguito. Siamo in un tempo in cui Dio ci ha regalato un nuovo Pontefice, seguiamo le sue orme nelle dovute proporzioni naturalmente, e pratichiamo gli insegnamenti che predica nel bene nostro e della Chiesa, una preghiera per questo sco che è uno di noi per tutti.
Cari fratelli, è tempo che vi convertiate per essere salvati e tempo per salvare chi non crede sia possibile. Non è mai troppo tardi recitava una vecchia trasmissione rai per alfabetizzare gli italiani, e non è mai troppo tardi per apprendere un cammino di fede e di speranza che vale più di quello che si pensi in luogo del futile e del dolce far niente. Essere immobili ed aspettare la manna dal cielo è inutile e dispendioso del tempo che ti resta per capire le cose del cielo, non che sia facile, ma provarci è obbligo cristiano e credere nell'aiuto del Signore è fondamentale. La misericordia divina è illimitata, e la pazienza di Dio è
inesauribile, ma non la mettiamo alla prova perché il risultato non ci è dato conoscere, e dove non sappiamo come parare è meglio declinare. La partita della vita si vince con la preghiera e le opere costanti, ed ogni tanto il Signore ti concede un rigore, sappilo sfruttare così come un detto beneventano recita: nà vota sola a l'angelo .......sfrutta l'occasione della vita e convertiti
completamente alla parola di Dio, e se non vincerai sulla terra, non perderai nella vita eterna. Tempus fugit aeternitas manet ..... la clessidra è implacabile, ragiona sulla tua esistenza e valuta quanto spazio dedicare a te e agli altri senza sprechi e senza compromessi, e ne godrai in eterno. La Pasqua di quest'anno è scandita da un Papa che meglio non poteva interpretare gli insegnamenti del Signore. La simpatia che sprigiona coinvolge trascina la gente verso quel cammino di fede che un po' si era perso, vuoi per mancanza di stimoli, forse, o per mancanza di umiltà che Ratzinger ha portato ai più alti livelli con la sua abdicazione. Un aggio epocale dove la Chiesa ne trae un gran beneficio come rifondazione e creazione di quei presupposti di una Chiesa povera per i poveri. Da sempre diciamo di donarci agli altri e come umili servi del Signore stimolare chi le mani della solidarietà non le allunga mai ed ha ben stretto i suoi averi pur sapendo che non dureranno in eterno così come eterna sarà la gratitudine di Dio se hai ben seminato nel suo campo. Finalmente un Pontefice tra la gente per la gente, che aiuta a capire fin dove arriva la misericordia di Dio, e con esempi pratici come sco, lasciare l'inutile e pensare oltre. Mai nome più appropriato e scelta efficace quale quella del Santo d'Assisi, fulgido esempio di altruismo e dedizione per i più deboli. La Pasqua di quest'anno sia di ringraziamento al Signore per la guida che ci ha dato, nell'augurio che un po' tutti parteciperemo al banchetto eterno. Buona Pasqua a tutti voi con serenità di spirito e amore.
L'umiltà si fa Papa, e l'uomo Papa si fa pellegrino tra la gente. L'amore per la chiesa così indiscutibile, è esempio d'amore per il cristiano che non deve dubitare mai. Nessun complotto, nessuna ragion di stato, nulla da nascondere, ma solo la stanchezza di chi porta il fardello e il peso di una Chiesa che si rinnova e si rimette in discussione con processi di rinnovamento ed atti di umiltà che sanno di straordinario, ma di ordinaria ragione per chi li compie. Può un capo essere stanco? Può un capo capire che è il momento di dire basta ma senza
arrendersi e senza are l'amaro calice? Ebbene, Papa Benedetto è un grande umile servo del Signore, e nessun paragone è possibile con altri, perché grandi lo sono stati per il loro tempo. Conclusioni troppo affrettate fanno perdere il senno della ragione, e le illazioni come le illusioni di aver capito sono letteratura di giornalismo da bassa lega. La commozione nell'ultimo giorno di pontificato, tra il popolo cristiano, è stata tanta da soffocare l'incredulità all'annuncio dell'abbandono. Abbandono dell'incarico, ma non della promessa fatta. E non è obbligatorio morire sulla croce per poter servire il Signore, si può essere precursori di una nuova via, con la verità e la vita che ci è data. Lui adesso pregherà per tutti noi e la Chiesa, ed a noi non resta che ricambiare e ringraziare per quello che ci ha dato e per l'esempio che resterà nella storia. Una madre che muore, una parte di te che scompare, sono l'epilogo della sofferenza che porta via una vita. Nulla è possibile quando il progetto volge al termine, ma la rassegnazione può essere un grande conforto se si crede nella vita eterna quale premio per quello che si è patito. Bisogna essere felici quando una vita si spegne nella grazia di Dio, certo non è piacevole dare addio ad una madre, e la commozione e lo sconforto sono giuste emozioni che devono accompagnare l'ultimo saluto e l'addio alla terra, ma pensare che un Dio misericordioso si occuperà di lei, lenisce il dolore e rallegra il cuore. Il distacco non è mai facile, ma il dolore non deve mai essere prevalente sulla ragion di vita e solo la preghiera può accompagnare un'anima verso la luce. Nella consapevolezza che tutti un giorno ci rincontreremo bisogna essere testardi nel proseguire il cammino di fede che ci siamo prefissi, e che il Signore protegge con il suo esempio ed i suoi insegnamenti. Alza la testa al cielo e ringrazia Dio per quello che hai ricevuto, e se pensi che sia poco fattelo bastare. Nulla è più crudo di una morte, e nulla è più bello di una vita, due cose uguali e contrarie che sì bilanciano nell'essere vita sulla terra e vita nell'eternità. Basta credere profondamente al mistero della fede, volontà espressa dal Padre, perché immersi in essa si capisce l'immensità della verità che salva. Signore ti ringrazio per la mamma che mi hai dato, prendila per mano ed accompagnala nel giardino dell'eden. Caro fratello, ciò che hai chiesto nel nome di Dio con umiltà e cuore, verrà trasformato in azioni che vedranno la tua fede arricchirsi d'amore e pace a dispetto della tua rabbia espressa fino ad ora. Il risentimento per un'ingiustizia patita, ed imputabile al destino con te avverso non giustifica rancore ed odio per quello che ancora non hai voluto capire. Dio è immenso e misericordioso, e non un padre padrone, egli lascia il libero arbitrio e la decisione finale spetta al prescelto, che se è convinto dell'esistenza del mistero della fede, non può che avere forza per poter superare qualsiasi avversità. Facile a dirsi, ma non difficile da perseguire, e se ti rifugi nella preghiera quale momento di riflessione e
conforto per ogni cosa, le grazie ti accompagneranno nel tuo quotidiano. Non pensare di vincere facile, gli impedimenti del maligno saranno numerosi lungo il percorso di fede che vorrai fare, e se dovessi avere degli scoramenti, aumenta l'intensità della tua preghiera, chiedi l'aiuto dello Spirito Santo, e che si infonda su di te e con te sia sempre per debellare qualsiasi occasione di ripensamento. La porta è piccola e la merce è preziosa e se vorrai averla, la strada da percorrere è una sola: l'affidamento a Dio Padre. Prega che ciò accada con la preghiera e le immancabili opere che tanto piacciono lassù, che a noi possono costare qualche sacrificio, ma valere l'eternità.
Le ferite che porti sono testimonianza d'amore che Dio trasforma in gloria, e la sofferenza patita è parte del disegno che è stato pensato per te, e se hai desiderato di are questo calice amaro, sappi che il Signore l'ha già fatto ed è stato l'esempio umano di chi è destinato a risorgere. Questo non elimina il pensiero incessante di essere vittima e non predestinato, ma ti aiuta a capire che per qualsiasi fine, un prezzo bisogna pagarlo, come i martiri insegnano nei loro esempi anche estremi. Chi non soffre non apprezza, e chi non è con loro non capisce se non ha bontà d'animo e non apre il suo cuore alla misericordia che dovrebbe animare lo spirito cristiano in tutti i suoi eventi. Oggi potresti avere l'occasione di redimere il tuo comportamento anche inconsapevole di rinuncia alle opere se solo pensassi che il tempo che spendi per l'inutile è talmente tanto che una piccola parte di esso dedicato all'amore per gli altri potrebbe salvare un'anima e te stesso. Pensa all'amore di una mamma, dividilo per quanto vuoi, prendine una parte e falla tua, dividila ancora in parti uguali e dedicale al prossimo, la ricompensa sarà immensa. La preghiera illumini il tuo cammino verso l'amore che Dio è pronto ad offrirti sol che tu lo voglia, e comunque sappi che è sempre accanto a te a sorreggerti e ad ascoltare ogni tuo grido di aiuto. Prega incessantemente lo Spirito Santo affinché ti assista e ti dia forza nell'impegno che vorrai svolgere. Carissimi, il Natale è alle porte, e come ogni anno i buoni propositi si sprecano e si raddoppiano in promesse di opere che non si realizzano, ma basta comunque avere l'umiltà di perseguire l'orientamento del Signore sulla pratica della carità, spesso dimenticata o mal applicata, e vivere degnamente una vita cristiana volta alle opere e all'amore per gli altri, dove gli altri potremmo essere noi. Il cardone ed il capitone siano sulla tavola di tutti, come tradizione comanda, ma la felicità di un'opera sia degna compagna di questa festa, dove l'amore per un bambino molto speciale sia da viatico per ogni apprensione. Non lasciamo che i media ci condizionino con la crisi e lo spread,
lasciamo per un momento lo sconforto che ci attanaglia, riuniamoci in preghiera ed invochiamo la protezione di Maria e la benedizione di Dio sulle famiglie, eterno fulcro di crescita cristiana. Preghiamo il rosario perché ci allontana dal maligno e ci salva dalle tempeste d'umore. Questo Natale sia per tutti il Natale della riscossa, quella dell'uomo sul futile e sull'inutile e con la consapevolezza che Dio salva, operiamo un cambiamento nella nostra vita, e dove non c'è, ci sia la preghiera quotidiana che non riempirà certo le tavole ma lo spirito sarà pieno d'amore per le azioni che compirai nel suo nome. Auguri di un sereno Natale per come il vostro cuore desidera.
La pace non è un'opzione, ma la necessità dei popoli per incontrare la democrazia. Ma non c'è pace senza Dio e non c'è Dio senza preghiera, ed il bisogno di credere che esista un'uguaglianza che va al di là di quella sventolata dagli uomini, specialmente quelli che in nome di essa mascherano le migliori dittature, rende meno drammatica la vita di chi oggi sente venti di guerra. Gli idealismi caduti e trasformati in isterismi religiosi o in accecante superbia nel nome di un odio che nasconde l'impotenza di poter affermare le idee stravolte e le più elementari regole di connivenza civile sono pane quotidiano di quel maligno che è sempre pronto ad approfittare delle debolezze umane. Il film della vita ha un copione ben definito, e sta a noi farlo diventare genere commedia, sentimentale o tragico. "Che strani gli uomini. Se il mondo fosse fatto d'oro si ammazzerebbero per una manciata di fango". Gary Cooper ne "Il prigioniero della miniera " L'interesse proprio al di sopra degli ideali e di tutti, a costo di dover calpestare diritti e libertà al servizio della corruzione e del malaffare, questo è quanto oggi leggiamo nel quotidiano, dall'economia alla politica, regola per sopravvivere in un mondo senza Dio. Ma nessuno si erga paladino se prima non si è letto nel cuore e non si è posto l'obiettivo di salvare anche se stesso, e ben venga chi è armato dall'amore, dalla preghiera e dalle opere. Tutto il salvabile forse è troppo, ma il bisogno è cominciare. Pregate fratelli. Ricordati fratello che devi morire....ricordati fratello.........Questa frase che
tutti abbiamo ascoltato sia in situazioni serie che comiche, non deve suonare come una minaccia, ma come un avvertimento o meglio come un consiglio di come tutto si compie ed il conto si salda alla fine. Vivi questa vita come unica possibilità di esprimere il tuo amore per il prossimo, che nella futura, quella
eterna, ne potrai godere di immensa gioia. Ogni progetto pensato per te, si compie e si traduce nell'avverare il desiderio di capire il messaggio dell'eterno, ma con la condizione della tua dedizione al credo cristiano, che si traduce in opere e preghiere. Sei preoccupato per l'avvenire e vivi una condizione di disagio? Chiedete e vi sarà dato ... . .Ma ad oggi, che cosa hai chiesto nel nome del Signore? Di vincere forse la lotteria? Quello è difficile averla cosi, ma la serenità di cuore quella puoi ottenerla, e con quella la ragione della mente. I Santi non hanno mai chiesto niente per se, se non la forza di poter essere paladini della sofferenza che spinge alla ricerca dell'amore verso gli altri e nella mortificazione di se stessi trovare la forza di tendere una mano a chi non ha la forza nemmeno di abbracciare se stesso. Il coraggio delle privazioni e delle opere connesse, è esempio agli occhi di Dio della volontà di amare gli altri ed in loro Dio stesso. E' nella crisi che si trova la forza di risorgere, è nella disperazione che l'affidamento al Padre trova conforto e misericordia, è nella preghiera che l'anima è salva e guadagna il paradiso.
E se davvero tu vuoi vivere una vita per gli altri, le opportunità sono immense e più vicine di quanto pensi. Non c'è bisogno di grandi progetti, ma di piccole opere che cominciano a dare un senso alla vita a chi la vita non ha dato. Se ti privi del superfluo, è già una condizione minima di aiuto che diventa necessario per chi non ha niente ed il rispetto per la condizione altrui è regola per chi si prodiga e l'amore che si infonde nel tendere la mano sia necessario ed il sorriso corrisposto sia la paga a te dovuta. Se per te oggi c'è crisi, pensa a chi la crisi la viveva prima che ti sfiorasse, ma oggi un gesto d'amore vale di più perché ti avvicina alla vedova nel vangelo, che seppur povera diede tutto quello che aveva per chi aveva meno di lei. Naturalmente certi gesti vanno interpretati se si entra nella parte della commedia del mondo cristiano che recita l'amore quale unico mezzo di solidarietà, amore che troverai anche tu alla fine di questo percorso nella misericordia di Dio. Tu sei attore indiscusso al quale è stata assegnata una parte, e l'interpretazione è libera ma non al di fuori dei canoni del credo, certo il libero arbitrio ti dà facoltà, ma l'obiettivo ed il fine possono diventare diversi dal disegno pensato per te. Il rischio è restare fuori dalla porta, e nessuno lo vuole, allora prega per te e per chiunque si prefigge di vivere una vita cristiana degna di questo nome. Donarsi agli altri è anche faticoso, ma la ricompensa è così grande da non sentire nessun dolore.
La famiglia quale principio inamovibile della società, è l'unica istituzione al servizio dell'uomo che attinge di propria forza e con la benedizione di Dio compie miracoli inimmaginabili. In principio era l'uomo..........poi la donna e la
famiglia, sacro vincolo indissolubile se ci si crede in essa quale fonte inesauribile di forza che amalgama e prescinde da qualsiasi interesse. Noi non siamo soli se ci affidiamo con tutti noi stessi ai principi della famiglia di Dio, e se sono un buon cristiano oggi avrò una famiglia fondata sulla roccia e niente e nessuno potrà farla vacillare. Lo stato di salute di una società è strettamente connesso a quello della famiglia e dove essa è latitante vige il libertinaggio e la dissoluzione. Principi fondamentali della famiglia sono il rispetto reciproco e l'osservanza delle più elementari regole di vita comune che si accomunano al desiderio di vivere una positiva esperienza in una condizione di benessere migliore. La famiglia è alla base della capacità di costruire rapporti positivi con gli altri e se si apprende che rilanciare la famiglia come luogo socialmente rilevante aiuta tutti, un o fondamentale è stato fatto. La Sacra Famiglia sia d'esempio per chi in certi valori non crede più e non comprende che la dissoluzione dell'uomo è prossima senza di essa. La famiglia è una risorsa per chi sa trarne insegnamenti, e una missione per chi crede in essa e pone tutte le sue risorse per realizzare i propositi del patto sottoscritto. Prega affinché la benedizione di Dio scenda sulla tua famiglia e in essa rimanga sempre. Quanta rabbia devi sbollire per poter capire che tutto è vanificato se non sei in grazia di Dio. Sei in crisi per la crisi, sei in crisi per la fede che non ti a abbastanza, ma tu non hai fede abbastanza per poter intendere che tutto a e che tutto ha un disegno al quale noi non possiamo che arrenderci, che tu ci creda o no. Se gli eventi non possono cambiare, bisogna imparare a tollerare e capire il perché e perché proprio a me. E' di sicuro una benedizione non una maledizione, e se guardi la medaglia dall'altro lato, potresti trovare il peggio. Accettare e capire il disegno di Dio non è facile, ma interpretarlo per come accade deve essere la prerogativa del buon cristiano, dovunque e comunque. La preghiera certo aiuta e nobilita, ma le opere inducono a comprendere e a soddisfare il desiderio di bene che deve sempre accompagnarci nel percorso pensato per noi. La vita su questa terra è probabilmente unica, vivila al meglio e non buttarla via, apri il tuo cuore all'amore comunque sia e se lo scoramento ti avvolge rifugiati con tutto te stesso nel conforto della parola di Dio, affidati agli esempi di chi è diventato santo, e se non lo diventerai sarai comunque salvo. Invoca il cielo affinché ti dia il dono della preghiera e con esso spalancherai le porte
dell'eternità.
Amare vuol dire non dover mai dire mi spiace. ......., così recitava una frase di un
famoso libro che ci ha fatto innamorare tutti, o perlomeno quelli della mia età. Il riferimento all'amore tra due persone è paragonabile a quello per il tuo Dio se vissuto con la stessa intensità, ma a differenza del terreno Dio non tradisce mai e suggella con grazie tutto il tuo donarti incondizionatamente. L'amore per Dio non ha voluttuosità ma il miraggio dell'eternità che diventa reale con la preghiera e le opere che ben fanno a chi di te ha un bisogno estremo. Allarga le braccia all'amore ed apri il tuo cuore per troppo tempo indurito dalla superbia e dalla rabbia del vissuto moderno, sfoga le tue ansie e le tue paure, riconciliati con chi ti ama e prosegui sulla strada della salvezza. Per noi che nasciamo per un atto d'amore, ci è più difficile essere cattivi ed aridi anche perché ai sacramenti ai quali abbiamo giurato fedeltà ci impongono, ma con libero arbitrio, l'amore verso Dio e verso i fratelli. La grandezza di Dio è nella sua infinita misericordia, e se dovessi lasciar la dritta via, non crucciarti c'è n'è sempre una d'uscita; è come la domanda di riserva, sempre pronta per salvarti. Onora il tuo prossimo in ogni circostanza, e se vuoi esser felice e guadagnarti il aggio con il carro degli angeli, aiutati a crescere in santità con i doveri del buon cristiano, imita chi già su quel carro è già salito e sarai davanti alle porte del regno di Dio.
E venne l'estate, una tra le tante, un'altra prossimamente da archiviare. Il meritato riposo, le sospirate vacanze per chi le può ancora fare, ma bisogna essere ottimisti e pensare positivo, per come il Signore ci ha insegnato. Ferie all'insegna del riposo ma senza trascurare i doveri del buon cristiano, la fede non va in vacanza, e come le piante d'estate non va trascurata ma vista con più attenzione. La preghiera sia accomunata alla gioia di libertà che accompagna il desiderio d'evasione dalla vita quotidiana, e la benedizione di Dio sia necessità al godimento delle ferie senza esagerazioni ed esasperazioni al divertimento. Giudizio ed autocontrollo, parole d'ordine in quest'estate, ed affidamento al Signore per svolgere il compitino. Voi penserete, e non a torto: ma questo adesso chi vuole affliggere... la mente deve liberarsi di tutti i problemi giornalieri e non
pensare che al divertimento perché la vita è breve e va vissuta intensamente. Giusto! essere egoisti ogni tanto fa pur bene al corpo, ma l'anima se non è in pace non ne godi, e bada bene che non è una minaccia ma una constatazione certificata da chi in pace con i sacramenti ha goduto immensamente. Riferito al Signore, io dico : un sol minuto pensami e felice mi farai..., buone vacanze.
Le verità nascoste non giovano se non ad uno scaltro ed indifeso peccatore, al quale il finale non arride, ma fa rimpiangere di non esser stato onesto. La vita è un incantevole storia dove tutto si incastra nel puzzle dell'amore, la figura finale è quella del Signore, ma l'abilità sta nel cercare i pezzi necessari al completamento dell'opera, o del progetto ideato per te. La preghiera, le opere, la famiglia, il bisogno del fratello che non si appaga solo con una stretta di mano, la volontà di essere guardiano del proprio futuro di apostolo del Signore ed aprirsi a Lui incondizionatamente, tutto questo giova alla causa di Dio se ami profondamente quello che fai per il tuo prossimo. Ricomponi la tua vita, spolvera il marcio alle tue spalle e vestiti di sana cristianità, salva il buono che c'è in te ed azzera la memoria di una vita frivola e senza senso, votata al superfluo e piena di inutili certezze. L'unica cosa vera è la ione di Cristo, e l'amore che nutre per te peccatore. Accetta questo dono immenso, immergiti nell'umiltà che fa il cristiano uomo, libera i tuoi sentimenti ed opera con l'unica verità che salva: la certezza della vita eterna. A guadagnarsela basta poco, e anche se impervia la via, affidati alla volontà di Dio, e si apriranno orizzonti di fede che ti investiranno come paladino di chi soffre in una battaglia che può solo essere vinta con l'altruismo di chi sa amare. Dona te stesso e sarai salvo. Fratelli, ma cosa succede alle vostre menti così lontane dal capire la verità di Cristo, il vostro cuore è indurito dalla bramosia del piacere immediato e peccaminoso invece di quello eterno che dona pace e ristoro all'anima. Gli ultimi accadimenti di cronaca ci fanno ben riflettere su chi abbandona Dio per un malessere che la fede in cui si crede può guarire, o almeno dare una spiegazione che ci convinca che certe cose estreme peggiorano la condizione e vanificano gli sforzi di chi ci vuol bene. La vita è sacra, rispetta la tua e quella dei tuoi fratelli, e se pensi che sia inutile viverla pensa a chi si aggrappa ad una goccia d'acqua per prolungarla. Il Cristo è stato esempio sulla croce e ha chiesto al Padre di allontanare quel calice di sofferenza, sapendo di risorgere ma vivendo gli ultimi istanti che gli erano stati concessi sulla terra nella consapevolezza di essere stato utile alla causa divina. A che giova la grazia di Dio se non seguita dalla preghiera e dalle opere, preghiera che salva ed opere che aiutano. Dio è immenso e
misericordioso, ed apre le sue braccia sol che tu lo voglia. Apri il tuo cuore e abbandonati al vangelo, e se non si riempirà la pancia, la tua anima ne sarà eternamente grata.
Sulla via di Damasco c'è stato un miracolo di fede fantastico, dove da persecutore si diventa perseguitato e con piacere. La cosa sfugge ai più e ai meno attenti, ma il messaggio di Cristo a Paolo è chiaro e convincente, e non per la cecità improvvisa e temporanea, ma è la ragione a far credere che il nuovo percorso è l'unico per la salvezza sia propria che per coloro che ascolteranno testimonianza. La sofferenza è un fardello duro da sopportare ma necessario ad espiare e capire che tutto si conquista e niente è lasciato al caso, e che nessuno può essere giudice di se stesso ed assolversi arrogandosi il diritto di esistere perché Dio non spiega certi misteri, e qualcosa rimane incomprensibile, come la certezza che Egli esista. Ma Dio ha lasciato libero arbitrio, e chiunque con un po' di ragione può discernere sulla possibilità che lassù qualcosa veramente ci sia, altrimenti solo la misera vita terrena a che servirebbe? Se non capisci che la vita eterna è vera e che ti stai preparando a riceverla, se ne sarai degno, a che giova la tua giornata ricca di illusioni ubriacanti di false verità e da appagamenti corporali, senza lo scopo di arricchire un'anima in cerca di verità che solo la preghiera può scoprire? L'immersione vera nei misteri e il credere incondizionatamente ti farà dire: Dio esiste e io per Lui. Se non hai fede, non hai il coraggio di affrontare la quotidianità con animo sereno e la capacità di perdonare. Padre nostro che sei nei cieli. ....
Il Signore chiama a se gli eletti, e senza distinzione di età e condizione sceglie i suoi angeli e i suoi santi. Sono sicuramente tanti tra quelli che rimpiangiamo sulla terra, vuoi perché parenti, vuoi perché amici, vuoi perché alla ribalta per quello che hanno dato senza chiedere. Chi viene investito da tanta gloria, merita il rispetto di tutti perché ne angeli, e ne santi lo sono per caso. Né concorsi, né raccomandazioni, né graduatorie, ma solo opere e preghiera in una vita vissuta secondo i canoni necessari per l'accesso al progetto di Dio. E per tutti Dio ha un progetto, che si realizza solo con il tuo volere, interpretando la facile vita cristiana, fatta si anche di sofferenze ma di eterna riconoscenza. Bisogna dare e donarsi per quello che si può, fino allo sfinimento, ed essere esempi per coloro che hanno un cuore duro da smuovere, ma che non aspettano altro che un
segnale per emulare un gesto d'amore. Clona o Signore il tuo amore, ed infondilo nel mio cuore, aumenta la mia speranza di essere al tuo fianco nella gloria eterna, dammi la forza di sopportare qualunque dolore affinché mi rafforzi nel comprendere che sei il mio Salvatore e perdonami per quello che sono, ed aiutami ad essere come vuoi che sia. Amen
La primavera di resurrezione è tra noi, e basta cogliere il senso della parola rinascita per essere ottimisti nella speranza di ottenere quello che più desideriamo. Naturalmente non si pensa al materiale ed al terreno, perché quello va conquistato diversamente anche se con la benedizione del Padre nella liceità dell'operazione. L'esperienza di vita terrena deve essere proficua ed intensa, proficua nelle opere ed intensa nella preghiera. Vincere la sfida per i quali siamo chiamati a rispondere in modo continuo e convinto è il fine per il quale lottiamo il male sempre in agguato e sempre più aggressivo, ma tutto è possibile con l'aiuto di Dio, sol che tu ci creda e lo voglia. Cogli l'aria di festa in questa Pasqua, e medita sul mistero della fede che raccoglie l'essenza del credo cristiano, e nel sacrificio di Cristo specchiarsi per capire se si è realmente pronti nel nome di Dio ad affrontare con piglio la sfida per l'eternità. Non è difficile pretendere l'accesso al Regno ma il sacrificio è dovuto, e la partita rimane sempre aperta fino all'ultimo sospiro, e nulla è più scontato se non la vittoria del bene, ed il cerchio si chiude con la consapevolezza di una pastiera in meno, ed un'opera in più.......!
Una vita per tutti e tutti per una vita, ecco quello per il quale bisogna credere lottare, e la Pasqua è il risveglio della vita, è la vittoria del Risorto, è il trionfo del credere incondizionatamente. Immergiti in una confessione piena ed esprimi le tue aspettative in una preghiera convinta nella sicurezza di essere ascoltato, e comunque vada sia la vittoria della fede il fine che ci porterà alla vita eterna. La Pasqua non sia solo una festa civile, dove gli sprechi insultano la povertà e l'esibizionismo esaspera la divisione sociale, ma l'incontro vero con il Padre e nell'eguaglianza che la fede ci predica nell'attenzione di chi è meno fortunato di noi. Nessuno ti chiede aiuto? E allora tu cercalo, guardati intorno e scoprirai un mondo fatto di sofferenze e richieste, ma non aspettare che ti tirino la giacca, offri te stesso e quello che puoi, allunga quella mano fino ad oggi prensile ma che non stringe e sconosciuta ai più. Il Signore ti ha dato capacità e doti da
mettere al servizio di tutti e non sprecare energie per il futile e l'inutile, tutto a se non necessario ed il treno della vita non aspetta a lungo, se non sei in orario resti al palo a rimpiangere quello che non è stato e l'occasione persa è un gioco finito male, dove chi perde si danna per l'eternità. Questa è una vita che vale la pena di vivere nel rispetto del progetto pensato per noi, dove l'equilibrio della fede e la convinzione di adempiere ai voleri del Padre ti dona la salvezza. Buona Pasqua a tutti.
La delusione per il mancato accoglimento delle tue preghiere, non deve essere la spinta per fornire alibi alla tua freddezza e alla presa di distanza dal tuo Dio. Nulla è lasciato al caso, ma tutto è un progetto in cui sei parte integrante e se al momento vivi il disagio, sappi sopportare con fede ed umiltà. Non lasciarti prendere dal risentimento o dalla rabbia, a nulla giova e tanto meno allo spirito di combattere e vincere comunque le insinuazioni del maligno. Noi siamo attori qui sulla terra di una commedia che va in scena dalla creazione, ed al copione già scritto, l'interpretazione seppur libera è vincolata alle regole di vita cristiana. La preghiera è conforto e rifugio, la sua intensità e la sua pratica come cibo indispensabile alla salvezza dell'anima, santi si può e si deve se vivi una vita corretta e in opere, dove l'io è uguale all'altro chiunque sia. Non opporti alla salvezza che ti viene offerta ma accettala per com'è, se sacrifici e sofferenze più onore e gloria avrai se le accoglierai con umiltà e consapevolezza che il Signore ci ha scelto per questo cammino. Tutto o niente è comprensibile? Il mistero della fede raccoglie il dogma della vita e scioglie i dubbi e le perplessità che si insinuano nell'incertezza di dover credere ad ogni costo. Prega, e la verità apparirà ai tuoi occhi. L'arroganza di poter essere giudice ed arrogarsi il diritto di dispensare sentenze e poi dimostrarsi il re degli ignoranti, banalizza qualsiasi tentativo di scardinare le porte della verità. Non si può in nessun modo imitare Dio o pensare di esserlo, perché è una bestemmia, ma imitare il Figlio o pensare di farlo con umiltà seguendone l'esempio, non nel gesto estremo ma per quello che rappresenta, è insegnamento di vita. Non ci viene chiesto tantissimo, e la parte da rappresentare può essere sgradita, ma necessaria per la riuscita dell'opera. Il progetto e la regia di Dio, noi umili attori con grandi responsabilità, e se ognuno si assume la sua, ogni tassello combacerà per glorificare l'esperienza terrena. Naturalmente la scelta è libera e non c'è nessun obbligo, ognuno può buttare la sua vita in braccio al maligno, ma sarà causa del suo mal, e piangerà se stesso.... Come Gesù ha reso nuova la Sua Chiesa, tu devi poter rendere nuova la tua anima, e riempirla di Spirito Santo con la preghiera che salva. Invoca il
Signore affinché guarisca le tue ferite ed infonda in te la sapienza per poter acquisire la ragione dell'eternità, cos'è in fondo un momento di preghiera in un mare di banalità che ci circonda e ci distrae, la vera forza è superarle. Rifletti! 11 Febbraio, appare la Madonna a Lourdes, evento che cambia la storia di un paesino dei Pirenei, e ad oggi la vita di molti fedeli. Per chi c'è stato, si respira un'aria magica ricca d'emozioni e certezze che conferma la consapevolezza di lasciarsi andare nella preghiera che guarisce l'anima sicuramente, ed a volte il corpo con quel miracolo che tutti attendono. E' un luogo supremo per chi vuol convincersi di cambiare, dove la sofferenza la fa da padrone e dove se ti confronti, capisci di essere veramente privilegiato se stai a lamentarti di quel piccolo acciacco che comunque non ti limita la vita normale. I veri miracoli avvengono nel cuore, e nella capacità e forza di sopportare gli eventi negativi e farsene una ragione, ma la rassegnazione non deve essere un vincolo alla preghiera, perché bisogna chiedere incessantemente ciò che si desidera e Maria intercederà per te e per i tuoi bisogni. E se nulla dovesse accadere non è perché non degno, ma perché la tua sofferenza aiuti a capire a te a agli altri e sia d'esempio agli scettici che nessuno è immune e tutti possono guarire. Se si va a Lourdes, bisogna andarci con vera fede, ed incontrare Maria senza esitazioni e con la certezza che comunque qualcosa accadrà, forse non quello che speravi, ma sarai colmo di quella fede che ti aiuterà a trovare un posto in Paradiso. La preghiera, guarisce tutte le ferite.
Un altro anno è andato via, e noi siamo qui ad augurarci tutto il bene possibile per il prossimo. L'amicizia se è amore vero perché disinteressato e fuori da ogni logica di calcolo vale l'augurio per un ricco
2012. Abbiamo vissuto un anno probabilmente con sofferenze ed incomprensioni, ma lasciamoli fuori dalla porta e che lì restino per sempre. Se ti scoraggi nei giorno dell'avversità la tua forza è poca. ”Amatevi l'un l'altro” diceva il Signore, ma non è facile, come non è difficile essere mortificati ed umiliati dopo una irreprensibile condotta, ma tant'è e siamo destinati a soffrire, e soffrire bene vuol dire misericordia da Dio. Questo è un anno nuovo di speranza e di rinnovate promesse dove mai deve mancare la preghiera e le opere, buon viatico per la vita che ci attende. Che sia un anno ricco di soddisfazioni per tutti e per come il cuore d'ognuno desidera. Ma proclami ed intenzioni servono a ben
poco se non apri il tuo cuore a Dio, e non gli dichiari con umiltà di servirlo per come indicato da chi ha dato tutto se stesso, ed oggi è esempio venerato a cui chiedere grazie. Santi si può, basta volerlo e vivere intensamente la ione di Cristo e capire che la sofferenza è il aporto per la felicità. Non bisogna essere masochisti, ma accettare gli eventi come prova di spirito rinnovato e temprato alle avversità. Sarà un radioso 2012 vissuto in grazia di Dio. Anima mia, torna a casa tua......; non è la canzone che tanto ci piace, ma l'invocazione di tornare al Padre come il figliol prodigo con la convinzione di essere pronto ad accogliere tutto ciò che per noi è stato progettato, senza rimpianti e senza condanne. E se arrivi a capire il mistero che ci circonda sarai degno di essere tra gli eletti, e non sono pochi come si possa credere, perché è un concorso aperto a posti illimitati per un impiego a tempo infinito dove tutti con la conoscenza della propria fede, e la sapienza della preghiera con un cuore aperto all'amore sono sicuri vincitori. Il Natale è vicino, si respira aria di festa mista alla crisi e alla disperazione di chi ha poco o niente per festeggiare, e forse neanche la voglia. Risvegliamo il desiderio di rinascita, tanto non costa niente, è a zero spese e il tuo cuore sarà colmo di gioia per quanto colmo d'amore. Il Signore non nasce ricco, ma umile tra umili che hanno la certezza della loro salvezza convinti che se ti affidi completamente a Dio probabilmente la tua pancia non sarà piena, ma la tua anima si. E cosa importa questa vita se non per le opere, se i frutti migliori sono al di là delle nostre conoscenze, e poterli cogliere per fede e misericordia di Dio è l'unico obbiettivo per vivere questo lasso di tempo terreno. Abbiate fede fratelli e trascorrete un Santo Natale d'amore. Buone feste a tutti.
Amare per essere amato, donarsi per rinfrancare l'anima affinché sia pronta per una nuova vita, immergersi nel profondo mistero della fede e credere incondizionatamente che le opere salvano e ci aprono le porte della vita eterna. La carità, l'elemosina, quella spicciola servono a ben poco, e nemmeno alla coscienza fanno bene, perché ben altro ci si aspetta da chi i sacramenti li ha ricevuti e creduto in essi. Il Vangelo deve essere fonte d'insegnamento nella tua vita quotidiana, e se sco ha rinunciato a tutto, tu puoi rinunciare a qualcosa per qualcuno, e per te stesso il perdono di non averlo fatto prima. Il sacrificio di essere perseverante nell'opera di Dio, sia ricompensa per quello che offri a chi cerca la tua mano per un gesto di solidarietà e d'amore. Ma solo d'amore nun se campa anche il corpo ha bisogno del suo conforto, specialmente in questo momento di crisi dove la povertà bussa alla porta, e bisogna essere come quella vedova che non avendo nulla, donò quel poco che la rese felice.
Forse il gesto di chi patisce e capisce, ma sicuramente un gesto di condivisione che esalta l'animo nobile di chi è votato a far bene. Fatti stimolare dalla preghiera, fonte inesauribile di conforto e di forza vera per affrontare le avversità, e che la croce di Cristo sia anche la tua croce, perché essere cireneo ti salva. L'emozione di essere ricambiato con un sorriso, equivale alla ricompensa per il lavoro svolto al servizio di chi soffre, e più sorrisi avrai, più crediti accumulerai per la tesi del tuo ultimo giorno. Il tuo relatore, Dio non porrà domande ma la tua vita scorrerà veloce come un riavvolgimento di un film, e giudicherai te stesso per quello che hai dato, e forse rimpiangerai quello che non hai fatto, recriminerai sul perdono non dato, ti pentirai e cercherai di difenderti, ma tutto ciò non giova alla causa perché il tuo tempo è scaduto. L'Onnipotente però è buono e misericordioso, sol se tu lo voglia, e se ti anticipi a comprendere che la strada giusta è quella indicata dalle sacre scritture, dove il credo incondizionato premia i sacrifici e le sofferenze, capirai che la pena che soffri è mite rispetto a chi si è santificato con il proprio martirio. Non è nell'arena che troverai il perdono, e non ci sono leoni affamati che aspettano la tua carne, ma è nel rispetto delle regole civili e religiose che troverai il conforto per un atto d'amore dovuto e ricambiato con quel sorriso che premia il tuo lavoro. La vita è sterile e vuota senza preghiere e opere, riconsidera la volontà di essere fedele al credo cristiano e la tua tesi sarà premiata con l'alloro della vita eterna.
E se fosse tutto vero? Se Dio esiste veramente e l'eternità non è un miraggio, come ti poni con un'altra verità? Fai un bagno d'umiltà che comunque non guasta, e pensa che in migliaia d'anni ci sono stati miliardi di stupidi che hanno creduto ed in tanti perso la vita. Non deve essere un sogno, ma una certezza che qualcosa di soprannaturale c'è ed i segni sono evidenti. Dove non arrivi con il quotidiano lo fai con la fede, forse non riempie lo stomaco, ma rinfranca l'anima ed aiuta a superare le difficoltà con la speranza sempre viva del miracolo della vita. Per tutti c'è un posto prenotato in paradiso, ma va riconfermato con opere e preghiera, unica condizione per l'accesso. Sicuramente il Signore è grande e misericordioso, ma la misericordia bisogna conquistarla con fiducia ricambiata da un credo incondizionato. Arrenditi a Cristo e dichiara il tuo amore per Lui pensando alla sua croce come atto estremo per un nuovo concordato tra Padre e figli. Non pagherai meno tasse ma avrai un tesoretto da spendere in paradiso. Rifletti su quello che fino ad oggi è stata la tua vita, e se credi affidati al Signore, e la strada tortuosa diventerà un'autostrada per l'eternità.
Signore se ci sei, manifestati con tutta la tua potenza per aiutarmi a capire dove sto andando e cosa sto facendo.
Tu sicuramente sei vicino a me, ma non riesco a sentire la tua presenza perché troppo distante dal tuo amore.
Forse perché non mi nutro di preghiera, l'unica comunicazione che mi avvicina alla tua magnificenza per poter godere della tua misericordia. Signore amami per come io non so fare ed indicami la strada che porta a te,
seppur irta e piena di rimpianti e delusioni.
Gli ostacoli del cuore sono l'impedimento alla tua luce, che tutto risveglia e tutto rende realtà da sogno.
Fa o mio Dio che io possa raggiungerti per scoprire se degno di far parte del tuo regno.
Desta in me l'amore che chiedo dagli altri, desta in me l'orgoglio delle opere, concedimi il sorriso di chi soffre e una carezza per un gesto
d'amore.
Signore io ancora non ti vedo, forse è troppo presto, forse il mio sacrificio è ancora troppo lontano dalla sofferenza di un figlio su una croce, forse incomprensibile la resurrezione dal peccato che mi attanaglia.
Io invoco il figlio tuo affinché mi aiuti a comprendere, e chiedo perdono per come sono stato così poco uomo d'amore in questa vita che mi hai donato quale prova per il regno eterno.
Grazie comunque per tutto quello che mi hai concesso ed offrimi la luce della redenzione sul progetto che hai pensato per me e non ti deluderò,
amen.
Vivere alla grande si può se si è in grazia di Dio e si ha la consapevolezza di credere incondizionatamente alle leggi del cristianesimo. Non è necessariamente un bisogno materiale, ma mentale, e che ti fa liberare l'anima da complessi e situazioni che minano la stabilità dello spirito con cui affronti la giornata. Al mattino ringrazia il Signore per la notte appena trascorsa ed il lavoro che ti attende ti sembrerà meno faticoso se affrontato con spirito del dovere. I problemi sicuramente restano, ma non per questo sarai avvilito se comprenderai che tutto ciò che ti capita non è casuale, ma per volere di chi ti ama, e se a volte è incomprensibile abbi fede perché comunque c'è una via di uscita. La preghiera è l'arma che anima la riscossa contro il male e la persecuzione mentale di essere finito, e solo Dio è unico giudice che decide la libertà dalle catene del peccato se tu lo voglia e se affianchi un percorso di fede e credi che essere liberi non significa calpestare i diritti degli altri, ma affrontare le sofferenze proprie e dei fratelli con opere di carità ed amore. Sotto questo sole e l'euforia delle vacanze, tutto questo può sembrare un ulteriore aumento delle temperature, ma riflettici, ed il vento fresco della salvezza allieterà la tua giornata. Tempo di vacanze, tempo per se stessi, e chi ha tempo non lo sprechi solo per futilità. Libera la mente da un anno di lavoro o di studio, stacca la spina dello stress, riposa le tue stanche membra e come Vittorio Alfieri “Volli, e sempre volli, e fortissimamente
volli" applicata alla giornata tipo del vacanziere. Goditi il sole, la montagna o il mare, la rupestre campagna ma ricorda che tutto questo è opera di Dio. Rispetta la natura per quello che ci dona, rispetta l'uomo immerso nella natura. La bellezza del creato non va apprezzata solo durante le ferie, ma nell'insieme del dono che il Signore ha confezionato per noi. Se la natura a volte si vendica è perché noi la deturpiamo e violentiamo le più banali regole del vivere civile con quello che ci circonda e per il bene assoluto di se stessi, dimentichiamo il senso civico. Questa non è la solita lezione di naturismo, ma è il porre l'attenzione sulla libertà o meno di offendere il creato quando si è liberi e allo stato brado da pensieri e fatiche. Il tema dominante è il rispetto delle regole e del vivere cristiano, e come San sco ci insegna ancora, ogni creatura è figlia di Dio. Non parlerai agli animali...., ma essi ti capiranno e ti apprezzeranno se non li abbandonerai, lo faresti con un figlio? La tua vacanza non sia all'insegna del tutto è permesso, ed il tuo divertimento sia sobrio e rispettoso dì chi vigila su te stesso. Non bruciamo ciò che ci fa vivere.
Chi ha fede vince, e se può sembrare paradossale, l'impossibile si realizza se credi intensamente. Non vincerai i play off, perché troppo componenti terreni con molte variabili.......ma la consolazione la trovi nella preghiera che salva, la
ricerca dell'effimero ti porta al transitorio e all'inconsistenza e il non affidarti al Signore ti fa perdere il filo della ragione. Una vita regolata dall'orologio della fede rende la giornata equilibrata e piacevole da vivere, e se scandisci le ore con qualche preghiera il sereno regnerà nel tuo tempo. Assapora l'alba come dono del Signore, e ringrazia il tramonto per aver ancora vissuto in grazia di Dio, e se hai ancora da chiedere, raccogliti ed invoca la tua richiesta con l'intensità che è dovuta per essere esaudito, e se non dovesse succedere il conforto della preghiera ti darà la forza di richiedere ancora. Siamo in tanti, ma il Signore ascolta tutti, e per tutti c'è una priorità ma tempo al tempo e chi crede verrà esaudito. Con Dio non esiste il tempo, ma solo la ragionevole sensazione di essere amati e corrisposti per quello che sì è disposti a dare. Scrissi una volta : nella casa del Signore un orologio senza sfere scandisce il tempo, tic tac... non è mai troppo presto, tic tac... non è mai troppo tardi. Ricordati fratello che devi ancora assolvere a molti compiti, affrettati e converti all'amore chi ti sta accanto. Se la vita a volte ti sembra ingenerosa è solo apparente discriminazione che non
deve far pensare a squilibri divini dovuti a differenze e partigianerie o benevolenze particolari, perché agli occhi del Signore noi siamo tutti uguali. Un distinguo va fatto per chi ha doni particolari, e meriti speciali, ma essi son fatti per esempio a coloro che ancora dubitano della grandezza di Dio. Puoi essere un eletto, ma ci sono regole da seguire e percorsi da assolvere, senza le quali essere solo buoni non basta a creare l'alibi del giusto. Devi essere giudice di te stesso, ma vero e spietato, e spalancare la porta del tuo cuore a Cristo Redentore. Il giudizio agli occhi degli uomini lascia il tempo che trova, è a Dio che devi rendere conto, e farne una ragione già ti aiuta a sopportare ciò che giudichi inadeguato per te. La sofferenza è di questo mondo, per buoni e cattivi, ma un distinguo è d'obbligo per i puri di cuore, che soffrono e offrono per la loro salvezza. La vita è breve e va vissuta intensamente con l'orgoglio di essere un discepolo di Cristo, ed il vangelo allarga gli orizzonti del tuo desiderio di capire fino in fondo la verità dell'esistenza nella grazia. Non bisogna necessariamente essere martiri per raggiungere la vita eterna, (altre religioni lo fanno, ma questa è un'altra storia, riprovevole quanto inutile) ma attenti osservatori nelle opere e nella preghiera e la perseveranza in esse. Non dimenticare il Signore nella tua giornata, ed essa ti arriderà. Cos'è la vita per chi la disprezza, e calpesta il senso spirituale di viverla per come il Signore ci ha insegnato? E' il nulla, è il diniego della fede, o di credere in quello per cui sei nato, è il ripudio di quell'atto sacramentale del battesimo che ti ha reso puro dal peccato. Cosa saresti senza lo scudo protettivo del credere in Dio unico deputato a cambiare la sorte a te riservata? Saresti vana gloria di te stesso senza avere nemmeno la possibilità della salvezza, ignorato da chi ti vuol bene, dimenticato e seppellito da un cuore indurito dal miraggio del bene fasullo, una patacca senza valore. Dai smalto alla tua vita, usa i colori del creato, gioisci per te e le conquiste di chi ti è vicino, apri il tuo cuore e sii umile, accetta la misericordia di Dio e avvicinati a Lui con la preghiera e le opere, di quelle che hai bisogno per la tua salvezza. Le tentazioni sono tante, ma la soddisfazione di negarle lo è di più, se convinto di allontanarle per la gioia del tuo spirito. Vivrai con meno ansie e più sacrifici, ma porterai a casa il sorriso e la gioia di una giornata vissuta nell'intento di piacere al Signore e nella speranza di spalancare la porta dell'eternità, dove il premio finale è commisurato a quello che hai dato. Vera meritocrazia.... Giovanni Paolo II docet, e qui mi inchino alla sua immensità sulla terra.
L'uomo nasce libero, ma si complica la vita diventando prigioniero dei suoi desideri per i quali è disposto a compromessi che vanificano il sogno del
realizzo. La fame di potere che l'uomo cova in sé, è tutto ad ogni costo, dove la libertà altrui è messa da parte per propri interessi. Si calpesta la dignità di chiunque voglia affrontare e mettere in discussione le idee di chi propone le proprie volontà maldestre e del principio della ragione comunque. Il clima avvelenato di questi giorni, in una campagna elettorale volta alla delegittimazione dell'avversario, scendendo nel degrado delle più infime nefandezze per sete di potere, e non di giustizia ed eguaglianza per il bene del cittadino, abbrutiscono l'uomo in quanto macchina perfetta che Dio ha cesellato e che noi stiamo consapevolmente distruggendo. Bisogna fermarsi e riflettere se tutto questo alla fine paga, in un contesto dove si prevarica l'insegnamento cristiano e dove i valori predicati e accettati diventano spazzatura. Ma noi saremo alla fine spazzatura differenziata da Dio, e nessuno potrà contare su voti di scambio o di piaceri corrisposti, perché un giudice unico ed imparziale giudicherà per quello che hai dato e per quello che hai preso, la differenza la farà la geenna o la vita eterna. Rifletti fratello, e....ricordati che devi morire! Anche tu.
Essere eletto di Dio, può essere chiunque crede nell'onnipotenza del Signore e segue scrupolosamente i suoi dettami. Non c'è bisogno di liste, candidati o elezioni che affliggono i sogni di chi spera nel comando o in un tornaconto, nulla di tutto questo, ma una semplice partecipazione alla vita cristiana che già soddisfa se vissuta in umiltà e consapevolezza che il donarsi agli altri è gratuito e sacrificio quotidiano. La crisi è lontana se il Signore è vicino a te, e le tue pene sono mitigate se credi che tutto fa parte di un disegno per il tuo bene. Nessun patteggiamento è ammesso alla corte di Dio, giudice unico dei tuoi atti, ma immensa misericordia per i tuoi peccati, se il pentimento sarà vero. Il ladrone crocifisso, entra nel regno del cieli perché percepisce l'immensità della misericordia divina....Fratello ricordati che devi morire!... espressione che non va presa come coercizione ad intraprendere un cammino di fede, ma a farti comprendere che manca sempre meno tempo alla tua salvezza e alla riconciliazione con il Padre. Affrettati in questo tempo di quaresima a far la cosa giusta, avvicinati ai sacramenti, e con opere e preghiera spalanca la porta del tuo cuore, fai il pieno d'amore e sorridi alla vita che ti è stata concessa, che quella eterna è ancora più bella da godere se ne sarai degno. Buona Pasqua a tutti.
Venti dì guerra, e ci risiamo, l'uomo senza la violenza non vive e il suo gioco preferito è quello dei soldatini. Qui però se famo male....e non vorrei che con la scusa umanitaria dei buoni contro il cattivo, per mero calcolo economico e petrolifero ci rimettano solo gli indifesi e i già vessati. Il mondo è pieno di dittatori, più o meno vestiti da democrazia velata ma pieni di accordi commerciali con chi li critica ma non li destabilizza. Il vero problema è la fame dei popoli, sia fisiologica che di democrazia, ma a chi giova tutto ciò? A pochi che reggono le fila dei governi e per bocche ufficiali, condonano le loro ricchezze. Ma il discorso è lungo e si incanala su una strada senza uscita, ma a volte il Signore ci fa tornare alla realtà e ci fa tremare di paura, quella paura che ti fa riflettere e ti chiede il perché di tutto il male che ci circonda. Ma a tutto c'è sempre una via d'uscita, basta volerla, e se non ce la fai accetta i consigli del Padre, prega ed opera come i Santi, sii di esempio per chi non crede, nà mano ciascuno aizamm ù cummò. La Quaresima ci invita a riscoprire l'UOMO, non solo nel senso filosofico e religioso, ma anche nel senso concreto e corporeo. Infatti, l'amore di Dio per l'uomo a anche attraverso la natura, che stiamo stravolgendo, e che Egli ha creato e messo a sua disposizione. Riflettiamo sulle conseguenze e non invochiamo Dio solo nel momento del bisogno ma ringraziamolo per ogni alito di vita che ci regala.
Se le cose di Dio fossero tali da essere facilmente comprese dalla ragione umana, non sì potrebbero definire meravigliose e ineffabili. (Imitazione di Cristo) Vero è che l'incomprensibile lascia dubbi e perplessità, ma la fede è altra cosa, è credere incondizionatamente, è donarsi all'amore dì Dio che nella sua onnipotenza lascia il libero arbitrio da condizionamenti. E' il tuo volere, il tuo convincimento a decidere l'essere paladino del credo cristiano, e nessuno può se tu non lo voglia, costringerti a farne una ragione. I segni che giornalmente riceviamo e che a volte non interpretiamo per il senso giusto, sono valide argomentazioni per le scelte che si propongono di fare, ma quella che ti poni di fare, se mirata alla preghiera e alle opere è il senso unico di un percorso di fede valido per la tua salvezza. Credere che realmente Dio esiste deve necessariamente essere condizione necessaria per essere paladino a difesa di una fede che ha come unica rappresentazione, l'amore. Il teatro della vita è difficile, ma non impossibile se ti armi d'amore per il prossimo e ti lasci guidare dalle mani esperte di chi ti ama ed è sempre vicino a te. Lasciati guidare dalla preghiera ed abbandonati all'amore che Dio ha per te, immensi benefici ti colpiranno e la consolazione per quello che triboli sarà pace per la tua anima.
Medita su cosa vuoi essere, apri il tuo cuore e sii pronto a ricevere il Signore.
Quando tutto sembra compiuto c'è sempre una speranza, e Dio offre la via alternativa, non un'autostrada ma una mulattiera a dorso di mulo, dove la sofferenza e la difficoltà rafforzano l'idea che tutto si compie secondo una regia ben precisa. La fiducia che devi porre in Dio deve essere immensa, aprire il tuo cuore all'amore e predisporre l'anima ad una purezza luminescente. Non dovrai per forza farti prete, ma umile servitore di un sol padrone e recettore totale di tutto quello che ti sarà donato, operaio instancabile nel nome di Dio. La preghiera comincia nel nome del Padre...., e nel suo nome tu dovrai operare, secondo coscienza e nella convinzione che tutto ciò comporta: sacrificio, incomprensione, dedizione, delusione, ma soprattutto gioia nell'essere paladino di fede. A prima vista tutto ciò sembrerebbe improponibile e di difficile attuazione, ma se solo dedichi un po' del tuo tempo alle funzioni cristiane ti sentirai già appagato nell'esprimere una preghiera forte e sentita. La preghiera è il collegamento diretto con il Signore, l'autostrada spirituale senza intercettazioni, mezzo incontrastato per esprimersi e farsi ascoltare. Chi crede è all'inizio della strada, chi crede e prega è a metà strada, chi crede prega ed opera, è alle porte della vita eterna.
Il mondo è in rivolta, la gente è stanca, si ribella e chiede di vivere meglio, dove il meglio è la necessità di campare. Da sempre si predica dì aiutare chi soffre, e spesso chi soffre lo fa in silenzio perché represso ed inascoltato. Bisogna accogliere e soddisfare il grido di dolore, ma non con le frasi di conseguenza, ma agire materialmente con spirito di solidarietà. Le parole non riempiono lo stomaco e le promesse le dispense. L' africa s'infiamma, ma attenti ai falsi ideologismi di pochi senza scrupoli e con tornaconto d'oro, la fame è vera e l'ingiustizia è il pane quotidiano di chi sfrutta le risorse di quella terra per arricchirsi senza curarsi della povera gente ridotta a frugare nell'immondizia, dove si produce.....Molti governi evoluti e democratici, spesso amici dei regimi aguzzini, per interessi commerciali e militari, calpestano a casa d'altri le più elementari regole civili nel nome del profitto a tutti i costi. Ed il costo è sempre in vite umane. E Dio cosa fa? Se è l'onnipotente, perché non interviene? Crea si martiri per il paradiso, ma anche esempi da tenere in dovuta considerazione, e poi il libero arbitrio, anche nei suoi limiti è condizione di fede democratica e
degno di rispetto. Non c'è risposta per tutto, ma una preghiera per tutti vale più di una misera considerazione, e se essa non riempie la pancia, almeno salva. Il Signore vive in me ed io vivo per Lui. Se parti da questa logica, comprenderai che la protezione divina è assoluta, e le immancabili prove e difficoltà dell'esistenza come i momenti di gioia e di entusiasmo ti infonderanno pace nell'animo. La tua giornata cominci con il ringraziare il Signore per tutto quello che ti donerà, ed anche se l'amaro brucerà la tua coscienza, inghiotti il boccone e la misericordia ti ricoprirà di glassa. Se vivi con il Signore, tutto sarà visto con i suoi occhi e quello che in apparenza sembra insormontabile ti apparirà il male minore, non vincerai la lotteria ma non è detto che non guadagnerai in crediti da spendere al cospetto di chi ti ama. Nulla è lasciato al caso, e tutto ha un disegno, l'importante è partecipare al puzzle della vita dove i tasselli sono inseriti velocemente se in grazia di Dio, e Dio vede e provvede, dice un vecchio detto, e non sbaglia perché basta crederlo veramente, e sarà al tuo fianco se gli farai posto nel tuo cuore. Le azioni, le opere, e soprattutto la preghiera sono l'alimento del cristiano che lo avvicinano alla grazia del Signore che ripaga sempre con lealtà, la serenità d'animo, e la consapevolezza di poter contare sull'ingresso esclusivo al club degli eletti. Ma non di politici si tratta, lì chiunque può vincere e con qualsiasi mezzo, la selezione per l'eternità invece è senza elezioni e per merito guadagnato con sofferenza sulla terra. Prega e sarai un vincente.
Natale 2010, che la crisi economica non sia paravento di una crisi di fede, e che la speranza ed II credo in Dio misericordioso ci alieni il desiderio di desistere dal percorso indicato dal Signore per la nostra salvezza. Del panettone ne possiamo fare a meno, ma del conforto della preghiera per noi e per le opere ai fratelli no. Vivi questo natale come i natali più belli già trascorsi e che il sorriso si stampi sul tuo volto come esempio per chi il natale non ce l'ha. La consapevolezza di essere cristiano è gioia che riempie il cuore d'amore nella notte in cui nasce e rinasce ancora il Messia di pace e risolutore dei nostri peccati. Il natale non sii l'unica occasione dell'anno dove volemose bene dura un giorno oppure solo la notte dei regali, la notte del consumismo a tutti i costi, la notte del capitone selvaggio. M'è venuta così, perché la rabbia mi prende (e non dovrebbe), al pensiero dello spreco che non entusiasma, a dispetto della fame con la rullina di chi non immagina nemmeno ciò che si bestemmia nelle pattumiere del dopo festa. Facciamo una differenziata d'amore, raccogliamo i desideri di chi soffre e stocchiamo tutto il bene per il prossimo, per elargirlo con entusiasmo e fede per mitigare le sofferenze che non sono differenze, ma ci appartengono come
comunità che condivide gioie e ioni, amore e delusioni, umiltà e salvezza. Che sia un Buon Natale per tutti e per come il vostro cuore desideri, a me non resta che pregare perché ciò si avveri. Ma voi fate altrettanto....
Signore non ti vedo, ma sei vicino a me; Signore non ti sento, e mi stai parlando; Signore son caduto, e mi stai rialzando. Cosa succede in me che sono così distante da chi amo, forse non è amore vero o è amore a modo mio, un amore forse sterile perché privo d'intensità e di preghiera.
Effondi in me Signore la saggezza dei Santi, aiutami nel cammino cristiano, e che le mie sofferenze siano gioia e salvezza per i miei fratelli. Fa che le mie opere siano di sollievo, e che la mia gioia sia nel nascondimento, fa che io non debba mai essere ringraziato per quello che do, e che il sorriso del fratello sia la mia ricompensa. Non voglio altari, non voglio privilegi, ma solo la speranza dì esserti vicino per magnificare il tuo volto.
Dammi o Signore la forza di agire nel bene del prossimo, fa che io condivida le mie ansie e le mie paure con l'Angelo che mi hai destinato, fa che mi prenda per mano e mi accompagni lungo la strada che a Te conduce, e se aspra ed insidiosa più meritata sarà la ricompensa. Aprimi le porte del regno se ne sarò realmente degno.
Diceva San Crisostomo, e io condivido in pieno :"Nulla è più inutile di un cristiano che non si adopera a salvare gli altri".
Un professore, davanti alla sua classe senza dire parola, prende un barattolo grande e vuoto e procede a riempirlo con delle palle da golf. Dopo chiede agli studenti se il barattolo è pieno. Gli studenti dicono di si. Allora il professore prende una scatola piena di palline di vetro e la versa dentro il barattolo di maionese. Le palline di vetro riempiono gli spazi vuoti tra le palle da golf. Il
professore chiede di nuovo agli studenti se il barattolo è pieno e loro rispondono di nuovo di si. Il professore prende una scatola di sabbia e la versa dentro il barattolo. La sabbia riempie tutti gli spazi vuoti e il professore chiede ancora se il barattolo è pieno, gli studenti rispondono con un si unanime. Il professore velocemente aggiunge due tazze di caffé al contenuto del barattolo ed effettivamente riempie tutti gli spazi vuoti tra la sabbia. Allora gli studenti si mettono a ridere. Quando la risata finisce il professore dice: "Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita...Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l'amore, le cose che ci apionano. Sono cose che, anche se perdessimo tutto e ci restassero solo quelle, le nostre vite sarebbero ancora piene. Le palline di vetro sono le altre cose che ci importano, come il lavoro, la casa, la macchina, ecc. La sabbia è tutto il resto: le piccole cose. Se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci sarebbe posto per le palline di vetro né per le palle da golf. La stessa cosa succede con la vita. Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia nelle cose piccole, non avremo mai spazio per le cose realmente importanti. Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità: gioca con i tuoi figli, prenditi il tempo per andare dal medico, vai con il tuo partner a cena, pratica il tuo hobby preferito. Ci sarà sempre tempo per pulire casa, per tagliare le erbacce, per riparare le piccole cose... Occupati prima delle cose che realmente ti importano. Stabilisci le tue priorità: il resto è solo sabbia". Uno degli studenti alza la mano e chiede cosa rappresenti il caffè. Il professore sorride e dice: "Sono contento che tu mi faccia questa domanda. E' solo per dimostrarvi che non importa quanto occupata possa sembrare la vostra vita, c'è sempre posto per un paio di tazze di caffé con un amico!". Chiedi al Signore di prendere un caffè con Lui, sicuramente te lo concederà.
Missione possibile, è il titolo del film che il Signore manda in onda in continuo e come il bolero con estenuante richiamo a seguire le indicazioni del Vangelo. Essere un buon cristiano, oggi è così facile perché elevarsi su questa marasma di indifferenza piena di amor proprio e nulla per altri, potrebbe farti sembrare migliore, ma non lo sei se non liberi l'angelo che è in te. Questa crisi economica potrebbe far perdere valori conquistati a dispetto del pensiero individualista del salvare prima se stesso con l'opportunismo di non are la palla con il rischio concreto di non fare goal, quel goal importante per la squadra del Signore. La fede è un gioco di squadra, basta applicare gli schemi dettati e si diventa invincibili. L'amore per gli altri è patrimonio prezioso e dono che va coltivato,
confida in Dio Padre affidati alle cure della preghiera e delle immancabili opere, e sosterrai la tua candidatura alla premier league del paradiso. "Some things never change" cantavano i Supertramp, "alcune cose non cambieranno mai", ma tu puoi cambiare te stesso per far cambiare chi crede in te che ami il Signore
incondizionatamente. Emula i Santi e fatti promotore del vangelo ed annuncia che i sacrifici valgono la vita eterna.
Carissimi fratelli, la tv in cronaca ci informa sulla follia dell'uomo e cosa riesce a fare di più riprovevole che si possa pensare. Tutti ovviamente si accingono a condannare e sentenziare, ma vi siete chiesti il perché di tutto questo? La pazzia può essere un elemento, ma la ragione ci impone di indagare su un'anima forse stravolta da input esterni malefici non filtrati dalla ragionevolezza delle cose giuste. Il saper discernere il bene e il male è facoltà di chi è in grazia di Dio, e che con il suo aiuto respinge il maligno. Oggi in questo turbinio di scelleratezze che si propongono anche attraverso i media, si colpisce la fascia debole e sensibile alla ricezione di certi messaggi, è poi la mente che elabora in modo distorto e si programma per gli eventi innaturali. Una mente sana e un'anima nobile mal si concilia con insani gesti. A tutto c'è una ragione, e a tutto c'è una soluzione se si ha la capacità di meditare sul dono della vita e su quello che rappresenta, e il rispetto della propria vale quanto quello per gli altri. In nessun modo si è arbitri della vita altrui se non il Signore, per chi ci crede, altrimenti è nullo ogni sentimento. L'amore per gli altri va coltivato con la preghiera e l'abnegazione a donarsi incondizionatamente, così il pensiero volge alle cose belle e meravigliose che Dio a pensato per noi e che esploreremo non con un video ma personalmente, se saremo degni, nella vita eterna. Pregate fratelli, ed in special modo per chi non crede e cede facilmente al maligno, ce n'è veramente bisogno, grazie. Quando sì sogna da soli, non è altro che un sogno, quando invece si sogna con gli altri è l'inizio della realtà. Georges Balandier Naturalmente è la condivisione il perno centrale della vita reale, e se qualcosa riesce è perché con gli altri e per gli altri si lavora, si gioisce, si soffre. Il sogno dell'eternità, da solo non lo puoi realizzare se non hai compiuto opere con e per i fratelli, senza scopi e nessun fine. La sofferenza degli altri serve a rafforzare la volontà e la caparbietà del progetto che Dio ha pensato per te, qualunque esso sia, e con l'aiuto della preghiera che mai deve mancare sarai in grado di
assolvere la missione che dovrai sentire tua. Il tutto verrà dal cuore, e se esso sarà nobile e disponibile, farai grandi cose con l'aiuto del Signore. Egli ti sorreggerà ogni qualvolta ne necessiterai e ti indicherà a chi rivolgere il tuo amore cristiano e non solo. Il tutto naturalmente è anche condito da ostacoli e scoramenti, da gioie e ripensamenti, ma la forza della fede è quella che muove le gesta e rimuove le avversità. Confida in Cristo Redentore, e nel nome del Padre offri ogni tua azione, questa è la preghiera quotidiana che ti darà forza e vigore per affrontare la giornata, e tutto ti sembrerà più bello. Una goccia di rugiada diventò perla, una preghiera può salvare; una è leggenda, l'altra è verità. Una preghiera salva se invocata e sentita con l'animo di chi crede che qualcuno lassù la raccoglierà, anche in mezzo alle infinite che cercano una risposta alle aspettative spesso di chi soffre, o di chi a creduto senza pregiudizi ed incondizionatamente. Lassù non c'è una lotteria delle preghiere, tutte sono ascoltate ma non tutte esaudite. Sarebbe troppo facile come per magia, ma così non è, così come non ci sono priorità o raccomandazioni da santi più nobili o più conosciuti. C'è la regola della livella: tutti uguali davanti al Signore, prìncipi o scudieri, re o vassalli. Bisogna solo essere degni della risposta che Dio ci dà ed interpretarla sempre in positivo, anche quando essa non ci piace, perché il Signore non percuote per percuotere, ma per lasciarti una via d'uscita. E la via d'uscita è credere che tutto quello che si fa, è sempre meno dì quello che serve affinché ci sì liberi del fardello del peccato che ci avvolge e duro da eliminare. Ma la fede a questo serve, come la preghiera incessante e le opere, ma per gli altri e a favore di uno score che ti renderà libero di attraversare la porticina che conduce all'eternità. Io ci credo, e tu?
La vita che vorresti è quella che hai, se accetti di viverla con dovizia di rispetto e solidarietà per gli altri. Ciò che Dio ha pensato per te è il meglio che puoi ottenere su questa terra, e la ricerca di altro non può che sconvolgere i piani progettati per portarti alla santità. Non c'è bisogno di rassegnazione, ma di entusiasmo per quello che ogni giorno celebra la vita che ti è stata donata, seppur con qualche sofferenza che non sminuisce la fede, ma esalta la forza di vivere quello che rimane. Gesù insegna che il sacrificio vale la salvezza, ed iI paradiso non è il luogo solo per chi ha sofferto, ma anche per chi ha alleviato il dolore e dispensato la parola di Dio con voce alta ed opere. Oggi seppur difficile orientarsi e schierarsi, confida nel Signore e affiancalo nella lotta al maligno, e l'ateismo perderà di valore perché inutile e sterile. Comunque vada è un successo se ci si apiona e ci si dedica tutto se stesso con ragion veduta nella traccia
del vangelo che tutto compendia come Gesù ha insegnato. Le vacanze sono alle porte, ed il meritato riposo per chi ha assolto ai suoi compiti è diritto inalienabile come il dovere di ogni cristiano non mandare ai bagni la fede che va tenuta viva ogni giorno, e pregare affinché il riposo sia proficuo per la persona e per l'anima rende più gioiosa la vacanza. In una mia vecchia poesia dicevo "un sol minuto pensami e felice mi farai, anche in un sol minuto puoi condensare una preghiera sentita e il Signore sicuro sarà felice. Lavoro - casa - Dio - famiglia
Cambiando l'ordine il prodotto cambia, perché se pensi che il lavoro sia preminente su tutto, è si vero come necessità, ma l'ossessione ne fa solo soddisfazione materiale e abbrutisce l'animo con l'ipotesi di un nuovo Arpagone. Casa come simbolo di eterno lavoro perché più brilla e più mi rende felice, ma il lamento di chi subisce è inascoltato perché insensibile alla pulizia. Dio, perché la fede è necessaria ed il rifugiarsi in essa appaga l'anima e se non risolve le avversità che incombono almeno le mitiga trovandone una ragione. Famiglia, perché questo è un dovere cristiano al quale bisogna obbedire e dove si scontrano tutte le tensioni accumulate e si dispensano errori senza mia culpa. E' questo il quadro in cui ti riconosci, o in cui vivi? Ebbene cambia l'ordine di priorità, famiglia - Dio - lavoro - casa. Dio al secondo posto non è mancanza di rispetto, perché Dio stesso è nella famiglia, e se la rispetti già sei vicino a Lui. Certamente se coltivi la preghiera nella tua casa, meriti la comprensione e la collaborazione, ma se non ci fossero sei sulla strada della santità. Il lavoro, quale sostentamento e soddisfazione del traguardo raggiunto a coronamento di sforzi e privazioni, ti nobilita e ti fa da esempio. Se pensi di essere vittima, pensa a chi non ha lavoro, casa, e famiglia e se manco avesse Dio per consolarsi sarebbe perso nell'immenso nulla. Essere fortunati, vuol dire poco, ma essere prescelti vale l'eternità. Guardaci Signore Gesù, affinché la conversione sia la nostra prerogativa di salvezza. Noi ci affidiamo a Te come unica ancora di salvezza, come timone della nostra vita, come stella polare quale punto di riferimento. Noi siamo naviganti in questa vita, ma in un mare di incertezze , ed in una tempesta di fede che non risparmia chi è debole e chi è di facile approccio all'ingenuità delle tentazioni. Oggi essere fedeli, è si raro ma non impossibile a chi si vota alla preghiera e alle opere, basta volerlo come principio sano di una vita dedicata alla ione di Cristo. Certo non si pretende lo stesso sacrificio, saremmo troppi santi in Paradiso, (anche se non guasterebbe nessun equilibrio), ma almeno la prova provata di averci dedicato il tempo necessario per poter esternare la volontà del saper vivere in santità. Le sole parole non bastano, e la preghiera
aiuta, ma la rinuncia alla futilità di una vita trasgressiva e appagante solo per il corpo, già depone il mattone per quel muro che alzerai al maligno per non perderti nelle tentazioni di una vita facile spregiudicata. Nessuno vuole il rigore eccessivo ed isterico in una fede condivisa e democratica, senza preclusioni e senza istigazioni al martirio. Ma se sarai martire di te stesso rinunciando al peccato e annunciando il vangelo nelle azioni quotidiane, certamente guadagnerai l'uscio del Paradiso. Quanta fede hai? Non è facile misurarla ma il bisogno assomiglia alla fame, più fame hai e più ne necessiti. E' essenziale nella vita dell'uomo, perché il credere in qualcosa e in qualcuno, è spirito necessario per l'esistenza come l'aria che si respira, è ancora di salvezza, è rifugio per necessità, è amore infinito. E se Dio ne è un punto fermo, suo figlio è l'esempio e l'insegnamento del dovere cristiano condensato nel sacrificio ultimo della croce per la resurrezione di tutti noi. Come si fa a non credere al miracolo della vita dopo la morte quale premio di opere, preghiere, e sacrificio dedicato a chi chiede il calore del tuo amore incondizionato e gratuito? Tutto è semplice se ci si affida a Dio e si interpreta bene il progetto pensato per ognuno di noi, bisogna lasciarsi andare incondizionatamente e credere, "io credo", è la nostra ammissione di fede e la nostra sottomissione al volere del Padre che tutto determina e nulla è fatto senza scopo. Se hai la forza di comprendere, di amare, di aprire il tuo cuore all'emozione del credo cristiano, sei sulla strada della salvezza che è ricca di soddisfazioni per l'anima, e di energia che regala forza di continuità del volere ad ogni costo il bene comune. La fede in Dio come pane quotidiano, la preghiera incessante per le necessità, le opere per il bisogno, siano compagne inseparabili della tua vita in prospettiva dell'eternità.
E' l'ora dell'amore, ma non quella dei Camaleonti, seppur bella come canzone ma la svolta della vita che impone scelte importanti, scelte dì fede. Se credi realmente in Dio non puoi non essere amore, perché se ami il Signore ami anche tutti i suoi figli, e se siamo tutti figli di Dio l'equazione è perfetta ed il risultato è certo. In fin dei conti ti si chiede poco, uno sforzo di sentimento e di disponibilità che sempre puoi trovare tra l'inutile trastullo del telecomando che ti fa sospirare per il nulla che ti annoia. Rinnova la tua vita con le soddisfazioni che puoi ricevere dal sorriso di chi potresti amare che ha la dignità di saper dire grazie comunque. Il treno bianco dell'UNITALSI di Benevento, è partito per Lourdes carico di speranza e carico d'amore per chi soffre, il sostegno di chi dà una mano senza enfasi ma con lo spirito di chi sacrifica il suo tempo per il bene altrui va sottolineato e preso d'esempio, perché l'umiltà di chi lavora per Dio
premia con l'eternità e ti conduce sulla strada della santità, a dispetto di coloro che tifano aldiquà materialisti puri. Ognuno si assume le responsabilità della conduzione della propria esistenza, ma la libertà con la quale il Signore ci da facoltà di decidere è differenza con alcune religioni dure e coercitive, e l'amore che il Figlio ha insegnato è facile apprendimento per chiunque apra il suo cuore, e se la salvezza a da questo sentimento, cantiamo ..è l'ora dell'amore.... La Pasqua di resurrezione è vicina, e l'occasione per redimerti è grande ma non unica. Questa festività fatta di digiuni e di grandi abbuffate, appaga si le coscienze ma non libera l'anima se il pensiero non corre a chi tende la mano per bisogno. La sorpresa più bella che potresti mettere nell'uovo di quest'anno è la consapevolezza di ricominciare in un nuovo cammino di fede speranza di santità. Volere nella fede, è potere di sconfiggere le tentazioni che ci avvolgono in questo turbinio di vita sregolata da false convinzioni e di poche certezze. L'unica certezza è Dio, e se lo metti al primo posto capirai l'essenza della vita che ti è stata data e che riscatterai al termine di un percorso pensato per te ma in libera scelta di seguirlo. Pochi i ma fondamentali, e per tutti le tre virtù teologali: fede, speranza e carità. La fede è la virtù per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ha rivelato all'uomo e che la Chiesa ci propone a credere, perché Dio è la stessa Verità. Con la fede l'uomo si abbandona liberamente e completamente a Dio per fare in pieno la sua volontà. La speranza è la virtù per la quale noi desideriamo e aspettiamo da Dio la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci all'aiuto della grazia dello Spirito Santo per meritarla e preservarla sino alla fine della vita terrena. La carità è la virtù per la quale amiamo Dio al di sopra di tutto e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. La carità rimane l'unica opportunità per l'uomo d'oggi e nel contempo un monito, colmare le distanze tra due fratelli. Buona Pasqua a tutti. "Anche le azioni piccole sono grandi, quando son ben fatte, tanto che riesce più grata a Dio e di maggior sua gloria una piccola azione fatta con desiderio di dar gusto a lui in quell'atto, che una grande opera fatta con meno fervore. Bisogna dunque mettere uno studio particolare nel far bene le opere piccole che sono più facili, e ci si presentano a tutte le ore, se vogliamo avanzare nell'amicizia del Signore." S .sco di Saies
Diceva mia suocera :" del poco ne godono gli angeli", e mai affermazione più giusta dettata dalla saggezza di chi ha vissuto per II ato con il poco e godendone senza invidia per altro. Stesse cose le pensa chi delle sofferenze ne fa pane quotidiano, e l'attesa di un gesto di solidarietà sono l'unica speranza di
sollievo per le pene patite. E' facile l'impulso dell'aiuto nelle emergenze straordinarie e nella commozione generale, va anche bene, ma la continuità anche dei piccoli gesti, è quella che vale e non si perde nel dimenticatoio dopo la necessità urgente. Bisogna dare e fare per quello che si può, ma con convinzione dei mezzi e che quello che si va a realizzare appaghi si la nostra coscienza ma ancor di più serva realmente allo scopo preposto. Se la vita ci ha premiati, slamo in dovere verso i fratelli meno fortunati ed abbiamo l'obbligo, e non solo morale, di prodigarci per loro affinché non perdano la dignità di uomini. Pensa a cosa sarebbe un mondo senza solidarietà, non avresti la possibilità di essere santo, pensaci.........
Carissimo, ami Dio per come vorresti, o cerchi ancora risposte dal tuo credo messo in discussione da troppe domande e troppe perplessità dovute all'incoerenza dell'informazione mediatica? A voler ascoltare i soliti disfattisti che si interrogano e si rispondono in programmi spazzatura c'è da chiedere se il progresso mediatico abbia davvero portato luce, o se molte ombre in chi è più ricettivo e debole nel l'accogliere consigli che si contrappongono in una dialettica solo di odiens e di confusione totale. Saper discernere in questa giungla è difficile ma non impossibile se sì è dotati di buoni sentimenti e della ragion d'animo che controlla e segue il percorso che ti è stato assegnato. Senza voler essere isterici religiosi, va comunque fatto un distinguo su chi vuol essere troppo permissivo, e su chi cerca integrazioni possibili ma difficili. La convivenza è dura se non c'è rispetto per l'altro, ma la condizione deve essere reciproca e condivisa. La politica mal si adatta alla ragion d'animo, perché la carità non è un atto legislativo e la bontà non va per decreto. Certamente deve esserci il rispetto delle leggi vigenti e della verità che dice "dove comincia la tua libertà, non finisce la mia", ma nulla osta ad un percorso d'amore insieme anche con ideali diversi. Va dove il cuore ti porta, ed agisci come il credo insegna. La carità rende il cuore libero, e l'anima pronta a Dio. La carità non va certo intesa con l'obolo della domenica, anche quella va bene, ma nelle opere più complesse che la dottrina cristiana insegna e negli esempi dettati da chi ha interpretato l'amore per il prossimo come scopo di vita. La carità è in ognuno dì noi e se si è liberi da pregiudizi e si applica la legge dell'amore non sarà difficile interpretare la scena per la quale Dio ci chiama. La rappresentazione in questa vita è seria e propedeutica all'eternità che si guadagna con la preghiera incessante e le opere, anche mettendo mano a quel portafoglio che a volte pare una cassaforte inespugnabile. La commozione per l'evento tragico, non sia un atto eggero,
ma una condizione di vita che a 360 gradi organizza la disponibilità morale e materiale dove essa occorre. Limitatamente alle disponibilità, l'intenzione deve essere tanta e tanta la convinzione di coinvolgere chicchessia nel progetto di salvezza. Dio te ne renderà merito per quello che farai, e non serbirà rancore per quello che non farai, ma siederesti al tavolo dello sposo senza il regalo di nozze? Compra il tuo regalo all'emporio dell'amore e brinderai con il nettare dell'eternità.
La vita a volte offre opportunità che è difficile da rifiutare, e situazioni comunque da accettare, ma bisogna sempre pesare il rischio o il beneficio del rovescio, perché tutto ha un prezzo e non necessariamente da pagare cash. Quante opportunità del facile si presentano, e quante ne rifiuti? Sei consapevole del danno che causi a te stesso e agli altri? Cadere nella trappola del male è fin troppo semplice, se non si è forti abbastanza e non si ha una fede certa che copre questi rischi. La fede è l'assicurazione in questa vita per il aggio non semplice all'eternità alla quale tutti aspiriamo, se crediamo, ed il aggio è dato dalla sofferenza, che è una situazione da accettare con coraggio e che ti capita senza invocarla, anzi... ne faremmo volentieri a meno, ma la vita è un condensato di gioie e dolori dove le gioie vanno vissute intensamente, ed il resto accettato per quello che è perché chi non soffre non arriva a capire probabilmente il bisogno dell'altro. Cogli l'attimo... ma della preghiera, e che sia intensa e mirata a salvare e a salvarti e che non sia mai abbastanza il tempo che dedichi alle opere, questo certamente ti rinfrancherà lo spirito e ti aiuterà nei momenti difficili a capire che tutto ha un disegno pensato e cucito per te da chi ti ama e vuole la tua gioia eterna, Dio.
La felicità esiste ed è solo da cogliere assecondando la convinzione che la si può ottenere con sacrificio ed abnegazione al servizio di Dio, ed il servizio che offri a Dio non è altro che l'amore che doni ai tuoi fratelli con preghiera ed opere. La felicità nel servire il prossimo è premio e non magra consolazione di chi non si accontenta nel vedere un sorriso che ripaga gli sforzi di donare per far bene. La soddisfazione di servire a qualcosa e qualcuno, ci rende coscienti della forza che l'amore infonde a chi ne chiede risorsa per poter eseguire il progetto che il Signore ha pensato per noi. La strada certo non è facile e le tentazioni ad ogni curva rendono più difficile il cammino e facile l'abbandono, ma se confidi
nell'aiuto dell'Altissimo puoi scalare montagne come non crederesti mal. L'impossibile non ti è chiesto, e non saresti nemmeno attrezzato, ma un pezzo del tuo tempo da dedicare agli altri è gradito sia da noi che lassù, dove vigilano sul tuo fare per assegnare crediti per l'eternità. Esamina la tua coscienza e leggi il tuo curriculum vitae ed assegnati il giudizio che più meriti secondo l'operato e compiuto e se non è poco, sicuramente non è tanto, ed allora rivedi il tuo modo di porti al fratello e se sei uomo d'amore la salvezza è vicina, altrimenti prega affinché lo Spirito Santo scenda su di te e ti infondi la forza del cambiamento.
Quanto è difficile amare chi non è in condizione di corrispondere o per mancanza di ragione o perché deluso dagli uomini. Di per sé va più amato l'indifeso, il timoroso, l'incredulo, il disperato, ma va anche incoraggiato a ritrovare Dio, perché senza non c'è ragione, non c'è futuro, non c'è amore. Donarsi agli altri ti pone agli occhi del Signore in una posizione di privilegio tra gli eletti, ma non c'è voto, solo opere che accrescono il patrimonio di grazie che ti vengono concesse per arricchire il tuo patrimonio di crediti che Dio salderà alla fine della tua vita terrena, spalancando le porte di quel paradiso che tutti agogniamo, senza averlo mai visto e senza esser mai stato raccontato, ma tant'è il mistero della fede, che tu ci creda o no, in tanti hanno saputo soffrire con il pensiero unico del premio eterno. Non ci sono meccanismi automatici per vincere, e niente è scontato, ma il credo vero e l'abnegazione totale verso la sofferenza appaga lo spirito che rinfranca l'anima. Se tu amassi la metà di quanto hai amato te stesso già saresti salvo, se donassi la metà del tempo che doni a te stesso per gli altri già saresti salvo, se fi la metà in opere di quello che spendi per l'inutile già saresti salvo, se pregassi la metà delle chiacchiere che dici già saresti salvo. Non sprecare il tuo tempo, rinnova la cambiale dell'amore, non incassarla se non alla fine, e si trasformerà in pura felicità. La vita a volte è avara di certezze, avara di soddisfazioni, colma di illusioni e colma di stranezze, ma un'ancora di salvezza esiste dai tempi dei tempi e sol che tu lo voglia puoi aggrapparti ad essa e colmare il vuoto che regna in te. Essere certi della luce, apre orizzonti unici da esplorare e condividere, ed il Signore è luce che illumina il mondo e tu puoi camminare senza esitazioni e senza timori. La misericordia dì Dio è immensa come immenso è il suo cuore, e tu puoi rifugiarti senza rimanere nel nascondimento che uccide l'anima e ti rende solo ed infelice, ma se vivi un percorso di fede capirai che a tutto c'è risposta anche se a volte è verità cruda che ferisce ma di questo si guarisce se veramente ti doni con tutto te stesso, apri il cuore al Signore e sarai libero. Mira all'eternità, e non ai falsi paradisi dove
l'illusione è tale e la delusione è tanta, basta crederci e mixare fede, cuore e preghiera.....che cocktail d'amore! Bere a questo calice è come immergersi nel Sangue di Gesù, sangue che lava, che guarisce, che porta pace, salvezza, perdono, e vita divina. Lode a te Gesù perché con il tuo Sangue mi riscatti, mi proteggi e mi fai vincere la mia battaglia contro le forze del male, prendimi per mano ed insegnami a camminare lungo la strada che porta al Padre e se essa è irta e piena d'ostacoli aiutami a sostenere la fatica, e son dovessi farcela, sostienimi perché io credo in Te.
La paura di essere cristiani, o la vergogna di esternare il proprio credo come se si fosse timorosi che ci accada qualcosa ci indebolisce nella fede e rafforza l'idea che qualcosa stia cambiando. Ci piace essere multietnici perché viviamo in democrazie consolidate, ma questo non deve essere solo un patto unilaterale o a servizio di certa politica. Bisogna riaffermare il dovere del rispetto dell'ospitalità e non pretendere diritti che si acquisiscono con sacrifici e osservanza di leggi vigenti. Molti politici fanno bandiera del diritto a professare liberamente, e può essere anche giusto, ed allora perché non protestano negli stati in cui la religione cattolica è osteggiata e crea dei nuovi martiri? Protestare al sicuro, crea dei vantaggi che purtroppo coinvolgono dei disperati ai quali tutto va bene se meglio di prima. La legge dell'accoglienza è sacra, ma a condizione che ci sia un patto di rispetto reciproco e non un patto elettorale, che mortifica comunque chi è manovrato suo malgrado. La chiesa forse sta spingendo troppo verso la politica, ed i suoi giornali farebbero meglio a fare riflessioni sulle mancate vocazioni e la mancanza di Dio fra i giovani. La dissolutezza che ci attanaglia è l'esempio di chi non trova punti di riferimento, nemmeno nella politica che si è abbrutita, e nei media che sputano solo veleno nel clamore della notizia. Di obiettivo nel senso di giusto ci è rimasto poco, di obiettivo da raggiungere c'è solo Dio che salva e ci da una speranza certa di guarire dai mali del progresso che distorcono le regole certe e sicure del credo cristiano. Leggi il vangelo e tutto ti apparirà più facile da affrontare, non diverrai forse un saggio ma sarai sulla buona strada.
Immagina per un istante se ti trovassi al cospetto dì Dio, cosa chiederesti? Nulla di sicuro, perché sarebbero tanti i desideri che non riusciresti ad esprimerli secondo priorità. E' come quando si vede cadere una stella, mentre pensi è già troppo tardi per esprimerti. Ma il Signore conosce fin troppo bene le nostre
necessità e ci offre il pane ed il vino, che ci compensa di tutto quello di cui abbiamo bisogno. Naturalmente il tutto va visto in senso interpretativo, ma questo evidentemente non basta, ma basta credere nella sua potenza e benevolenza che già l'essere ascoltati ci allieta e ci fa ben sperare. Ma questo non basta ancora, perché siamo troppo materiali e vogliamo toccare, e il Signore allora ci fa toccare con mano. Se c'è sofferenza è per farci apprezzare la vita in quanto tale, se c'è gioia è premio perché abbiamo creduto incondizionatamente con umiltà. Il tutto non fa parte di un pacchetto della fede, non esistono tariffe e non ci sono penali, ma il solo vincolo della preghiera e delle opere che si autenticano a vicenda. Se pensi di poter ricevere senza dare, non hai speranza, se invece pensi di dare senza l'assillo di ricevere sei sulla buona strada. In questo tempo dì vacanze dove tutti dimenticano di tutto, l'unica certezza è la fede in Dio dal quale riceverai, se l'hai meritata, la vita eterna. Il Signore vuol dire fiducia...... Il Dio pallone ha perso, è stata una sconfitta che farà riflettere sul come non riporre mai tante aspettative nel superfluo anche se aggregativo e gioviale. La città perde un'occasione, ma la perde perché ricca di contraddizioni evidenti ate da decisioni unilaterali a favore dell'evento seppur eccezionale. La deroga all'apertura domenicale, può anche andar bene, anche se santificare la festività è rimasto un ricordo a favore dell'Introito a tutti i costi. Di contro il nostro Santo protettore S. Bartolomeo ha ricevuto la deroga all'apertura, perché nella mente di chi opera è forse meno importante del dio pallone, e se l'apostolo si fosse incazzato? Fantafede? Chissà, vi lascio con il dubbio, ma quando il profano vuol prevaricare il sacro, lassù qualcuno mostra i denti. Certo questa è una provocazione, perché a sbagliare sono gli umani, e chi come me tifoso da 36 anni può avallare questa tesi, perché anch'io allenatore come tanti. Ma la fede che c'entra? E' una divagazione di chi è rimasto profondamente deluso, e cerca di ricominciare nella speranza che quello che verrà, così come annunciato, sarà meglio del ato. Il dolore a volte aiuta a comprendere le cose belle della vita, e se oggi siamo nello scoramento fermiamoci un attimo a pensare chi non ha nemmeno una palla per giocare e non conosce gioia ma solo dolore. Noi abbiamo la forza per ricominciare, quella che Dio ci dà per rialzarci e diventare più forti, ma lo dobbiamo volere con la forza della fede e la preghiera sempre. Confida e sarai premiato. E non dimenticare S. Bartolomeo ! L'entusiasmo che regola la vita, deve avere un valore sempre alto, altrimenti si smorza la propensione ad accettare le alterne vicende che popolano la quotidianità. Un percorso di fede, aiuta a vivere in modo diverso e più positivo perché si percepisce di essere importante e necessario per qualcuno e per una giusta causa. L'amore che nasce con la nostra vita deve seguirci e crescere rigoglioso, e come una pianta innaffiato di opere e disponibilità verso chi soffre
o non trova vie d'uscita. Il Signore ci ha premiato donandoci la sensibilità giusta per operare, non facciamoci sfuggire l'opportunità di cogliere i segnali d'aiuto ed intervenire con tempestività al bisogno. Ad un semplice grazie, se c'è, corrisponde un oceano di gratificazione che fa gonfiare il cuore d'orgoglio per aver dato senza barattare nulla, ma il tutto andrà nelle note caratteristiche che il Signore rileggerà al momento del giudizio. Lassù non c'è posto per i fannulloni, e la legge già vige da un'eternità, e l'eternità ti sarà concessa con la meritocrazia del cuore, che regola le elementari azioni del saper vivere cristiano. Basta poco, quisquiglie, pinzillacchere, direbbe il Principe ma il tutto condito da un amore vero che sgorga da quel cuore affezionato al Cristo immolato per tutti noi. E se credi al figlio di Dio ed interpreti il vangelo nella vita quotidiana come un attore di fede sei sulla strada della santificazione, e santi si può. Vendere un sogno a chi di sogni vive è facile, realizzare il sogno è onnipotenza di Dio. Vivere di sogni a volte aiuta, ma il reale e il quotidiano, deve comunque essere il perseguimento di un fine che non ti mette in ansia per delle aspettative di difficile raggiungimento. Non bisogna mai essere appagati, ma accontentarsi al momento giusto per non perdere quello che si è raggiunti, magari con sacrificio ed abnegazione. Del tuo lavoro dovrai godere tutto il bene che ti sei guadagnato, ma condividere ciò che hai ti rende unico al cospetto del Signore. Non ti si chiede certo una tassa, ma un gesto d'amore indirizzato a chi non ha avuto le tue stesse opportunità, e ciò ti farà guadagnare crediti per l'accesso al fine ultimo della vita. Essere uomini d'amore paga sempre, e chi le opere le persegue è esempio da imitare, come i Santi che ne hanno fatto virtù e ci insegnano come è meglio prevenire con il bene che combattere contro il male che ci può apparire lotta difficile, se si è nelle condizioni di debolezza d'animo. E la preghiera è panacea di tutto, perché se non ti aiuta a superare ostacoli difficili, ti dona la tranquillità e la rassegnazione indispensabile a poter capire il disegno che Dio ha pensato per te, a volte incomprensibile ma di facile soluzione se il tuo cuore è aperto all'amore che il Signore infonde per poterti salvare. Il sogno che hai è realizzabile se al risveglio avrai convenuto che tutto quello che dovevi l'hai fatto, ma se non dovesse accadere adesso, ne avrai tempo per l'eternità intera che ti è concessa. "Non vi farò felici in questa vita. ...... ".
La vita a volte sembra ingiusta, ma l'esperienza insegna che dal dolore si risorge e si fortifica. La fede non sostituisce, ma aiuta sicuramente a sminuire la pena che ci impedisce di ragionare in modo positivo nel trovare una ragione per continuare e una per perdere l'angoscia che ci opprime in un ricordo lontano. Le
ferite certo rimangono, ma leccarle non aiuta, solo una buona riflessione su quello che realmente vogliamo e su quello che intendiamo costruire dopo una demolizione violenta anche del nostro orgoglio. Ed è lì che la preghiera aiuta a trovare la strada della rassegnazione della fortificazione dell'anima che soffre per l'inatteso. Il Signore ricorda di essere sempre vegli, perché il ladro è in agguato e non saprai mai in anticipo cosa avverrà, ma una buona guardia aiuta a prevenire, chi vuol capire capisca. Certi avvenimenti possono far vacillare, ma chi vive un percorso di fede è immune dal pensiero di mollare e di dubitare, perché la meta vera non è questa vita ma quella che giornalmente prepariamo in funzione dell'eternità. Una canzone del tempo recitava: eternità spalanca le tue braccia, io sono qua..., ebbene con lo stesso ardore che si cantava allora, oggi devi pregare che ciò avvenga con la stessa intensità del volerlo consciamente riconosciuto. Dio è sempre pronto ad accoglierti sol che tu lo voglia, ma devi prepararti a questo evento come se dovessi donarti alla persona che ami per sempre ed incondizionatamente. Ho ricevuto dall'Africa, una email del nostro missionario P. Pio De Mattia con foto bellissime e una preghiera fantastica. Ve la trascrivo integralmente. Ogni mattina comincia la vita, inizia il movimento continuo di nascere, crescere, trasformarsi, e moltiplicarsi. Ogni mattina la vita fiorisce ed estende le sue braccia verso il cielo e si riproduce. Ogni mattina la vita si esprime, cerca i suoi simili, si incontra si dona e si manifesta in mille forme, in mille modi differenti, e forme meravigliose di essere, che inventano di nuovo il miracolo infinito del ricominciare un nuovo giorno. Dio ha solamente tre risposte per le nostre preghiere: si, non ancora, io ho pensato qualcosa di meglio per te. Forse stai ando adesso un momento difficile; eppure Dio si sta preparando per benedirti in una forma che tu neppure puoi immaginare. Ho avuto l'ispirazione di scegliere 4 persone perché Dio le benedica, ho scelto te. Fai anche tu il piacere di mandare questo messaggio a 4 persone che ti piacerebbe che Dio benedica. "Pregate sempre senza interruzione cercate ed otterrete". La preghiera non ha costi: ma molte ricompense. Continuiamo a pregare gli uni per gli altri. Eccoti una preghiera:
Padre, conserva nel tuo amore quelli che mi hai dato, che siano perfetti nell'unità e il mondo creda che Tu mi hai mandato. Prego per coloro che crederanno nel Tuo amore, e così il mondo crederà Signore e Padre.
Che voglia ho avuto di restare ozioso a letto qualche mattina! Ma non l'ho fatto perché so che esistono milioni di esseri che vorrebbero alzarsi e muoversi ma non possono, ammalati, anziani impediti, prigionieri, profughi. Per la salute, le forze, il cibo ti ringrazio Signore, e ti prego di fare di me uno strumento della tua pace anche per chi riceverà questo messaggio: colmalo delle tue benedizioni!
Grazie a chi mi ha mandato questo messaggio: che Dio lo benedica . La squadra del Signore ha bisogno del tuo apporto ed è ben lieta di accoglierti nel suo organico e farti giocare la partita della vita. La partita che non ti farà vincere la serie B come ci auguriamo per il Benevento, ma ben altro, la platea della vita eterna. Ma questa convocazione devi meritarla, con la preghiera e le opere che sono necessarie per la tua salvezza e per tutti coloro che affiderai a chi intercederà per te. La vita ci offre esperienze da registrare come aggi necessari per poter cogliere l'essenza della fede che fa superare qualsiasi difficoltà o capire il perché proprio a me. La crescita della tua fede in Dio è lenta ma progressiva, se ti lasci andare al credo e segui gli insegnamenti di chi si è immolato per te. Ci avviciniamo alla Pasqua di resurrezione, ed allora risorgi anche tu all'ottimismo della vita, e se anche oggi rinunci a una pizza ma offri un sorriso in più a chi sul suo volto l'ha spento da tempo, accendi crediti che potranno laurearti alla cattedra del Signore. Oggi non si parla altro che di crisi, e ci si piange addosso, pensa alle cose inutili e realizzerai che una rinuncia non ti comporta sacrifici ma sicuramente ti renderà più libero da schemi di modernità che ti allontanano dal progetto pensato per te, e non commissionato a un'agenzia ma da Dio stesso che ti ama e ti vuole nella sua squadra. Gioca bene se sai che giocar dovrai, ma a due tavoli mai, puoi perdere tutto sai... .Medita e prega.
Ilprincipi disprezzo sani per del la vivere libertà cristiano. altrui è unaLa libertà forma non d'inciviltà è solo che spazio, disattende ma modo tutti di i pensare,espressamente condividere, dichiarato. propagandare La legge, un'idea, quella ed scritta è persona dagli inviolabile uomini spessose non segnodisattende dell'impunità tale principio, palesemente o ne limita non l'efficacia dichiarata, permettendo ma applicata barbarie con nel libertà.garantismo I fatti eccessivo di cronaca che viola ai quali le più assistiamo elementari quotidianamente regole dì democrazia e che e coinvolgonointesa come conquistain special modocivile e adolescenti, religiosa, e nasconolasciano spazio dal disprezzo all'arroganza della
vita del viverefinisce troppotutto e presto, subito e in la modo vita non sconsiderato ha più valore e persenza chi regole. i principi Ma li ha il messi tutto dacon parte, esempi e chi personali. per essi non La ha famiglia provveduto oggi adè distruttainculcarli indalla modo frenesia efficace del e chebenessere occupano a tutti spazi i costi, sempre e dall'emulazione più ampi a discapito di icone di unamalsane famiglia, e disdicevoli la quale l'assolutacentralità convinzionesi è persa nei che tempi. il rispetto Dobbiamo è regola recuperare fondamentale gli spazi del perduti vivere, econ la famigliaForse non perno è utopisticosu cui rifondare pensare l'amore alle persovecchie per famiglie l'inutile seed loil blasfemo. si vuole veramente,le sue vittime ma troppo bisogna deboli cominciare per difendersi, subito, perché ma se il malignoSignore è accantoin agguato e ne e usufruiscispariranno per quanto sempre. te "Signorene serve, sela lucetu vuoi", entrerà bisogna nella tuacrederci casa e chiederlole ombre però, e quale esortazione più pura di una preghiera? Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Sia la preghiera per voi come un seme che metterete nel mio cuore, che Io consegnerò al mio figlio Gesù pei la salvezza delle vostre anime. Desidero figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il vostro futuro e che tutte le cose terrene siano pei voi un aiuto per avvicinarvi a Dio Creatore. Io sono con voi cosi a lungo perché siete sulla strada sbagliata. Soltanto con il mio aiuto, figlioli, aprirete gli occhi. Ci sono tanti che vivendo i miei messaggi comprendono che sono sulla strada della santità verso l'eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Messaggio del 25-01-09
E' un messaggio eccezionale e di una chiarezza unica, Maria ci invita a pensare alla vita eterna come traguardo di una vita cristiana vissuta bene, senza evitare l'aiutino delle cose terrene, che se fanno vivere bene il corpo aiutano l'anima ad avvicinarsi al Signore, ma è del lecito che stiamo parlando. Naturalmente anche la sofferenza fa parte delle cose terrene ed essa più delle altre concorre alla salvezza dell'uomo perché con la sofferenza si ha la percezione che una vita migliore esiste per chi ha già dato in questa. La Madonna non ci lascia soli perché è consapevole delle nostre debolezze, e ci riempie di consigli e di preghiere affinché completiamo il progetto che il Signore ha pensato per noi. Tra i tantissimi messaggi giunti fino a noi, questo forse è quello che più mi tocca, perché è l'essenza del vivere la vita nel cristianesimo, e nella convinzione che la preghiera alla quale Maria ci chiama, è vera gioia e vera salvezza. Diffondete questo messaggio, grazie. Anno nuovo vita vecchia, questo è lo slogan di chi crede poco nei cambiamenti, e in chi può far cambiare la tua vita che si trascina
in uno spento amore per il prossimo e poca autostima. E' giunto il momento di dire basta all'agonia di un cuore indurito e dì un'anima in pena ed inconsapevole del potenziale di serenità che potrebbe ricevere da una conversione vera e totale. Affidati alle cure del Signore, confida in Lui, accetta un percorso di fede e disponiti favorevolmente alle traversie che potranno interferire nel tuo cammino. Non sarà certo un'autostrada a favorirti, ma una stradina irta di ostacoli e privazioni che ti proverà ma renderà forte la tua fede e l'amore per il prossimo. Ed è l'amore per gli altri che deve stimolare la voglia delle opere che appagano il desiderio di un'anima in cerca di un equilibrio che renda stabile il rapporto con Dio. Vivi quindi la tua vita con rigore cristiano ma senza privarti delle opportunità del divago che ritemprano lo spirito e la mente e la predispongono a nuovi impegni che incombono su chi si è votato all'amore incondizionato per il prossimo, e la preghiera non deve mai mancare perché essa ti conforta, ti aiuta, e ti avvicina al Signore. Se sei pronto per l'impegno per il quale sei votato, tuffati incondizionatamente riceverai il aporto per la vita eterna.
Ecco il Natale 2008, un altro di crisi economica con la speranza si tagli il superfluo e si armonizzi la spesa per le reali esigenze della famiglia. In questi frangenti si capisce e si considera chi non ha niente ed è sempre in perenne crisi d'astinenza sia di cibo che d'amore. Non dobbiamo far mancare il nostro sostegno a chi soffre, questa è la certezza che ci deve accompagnare in qualsiasi frangente della vita cristiana alla quale ci siamo votati ad osservare le elementari regole del saper vivere con fede e amore. Il Natale è occasione di regali, e predisposizione a far bene, non lasciarti sfuggire la possibilità di essere annoverato nella lista dei buoni, non c'è il tuo compagno di scuola che ti favorisce, ma l'attento sguardo del giudice supremo che è Dio. Una vita corretta è fatta anche di sacrifici per il bene comune e chi soffre è un prediletto, puoi capirlo solo se hai una fede vera ed affidarti completamente al Signore, vero rifugio, vera gioia. La fede smuove le montagne, ma per noi è indispensabile smuovere le coscienze che latitano nello stress della vita moderna e si piegano alla perdizione e al vizio, e far capire che esistono dei valori indispensabili per poter convivere e lasciare un esempio che valga qualcosa più del dolce far niente. Che sia un Natale di gioia e felicità per quanto il vostro cuore ne desideri, a me non resta che pregare che ciò avvenga. Buon Natale a tutti.
L'amicizia è il bene alto che nobilita l'uomo in quanto essere inscindibile dai sentimenti puri e sentiti, è rispetto dei sentimenti altrui, è rispetto delle convinzioni anche se non condivisibili. Mia suocera dice sempre "rispetta il cane per il padrone", ed allora rispetta l'uomo perché figlio di Dio, perché fratello, perché uguale è la dignità che ognuno di noi si cuce addosso. Troppo presto oggi si dichiara amicizia quello che invece è puro interesse, puro calcolo, puro sfruttamento dei sentimenti altrui. Bisogna alzare la guardia e saper distinguere, ma spesso l'agguato è silente ed il maligno si annida in chi condivide il tuo piatto, e solo perché gli costa meno. Io ti sono amico perché amo quello che fai e rispetti quello che sono, gioisco se tu gioisci, soffro se tu peni. Il Signore ci regala la sua amicizia a titolo gratuito, e senza rimborso, solo in cambio d'amore e fedeltà al misero prezzo di opere e preghiere. Entra nella schiera degli amici di Dio, chiedi la forza del perdono, e l'intensità d'amare chi ti ripugna perché non ti somiglia, abbatti le barriere dell'odio inutile e sterile, vivi la vita in santità e gli amici quelli veri, non mancheranno mai alla tua tavola e non per dividere i tuoi averi, ma per condividere le tue ansie, le tue paure, le tue felicità. L'amico Giuda ci provò, e fu travolto dalla sua stessa ingordigia, pochi denari e l'amicizia fu
servita sul piatto sacrificale, ma tragico l'epilogo e non si darà mai pace. L'esempio è forse eccessivo, ma a volte la tragicità amplificata delle cose, ci fa riflettere sul piccolo quotidiano, e ci aiuta a comprendere che quello che subiamo è poca cosa rispetto a l'immane tragedia del calvario, ed ogni volta che pecchiamo, rinnoviamo quella tragedia. Rifletti, e che quella Pasqua non sia la tua.
Il senso della vita, è vivere giornalmente il Vangelo ed applicare normalmente quelle piccole regole di buon comportamento cristiano che ci vengono tramandate da chi l'ha vissuto intensamente ed in prima persona. Il nostro cammino è difficile, ma acquista senso, scopo, e valore solo se accanto a noi c'è il Signore a guidarci per quella via tortuosa che porta alla salvezza eterna, ma non senza sacrifici, che si traducono in opere ed amore incondizionato verso i fratelli, perché essere eletti non è mission impossible ma realizzazione di un puzzle che combacia con gesti di ordinaria quotidianità vissuta spiritualmente sana. Diceva Giovanni Paolo II, "non esiste per l'uomo altra fonte di speranza, al di fuori della misericordia di Dio. Di questo annuncio, che esprime la fiducia nell'amore onnipotente di Dio, abbiamo particolarmente bisogno nei nostri tempi, in cui l'uomo prova smarrimento di fronte alle molteplici manifestazioni del male". Ed allora perché smarrirsi se il rimedio è ovvio, pregare, pregare. Qualcuno potrebbe dire, se bastasse! Basta crederci nella potenza della preghiera, e quando sei in difficoltà raccogliti anche un momento e dedica il tuo tempo ai Signore, Egli ti ascolterà con l'intensità con cui pregherai, e non abbandonerà uno dei suoi figli nel buio dello sconforto. I santi ci hanno creduto, e per questo noi chiediamo la loro intercessione presso Dio, intercedi oggi, e potrai essere intercesso domani, se sarai degno d'essere santo. Cià può fa....
Vinci la paura di essere abbandonato, avvicinati con fede al Padre, ed egli ti porterà nella luce dove sarai un figlio prediletto di chi ti ha salvato e preservato dal peccato, risorgerai a vita nuova dove l'ansia del vivere non opprime, perché la felicità e l'immensa gioia dell'eterno sazia la voglia di bene che hai cercato. Se hai sofferto su questa terra, bene, perché le sofferenze sono dono di Dio che temprano Io spirito e provano la fedeltà ad una fede che riconosce chi con sacrificio e dedizione si è guadagnato un posto in paradiso. Sembrerebbe senza senso sopportare sofferenze che potrebbero essere evitate da un Dio che ti vuole
bene, ma come riusciresti a discernere il bene dal male, l'inquietudine dalla gioia di vivere una vita seppur costellata da difficoltà all'apparenza insormontabili, ma alleviate dalla speranza che rinnova lo spirito e lo predispone all'amore del Signore? Apri il tuo cuore, ed allarga le braccia per accogliere chiunque e senza scelta, accetta tutto quello che ti è stato predisposto e lasciati guidare dalla fede, in tanti lo hanno ratto e sono sulla via della santificazione, non è difficile sopportare un fardello se sai di raggiungere una meta che salva. C'è chi ha girovagato per 40 anni in un deserto, e la lezione è bastata d'esempio per l'umanità. La via d'uscita? E' quella porta piccina che chi solo non è obeso dai peccati riesce a superare, e l'amore di Dio ti fa snello e forte per la vita eterna.
La vita, va preservata dovunque e comunque, in salute e in malattia finché morte non la separi dal corpo. E' un atto di matrimonio indissolubile fino al aggio alla nuova vita che si spera eterna per quello seminato secondo i dettami della fede cristiana. Ma la vita nasce dal concepimento e non da regole mediche che rinnegano il diritto con l'introduzione della pena di morte per futili motivi di convenienza. Perché si rinnega la pena capitale per delitti efferati, e si concede la stessa solo per il piacere? Troppo garantismo per chi delinque nella vita civile e nessun diritto a chi non può difendersi perché piccolo e non protetto da vigliacchi aguzzini che si prestano al gioco di chi rinnega la sua fede per amor di venere. Certo il tutto è un caso di coscienza, ad averla, ma bisogna capire che una nuova vita che nasce è un dono di Dio, e non una maledizione che colpisce chi con un atto d'amore, se così è stato, nell'imprudenza si trova coinvolto. Ma chi cerca di coprire con un atto peggiore un peccato di piacere è più responsabile agli occhi del Signore di chi per trenta denari si presta a risolvere il problema, tanto è già perso. Se ti fa rabbia la cronaca del giorno, ed imprechi ad una giustizia degli uomini, lenta e ferruginosa, prega affinché la coscienza di chi delinque agli occhi del Signore si apra ad accogliere il messaggio d'amore che ci ha lasciato chi ha sofferto per una fede forte e viva rinnovata dal sacrificio di chi per essa ha vissuto intensamente per il rispetto del prossimo. La voglia di dare per dare, a volte rende l'opera esibizionista ed inutile, è nel nascondimento che si profila il senso dell'amore senza proclami e pubblicità. In questo mondo dove l'apparire sembra prevalere sull'essere e il dire per non dire è solo aria e fortemente inquinata dal non sentimento che attanaglia chi vuol mettersi in mostra a tutti i costi. Siamo alle solite elezioni politiche e tutti promettono un mondo migliore, una maggiora solidarietà, un maggior equilibrio sociale, ma tutto ciò per chi già ha, e per coloro che non hanno nemmeno diritto al voto cosa
si propone? Il nulla in eterno, ma l'eterno questa gente lo ha già guadagnato, con sofferenze ed umiliazioni che mortificano l'uomo nel suo corpo e nel suo animo debole, ma chi oggi è umiliato e cammina a testa bassa nascondendo lo sguardo perché perduto nel nulla di un futuro solo ricco di sofferenze, è pieno di vantaggi agli occhi del Signore. Eppure basterebbe mettere le mani in tasca e prendere quegli spiccioli dimenticati ed ininfluenti sull'economia di una vita che sperpera nell'inutile a danno di chi manca del necessario. Un gesto di generosità, di solidarietà e d'amore vero, è poesia, è musica che si eleva a Dio e ti rende uguale al modello di cristiano che ti sei proposto con i sacramenti. Rinnova quelle promesse e recita con fervore la preghiera del Padre Nostro, perché in essa è racchiuso il valore della tua fede. La vita è bella, titolo di un film commovente e pieno di significati, ma la tua vita è più bella se concepita come dono da salvaguardare e come progetto per gli altri. Di terrena ne hai una sola, l'altra l'eterna bisogna guadagnarsela, se ci credi, altrimenti è tempo perso ma non per me che scrivo e cerco di inviare un messaggio, ma per te che ti circondi di dubbi e poche certezze, che chi solo crede in un Dio le ha ormai nel suo dna. Il mio Dio, il tuo Dio, il suo Dio, ma quale? Verrebbe di dire il mio su tutto se fossi veramente un buon cristiano, e se non vacillassi. Ma se non vacilli, rischi di essere arrogante e i dubbi assalgono sempre la preda delle paure e delle incertezze, ed allora? La preghiera caro fratello, è quella l'unica certezza che libera dalle ansie e ti fa star bene con il tuo Dio, altro lo conquisterai con l'avvenuta consapevolezza che il Signore degli uomini ha sofferto per farti capire che la felicità esiste, ma con sacrificio e dedizione ad una causa per la quale in molti ci hanno rimesso le penne, e non sono uccelli, ma santi. Sorridi al prossimo, mostra i tuoi denti e parla della tua fede, non vergognarti di essere un buon cristiano, essere d'esempio giova a chi ascolta e se trasmetti il sentimento d'amore che provi, puoi essere fiero di condividere emozioni che lo spirito ti dà. Gli stupidi si immolano e distribuiscono odio e morte per una fede che promette paradisi di lussuria, il mio Dio promette la vita eterna, ma da guadagnarsi con sacrificio ed amore, ama il tuo prossimo come te stesso, e ho detto tutto.....!
Non distogliere mai io sguardo dal povero, così il Signore non distoglierà mai lo sguardo da te Tob.4,7. Se vuoi amore devi dare amore, e se l'amore costa vale tutto il sacrificio che ne conviene, perché la ricompensa giustifica il fine nobile dell'abbraccio fraterno. Non bisogna essere superficiali, ma decisi e convinti che ciò che si dona è parte del disegno che Dio ha pensato per noi e condividere la fortuna di essere amato è opera che ci avvicina a Lui. Essere continui è
l'obbiettivo che dobbiamo inseguire per essere fedeli al progetto d'amore, essere vigili e rispettare l'impegno morale preso con il prossimo e chiedere la Santità. Una fede senza misura, da la forza di affrontare le avversità che impediscono un corretto cammino, e la preghiera incessante è alimento necessario per una corretta interpretazione dell'opera d'amore che si compie con l'energia della fede. La gioia di donarsi agli altri sia fonte d'esempio per chiunque sia timido e freddo all'approccio con Dio, e carica spirituale per se affinché non si esaurisca l'entusiasmo necessario per vivere una vita d'impegno benedetta dalle opere. Egli ha dato la vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.
2008 preghiere per tutti coloro che soffrono nel corpo, 2008 preghiere per tutti coloro che soffrono mortificazioni nell'anima, 2008 preghiere per tutti coloro che aspettano che gli venga tesa una mano con vigore ed affetto. Un 2008 ricco di solidarietà anche per te pigro, perché hai bisogno di quella spinta emozionale per smuovere la sensibilità che nobilita il sentimento che giace latente nel tuo cuore, l'amore. II gusto di godere il creato del Signore è appagamento per l'anima che soffre di solitudine perché sola ed afflitta. "L'anima mia magnifica il Signore..." è la frase che ti fa sentire vicino a Dio ed esprime il compiacimento di essere in questa vita. Vita di aggio ma altruistica e solidale da condividere in gioie e scoramenti che aiutano a crescere una fede a volte assopita per troppi egoismi e per troppi entusiasmi di una vita disordinata e spericolata. Disordinata dai vizi e tentazioni e spericolata per l'eventuale baratro del nulla. E lo spettro del nulla sia cura efficace per una conversione vera e dedicata all'anima e ai doveri del buon cristiano. Un noto fisico diceva: "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma..." ed in parte è vero nel terreno, ma noi possiamo trasformare la nostra vita al servizio di Dio e del suo creato per rendergli grazie di tutto ciò che si paventa di bello nell'eternità. 2008 intenzioni vere.
E' natale, natale d'amore, natale di solidarietà, natale di conversione, natale di sofferenza, natale di resurrezione. Sembra un paradosso pasquale, ma la resurrezione degli uomini che si interrogano sull'utilità dell'esistenza vissuta e sulla consapevolezza che qualcosa deve cambiare, induce con l'avvento un'accelerazione sulla strada del ravvedimento. Un anno molto difficile per vicende economiche negative, ma è nelle difficoltà che l'uomo dà fondo a tutte le sue risorse per trovare una via d'uscita e con l'aiuto di Dio indispensabile per la
ragione, (la manna è già scesa dal cielo un po' di tempo fa....), tutto rientra in un disegno d'amore creato per te. Una via d'uscita naturalmente c'è, e se preghi per tal bisogno con intensità e fervore sicuramente la troverai o chi per te indicherà la strada certa. Gesù non nasce per caso, ma come salvatore ed esempio per l'umanità, tu puoi imitarlo vivendo un cammino di fede che salva chi lo pratica ed induce chi tentenna a provare il cambiamento, e tutti dobbiamo insistere, è indispensabile affinché si compia il progetto di salvezza. Il natale fa tutti più buoni e pieni di intenzioni che spesso si vanificano per la mancanza di tenacia, a favore del facile e senza sacrificio. Tutto va conquistato, e se l'amore di Dio è immenso che lo sia anche il tuo, e che sia immenso il tuo cuore per accogliere chi chiede il tuo aiuto. Un dolcino in meno ed un abbraccio in più. Un grandissimo Natale e un 2008 che esaudisca i vostri desideri. Il distacco non è facile da accettare in qualsiasi ragione esso avvenga, ma necessario per crescere e convincersi che essere distanti dal terreno rinforza la fede e la consapevolezza di acquisire il diritto a qualcosa di supremo, e la preghiera fervente è fonte insostituibile di alimento alla fede e toccasana a qualsiasi male, a patto che ci si creda veramente anche come estremo rifugio per chi non ha mai creduto. Il Signore è grande e misericordioso e riconosce la bontà vera di chi opera con amore, tuffati nei mare della speranza e nuota con l'orgoglio di chi è sicuro di raggiungere la meta che è stata programmata per te. Gli ostacoli che incontri è solo resistenza del maligno, che vede miseramente naufragare il suo disegno verso coloro che intraprendono un cammino di conversione e di apertura totale al Padre. La forza che esprime la fede è immensa ed è fonte di rinnovamento spirituale ed appagamento di quel bisogno insito dell'uomo del credere, e credere senza riserve è fondamentale per raggiungere gli equilibri necessari per donarsi con amore e con l'umiltà di chi non deve avere aspettative di un ritorno se non quello della certezza che Dio è vero e misericordioso. La vita terrena è ricca di molte incertezze, e se qualcosa ti opprime raccogliti in preghiera e l'unica certezza sarà la tua salvezza.
La fedeltà è una qualità insita nell'uomo, che si rafforza con la consapevolezza del sacrificio che svolge parte centrale della volontà di raggiungere un obbiettivo che appaga. Il Signore non chiede altro che essere fedeli al principio di dover credere e senza pretese, ma con la ragione di vivere per gli altri pensando di gratificare anche se stessi. La preghiera naturalmente aiuta, ma da sola non basta, bisogna essere convinti di allontanare qualsiasi tentazione che fuga ogni tentativo di avvicinarsi a Dio. Devi contare sugli esempi dei santi, che nelle
sofferenze hanno trovato nella forza della preghiera l'ancora che li ha tenuti nella tempesta del male. La salvezza è raggiunta se il cuore trabocca d'amore e l'anima è libera di raggiungere gli obbiettivi che il Signore ha progettato per te. Non tutti diverremo santi ma attrezzarsi per tale evenienza conviene per ambire al premio finale che ci è riservato, bisogna crederci senza riserve e se c'è da soffrire, che sia il Signore stesso a darci la forza di sopportare le vicissitudini negative che aiuteranno comunque a distogliere la tentazione dell'abbandono. Recita la preghiera che Gesù ci ha Insegnato, recita intensamente il tuo atto di fede, e medita sulla tua vita se è vissuta in santità, stringi nella tua mano il rosario e non avere più paura.
Perdono
Chiudi gli occhi e respira profondamente molte volte. Pensa a tutte le persone che ti hanno fatto del male nella tua vita. Falle scorrere nella tua mente, ora apri gli occhi e inizia a parlare con una di loro. Dì qualcosa tipo: "Tu mi hai fatto molto male e io non voglio essere legato al ato, sono pronto a perdonarti". Osserva come ti senti, forse percepisci della resistenza, oppure ti senti sollevato. Se provi della resistenza, pensa che sei pronto a superarla con l'aiuto di Dio. Questa può essere un'occasione per te per perdonare parecchie persone, oppure ne perdonerai soltanto una; non importa. In qualsiasi caso, perdonare è un po' come tagliare i diversi strati di una cipolla, potrai sempre ricominciare un'altra volta ed eliminare un nuovo strato. Apprezzati per il solo fatto che sei disposto a iniziare questo esercizio e soprattutto, perdona te stesso. A volte è più facile perdonare gli altri che se stessi e da noi pretendiamo la perfezione. E' attraverso gli errori che possiamo imparare. Se fossimo perfetti, non avremmo nulla da imparare e non avremmo bisogno di stare sulla terra. La preghiera ci aiuta a capire l'importanza del perdono, ed il messaggio che essa esprime è di amore concreto verso coloro che ne hanno bisogno, anche se ci hanno ferito. Smettere la veste di vittima ci aiuta e ci avvicina agli esempi dei santi, e se cammino c'è, questa è la strada da percorrere, tortuosa e ricca di insidie, ma breve nel raggiungere la vita eterna. Se vuoi essere amico di Dio devi amare senza compromessi e senza compensi, perché l'amore che doni deve essere vero, puro e privo di scopi. Il cuore che metti a disposizione del prossimo deve essere scudo di lealtà e rispetto per chi aiuti, perché chi soffre merita il silenzio della mano
destra. Le opere fatte con discrezione valgono l'onore di sentirsi soddisfatti e di aver adempiuto alla regola cristiana. Lassù qualcuno ci ama veramente se ci mette in condizione di operare per il bene del prossimo, perché a volte nella disperazione di essere sterili compare l'indicazione che risolve l'ansia dell'aiuto. Bisogna naturalmente essere disposti a credere nel Divino ed essere pronti a donare e a donarsi, il che è la parte un po' più difficile da interpretare se si è legati a certi modi di vivere la vita terrena. Il distacco dal materiale non è certo indolore, ma farlo con la consapevolezza che il tutto è si frutto del nostro lavoro ma anche della benevolenza che il Signore ha mostrato nei nostri confronti. La vita ci appartiene per il lasso di tempo che ci è concesso e nessuno può arrogarsi il diritto di perderlo a favore del vizio o delle scelleratezze che contrastano con il saper vivere civile ed ancor più di quello cristiano. Pensa un po' di più a te stesso per come dovresti essere ed ascolta la voce del tuo cuore, se non già inaridito, sveglia la voglia di contare qualcosa nella folla degli indifferenti ed abbandonati alla preghiera che salva ed opera come se fossi medico di te stesso, e guarisci per guarire.
Il coraggio e l'umiltà di vivere una vita per gli altri paga al cospetto di Dio il biglietto d'entrata per la rappresentazione della vita eterna, non da spettatore ma da attore e il senso della vita votata al sacrificio per il bene comune appaga la fame di una fede che si alimenta con l'amore. Quanti hanno uno scopo vero nella loro vita, e in quanti lo perseguitano? Non c'è da stravolgere le abitudini ma integrare con l'amore, la preghiera, e le opere, e se lo fai si aprono orizzonti di immensa gioia e la gratificazione che il Signore ti promette è il premio più grande che un cristiano possa ambire: la salvezza. A dispregio delle proprie convinzioni a volte il sacrificio che si chiede può sembrare un grosso fardello, ma il peso da sopportare è alleviato dallo spirito che il Signore infonde in noi e ci guida lungo il sentiero che magnifica l'anima e appaga il desiderio di compiere quello per i quali siamo stati prescelti. Ognuno di noi è chiamato a vivere delle esperienze che segnano profondamente la nostra vita, nel bene e ne gioiamo, nel male ci rassegniamo, ma la rassegnazione deve nascere dalla convinzione che il Signore non ci ferisce ma ci fa riflettere e ci indica la via d'uscita che come in ogni disegno di Dio esiste. Vale la pena di vivere questa vita per il solo senso di viverla nell'angoscia del nulla? Il nulla esiste se non credi e se ciecamente abbracci l'inutile ed il superfluo. Tutto serve e niente è più necessario di credere che la vita eterna ci aspetta, basta bussare alla porta della speranza ed il Signore con felicità ti aprirà. Nel cristianesimo l'umiltà è considerata una virtù e tra i
benefici riservati agli umili dalla Bibbia compaiono l'onore, la saggezza e la vita eterna. L'uomo saggio agisce senza rivendicare il risultato come proprio, egli consegue l'obiettivo ma non vi resta aggrappato, egli non desidera dimostrare la propria superiorità, una persona umile è essenzialmente una persona modesta e priva di superbia, che non si ritiene migliore o più importante degli altri. "Venuta la superbia, viene anche l'infamia; ma la saggezza è con gli umili. L'integrità degli uomini retti li guida, ma la perversità dei perfidi è la loro rovina. Le ricchezze non servono a nulla nel giorno dell'ira, ma la giustizia salva dalla morte. La giustizia dell'uomo integro gli appiana la via, ma l'empio cade per la sua empietà. La giustizia degli uomini retti li libera, ma I perfidi restano presi nella loro malizia. Quando un empio muore, la sua speranza perisce, e l'attesa degli empi è annientata. Proverbi 11:2-7 Se avessimo tutti un pizzico d'umiltà in più, la vita sarebbe più gioiosa, meno superficiale, meno complicata e più accattivante. Quanti aggettivi per un sol fine, vivere quotidianamente come il Signore ci ha insegnato e vivere non solo per se stessi ma per gli altri e senza distinzione. Allarga quelle braccia anchilosate dal timore e dalla paura di perdere qualcosa, che il guadagno è accumulato con gli interessi alla banca del Signore e nulla si perde nelle turbolenze dei mercati. Il bene che si dona è soddisfazione spirituale, e se godi in questo sei sulla buona via.
L'indifferenza nasce dalla consapevolezza di non voler risolvere quei bisogni che non ci toccano. "Io sto bene e che gli altri si arrangino" Egoismo puro di chi non ha mai provato la sofferenza nel senso ampio della parola e non si è mai chiesto il perché della sua stupidità nel non voler capire, ma tant'è e chi è sazio non crederà mai, ma addavenì....ed allora pianti ed intercessioni si intrecceranno in un connubio di pentimenti e promesse. Ma perché aspettare, Dio è buono e perdona tutti ma come diceva il grande Totò ogni limite ha una pazienza... e pure il Padreterno si può incazzare. Bando al profano, ma l'ironia a volte serve per poter stemperare gli animi e portare a miti consigli chi è falso sordo al grido d'aiuto che giornalmente ci viene rivolto da chi soffre per amore, fame, sete, e indifferenza. Una notte ho sognato di una signora avvolta in un manto di stelle che allungava la sua mano e prendeva la mia, un brivido piacevole ha percorso la mia schiena e quel gesto dai mille significati ha segnato la mia vita. Gesto d'amore, gesto di convinzione, gesto di conversione. Affidiamoci a Maria affinché anche le nostre braccia possano stringere con amore quelle della sofferenza, per alleviarla e per sconfiggerla.
Cari figli, anche oggi con grande gioia nel mio cuore vi invito alla conversione. Figlioli, non dimenticate che siete tutti importanti in questo grande piano che Dio porta avanti attraverso Medjugorje. Dio desidera convertire il mondo intero e chiamarlo alla salvezza e al cammino verso di Lui che è il principio e la fine di ogni essere. In modo speciale, figlioli, vi invito tutti dal profondo del mio cuore: apritevi a questa grande grazia che Dio vi dà attraverso la mia presenza qui. Desidero ringraziare ciascuno di voi per i sacrifici e le preghiere. Sono con voi e vi benedico tu ti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Messaggio del 25 Giugno.
In caso di necessità rompere gli indugi
Questo è un avviso che vorrei dedicare a coloro che militano nell'incertezza del darsi a Dio, perché è nella necessità che l'uomo è più portato a decidere, anche se sarebbe opportuno dichiararsi per convinzione e non per diretta necessità, ma tant'è e va bene così se si è convinti delle scelte di vita che si intraprendono seguendo il cammino di fede. Oggi c'è troppa superficialità nel dire io credo, io sono cristiano convinto, ma lo sei veramente? Essere ligi la domenica nel santificarla, come le feste, assolve solo in minima parte il dovere di un buon cristiano, perché essere fedele alla parola di Dio è ben altro sacrificio. Il processo che porta alla vita eterna ed alla santificazione è costellato di rinunce e doveri che appaiono noiosi e dispendiosi, ma di una semplicità estrema se ci si crede e se si ha fede. Bisogna credere nel progetto che Dio ha per ognuno di noi, e perseguirlo per come è tracciato, molto non ci è dato sapere e tante sono le tentazioni, ma tutto fa parte dell'immenso amore che il Signore nutre per i suoi figli e ricambiare con opere e preghiera è ben poca cosa rispetto all'eternità. La porta che oggi ti appare stretta si allargherà sol che tu lo voglia, dimagrendo dal peccato di indifferenza e non ascoltando le arpie tentatrici del vivere quotidiano sterile e fannullone. Parti per le tue vacanze che hai sicuramente meritato, ma dedica un po' del tempo gaio alla tua anima, accendi il fuoco nel tuo cuore e non sentirai il caldo dell'estate, ma il fresco vento dell'amore che si rigenera e rinfranca. Pregare non fa sudare.
Cari fratelli, gli esempi che ci giungono da aree a rischio guerra santa, ci inducono a riflettere su come la parola di Dio sia chiara ed univoca. Meglio che siano distrutte tutte le chiese e le moschee del mondo che si perda una vita umana per mano di un fratello, così recitava un Imam siriano in una intervista, e c'è da essere solidali, perché il Signore non ordina macellazione umana, ma amore a dispetto dell'odio di un fanatismo che di religioso non ha proprio niente. Le chiese, le moschee, i templi, si riedificano, ma la vita quella terrena no. Nessuno è autorizzato e in nessuno dei testi religiosi si proclama il lutto dell'avversario come principio di insegnamento del vivere civile anche in multietnia. La Livella di Totò ben si adatterebbe come insegnamento a due religioni che si combattono, a che giova tanto sangue se il Paradiso è uno ed è per tutti se si è degni? Una religione che si rispetti, predica amore e non odio e divisioni a favore di chi si riempie la tasca ando sui cadaveri di innocenti e lucra su guerre e repressioni senza pensare che questo ritaglio di tempo finirà per tutti, e nessuno avrà il lusso di prorogare la sua vita nemmeno per un attimo nemmeno nel pentimento ultimo. Il maligno imperversa in certe menti distorte dal fanatismo fondamentalista e che assiste gli incapaci di pensare con la loro mente, ed incapaci di ascoltare il loro cuore, semmai ne avessero uno. Noi dobbiamo solo pregare affinché certe menti cambino strategia e nostalgicamente con i nostri capelli bianchi diciamo: "mettete dei fiori nei vostri cannoni".
Messaggio del 25 aprile.
Cari figli, anche oggi vi invito di nuovo alla conversione. Aprite i vostri cuori. Questo è tempo di grazia, finché sono con voi, sfruttatelo. Dite: "Questo è il tempo per la mia anima ". Io sono con voi e vi amo di un amore incommensurabile. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Maria ci chiama alla conversione, e a ragione dice di sfruttare questo momento della sua vicinanza e non vada vana questa opportunità. A volte ricordiamo di essere cristiani solo in determinati frangenti, se non quelli del bisogno e della disperazione, e va anche bene se il tutto è condito dalla convinzione di essere fedele al Dio al quale abbiamo promesso noi stessi. Conversione o riconversione per chi si è perso, è un atto d'amore verso colui che ci dona la vita, oggi terrena
e domani eterna se meritiamo di averla. Sfruttare il tempo che la mamma di Cristo ci dedica è opportunità unica e non sfruttarlo è inconcepibile. L'amore di una mamma è immenso e se c'è un'indicazione sulla strada da perseguire bisogna essere diligenti nel seguirla ed aprire il cuore agli altri affinché la misericordia del Signore scenda su di noi. Dedica un po' di tempo alla salvezza della tua anima e sottrailo alle cose inutili, seppur gioviali ma rimandabili e sostituibili. Oggi Maria ci accoglie tra le sue braccia, viviamo e condividiamo questo momento di gioia perché la vita ci riserva ben altro, ed affrontarlo nella grazia di Dio e con l'amore di una Mamma, ci difende dall'ignoto e dalle forze del male. Pregate, pregate, pregate.
Quando tutto sembra compiuto, l'alito del Signore risveglia la vita e una nuova alba precede la felicità che tanto avevi sognato. La sofferenza che hai vissuto e che hai odiato ma che ti ha temprato, è un ricordo lontano e le tentazioni dell'abbandono sono un'esperienza che giace nei ricordi. La felicità non è esclusività di qualcuno, e nulla di terreno è così paragonabile al piacere di avere Dio vicino e tutti, e dico tutti possono assaporare questo piacere se solo lo vogliono, perché la disponibilità del Signore è immensa e gratuita e la sua mensa è piena di piaceri. Ma i piaceri che il nostro Dio ci offre non sono certo i piaceri della carne. Il nostro deve essere un credo assoluto ed incondizionato al mistero della fede che si rafforza con quei segni che a volte ci vengono concessi, e la Pasqua di resurrezione ci indica la strada per la vita eterna che a per la sofferenza. Sembrerebbe una condizione unica per il premio finale, ma anche una madre soffre quando partorisce, e sicuramente soffre di gioia. Il aggio è sì stretto, ma agevole da perseguire con l'aiuto delle opere e abnegazione all'amore vero. Mi auguro sia questa una Pasqua di resurrezione per tutti coloro che attendono dì riempire finalmente il loro spirito, e non solo, con la solidarietà dei fratelli finalmente coscienti che dare una mano non è un favore, ma un piacere del dovere cristiano. Vivete questo tempo in meditazione, ma con la gioia nel cuore per il Cristo risorto. 007 Missione possibile. .
Missione possibile per un anno si spera proficuo per i generosi che vorranno sentirsi protagonisti agli occhi del Signore, protagonisti d'amore verso coloro che aspettano ormai insofferenti e allo stremo delle forze. Troppi avvenimenti sconvolgenti hanno caratterizzato il 2006, troppo nervosismo, troppi affanni,
troppe decisioni affrettate, troppo di troppo e nel cuore niente. Si perde di vista in questo marasma il sentiero del bene, sacrificato all'autostrada del piacere e dell'ingordigia a tutti i costi. Sembra adesso prioritario abolire i simboli di fede cristiana per non urtare la suscettibilità di chi non lo è, e non è forse bestemmia per coloro che ne hanno perso la vita a cominciare dal Cristo morto su quella croce? Il rispetto lo si conquista e non per decreto, ma per fede di una religione giusta e non giustiziera. La multireligiosità va bene e fa crescere una comunità se il confronto è pacato e civile ma le crociate sono finite da un pezzo e le scuse dichiarate, e allora? Viviamo per un bene comune nel rispetto reciproco di appartenenza religiosa, senza ingerenze in uno stato sovrano dove il culto della religione cattolica è maggioritario. La religione non è uno stato, ma una cultura di vita secondo regole dettate dall'amore di chi ci ha preceduto e tramandate, nel vissuto quotidiano nell'applicarle a costo anche di grossi sacrifici. Il maligno è alla porta, non rendergli le cose facili, non farti rubare l'anima per futili e eggeri desideri, hai l'eternità come scopo. Accettare l'esempio di chi ha vissuto una vita all'ombra della cristianità ti fa già onore, viverla allo stesso modo con fede vera ti salva.
Cari figli, aprite il vostro cuore alla misericordia di Dio in questo tempo quaresimale. Il Padre celeste desidera liberare dalla schiavitù del peccato ciascuno di voi. Perciò, figlioli, fate buon uso di questo tempo e attraverso l'incontro con Dio nella confessione lasciate il peccato e decidetevi per la santità. Fate questo per amore di Gesù che ha redento tutti voi con il suo Sangue, affinché siate felici e in pace. Non dimenticate, figlioli: la vostra libertà è la vostra debolezza, perciò seguite i miei messaggi con serietà. Grazie per aver risposto a la mia Chiamata. Messaggiodel25febbraio2007Medjugorje Un messaggio carico di suggerimenti, aspettative, certezze. La misericordia di Dio è infinita, ma bisogna meritarsela aprendo il cuore all'amore soffocato che non aspetta che esplodere come una buona bottiglia di spumante italiano. Sicuramente il peccato insidia questa gioia, ma basta reprimere i pensieri maligni e stoppare quel film che si sta immaginando di interpretare su un genere che non ci appartiene. L'umiltà di chi si pente delle offese al Signore portano alla confessione dell'anima fatta con il cuore, e questo salva. Maria ci ricorda del sacrificio del Figlio che ha versato il sangue per la nostra redenzione affinché vivessimo la libertà di amare Dio per la nostra salvezza e per la conquista della vita eterna. La mia preghiera giornaliera è: Signore Gesù, che il tuo preziosissimo Sangue scenda su di me e su tutta la mia famiglia, e ci avvolga
come scudo potente contro l'occulto e le forze del male, affinché possiamo vivere pienamente e serenamente la tua pace a lode e gloria del tuo Santo nome, amen. Cercate di vivere questa quaresima con la spiritualità giusta alla preparazione della Pasqua di resurrezione. Giorni terribili del calcio violento, discussioni infinite sui pacs o dico, ma son queste le priorità che attanagliano la nostra società, oppure si è alzata di colpo la soglia di povertà e l'immigrato clandestino è regolare come regolare è il conto in banca di chi lo sfrutta? I media la finiscano di enfatizzare notizie per alzare un muro di omertà sui reali bisogni della gente che diventa ogni giorno di più merce di scambio elettorale su menzogne e falsi idealismi. L'Italia in questi giorni è rappresentata in India dal Governo e da 430 imprenditori per finalizzare i propri affari, e come dice il premier si gioca in Asia il futuro dell'Italia e delle nostre nuove generazioni. Ma il futuro di chi? Della pattuglia dei 430, o degli indiani che sgobberanno per noi e per qualcuno di loro? Ci si accorge di quella terra solo adesso, perché appetibile come mercato e crocevia di affari con i confinanti, e non come terra di sofferenza dove una certa Teresa ha dato la vita affinché si elevasse la dignità di ognuno. Ci vuole tanta umiltà da parte di tutti, meno calcolo industriale e più amore per chi in preda allo sconforto e alla fame accetta compromessi indegni del vivere civile. Allarga le braccia alla solidarietà e non all'ingordigia dell'affare a tutti i costi, perché se gonfi le tasche, impoverisci il cuore. Trovare un compromesso si può e si deve, il risultato conta e conta per l'uomo che soffre, per l'uomo che spera e confida nell'umanità del fratello. L'uomo saggio agisce senza rivendicare il risultato come proprio; egli consegue l'obiettivo ma non vi resta aggrappato, egli non desidera dimostrare la propria superiorità. Cari figli, mettete la Sacra Scrittura in un luogo visibile nella vostra famiglia e leggetela. Così conoscerete la preghiera del cuore e i vostri pensieri saranno in Dio. Non dimenticate che siete eggeri come un fiore in un campo che si vede da lontano, ma in un attimo sparisce. Figlioli, lasciate un segno di bontà e d'amore ovunque iate e Dio vi benedirà con l'abbondanza della Sua benedizione. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Il bellissimo messaggio di gennaio è pieno di regole di vita da rispettare e da seguire se il fine della vita terrena è la conquista dell'eternità. Il libro dei libri ben evidente in casa, ma ben più evidente nel tuo cuore affinché tu possa agire nel dettato del tuo Dio. L'importanza della Bibbia nella nostra vita è l'essenza della vita stessa se si ha l'obbiettivo di essere un buon cristiano, e Maria ci rammenta di essere di aggio in questa vita, e di dare un senso a questo aggio dispensando amore ed opere. Basta poco per far parte della schiera degli eletti, e non c'è bisogno di voti o di primarie, ma la preghiera incessante in un ritornello come il bolero con un crescendo d'amore per il prossimo benedetto da Dio. La Madonna
ci raccomanda di seguire le sue indicazioni e come mamma ci porta per mano verso la salvezza se solo lo vogliamo, il tempo a disposizione è tanto ma chi ha tempo non aspetti tempo, la vita non ci concede recuperi, la partita dura per quello che il Signore ci concede e cogliere l'attimo inebria l'anima e ci conduce vicino a Lui. Non aspettare e non avere fretta, ma rifletti sulle cose che una vita d'amore rende, e con gli interessi ti paghi il biglietto per la vita eterna.
Cari fratelli, noi dobbiamo essere i testimoni di Cristo e specchio per riflettere la sua luce su chiunque è al buio, ma per essere suoi testimoni dobbiamo imparare a conoscerlo. I Vangeli ci parlano di Lui, una bella storia da cucirsi addosso ed i suoi insegnamenti da vivere quotidianamente e condividere con chi ne ignora l'esistenza. Dobbiamo essere più caparbi di chi bussa alla porta per altre religioni, e più convincenti delle facili illusioni di nuove vie di salvezza e non è difficile riuscirci se si è convinti dell'aiuto del Signore come guida per diffondere la sua parola. La via è costellata di ostacoli che il maligno ci pone per farci fallire, ma l'arma della preghiera è potente e l'aiuto dei fratelli in comunione di obiettivi rende la partita più facile da giocare. Bisogna essere sereni e fiduciosi della presenza di Dio accanto a noi, approfittarne per fortificarsi contro le tentazioni, donarsi a Lui completamente ed amarlo come il primo amore, ed è il solo primo che deve rimanere unico se vuoi salvarti. La strada è già tracciata per ognuno di noi, ed il progetto che è stato disegnato non ammette correzioni ma solo la rigida applicazione del volere di Dio. Accetta questa vita come prova d'ingresso a quella eterna come premio per averla vissuta come specchio del Signore.
Messaggio da Medjugorje 25/10/ 2006
Cari figli, oggi il Signore mi ha permesso di dirvi nuovamente che vivete in un tempo di grazia. Non siete coscienti, figlioli, che Dio vi dona una grande opportunità per convertirvi e vivere nella pace e nell'amore. Voi siete così ciechi e legati alle cose della terra e pensate alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna. Io, figlioli, non sono stanca, anche se vedo i vostri cuori appesantiti e stanchi di tutto ciò che è grazia e dono. Grazie per aver
risposto alla mia chiamata.
La Vergine Maria, che è Madre, conosce molto bene l'anima e il cuore umano perché ci ama. Conosce molto bene anche le nostre malattie spirituali nelle quali possiamo cadere e cadiamo. Queste malattie sono la dimenticanza, la durezza di cuore, l'ingratitudine verso Dio, dal quale abbiamo ricevuto e riceviamo tutto. Con questo messaggio la Madre celeste ci richiama all'attenzione su quello che è importante e indispensabile per la vita. Per Dio e per la vita eterna dobbiamo deciderci qui e adesso, intanto che siamo sulla terra, in questa vita terrena. La Vergine Maria, conosce meglio dì noi tutti i pericoli nei quali le nostre anime possono trovarsi e vuole che salviamo le nostre anime. Noi pensiamo che tutto è importante nella vita, pensiamo che è importante avere quelli che ci sorridono sempre, che ci fanno gioire, che ci aiutano, che ci capiscono, che ci amano; pensiamo che è importante avere un buon stipendio, la macchina, gli amici, avere una bella casa, i vestiti, un buon cibo e molte altre cose. Tutto questo è certo importante, perché tutto questo ci serve a qualcosa; ma quando ci troveremo davanti a Dio e a Lui dobbiamo dare i conti, allora più niente è importante. L'unica cosa che rimane importante è salvare l'anima, avere la coscienza pulita e rimanere in comunione con il Signore. Salvare l'anima significa lottare ogni giorno perché niente e nessuno ci divida e ci allontani da Dio e solo la preghiera salva e ti rende degno al cospetto dì chi giudicherà le tue opere.
Caro fratello, raccolgo il tuo grido di disperazione e mi accorgo di essere impotente alle tue richieste d'aiuto. Le nostre risorse oggi sono impegnate diversamente e se qualcosa dovesse cambiare sarai il primo ad essere accontentato. Firmato: il primo ministro di Fandonia. Lettera di cortesia per dire: arrangiati! Troppo spesso leggiamo tali note divertenti e di una povertà d'animo stravolgenti per l'inopportunità di una risposta che nasconde l'ironia del tanto vi dovevamo. Togliamoci la maschera e facciamo il pieno d'umiltà che ci manca anche nelle vicende più semplici da affrontare, invece bisogna vivere con la consapevolezza che tutto è così semplice che è inutile complicarci la vita in un cruciverba alla Bartezzaghi. A domanda deve rispondere il cuore connesso con la mente, questo è l'equilibrio che controlla l'impulso della fretta che spesso è causa di guai, e se il tuo cuore è veramente aperto alla grazia, alle opere, all'amore per
gli altri, la mente ti suggerirà giusti consigli per soddisfare il bisogno di altruismo che oggi è smorto. La preghiera è elemento indispensabile allo scorrere di questa vita disordinata, veloce, stressante. Fermiamoci un momento a riflettere a chi giova questa corsa dell'asino se non al padrone dello stesso che ci mette in condizione di scendere al sottopiano della unitilità stessa della vita. Bisogna reagire con fermezza e bontà d'animo, che la vita è bella se vissuta in santità e tutti, e dico tutti possiamo farlo con una preghiera incessante e opere associate. Pensaci, è conveniente.
Cristo che è sempre presente nella sua Chiesa, è presente nella tua vita con la discrezione di chi ti è vicino per soccorrerti in ogni frangente. Approfitta di Lui fin quanto ne senti la necessità, ed attingi alla sua fonte l'amore che vuoi donare. La vita cristiana, vissuta nella fede è sacrificio e tutte le opere, le preghiere, il lavoro diventano sacrifici spirituali graditi a Dio. L'arroganza del voler essere e la voglia di apparire, non stacca il biglietto per il paradiso, ma rende l'uomo l'ombra di se stesso, cioè piatto e oscuro. Il vero cristiano ha bisogno della tridimensionalità dell'anima, e disposto al sacrificio continuo nel nutrire il sentimento di carità che è così profondo da non saziarti mai. La Madonna da Medjugorje ci invita alla conversione totale, perché siamo ancora tiepidi, se non freddi del tutto. Bisogna dare tutto se stessi imitando la vita dei santi, che rappresentano l'esempio vissuto del vero cristianesimo, e se proprio ci è difficile, almeno tentare di vivere una vita all'ombra del Padre che sicuramente ci sorregge nel cammino di fede che bisogna programmare con la consapevolezza che è difficile ed irto di ostacoli. Un cuore d'amore e la preghiera, sono l'arma vincente contro la rassegnazione e la disperazione, la carità è la chiave di volta della fede che la rende incrollabile, e porta aperta verso l'eternità.
L'amore di Dio, è così immenso che non c'è rapporto per poterlo misurare, se non la fiducia incondizionata in una fede che resiste da sempre agli attacchi del tempo e del maligno. La promessa fatta con i sacramenti ricevuti induce tutti noi all'osservanza dei principi dettati ed il perseguimento degli stessi ci libera dalle tentazioni e ci salva. Premessa necessaria la preghiera quale mezzo di comunicazione con il Signore, e tutte le opere necessarie nell'adempimento di un corretto cammino spirituale. Non c'è bisogno di scuole, ma se si anima un gruppo di preghiera esso ci rende più forti, e nel condividere esperienze si cresce
e ci si fortifica. Pregare insieme rende le aspettative più vicine, e le delusioni più blande. Condividere è premessa di coraggio e di saper aprire il proprio cuore agli altri, ci libera dalle ombre che oscurano la nostra anima, ci libera dai macigni che pesano sulla volontà di esprimere il nostro amore per Dio. Fai un bel training autogeno, e ti convincerai di saper affrontare tutto, se sei certo di avere il Signore al tuo fianco. Ed averlo è così semplice, che basta un bagno d'umiltà nel mare d'amore che ti circonda e che non vedi, perché cieco dell'inutile e del superfluo. Scuotiti dal torpore dei sentimenti repressi, e grida al mondo intero che sei nato a nuova vita, quella che porta alla salvezza eterna.
Risentimento e rabbia, appartengono a chi non vuol ammettere i propri errori o pecca di presunzione. Voler riconoscere i limiti delle azioni effettuate per raggiungere uno scopo è già consolazione, senza dover caricare di responsabilità chi poteva, ma non ha potuto per ragioni diverse. La ricerca dei sé, dei ma, o dei però è sterile ed inutile nei confronti del risultato ottenuto, bisogna guardarsi dentro ed effettuare un esame di coscienza e scoprire le povertà che ci vestono della presunta ingratitudine. Tutto può nascere da equivoci che insabbiano la mente dalle verità che inconsciamente vogliamo tacitare e che presumibilmente ci danneggiano. La vita invece è più semplice di un'analisi psicologica che scava nei meandri della mente, a volte per niente pratica e risolutiva. La fede ci abitua sorare i problemi con la velocità di una ferrari a danno della cattiveria che rallenta le emozioni vere e sincere che soffrono represse nell'io dimenticato. Vivi la vita e le sue emozioni per quelle che sono e discerni nel voler sapere quelle che valgono, perché le più spontanee sono le più vere e sentite. Fai esplodere la carica repressa del tuo amore comunque vada, e tutto ti arriderà più semplice e più vero. La preghiera aiuta sempre in qualsiasi frangente, essa è rifugio di chi vuol ascoltare la parola di Dio ed avere la sua protezione in modo continuo e permanente, assaggia le verità della fede e gode dei suoi frutti. Vivere in grazia di Dio aiuta nelle azioni quotidiane a comprendere l'efficacia della preghiera incessante e continua, ci libera dalla presunzione dell'essere e ci rende più umili. Prega di più e si apriranno le porte dell'eternità.
L'amicizia è il bene alto che nobilita l'uomo in quanto essere inscindibile dai sentimenti puri e sentiti, è rispetto dei sentimenti altrui, è rispetto delle convinzioni anche se non condivisibili. Mia suocera dice sempre "rispetta il cane
per il padrone", ed allora rispetta l'uomo perché figlio di Dio, perché fratello, perché uguale è la dignità che ognuno di noi si cuce addosso. Troppo presto oggi si dichiara amicizia quello che invece è puro interesse, puro calcolo, puro sfruttamento dei sentimenti altrui. Bisogna alzare la guardia e saper distinguere, ma spesso l'agguato è silente ed il maligno si annida in chi condivide il tuo piatto, e solo perché gli costa meno. Io ti sono amico perché amo quello che fai e rispetti quello che sono, gioisco se tu gioisci, soffro se tu peni. Il Signore ci regala la sua amicizia a titolo gratuito, e senza rimborso, solo in cambio d'amore e fedeltà al misero prezzo di opere e preghiere. Entra nella schiera degli amici di Dio, chiedi la forza del perdono, e l'intensità d'amare chi ti ripugna perché non ti somiglia, abbatti le barriere dell'odio inutile e sterile, vivi la vita in santità e gli amici quelli veri, non mancheranno mai alla tua tavola e non per dividere i tuoi averi, ma per condividere le tue ansie, le tue paure, le tue felicità. L'amico Giuda ci provò, e fu travolto dalla sua stessa ingordigia, pochi denari e l'amicizia fu servita sul piatto sacrificale, ma tragico l'epilogo e non si darà mai pace. L'esempio è forse eccessivo, ma a volte la tragicità amplificata delle cose, ci fa riflettere sul piccolo quotidiano, e ci aiuta a comprendere che quello che subiamo è poca cosa rispetto a l'immane tragedia del calvario, ed ogni volta che pecchiamo, rinnoviamo quella tragedia. Rifletti, e che quella Pasqua non sia la tua. Quando cominci a respirare l'aria di primavera i sensi si risvegliano dal torpore invernale, e la natura ti invita a riflettere sulle bellezze che ci propone, stai bene con te stesso come se nascessi a nuova vita. Il letargo è finito, via tutto l'abbigliamento pesante inebriamoci del caldo sole che illumina, riscalda ed è fonte di vita. Non è certo questa una constatazione naturalistica, ma la ricorrente stagionalità della vita. "Ero morto nell'inverno dei dubbi mentre rincorrevo il fascino del facile, invece ero preda dei miei pensieri cupi che mi allontanavano da Dio e naufragavo miseramente nel mare della disperazione, l'oblio mi trascinava in un vortice di autostima nullo. Quel tiepido torpore che si contrapponeva al freddo baratro era l'ultima frontiera prima del gran salto, ed io ho atteso a lungo prima di decidere, il tempo quello non è mancato ed è l'unico alleato dell'ultima spiaggia, e se ci è concesso è perché riflettere è la medicina che salva". Così comincia il libro della vita di chi ha ritrovato la gioia dell'essere protagonista agli occhi di Dio. La disperazione latente vive in un cuore freddo privo d'amore, e chi non ama è già morto. " Ama il prossimo tuo" e lascia stare te stesso, perché donarsi agli altri aiuta a capire l'immensa gioia della vita, ed ogni gesto d'amore ti aiuta a conquistare un briciolo di paradiso che affascina più di qualsiasi tentazione dall'essere nulla e nessuno. Non cedere alle lusinghe del bello e del facile, la vita non è
un'autostrada senza pedaggio, tutto ha un costo e se non ci tieni percorrila veloce, che la vita eterna è persa.
Fra un mese ci accingiamo a festeggiare la Pasqua, ma le attenzioni sono distolte sugli avvenimenti politici italiani, come se fosse il vero pane quotidiano senza il quale non si potrebbe vivere. Nessuno rinnega il ruolo della politica, ma questo non deve essere la sostanza vitale dell'uomo, altrimenti ci abbrutisce e ci crea problemi e nemici, e noi non ne abbiamo bisogno. Mezze verità, bugie, satira, ignomia etc... Questo il condimento di un insalata parlamentare che blatera e non riesce a farsi capire, perché i politici parlano un linguaggio maledettamente oscuro e poco sincero. Pensiamo invece alle verità palesemente riscontrate di una fede che vede eroici paladini sudarsi la pagnotta per il solo senso del dovere, e che nessuno plaude se li massacrano. Eppure nessuno li ha eletti se non il desiderio di dare una mano a chi soffre, nessun voto di scambio, ma scambio d'amore reciproco in reciproche difficoltà del quotidiano. Nessun vestito di classe, ma pezze al cu...tant'è quello che c'è, e niente palesa l'intenzione di certi governi di poter cambiare rotta. La politica, quella internazionale, chiusa nei palazzi di vetro tutta al calduccio e con ogni bene di conforto si agita solo con il menzionare cifre ma che non sfamano nessuno. La gente fuori muore davvero per un tozzo di pane, e l'altruismo è cadavere da molto, facciamo resuscitare il sentimento d'amore che non è ancora spento del tutto, e diamoci un voto per quello che facciamo, e se si esprimerà bene sarai eletto nelle liste del Signore
In nome di Dio, fermatevi.
Tutte le religioni hanno il loro Dio, ma nessuno di loro è così cattivo da incitare all'odio religioso e nel nome di una ragione effimera. Lo scudo religioso non convince, se non in una regia destabilizzante di governi e di ragioni per il proprio tornaconto. Naturalmente la religione spinge masse enormi ed è molto facile smuovere animi deboli e desiderosi di vendetta nei confronti di chi è considerato nemico del proprio Dio. Per le vignette è sacrosanto protestare, anche energicamente ma senza sconfinare in una lotta di religione. Ed il nostro
Dio, messo in croce? E i nostri martiri? Non certo quelli che si fanno esplodere in cambio di un paradiso che probabilmente non vedranno mai. La tolleranza, l'integrazione, la solidarietà, l'amore, questi sono aggettivi concreti e base essenziale di qualsiasi voler discutere se è necessario, ma la violenza quella è la negazione di qualsiasi ragione. Le varie religioni devono parlarsi, e non trincerarsi dietro il paravento delle incomprensioni storiche, apriamo un tavolo di concertazione e stiliamo un codice di stima reciproca ed isoliamo i fanatici e gli isterici con l'aiuto di tutti e del buon senso. Il paradiso è aperto a tutti e non è un delitto credere in un Dio diverso se si dedica la propria vita a principi sani e d'amore verso il prossimo, la misericordia sarà commisurata a quello che si è dato nel contesto del proprio avere, e tutti potranno bere alla fonte del Signore.
Chi non vuol capire quanto sia importante la presenza di Cristo è così cieco da non vedere la povertà di fede che lo attanaglia. Gesù è come esempio da imitare sempre, punto di partenza ed arrivo, spalla fedele su cui contare per affrontare l'impervia via della salvezza. Egli è al tuo fianco nei momenti di difficoltà ogni volta che ascolta il grido d'aiuto, ma bisogna cercarlo e coltivare questa amicizia che conforta e premia. L'arroganza dì non chiedere sopprime un sentimento che crea quella armonia doverosa in un rapporto d'amore e di fede che è perno della nostra vita terrena. Se non chiedi, chi ti darà quello che cerchi? Se non ti raccogli in preghiera, quella sentita e la fai tua chi ti ascolterà? Troppe domande, troppi se, troppi ma, che non risolvono l'enigma di chi sono....cosa voglio....dove vado.....La risposta è una, vivere come Cristo. Sembra così difficile, ma così facile da applicare nel quotidiano, che se ti scuoti potrai vivere il tuo cammino di fede con il conforto di chi ti è vicino e ti protegge. La nostra vita è un percorso già scritto, e nessun navigatore più perfetto del Signore può indicare la strada che porta alla salvezza. Ascolta la vocina che dentro il tuo cuore scuote i sentimenti più reconditi e li esalta per come doveroso che sia verso chi ci ama e ci gratifica tutti giorni con la gioia della vita, ed anche se questa non ti dovesse piacere, sei sicuramente in credito con quella che verrà, ma dovrai meritarla come premio del vissuto terreno da angelo dei tuoi fratelli e conforto di quelli che non credono all'uscita di sicurezza che nostro Signore spesso apre ai suoi figli e dove approfittarne è occasione unica. L'amore che oggi doni è poca cosa in confronto di quello che riceverai nell'eden del Signore, dove tutto è chiaro dove tutto è giusto, dove tutto è. .
La cosa più odiosa che l'uomo possa esternare, è una eventuale forma di razzismo nei confronti di chiunque si pensi sia diverso, o per colore o per ideali, o per religione. Il rispetto per la persona, impone degli obblighi morali che si traducono in amore per il prossimo comunque sia. La fiamma dell'odio arde sempre, e bisogna essere abili a non scottarsi e farsi trascinare in un vortice che ti allontana da Dio, unico conforto nei momenti bui. Essere nati bianchi o occidentali è stato solo un caso, prova ad immaginare se la tua pelle fosse stata nera, o il tuo viso con gli occhi a mandorla, guardati allo specchio e sicuramente non ti sputeresti in faccia. La dignità che accompagna chi è diverso è talmente grande da superare l'immaginazione di chi è reietto a certi gesti d'amore e solidarietà. Accogliamo i fratelli chiunque essi siano e non respingiamoli per il solo calcolo commerciale che ci incattivisce e ci fa ingordi e maleducati. C'è posto per tutti in questo mondo e nessuno usurpa il tuo se sei abile nel volerti far bene ed apprezzare per quello che sei, per quello che vali, per quello che riesci a dare con il cuore e non per puro calcolo di ritorno. Con le opere non compri il paradiso, ma se sei distaccato da quello che dai è un o importante verso la salvezza, e se ci credi veramente quella porta che adesso sembra piccina, si spalancherà e la tua gioia sarà infinita. Ama il prossimo tuo come te stesso, e se ti vuoi bene veramente ed hai rispetto di te, allunga la mano dell'amore e stringi forte quella del fratello e la scossa che avrai ti salverà dall'odio di chi ti crede diverso.
La famiglia, perno inamovibile di una società in continuo e frenetico movimento è cellula primaria di valori ed insegnamenti che non può essere sostituita da affetti collaterali e spesso virtuali. Ciò che la famiglia insegna è patrimonio genetico di ognuno che segna in modo indelebile il comportamento nella comunità. Salvo le eccezioni, le esperienze famigliari sono fondamento di conoscenze che integrano e compongono il carattere della persona. E nella famiglia, la religione trova la sua massima espressione se esercitata e praticata all'unisono. Se c'è desiderio di fede, si acquista anche il biglietto della felicità, garantito dal prezzo della preghiera incessante e sentita. Ma non basta, perché in una vita frenetica, concepita per il materialismo, spesso si dimentica che al di là della nostra felicità esiste chi soffre e non trova consolazione, basterebbe poco a chi ci chiede aiuto e al quale a volte facciamo zapping per non vedere e tacitare una coscienza che si ribella e spesso è soffocata da un sentimento che non trova ragione di esistere, la superficialità. Dice Cartesio che la causa delle idee confuse ed errate è la nostra imperfezione, e solo Dio garantisce la validità delle idee
evidenti. E noi siamo tutti confusi se non ascoltiamo il grido di dolore e non accorriamo a mitigare la sofferenza del fratello che è si lontano, ma vicino al nostro cuore. Allunga la mano della solidarietà, non tenerla in tasca a proteggere quello che sicuramente non ti servirà per la salvezza, e la tua vita si riempirà di gioia. Buon 2006. E' in arrivo un altro Natale, ma come sarà? Quali speranze, e quali certezze ci porterà quel bambino che ha cambiato i destini del mondo con la sua vita seppur breve, ma intensa, suggestiva ed incisiva e che ha scosso gli animi dal torpore antico di una legge obsoleta e fatta di contraddizioni, e non più vissuta per quanto cercava di realizzare. L'aria del nuovo patto, è un atto d'amore che Cristo ci ha donato e che va difeso con quella nobiltà d'animo che è in tutti noi, e che a volte si assopisce e non concede spazi per amare come si dovrebbe. Un Natale d'amore quindi, perché l'acqua è poca e ........nei momenti bui la solidarietà rinasce e si fa più bella. Spazio alla tua
gioia in questa festività, che rincorri lo shopping frenetico e del regalo all'ultimo momento, corretto il tuo spazio e corretta la tua gioia, ma ricorda che non sei solo, ma fratello di un mondo che spesso ignora il gesto della croce e del suo significato. Bisognerebbe nascere vecchi, perché saremmo pieni di saggezza ed i gesti d'amore sarebbero ripetitivi e scontati, ed un pensiero sicuramente va agli anziani, spesso dimenticati ed il loro disagio si acuisce in queste feste, dove è bello essere in famiglia con il calore natalizio che unisce e fa dimenticare odi e rancori. E se non succede a Natale, beh..! non c'è più speranza. Approfittiamo di questo evento che il Signore ci ha donato per unirci in preghiera e chiedere quello che il cuore desidera, ma anche di esaudire quello che gli altri attendono da troppo tempo, e potremmo brindare con gioia la nascita di Gesù. Buon Natale a tutti.
Vivere la giornata senza emozioni, è come non vivere o essere nel nulla temporale sospesi al filo illogico dell'essere. Domandarsi chi sono, dove vado, cosa voglio, vuol dire relazionarsi con il mondo esterno, e vivere anche per esso. Io sono l'uomo voluto da Dio, vado lungo il percorso destinatomi, voglio la salvezza eterna. La consapevolezza di essere l'uomo voluto da Dio nasce dall'esigenza nel credere in qualcuno, ed è qualcosa di impercettibile al tatto che condiziona la mente e sviluppa il senso di fede. Condizionamenti liberamente accettati secondo i propri sentimenti di libertà e devozione all'immagine virtuale
di Dio. Il destino già stilato, prevede un percorso non libero da insidie e lascia ampia libertà di scegliere la strada più consona per raggiungere l'obbiettivo. Non è facile percorrere il sentiero della vita da soli, ma con la guida del Signore e la solidarietà dei fratelli, il cerchio si chiude. La solidarietà del Signore la ottieni con le preghiere e quella dei fratelli con le opere, più facile di cosi....meglio di un sanbitter... A l bar del Signore non si fanno chiacchiere, ci si ubriaca d'amore e misericordia....e la sbornia continua. // Signore ti riempia del suo santo amore e ti renda intrepido nell'operare bene. Gesù nella tua mente, Gesù nel tuo cuore, Gesù sulle tue labbra, Gesù nelle tue opere, e un giorno ti introduca nel suo beatissimo regno. (S. Gaspare del Bufalo lettera 451)
Com'è difficile essere ultimi, cospargersi la testa di cenere e bagnarsi alla fonte dell'umiltà. Il futile prevale a volte, se non spesso, sul concreto e sulle aspettative di una vita eterna e felice, ma la felicità vera non è di questo mondo, questa mondana è fugace, virtuale, insoddisfacente e depressiva quando manca. La vita eterna non è un modello predefinito, non è un mito, né il premio per la risposta esatta, ma il raggiungimento dell'appagamento spirituale vivo e concreto dell'inimmaginabile amore che il Signore ci dona per tutte le sofferenze vissute in questa vita terrena. Allora conviene soffrire? No, il Signore non vuole certo questo, ma certe prove servono a far crescere e a comprendere che il percorso che ci attende non è certo privo di insidie ed affrontarle con lo spirito rivolto a Dio aiuta a mitigare e superare i difficili momenti che possono sicuramente mostrarsi nel quotidiano di una vita che ci appartiene per il tempo di un aggio veloce rispetto all'eternità. Viviamo questo aggio per mostrare tutto il nostro impegno per il prossimo ed essere d'esempio per coloro che sono coinvolti dalla frenesia della vita moderna e dall'affrettarsi ad accumulare crediti per il futuro che probabilmente non riscuoteranno mai, perdendo di vista il vero obbiettivo per il quale sono destinati. Il Signore lascia ampia scelta ad ognuno e se la tua è quella di vivere lento, la porta dell'eternità diventerà sempre più piccola ed allora anche tu dovrai farti piccolo per poter entrare, e se sarai così umile dal rinnegare te stesso sei sulla via della santità, forse non da calendario ma in buona compagnia.
Quando l'amore per il prossimo diventa mezzo effimero per la propria immagine, l'esempio che si dà è espressione di un narcisismo conveniente al solo fine di
soddisfare la propria mente distorta dal pensiero di essere fieri di se stessi. Eppure che la mano destra non sappia della sinistra... cosa risaputa, ma il mostrarsi degni dell'applauso ipocrita della gente è cosa più gratificante del semplice gesto che si compie. Aiutare il prossimo è un dovere al quale nessuno di noi deve esimersi, e l'unica ricompensa che si può ottenere non è di questa terra. Lo show della vita è un piacere misto a dramma e non una rappresentazione dell'io in quanto tale, chi aiuta il prossimo nel sud del mondo, rischia la vita e non l'immagine come chi si diletta su di un palcoscenico in goliardiche avventure dell'immaginario, tanto che ce vò....? dice il bambino nero. Ma sfottere chi si prodiga per il bene altrui e senza spot pubblicitari, mi sembra oltremodo oltraggioso ed irriverente per chi dedica la propria vita, e spesso la perde per una causa che ha solo dell'encomiabile. "Muzungu", ci insegnava a riflettere su di un problema di interesse comunitario, il Muzungu di oggi fa solo ridere in una piazza con la volgare satira di un Cristo nero e di un S. Giuseppe più nero per altri motivi. Così non si smuovono le coscienze, ma solo i movimenti peristaltici dello stomaco. Non penso abbia raccolto molto, in termini di offerte il Giobbe della Città Spettacolo, e forse nemmeno gli amministratori che lo hanno voluto. Prega fratello e tendi una mano per chi ne ha bisogno che il palcoscenico della vita è infinito.
Padre Agostino, paladino dell'Annunziata e chiesa di S. Rita, chiude il suo ciclo beneventano dopo anni di dedizione pastorale. Un comando lo invia in toscana, terra di aziende agricole qualificate e di coste marine da invidia, ma non è una vacanza, e nemmeno una trasferta breve, ci lascia con molto rimpianto e non senza lacrime di chi lo ha apprezzato in tutti questi anni al servizio dei fedeli. E' retorico dire un uomo prezioso e lavoratore instancabile, ma forse per questo preferito e invidiato. Padre Agostino ha sempre avuto parole dolci e di conforto per tutti quelli che ricorrevano a lui per qualsiasi problema, si faceva carico di questo e nella sua infinita bontà interveniva per quello che il Signore gli concedeva. Già la sua voce dal suono rassicurante, svolgeva ruolo di controllo a coloro che lo avevano perso, e con incredibili sequele di pensieri e raccomandazioni, riusciva nell'intento di ricondurre alla tranquillità tutti quelli che ne avessero avuto bisogno. Le sue catechesi giunte sempre al momento opportuno, quasi come sapesse ciò che oscurasse gli animi in quel momento, a mitigare l'ansia opprimente di un problema anche difficile da risolvere. Va via sicuramente senza rimpianti, ma lascia tanti fedeli a lui legati da profonda amicizia e riconoscenza, sicuro dì dover are un testimone valido ad altri
fratelli. Il Signore ci ha regalato Padre Agostino per il tempo necessario al suo mandato, facciamo che altri ne godano del suo carisma e possano specchiarsi nel suo coinvolgente sorriso che esprime in tutto il suo essere " io non sono solo". Grazie Padre per quello che ci hai dato, e che il Signore possa benedirti in questo tuo nuovo mandato, a noi non resta che pregare per come tu ci hai insegnato, pensaci un minuto al giorno e te ne saremo grati.
Carissimo, ti esprimo il mio rammarico per l'alone di ipocrisia che si è formato intorno a me. Mai avrei immaginato un attacco così frontale , e per l'amicizia che ci lega, e per i trascorsi di reciproca collaborazione. Forse sono finiti i tempi goliardici o è finito l'entusiasmo per un'amicizia che durava o si trascinava. A stento riesco a capire o comprendere questo repentino cambiamento, forse l'idea del nuovo o forse l'adulazione formale. Troppi forse non portano a niente, e nemmeno una sana amicizia riesce ad offuscare la maschera dell'ipocrisia che mi vede in modo diverso. Mi augurerei una sollecita spiegazione di questa performance che causa disagi alla mia persona, ti saluto come sempre sperando in un sollecito ravvedimento. In quanti vi riconoscete in questa lettera? Mi auguro non tantissimi, ma tanti sicuramente, e tutti provati dall'incapacità a volte di capire quello che succede intorno. Il maligno vede e provvede all'imbecillità di chi è predisposto a farsi circuire dalle smancerie e dalle promesse del niente che distruggono rapporti intensi e meritevoli di ben altro che un rifiuto del logico e della perseveranza alla continuità. L'avidità, il tornaconto, l'invidia, sono ingredienti essenziali dell'ipocrisia che si insinua subdolamente nei deboli e nei circuibili. Ma la sincerità può vincere l'insidia, basta affidarsi al Signore affinché spalanchi le porte della ragione, e senza il gioco delle tre carte fare la scelta giusta. Sarò ripetitivo, ma da me sarete sempre invitati a pregare, è l'unica scelta giusta che apre le porte della ragione e che non ti fa pagare le bollette dell'ansia e della delusione. Un consiglio finale: non essere ipocrita con te stesso........
Siamo alle soglie delle vacanze estive, e sono qui a ricordarvi di non lasciare il Signore a casa, è vero che il meritato riposo dopo un anno di lavoro è anche quello di staccare la spina a tutto, lascia però la comunicazione aperta al tuo spirito e anch'esso si rigenererà al mare o in montagna. Nei giorni più gioiosi e di riposo sia presente la figura del Signore che ti concede ciò, certo non pagherà il conto in albergo, ma avrai più crediti per il futuro. Ringrazia il mattino per la
notte concessa, e la sera per il giorno trascorso e vivrai sereno quello che ti sei prefisso. Non sprecare e non cercare il superfluo, anche se ti è concesso, ma pensa a coloro che non ne hanno e sono in vacanza da sempre sotto un sole che odiano perché desertifica ed uccide. Certo è difficile capire chi lo disprezza, ma mettiti nei panni, o meglio nelle nudità di chi si brucia ai raggi della vita e sarai più propenso nel donare e più parco nel ringraziare chi ti ha concesso quello che hai. Non voglio angosciare nessuno con sermoni ed incentivi ai propositi, ma le notti brave che siano tali con la consapevolezza che a casa qualcuno ti aspetta ed è in ansia per te, quando esci affidati al tuo angelo che sia vigile e pronto a darti uno strattone nel bisogno, è una preghiera breve ma efficace e a volte salva. Vivi la tua estate con gioia e spensieratezza che i giorni belli vanno vissuti intensamente, libera la tua mente dal fragore giornaliero di uno schema sempre uguale, ma che sia sempre uguale il tempo che dedichi al Signore per metterti al riparo di quello che sarà domani, e se il domani è sempre uguale non disperare, perché c'è chi pensa solo all'oggi, e quello è duro da far are. E’ fatta a vinto la ragione.
La vita non può essere decisa da una votazione con domande complicate su una legge di per se già discutibile. Bisogna essere garantisti, va bene, ma di che cosa? Della vita di chi non c'è o dovrebbe esserci, o nell'ipotesi che! Ma che papocchio è questo? La cellula, l'embrione, l'ovulo, la fecondazione assistita, la clonazione, ecc...ecc....Ma la natura ha ragione d'essere? In quanto cristiani, abbiamo il dovere di difendere la vita a tutti i costi, e non assecondare chi con fini speculativi e di presunta ricerca sbandiera il figlio a tutti i costi. Ogni donna ha diritto ad un figlio, se lo vuole, ma perché costruirlo artificiosamente se esistono già belli e confezionati in orfanotrofio? La mia è una provocazione, anch'io e mia moglie abbiamo sofferto per un figlio che non arrivava ed eravamo disposti a tutto, e tutto il “ girocavallo” abbiamo fatto, ma tutto ha un limite e noi l'abbiamo rispettato e con la fede che ci ha assistito, oggi abbiamo due belle figlie. Ma basta solo la fede? Certo che no, ma spingersi oltre certi canoni è innaturale, e già bastano tutti gli sfaceli che stiamo combinando con sperimentazioni indegne di un popolo civile e moderno. La natura si ribella, e se castiga son dolori. Il corpo umano è una macchina perfetta, e se qualche volta inceppa la puoi soccorrere, riparare, ma non stravolgere e farne pezzi di ricambio. Certo è facile discutere di etica se il problema non ti tocca, ma per chi ha aspettative di vita migliore tutto è lecito, e tutto allora sia fatto ma nel segno di una ricerca seria e consone ai canoni di rispetto per la vita, che essa è una e
sacra per questo mondo, che per quell'altro ci pensa Lui, e se sbagli "son dolori caro ispettore...".T otò
L'eucaristia è pane universale, pane integrale del corpo di Cristo lasciatoci in eredità nell'ultima cena, pane d'amore eterno, pane del nuovo patto. Quando ne mangi, il ricordo dell'Uomo immolatosi per te si materializza in quel tondino bianco come unico salvatore della tua anima, ma bisogna credere in essa ed affidarsi all'amore che sazia. Il Signore muore sulla croce, ed il suo preziosissimo sangue ricade su tutti noi come scudo potente contro l'assalto del male, ed hai il dovere di crederci incondizionatamente altrimenti la fede che ti sostiene vacilla, ed è facile perdersi. L'atto d'amore verso l'umanità peccatrice, è atto di un uomo che per notificare il suo vangelo si affida ai carnefici per suggellare il nuovo patto. L'uomo in quanto tale è di aggio, e se credi nella vita eterna devi compiere quelle opere necessarie alla tua salvezza, altrimenti sogna altri paradisi che nulla hanno di diverso dall'immaginario comune di intollerabili scelleratezze, solo sogni e come tali svaniscono. Nessuno ha certezze ma credere costa poco, quel poco del tuo tempo che spesso dedichi al dolce far niente, in una noia assoluta. Svegliati....! Tuo fratello ha bisogno, e non puoi rimanere insensibile al richiamo dell'amore che nascondi in quella anima comunque disposta ad ascoltare. Segui la via che la coscienza ti suggerisce, mangia di quel corpo pensando alla croce e la vita ti sembrerà un romanzo che racconta una storia lieto fine. Interpreti e personaggi lo siamo tutti, e tutti parteciperemo all'allegro finale se faremo quello che Gesù ci ha comandato per essere suoi amici. Mangia di questo pane, bevi di questo vino e vivrai in eterno. Il Signore è il mio pastore, ed io non manco di nulla. Se fossi più disponibile a ricevere le grazie che il Signore ti ha riservato apprezzeresti la vita per quello che veramente vale, e non brontoleresti per il futile che non hai. Non ricercare nell'inutile quella soddisfazione che puoi facilmente avere a costo zero nell'immenso piacere che la preghiera dona a chi la professa con intensità. Il rimedio a tutti i mali non c'è, è utopistico crederlo, ma la fede che non è mai abbastanza può aiutarci a credere nella possibilità di vincere tutto quello che ci sembra insormontabile. Riscalda il tuo spirito tiepido nella convinzione di credere in Cristo per quello che rappresenta nella tua vita , ed ogni azione della giornata sia rappresentata secondo la sua volontà. Certo non è scelta facile dedicarsi al Signore completamente, è nell'indole umano cercare il tornaconto, ma il Signore non ci bada e non è sparagnino, nella sua infinita misericordia protende le sue mani per salvarti dall'abisso che pensi ti stia avvolgendo. Fuggi
dai falsi idealismi pieni di sola aria, e respira la balsamica convinzione in Dio che sopisce i bassi istinti del peccato, butta via il mantello dell'ipocrisia e vestiti di vera umiltà. Essere umili non è segno di debolezza ma di forza, e sarai fiero di te se ti convincerai del tuo stato di grazia donato dalla preghiera, ma se il cammino non rimane agevole, tira avanti e fischietta in faccia alle cornacchie che non vinceranno mai. "...Fai che appaia, e resti sempre sul tuo viso, un dolce sorriso, riflesso di quello che il Signore rivolge continuamente a te." T.de Chardin
Umile servitore nella vigna del Signore
Una frase così densa di significato per l'inizio di un pontificato che si annuncia arduo per i trascorsi del predecessore, ma che condensa lo spirito con il quale Benedetto XVI si avvia ad un compito difficile, ma se l'impegno è pari al sorriso, siamo più che tranquilli. Il Papa è un uomo di questa terra, e Benedetto XVI l'ha subito dimostrato scendendo in mezzo alla gente, alla sua gente. Aver lavorato a stretto gomito con il suo predecessore sarà arricchimento per le cose ancora da compiere, e lavorare nella vigna del Signore è duro per chi porta il fardello del Capo al quale tutti fanno riferimento e l'esempio è pratica giornaliera. Le premesse per ben lavorare ci sono tutte, lo Spirito Santo ha scelto il successore di Pietro, e per questo lo dobbiamo accogliere ed acclamare nelle nostre preghiere affinché sia guida della Chiesa del terzo millennio. Certo la commozione ed il rimpianto per il vecchio Pontefice è ancora tanta, ma la felicità del nuovo ci apre le porte alla speranza e alla solidarietà per tutti coloro che soffrono e che attendono anche un timido segnale che il Vangelo ci sprona a dare, spesso disatteso per turbinio della vita moderna, ma non basta un Cynar per zittire la coscienza, occorre ben altro: l'impegno assiduo e costante del vignaiolo affinché il raccolto sia abbondante e di qualità. Ecco allora l'invito del Papa, affinché non sia solo il servitore, ma esempio per gli operai che vorranno contribuire alla rinascita di una Chiesa universale e solidale con chiunque avanzi richiesta. Auguri di buon lavoro, e che tu sia davvero Benedetto. Il chicco di grano muore a se stesso e rinasce a nuova vita Dire qualcosa su Giovanni Paolo II è difficile, perché si rischia di essere ripetitivi e copioni di qualcuno, ma l'emozione che si è provati è talmente tanta, da giustificare le lacrime versate da chiunque abbia avuto un po' di sensibilità e raccontarlo è suggestivo e
condivisione. Grande Papa, e grande uomo, che come suggello alla sua apparizione terrena è stato quello di mettere in riga tutti i potenti e nemici della terra. Gli attributi e le lodi si sprecano, ma di una cosa siamo certi, ha fatto più grande la Chiesa sconfinando in paesi tabù per la religione cristiana ha fatto breccia negli uomini e nei governi, è diventato l'umile servitore di Dio facendosi così piccolo da meritarsi l'appellativo di " Il Grande ". Mai regno papale ha mai avuto tante riconoscenze, e noi dobbiamo farne tesoro e trarne insegnamenti e non cadere nella tentazione di paragonarlo al nuovo pontificato, che riceve un'eredità non facile. Il Signore sa guidare i suoi servi, ed ognuno per la sua parte contribuisce al suo disegno, poi saranno gli storici sulla terra, e Dio in cielo a giudicare, a noi invece il dovere di pregare affinché il nuovo Pontefice segua le tracce dei predecessore e continui l'opera avviata per la Chiesa del terzo millennio. Giovanni Paolo II resterà sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria come il Papa giovane tra i giovani, e sono loro quelli che lo hanno amato e rimpianto di più. Egli ci ha fatto capire che giovane e buon cristiano è un connubio che porta a poche rinunce, spesso solo al superfluo. Sull'onda della commozione lo si vorrebbe già santo, lo è stato sulla terra, ma in cielo le regole le detta il Signore, e quando sarà non potremo che rallegrarci nel dire: io l'ho conosciuto. Ciao! Giovanni Paolo II Il Grande.
Carissimo,
se è vero che la vendetta è un piatto che va servito molto freddo, e se nel frattempo dovessi morire, rimarresti senza vendetta e senza l'opportunità di poter perdonare. Ricordati che il perdono è la condizione necessaria nella quale un buon cristiano deve ritrovarsi sempre, anche se questo è un gesto che ci costa tantissimo. Facile è andare nel confessionale, rimettere tutti i peccati e beccarsi l'assoluzione, ma uno slancio di generosità e di amore va fatto per la tua e per la salvezza del tuo nemico. Chi ama davvero sa perdonare, chi ama poco può cominciare a farlo, chi non ama che impari presto. Un detto cinese, dice: "aspetta “ lungo il fiume che i il cadavere del tuo nemico "e noi aggiungiamo: per poter recitare una preghiera per la sua salvezza". Aspettare per meditare la forma di perdono e non di vendetta, chi ha sete di giustizia non costruisce la pace, e Dio solo sa di quanta ne abbiamo bisogno. Questa terra bolle d'odio, spegniamo il fuoco che l'alimenta, amiamo veramente con i fatti e non con le manifestazioni
goliardiche con fini separatistici per un mondo piatto, senza regole e senza doveri. Le chiacchiere lasciamole ai politici con sentimenti borsistici, noi possiamo farcela con l'arma della preghiera. Una preghiera incessante è lo spettro dell'odio. Se credi nella vita eterna, sappi che sarai ricompensato per come hai dato, e seppur generoso e misericordioso, il Signore pur farà qualche distinguo, e se sarai inscritto nella colonna sbagliata, saranno dolori, e dolori da preparazione H. Il perdono è un atto dovuto per chiunque si trovi nella condizione di applicarlo, esso libera dall'orgoglio che indurisce i cuori, ed esprime l'amore che ogni uomo deve manifestare. Segui l'esempio di Rita da Cascia, prega per come ci ha insegnato e vivrai con la pace nel cuore.
Quando sei sull'orlo del baratro, non avvilirti, potrebbe essere la tua resurrezione se intenderai affidarti alle cure del Signore. Lo scoramento ti attanaglia, ti stringe alla gola, ti fa tremare le gambe, è fonte dei tuoi guai? Prega il Signore che intervenga, risalire è certo difficile e pieno d'asperità, ma la mano che ti guida è saggia, poni piena fiducia in essa e vedrai che la vita ti sorriderà di nuovo perché nulla è insormontabile ed è tutto meno peggio di quello che sembra. La preghiera che ti sembrava un ricordo, attivala come una linea telefonica diretta con quei di lassù, qualcuno lì ti ama ed ascolterà il tuo grido d'aiuto, basta l'umiltà per farlo e la convinzione che sia giusto. Il tempo non è tiranno alla corte del Signore, ma tutto ha un limite se ti è concesso il recupero non ci sono i supplementari, quindi gioca la tua partita della vita con serietà e devozione che il campionato non è compromesso, tutti vinceranno tra quelli che lo vorranno e sapranno farlo. Dio ci conduce per varie strade, scegli quella più consona al tuo ravvedimento e percorrila con amore, sia incessante la preghiera affinché ti dia la forza di affrontare tutte le asperità che incontrerai sul tuo cammino di fede, non mollare mai.... Quando tutto ti sembra compromesso, ascolta la voce del cuore e confida nell'amore che il Signore ha per te, tutto ha una ragione per essere, e tutto una ragione per accadere. Gli schiaffi fanno meno male se si accettano con l'umiltà che danno per crescere e fortificano la fede, che il Signore ti ha riservato già una via d'uscita, forse stretta, ma comunque è quella che salva. Accetta di essere non per quello che sei ma per quello che fai, e se ti doni per il prossimo chi più bello di te alla corte del Signore? Le prove alla quale il Signore ci sottopone, sono da considerare segni d'affetto, seppur non condivisibili per la durezza che a volte ci prova e ci fa dubitare. Certo non è facile accettare ivamente il dolore, ma è da esso che si ricava amore. Provare sulla propria pelle quello che succede agli altri, ti fa capire che la sola considerazione non basta, ma bisogna essere vicini a
chi soffre e ci tende una mano nella disperazione. L'affetto che provi per un fratello sofferente, è dovere al quale non può esimersi nessun cristiano che tale si professi, e a nulla valgono i centesimi versati nella panarella domenicale per zittire una coscienza che si ribella alle lusinghe del tentatore, ma ben altro ci si aspetta da chi vive nel quotidiano superfluo. Pregare non basta, se lo fai...., sono le opere quelle che valgono crediti e ti fanno star bene. Certo non ti si propone di essere una nouvelle Maria Teresa, ma come modello può funzionare da sprone per affrontare serenamente le avversità che accompagnano il servire Dio e, l'esempio di chi ci ha preceduto è specchio delle opere che si compiono nel nome di chi è giusto e misericordioso. Chi soffre ti è vicino, ti strattona, cerca di prenderti la mano, ma tu non lo vedi o fai finta, non aspettare che un timido lamento si converta in un grido di dolore, convertiti all'amore vero per il prossimo, e sarai più felice e raggiante. Il Signore ti riempia del suo amore per operare bene, la strada è tracciata, apri il tuo cuore alla misericordia che quella divina non tarderà ad arrivare, e Dio sa di quanta ne abbiamo bisogno. Prega affinché lo Spirito Santo ti dia forza per affrontare le avversità che capiteranno lungo il cammino di chi si converte alla ragione di Dio, e se davvero ne sei convinto, guadagnerai la strada della vita eterna.
Caro fratello,
essere ipocrita per guadagnarsi stima e riconoscenza, a che serve se in cuor tuo le illusioni che coltivi svaniscono con la nuda realtà della vita misera che vivi in un contesto di menzogna e cattiveria. Dai sfogo all'impulso d'amore che ti si strozza in gola e che vorresti esternare con tutto te stesso come un pavone per l'applauso a scena aperta che certo non ti compete per la malignità con la quale coltivi il germe della vanità. Vivi una vita miseranda all'ombra di te stesso e della tua cinica solitudine, sei miseramente solo in mezzo alla gente, e tra i fratelli che inutilmente si prodigano per salvarti e che tu eviti per la paura di essere come loro, umile. Svegliati dal profondo sonno dell'eterno bambino, unico e viziato, non ti crede più nessuno ed i film che immagini non incantano più. Hai perso gli amici veri, quelli che ti tenevano testa e non ti permettevano di spadroneggiare, ti è rimasto accanto chi ti liscia e azzuppa. Ma tutto finisce, e naufraga miseramente nell'oblio di chi facilmente dimentica anche la tua faccia, ed allora la solitudine ti rende più debole e vulnerabile. Pensi di essere un
incompreso, ma stai naufragando nel mare delle nullità e nessuno ti ricorderà per il bene che pur hai fatto, ma per le tribolazioni che hai causato. Ti esorto a comprendere e a chiedere perdono per tutto ciò che è stato, fallo per te stesso e per tutti coloro che hai fatto soffrire, essi comprenderanno se l'umiltà che profonderai sarà vera e duratura. Basta poco a far sorridere chi abbiamo ferito, basta poco per farsi comprendere e comprendere, basta poco per saper amare, un piccolo gesto a volte salva. Prega il Signore ed io con te che illumini la strada della saggezza e della ragione, che la vita eterna è dura da affrontare se non in grazia di Dio, e per arrivarci è meglio avere un tele celeste che un coro di maledizioni. Che anno sarà il 2005?
L'augurio è quello di un anno carico di speranza per chi soffre, e di stimolo per chi non vuol comprendere ciò che gli ruota intorno. Non facciamo i soliti propositi, rituali e da brindisi, ma prendiamo l'impegno di dedicare un po' del nostro tempo a chi ci aspetta con ansia e non ha perso la speranza d'incontrarci. Le festività natalizie, sono momento di comunione tra familiari ed amici, e chi non ce l'ha? Non voglio certo angosciarvi in questi giorni lieti ma un po' della vostra felicità, donatela a chi ne ha più bisogno, e se cercate di essere allegri con chi non amate, ma dovete farlo per convenzione, regalate un sorriso sincero a chi nulla chiede ma di tutto ha bisogno. Forse parlo quasi da missionario, ma essere cristiani è missione nel divulgare la parola di Dio, e spesso questo lo dimentichiamo, o ci fa comodo farlo. In un mondo confuso dove si cerca di abolire i simboli della cristianità, che tanto accomunano, al sol pensiero che possano turbare le coscienza di religioni diverse, e non pensare alle stragi che si commettono in nome di un dio vendicativo ed assassino, mi pare eccessivo. Che valori vogliamo dare senza identità e senza ato, o dobbiamo dimenticare solo quello che ci fa scomodo per le solite ragioni elettorali? La politica riesce a riempire poche pance, le solite, quelle già piene e noi della politica ne abbiamo piene le tasche, basta! Bisogna trovare il coraggio di insorgere a se stessi e nella nostra povertà d'anima invocare lo Spirito Santo affinché diffonda la sua forza di conversione alla solidarietà vera e non da spot pubblicitario. Non di solo pane vive il popolo di Dio.... ma se manca anche quello è la disperazione. Un gesto di solidarietà aiuta a stare meglio chi soffre, e ti fa guadagnare stima e vigore nell'amore riposto e dimenticato. L'amore non ha confini, vive nel mare intenso della preghiera, naviga in questo mare e sarai felice in eterno. Tantissimi auguri
Caro fratello, vivo questa vita da cristiano nell'attesa che si compi il mio destino tracciato già, nulla posso modificare se vivo nella grazia del Signore, e se mi affido a Lui vivo questa vita terrena non come anticipo di quella futura, perché quest'anticipo non mi piace, non lo voglio e non posso pensare ad una vita eterna con gli assilli della sofferenza e mortificazioni che molti dei miei fratelli oggi subiscono. Un anticipo è una parte, seppur minima, di quello che ti spetta, ed allora non diciamo che la vita terrena è un anticipo di quella eterna, perché sarebbe terribile ed ingiustificato che nell'infinita bontà e misericordia di Dio ciò possa accadere. Questa vita terrena è fine a se stessa per la missione che il Signore ci ha programmato, dire che è solo una parte è perché temporalmente ne viviamo un pezzetto, ma nulla a confronto ed immaginabile possa accaderci in futuro. C'è un disegno divino per tutti noi, ed eseguirlo con fermezza aiuta la nostra anima a santificarsi. Cos'è la vita eterna? Magari lo sapessi, mi preparerei ad accoglierla nel migliore dei modi, ma il non saperlo ci rende ansiosi, ansiosi nel far bene per meritarcela. Non dobbiamo fare l'errore di paragonare l'eternità a qualcosa di terreno, a qualcosa già vissuto, non ci sono vergini che ci aspettano o pranzi luculliani da girone dei golosi, nulla di tutto questo ci è promesso, forse un bicchierino al "Bar dello Spirito" ci è concesso per sospirare e comprendere la magnificenza di Dio. Sognare non costa nulla, ed io amo sognare così, ma amo con l'aiuto del Signore vivere una vita d'amore per il prossimo, e prego affinché mi sia data la grazia della parola per convincere tutti quelli che non credono, o non sanno di credere. La mia vita è misera se non compio ciò che il Signore mi ha assegnato, ma non mi rassegno perché se la preghiera è forte, anch'io lo sarò.
Il giudizio dell'uomo, è misera cosa al cospetto di quello di Dio. Chi sei tu per poter giudicare ed esprimere sentenze su chi non conosci se non per l'aspetto esteriore che ha? Fidarsi del proprio istinto a volte inganna, e fidarsi delle cornacchie amiche è mettersi sul livello di chi ha inchiodato il Cristo perché non lo conosceva, lo temeva, e la paura di perdere il potere era più forte dell'inganno. Non aspettare ad essere perdonato, significherebbe che hai già peccato, libera il tuo cuore dai pregiudizi, perché quelli sono, e come un proverbio nostrano recita: non sputare in cielo che .........ma non
arriverai a tanto, sarebbe come annullare la propria personalità nel riconoscere un fratello che potrebbe essere il più degno dei tuoi amici. Allontana da te il
sospetto del giudizio, e vivrai la vita con più libertà e meno malox. Il veleno che uccide la nostra anima è sempre pronto, e chi ce l'offre è gonfio d'invidia perché amiamo il Signore e l'onoriamo tutti i giorni, e questa assiduità l'imbestialisce. Non ci indurre in tentazioni ......, bisogna perseverare e combattere con l'arma della preghiera, l'unica vera, l'unica che salva. Padre Pio diceva: Tieni per fermo che quanto più un'anima è gradita a Dio, tanto più dovrà essere provata. Perciò coraggio, avanti sempre. Conduci la tua vita come se fosse una prova infinita, e se i sogni svaniscono all'alba, gli esami non finiscono mai. Ma i sogni spesso si avverano ed allora sarai felice nel cuore perché il Signore ti ha ascoltato, e la tua sofferenza è finita, ma la tua gratitudine continui nel diffondere la Parola di Dio perché esempio della misericordia divina. Basta poco, quel poco che deve essere espressione di una fede profonda e sentita, ama per come il Signore ti ama, dona te stesso agli altri, e sarai ricompensato eternamente. 40 anni, tanti sono quelli dell'U.N.I.TALS.I di Benevento, e non li dimostra perché c'è entusiasmo, ione, fede, sacrificio, altruismo, amore.......e
tant'altro ancora. Il mio ricordo corre a Padre Lucio Danzeca, Antonio Fallarino, Vincenzo Barretta, e tanti altri promotori e pionieri dei viaggi a Lourdes, per una missione di speranza e di fede alla Madonna Immacolata. Oggi dirige la sezione di Benevento, il validissimo Antonio Velotti, circondato da instancabili collaboratori che sacrificano il loro tempo libero al servizio dell'ammalato. Certo non sono più i tempi dei barellati da costruire, e dei pasti da distribuire con i bidoni d'acciaio, ma quanta poesia in quei viaggi, dove la stanchezza veniva premiata dal sorriso di un ammalato, e l'estenuante viaggio in treno diveniva quasi una gita di piacere, per i risvolti umani che ti sorprendevano ogni momento. Molto abbiamo imparato da quei viaggi, e tutti possono sottoscriverlo, da Pietronigro a Catapano, da Chiusolo a Mancini, da Zagarese a Ocone, da Mucci a Tarantino etc. Lourdes insegna, e l'uomo trasforma in amore per il prossimo con opere e umiltà nel sottoscrivere un servizio per i fratelli più deboli. Superflui gli encomi per gesti che possono apparire eroici ai più, è la forza di Dio profusa nel cuore di chi lo dispone per riceverlo, senza compenso se non quello dell'appagamento spirituale che si ottiene con un semplice sorriso del fratello ammalato che vale più di un titolo in borsa, perché esso è veritiero e non subisce andamenti di mercato. Vivere l'esperienza missionaria accanto a chi soffre, tempra nello spirito e ci accosta a Dio, perché percepiamo realmente ciò che egli ci ha donato, ed essere un po' Cireneo, ci nobilita e ci appaga, nella speranza di servire per servire e null'altro. Grazie U.N.I.T.A.LS.I che ci ha dato
l'opportunità di vivere certe esperienze umanitarie, e viva tutte le organizzazioni di volontariato che si adoperano per il sollievo della sofferenza, come diceva II Cappuccino............ Alleviare la
sofferenza è un obbligo, medita....e prega!
Vivere con la fierezza di essere un buon cristiano, è savio se il tutto è accompagnato dalle opere frequenti non sollecitate e sentite dal più profondo del cuore. Nel nascondimento e senza esaltazioni, nascono le opere più belle, più pure, più giuste. Il Signore ti ripaga per quello che fai, senza tornaconto e senza ritorno fiscale, altrimenti come detrai ti verrà detratto. Ama il prossimo in misura dell'amore che può esprimere il tuo cuore, e se tanto mi da tanto, è enorme la possibilità che tu possa amare perché lo vuoi. Non reprimere i tuoi sentimenti ed opera per come pensi possa essere meglio per chi ha bisogno, e ti rallegrerai per il compiuto. Basta poco a volte, anche un sorriso se non si ha più di tanto, ma il sol fatto di averlo fatto rallegra la tua giornata. Vivi senza l'angoscia del domani, che già è oggi, e sarà ieri. Cosa importa programmare, se il Signore già l'ha fatto per te, lasciati andare nel convincimento che tutto quel che accade è perché Dio lo vuole, e se a volte fa male, è perché uno scuotimento per la via d'uscita già pronta. Mia suocera, saggia nella sua vecchiaia, dice sempre: si chiude una porta e se ne apre un'altra. Fiducia infinita nella misericordia del Signore ed obbedienza cieca come quei dodici matti che ebbero il coraggio di seguire uno più matto di loro, un cantastorie fattosi ammazzare per i suoi principi, diventati legge della nuova alleanza. Irriverente forse l'esempio, ma fa capire la dedizione all'Uomo che sembrava incomprensibile, ma efficace nell'intento divino nel dover salvare l'umanità intera. Incompreso per tanti, amato da molti, invidiato dai pochi che lo crocifissero. Questa è la nostra storia, la storia dell'umanità salvata per l'umanità altruista e per l'umanità efficace nella lotta quotidiana contro il male che acceca le coscienze, e azzera l'amore nei cuori. Noi abbiamo l'obbligo di vincere il male, e ci affidiamo con la preghiera ai nostri intercessori perché ci diano i mezzi per farlo. Diceva un pretino mio amico: con l'aiuto del Signore cià pozzo fa!
La paura della vita, a volte supera l'incoscienza di morire, e la vigliaccheria di andarsene senza affrontare serenamente ciò che ci circonda e lasciare il tutto nelle mani di chi resta, è gesto più grave. Cosa c'è di più prezioso della vita? Nulla, e viverla per come c'è stata donata è atto doveroso nei riguardi di chi ha sofferto per noi, e piange adesso lacrime di sangue. Sangue versato nell'inutilità di un gesto estremo, ma non senza rimedio. Il Signore ci ha insegnato che per tutto c'è una ragione e per tutto c'è un fine, ma non la fine, essa non esiste, c'è una vita eterna che ci aspetta, facile da credere e a guadagnarsela. Se credi vedi. Hai il fulgito esempio dei martiri cristiani, che si aggrappavano alla vita tra le fauci dei leoni, e ringraziavano il Signore per quel sacrificio che gli apriva le porte del Paradiso. Le persecuzioni, in tanto tali, non ci sono più e tutto rimane come esempio limite, a noi basta poco, il rispetto per se stessi e per una vita che vale la pena vivere, perché la pietra scartata è diventata testata d'angolo. Non ti crucciare, se tutto ti sembra insormontabile, affidati a Dio nella preghiera, non voltare le spalle alla tua coscienza che detta cose diverse, non cadere nel tranello del demonio che spesso ci mette la coda, scaccialo con tutto te stesso, difenditi dalla sua malignità e da chiunque lo impersoni, non lasciarti condurre in tentazioni letali per la tua anima e la tua felicità, ribellati al maligno ed affidati a chi ti vuol bene, saranno anche pochi , ma meglio pochi e sinceri.........Vivi questa vita
nel segno della riconoscenza di chi ti ha creato, questo almeno glielo devi, e se un po' del tuo tempo lo impegni nella preghiera, ti verrà restituito con l'eterno tempo della felicità, è una scommessa da vincere, basta puntare su numero giusto per la ruota del Paradiso.
Buon giorno fratello! E che lo sia davvero se cominci col ringraziare il Signore per quello che sei, dicendo: comunque vada sia fatta la Tua volontà, affrontando la giornata con convinzione e fiducia. E' fondamentale credere che il Signore ti sia vicino, anche nelle avversità che potranno colpirti, perché la ragione è trovare una via d'uscita che sempre esiste. Nessuna porta è chiusa a chi bussa con fede ed ha amore per il prossimo, perché l'amore è la forza che spinge i cuori ad aprirsi e, a donarsi per il bene comune. Nessun male più ti colpirà, e il tuo Dio non dovrai temere, se la mia legge in te scriverò.... così recita una bel brano che sottolinea momenti di consolazione che bisogna far propri, per permettere al
Signore di entrare e scolpire sui nostri cuori l'amore grande che ha per noi; aprirsi a Dio, per aprirsi agli altri. Vivi la tua giornata di lavoro con allegria e gioia del tuo dovere, ed i frutti non mancheranno e, quando la sera scende ed il giorno volge al meritato riposo, concediti qualche minuto per raccoglierti in preghiera e ringraziare il Signore per quello che ti ha donato, anche se la giornata non è andata secondo le tue aspettative, rifletti su quello che è stato, esamina la tua coscienza e giudica con serenità, sii imparziale con te stesso e lo sarai con gli altri. Adesso che sei in grazia di Dio ti attende una buona notte. Buona notte fratello, che tu possa sognare quello che più desideri, ed anche se non si dovesse realizzare è perché c'è un diverso disegno per te, ma non per cattiveria, perché forse quello che ti attende è ben più bello di quello che sogni. E se la realtà è diversa da quella che desideravi: nelle tue mani è la mia vita, Dio, mia speranza sei tu. Donami pace, o Signore, con te al sicuro vivrò. Permettetemi una divagazione extra rubrica di carattere sportivo, domani la nostra squadra di calcio affronterà una delicata partita per la serie B, che sia una giornata di vero sport. Il Signore illumini l'arbitro dell'incontro, e dia controllo alle tifoserie, affinché sia un momento di gioia comune e comunque vada, speriamo di vincere! FORZA GIALLOROSSI. Il ricordo di un amore infinito e poi finito, il ricordo di amarezze e mortificazioni subite e poi finite, il ricordo di un ato gioioso con tante recriminazioni con tanti se, e tanti ma, un ato che spesso torna a tormentarci o a farci piacere. Ma cos'è il ato, se non un attimo fuggente della nostra vita terrena così breve rispetto all'eternità? Bisogna vivere il presente con il ato come insegnamento, ed il futuro come prospettiva immediata. Ma bisogna comprendere per poter godere quello che la vita ci riserva lungo il cammino che il Signore ha già tracciato per noi, e correre lungo il sentiero, non privo di insidie, della grazia e della santificazione. Per chi attraversa dei brutti momenti, sembra un'utopia, ma così non è perché il Signore lascia sempre una via d'uscita, e trovarla salva. Non è difficile attraversare quella porta stretta, basta farsi piccoli, o umili ed il gioco è fatto. Il gioco di essere vivi, di essere pronti, e di gustare fino in fondo il calice che Cristo ci ha donato, perché mangiare della sua carne e bere del suo sangue è virtù di ogni cristiano, e chi ne consuma si sazia. Venite a me... amatevi gli uni agli altri... splendide parole, che riassumono l'essenza della vita, che possiamo anche diluire per non esagerare, ma l'insegnamento è questo, e Isso sa quello che dice sa quello che promette: la vita eterna. Il traguardo ambito da tutti, un traguardo senza promesse di vergini, giardini infiniti, e cibi a sazietà, un traguardo senza martiri o kamicaze, perché di martiri ne abbiamo avuti già tanti, e non gridano nemmeno vendetta. Vivere nell'amore che Dio ci ha insegnato, è cosa facile, basta volerlo con perseveranza nell'intensità della preghiera quotidiana per gli
altri. “ Signore donaci amore e saggezza”. LA IONE
A bocce ferme, si può discutere su un film, sul suo contenuto, sul suo messaggio; la regia di Mel Gibson, è stata minuziosamente tendente alla drammatica realtà raccontata dai Vangeli, e quindi per noi cristiani la pura verità. Lungi da me essere un critico cinematografico, ma visto l'evento e il clamore che ha suscitato, provo ad analizzare quello che ho visto e percepito. Un film che mi ha sconvolto e, coinvolto nei sentimenti, e mi spiego: sconvolto, per la drammaticità delle scene e la ricerca nell'essere il più fedele possibile alla realtà dei trascorsi, e quindi alla crudeltà delle punizioni inflitte ai malcapitati sia essi colpevoli, che innocenti. Queste scene hanno generato rabbia ed angoscia per tutta la visione che si è sopita dopo la proiezione, nella riflessione che il tutto era già scritto, e tutto si era compiuto come annunciato. Nel film si evidenziano: l'odio, il tradimento, la rassegnazione, il perdono, il dolore, la gioia. L'odio di chi vedeva svanire il proprio potere religioso a favore di un presunto messia, la rassegnazione dell'Uomo che già sa di essere l'agnello sacrificale, il perdono dello stesso per i suoi carnefici, il dolore di una moltitudine al quale si mortificava il simbolo nella carne ma non nel pensiero, e la gioia della resurrezione con la sconfitta della morte. Essere coinvolti da questo film nei sentimenti della ione per quello che il Cristo ci ha insegnato è la strada da percorrere, e la commozione per la crudele esecuzione non deve generare nessun risentimento per una morte annunciata e per un perdono che è più grande del dolore di una Mamma ai piedi della croce di suo figlio. Oltre a raccontare la verità minuziosa di dodici ore, questo film raccoglie una miriadi di emozioni non sempre controllabili, dalla paura alla gioia, dal rancore al perdono, ed alla riflessione che tutto è compiuto, ma nulla è perduto. Bravo Gibson per il suo coraggio, e brava la Chiesa a propagandare la visione del film, ma meglio sarebbe se seguito da un dibattito critico ed interpretativo magari in una seconda visione con meno apprensione e più giudizio.
IL GRANDE FRATELLO
Il grande fratello, ma chi è costui dietro le quinte che di fratello non ha proprio
niente? Bollito e ribollita di una trasmissione fuori dai canoni accettabili di visione, e fuorviante della realtà del vivere comune non scritta in copione. Che esempio per gli adolescenti, di una comunità, che è ben altra cosa, e chi l'ha vissuta sa quel che vale se interpretata nello spirito che essa invoca. Comunione d'intenti, di spiritualità, del saper vivere, ma questo gli autori non lo sanno, o lo ignorano per raggiungere l'odiens di cui tanto si parla. Non voglio qui scagliarmi su una trasmissione, che può anche non esser vista, ma prevedo l'esempio che essa muove nei confronti di un pubblico giovane e sensibile, dove i valori si mischiano e si combinano in un turbine di spregiudicatezza riscontrabile con la realtà fuori dai canoni. Non voglio essere il predicatore alle soglie di S. Pasquale, (l'età ancora non lo consente), ma un pizzico di moralità certo non guasta, e se d'esempio deve, (la trasmissione), che sia quello negativo. Noi predichiamo altro tipo di comunità che è uguale a solidarietà, e non ci sentiamo vicini a chi calpesta i valori in essa contenuti. Non sono un critico televisivo, ma tanto mi basta per poter asserire che il fiorire di tali trasmissioni, è un appagamento surreale di quello che manca, dove i valori veri si accantonano nel nome dell'apparire e non dell'essere. Qualcuno prima di me per molto meno diceva TV spazzatura, e non a torto, visto che ci navighiamo in questi giorni, ma in quella vera, ( ...e questa è un’altra storia, storia di priorità e di occasioni perse ), ma non tocchiamo il tasto della politica, altrimenti questa rubrica si trasforma in rubrica di malafede...e ho detto tutto... !W la TV, ma quella vera, quella fatta di cose concrete e non di chiacchiere propagandistiche. I giovani ci guardano, ci giudicano, e ci fanno riflettere su quello che spesso non diamo secondo le loro aspettative, troviamo un accordo di pacifica comprensione, e facciamo vivere a questi ragazzi la realtà e non la fiction, che spesso anche noi recitiamo nel nome del vivere sereno, che sereno spesso non è. Veritas, dura veritas.
DIO PERDONA IO NO.
Così recitava un film famoso, ma era tutta altra cosa; noi non siamo emuli del vecchio west e mai potremmo esserlo, anche se il disordine in questo mondo regna quasi sovrano. Il perdono non è prerogativa di Dio, (e non la vorrebbe), ma ci appartiene come la vita stessa, il perdono è parte integrante del buon cristiano, ed è vera follia non pensare ad esso come vera arma d'amore e riconciliazione. Se le cataratte dell'odio sono scese sui tuoi occhi, apri queste
saracinesche e senza risentimento riconciliati con chi ti ha ferito, esamina la tua coscienza e pensa alla posizione riguardo il problema e forse capirai che di tuo certo qualcosa c'è. Io ti amo perché mi odi, e all'amore si corrisponde con l'amore. Guarda alla Via Crucis come se dovessi percorrerla, e pensa all'amore dell'Uomo che l'ha vissuta e perdonato come nessuno. Fulgido esempio, ma non dobbiamo arrivare a tanto, non ci viene chiesto, ma solo piccoli gesti di coraggio che ci aiutano a vivere questa vita in comunione. Vivi questa Pasqua come se fosse della tua resurrezione, e come il volo della fenice, rinasci a te stesso nel modo di vivere da vero cristiano. Non è difficile farlo, apriti al Signore, saprà Lui indicarti la via o le dritte per arrivarci, e la vita ti sorriderà come non mai. Non buttare via il tempo che ti è concesso, impiegalo per amare e farti amare, basta poco, quel poco che dedichi alle cose inutili, raccogliti in preghiera, il tempo è quello giusto per chiedere forza al Signore, quella forza che ti farà amare come non mai quell'amore che ti manca o che si è affievolito. Auguro una Buona Pasqua a tutti i lettori della Gazzetta, con l'esortazione a pregare con la stessa intensità con la quale mangeranno l'agnello e le cose buone. Donate il superfluo!
SCACCO MATTO ALL'OCCIDENTE
Ci risiamo, l'ennesima strage è compiuta, e con essa il volere di un dio. Ma chi è questo dio così sanguinario, così vampiro, che in nome di una religione non scritta, né dettata, pretende sacrifici umani come carne al macello? Non mi pare di aver letto in nessun testo religioso, fino ad oggi, che per guadagnare il paradiso bisogna essere degli assassini . Ma che paradiso è questo? Non certo il nostro, o come noi cristiani lo intendiamo e buona parte anche di altre religioni. Sono queste regole aberranti di isterismo dettate da uomini che impersonano satanasso e predicano la mattanza come credo di salvezza. Siamo al punto limite di sopportazione, e seppur vero porgi l'altra guancia....ne esistono solo due, dopodiché....la frittata è servita. Ma non bisogna stare al loro gioco, bisogna mantenere fermezza per non cadere nel tranello del coinvolgimento etnicoreligioso, che già tanti morti ha fatto, e come diceva Peppino: ho detto tutto....Come si prega per le vittime, bisogna pregare anche per i loro carnefici, affinché vedano la luce ed escano dal buio fitto che li travolge e ci coinvolge. E' una preghiera che forse ci si strozza in gola, ma proprio per questo più efficace
perché sofferta. Il fulgido esempio dei martiri cristiani e delle ate persecuzioni religiose faccia riflettere a chi è preposto a prendere decisioni comuni, e non dettate dal dolore e dal risentimento, ma dalla coscienza di voler risolvere realmente il problema senza necessariamente trovarne un tornaconto. La politica fine a se stessa non serve; le riunioni, le commissioni, i vertici, sono solo gettoni di presenza, ed intanto le schiere di ammiratori dell'odio crescono e si sviluppano. La gente comune è stanca, disorientata, e se il Signore ci rianima, riempia le coscienze di chi è preposto che qualcosa bisogna pur fare, e bando alle chiacchiere altrimenti non ci resta che pregare.....!
Abbandono e perseveranza.
Di che abbandono sei? Di quelli piagnoni e demoralizzati, senza onore, gloria e dignità, o di quelli che abbandonano tutto e tutti, e per mea culpa cadono in un profondo isolamento e rincorrono un lungo interrogarsi che risposte non ne ha? O più intelligentemente ti abbandoni al Signore e confidi nel Suo aiuto? La risposta per un cristiano vero è scontata, ma abbandonarsi è più semplice a dirsi se non si è convinti della propria spiritualità. Invoca lo Spirito Santo, che ti dia serenità, forza, e perseveranza. Perseveranza nella preghiera, vista come liberatrice assoluta per se e per chiunque si affidi a noi. Prega nel modo più semplice che sai, nel luogo più adatto che pensi, il tempo che ritieni necessario, accumula la forza, l'intensità, la serenità, ed avrai un'esplosione di gioia e consapevolezza dei traguardi che si possono ottenere in grazia di Dio. La preghiera è una pioggia di grazie, a volte nascoste dall'egoismo e dal protagonismo assoluto che ci tenta e ci vizia, e se cadi in trappola, sei ostaggio del maligno. Ma non devi avere paura, se al tuo fianco cammina il Signore " il cornuto" è sconfitto. Vivi la vita per quello che ti riserva, percorri il cammino che è stato già tracciato, e se cadi, c'è sempre una mano solidale pronta a rialzarti sempre che tu lo voglia. Diceva Madre Teresa di Calcutta: "Non lasciare che il ferro che c'è in te si arrugginisca. Fa che abbiano rispetto di te, invece che pietà. Quando, per via degli anni, non puoi più correre, trotta. Quando non puoi più camminare, usa il bastone. Ma non fermarti mai." Questa è una lezione di perseveranza ed espressione delle qualità raggiunte con la preghiera, perché la forza che ne scaturisce, forse non muove le montagne, ma la dignità che ne accresce è fonte inesauribile di bene. Ci sono tre modi di guardare: se vuoi
soffrire, guardati dentro; se vuoi essere turbato, guardati intorno; ma se vuoi avere pace, guarda in alto. ( D. L.MOODY)
Siamo nel periodo quaresimale, e da buon cristiani ci accingiamo a vivere questo periodo, con particolare attenzione. Giorni di riflessione profonda, dedicati al martirio del Cristo sulla croce, per cercare di coglierne ove ce ne fosse ancora qualcuna, di sfumature non ancora rivelate del perché. E' bello ancora chiedersi e confrontarsi con le realtà odierne e, calarsi in quella ione che ci avvolge in questo periodo, pensare alla sofferenza e al martirio di molti cristiani che ancora oggi avviene in continenti dove né la legge ordinaria, né quella divina valgono. E' quella l'avanguardia dell'esercito del Signore, e noi ne facciamo parte, non necessariamente come agnello sacrificale ma parte attiva con preghiera incessante ed opere. Bisogna vivere questo tempo con amore, sacrificio, umiltà, non come virtù ma necessità del buon cristiano. L'esempio d'amore per noi, va corrisposto verso i nostri fratelli, senza barriere e senza pregiudizi; io ti amo perché voglio, e voglio perché credo. La vita frenetica quotidiana, ci porta a razionalizzare quasi tutto, non razionalizziamo il nostro credo, ma lasciamoci prendere dal sentimento che ci avvolge e coinvolge, commuoviamoci quando ce n'è bisogno, allarghiamo le braccia della solidarietà ed amiamoci come se fosse sempre la prima volta. Non amare con l'amore del corpo, ma ama con l'amore del cuore, perché se hai bevuto al calice del Signore, tutto è compiuto con sentimento e convinzione. Di là della tua vista, c'è chi attende un gesto, non farlo attendere, fai un po di spazio nel tuo cuore, e sappi che un cuore pieno d'amore ha spazi infiniti. L'amore è una cosa meravigliosa, e se l'amore di una donna o di un uomo può essere immenso, l'amore di Cristo è eterno.
Com'è bello la domenica santificare la festa, incontrarsi in chiesa per la messa, chiacchierare sul sagrato, farsi riverenza e complimenti e tornare a casa compiaciuti e soddisfatti. Ma dopo i fatidici cento metri, giù subito criticoni ed ombra di se stessi appena partecipi del sacrificio rituale domenicale. L'ipocrisia abita da queste parti. Cosa ha detto quel pretino sull'altare?, dov'eri con la mente?. E se la mente è lontana, il cuore è bugiardo. Non sfoggiare quel sorriso trattenuto a stento da una paresi momentanea, non sfuggirai al giudizio, e se ti ronza l'orecchio, avrai avuto il meritato. Il Signore si è appena sacrificato per te e tu già lo tradisci, non essere irriverente, ed accogli la Parola che ti è stata
annunciata. Medita sulla domenica, e se a casa berrai del buon vino, e mangerai a sazietà, ringrazia pure a isso, e lascia fuori dalla porta e meglio se per sempre l'ombra di te stesso, quell'ombra che non ti appartiene, quell'ombra che il maligno cuce per le sue vittime. Noi da buon cristiani sappiamo come vestirci di panni nuovi il Signore ce ne dà la facoltà, con la preghiera perseverante ed il pentimento. Ama il prossimo tuo come te stesso, che bella frase buttata lì in mezzo ad altre dieci, a far bella mostra di sé come un quadro di Leonardo in un museo, se non la vivi e la diffondi. Diffondi l'amore per come vuoi essere amato, ed esagera nel chiederlo, ma ricambia del par tuo con chi aspetta da tanto. Guadagna il sorriso di chi ti ama e tu non vedi, e la gioia riempirà il tuo cuore talmente tanto che sembrerà scoppiarti dal costato. "Basta poco, tanto che ce vò", recitava un muzungu italiano, e non a torto perché il Signore in cambio di poco, di quel poco del tuo tempo che non ti serve, ti farà partecipe del tempo eterno. Vivi questa vita in funzione dell'amore, che quest'amore avrai per sempre.
Pregare, perché pregare?
La preghiera, è la via di comunicazione con il Signore, essa va recitata, sentita, vissuta, apre il tuo cuore verso i confini dell'essere se stessi, e nella condizione di essere ascoltato. Concedimi, o benignissimo Gesù, la tua grazia, affinché essa sia con me, e mi diriga nel mio operare e in me perseveri sino alla fine. Fa che io sempre desideri e voglia ciò ch'è più gradito a te e più caramente ti piace. La tua volontà sia la mia, e la mia volontà segua sempre la tua e s'accordi perfettamente con essa. Abbia io un solo volere e non volere con te: né possa io volere o non volere, se non quello che tu vuoi o non vuoi. Dammi di morire a tutte le cose del mondo e di amare d'essere disprezzato e ignorato in questo secolo, per tuo amore. Concedimi, sopra ogni desiderio, di riposare in te e d'acquietare il mio cuore in te. Tu sei la vera pace del cuore, tu l'unico riposo: fuori di te tutto è durezza e inquietudine. E in questa pace, cioè in te, unico, sommo ed eterno Bene, prenderò sonno e riposo. Amen, (Imitazione di Cristo)
Bisogna sempre desiderare e chiedere con timore di Dio e con umiltà di cuore ogni aspirazione che ti sorga in mente, ma con abbandono totale, affidando tutto e dicendo: «Signore, tu sai quello che è meglio. Sia fatto questo o quello, come ti piacerà». Dammi quel che vuoi, quanto vuoi e quando vuoi. Trattami come sai e come a te piace più, a tua maggior gloria. Mettimi dove vuoi, usa di me liberamente in tutte le cose. Io sono nelle tue mani; girami e rigirami da qualunque parte. Ecco: « Io sono il tuo servo », pronto a tutto; perché non desidero di vivere per me, ma per te. E potessi farlo in modo degno e perfetto! E tu sei pronto? Esamina la tua coscienza, scava nei suoi meandri e tira fuori l'umiltà, parola difficile da pronunciare e che spesso si strozza in gola, ma virtù necessaria al buon cristiano e chiave sicura per la porta del cielo.
Che anno fratelli il 2003 ? senza rimpianti e senza rimorsi, lo salutiamo in attesa del nuovo, nella speranza che esso sia di taglia conformato per tutti, secondo i desideri, le aspettative e tutto ciò che il cuore possa augurarsi. Un anno di solidarietà e pace fra i popoli, ma incominciando dalle famiglie, perché è lì che si coltiva il germe dell'amore, quell'amore che deve attanagliarci fino a farci
soffocare nell' esprimere la gioia per i traguardi che ci proponiamo all'inizio dell'anno. Vestiamoci del nuovo, e buttiamo via la toga dell'immobilismo e del dolce far niente, tuffiamoci nel vortice meraviglioso del dare e donarsi, questo è il proposito che devi a te stesso e a chi è in attesa di un segnale di solidarietà che già è in parecchio ritardo. C'è bisogno di te, perché interprete principale della tua vita e di chi ad essa è collegata. La vita è un film, e non può finir male, la trama è già scritta da un grande regista, e tu potrai essere solo un buon attore, il successo dipende dalla tua interpretazione. Sorridi a questo nuovo anno, ed accoglilo come anno di ripartenza, ormai hai carburato abbastanza, il motore è caldo e devi solo partire e sprintare alla grande verso quel traguardo che il Signore ha pensato per te, e finiranno tutti i tuoi turbamenti e le preoccupazioni superflue. Vivi l'anno che verrà, come quello della riconciliazione e della vita nuova, nell'amore di Cristo nostro Signore, ed inchinati al volere di chi ha già sofferto, e tanto, donando se stesso per noi tutti senza distinzioni. Perdona e lasciati perdonare con umiltà e ragionevolezza e non lasciarti trascinare dall'istinto inutile di ripicche e vendette, che portano solo all'oblio del male e dall'esser solo. Tu non sei solo, e lo dice questa rubrica, sei mio fratello, e per questo io ti voglio bene e prego per te, chiunque tu sia. E DIO DISSE Se tutti ti dimenticano, il tuo ricordo vibra in me. Se ti senti escluso, io sono il tuo alleato. Se non hai nessuno, hai me. Se vuoi camminare, io ti accompagno. Se ti perdi, non chiudo occhio finché non ti trovo. SIGNORE GESÙ' Grazie per avermi dato dei talenti che mi aiutano a crescere e rendere felici gli altri. Grazie perché la differenza tra me e gli altri mi fa scoprire l'importanza di comunicare e di accettarsi reciprocamente, di apprezzarsi e apprezzare gli altri. Fa che la nostra vita sia come le note di una melodia: armonia, gioia e festa, e che si avverino i desideri di costruire un nuovo mondo. HO IMPARATO che tutti vogliono vivere sulla vetta della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nello scalarla. Ho imparato che quando un neonato stringe il dito del padre nella sua manina, è per sempre. Ho imparato che un essere umano ha il diritto di guardare dall'alto verso il basso un altro essere umano solo per aiutarlo ad alzarsi. LA RICOMPENSA DI DIO. La gente ha bisogno d'aiuto; alcuni, però, se gli si dà un dito, si prendono il braccio, mentre altri dimenticano i favori ricevuti. Un sorriso non può certo risolvere i mali del mondo, né viene apprezzato da tutti. Però offre agli altri il meglio di te. Ti fa sentire più in pace con te stesso e ti assicura l'aiuto, la ricompensa, il sorriso e l'apprezzamento di Dio. LA TUA MANO NELLA MIA. Quello che conta in questo mondo è il contatto umano, la tua mano nella mia, che dà più forza a un cuore triste di un rifugio, del pane e del vino. Perché un rifugio finisce con l'alba, il pane dura un giorno solo, il vino ubriaca. Il contatto della mano e il suono della voce rimangono nell'anima per sempre. UN
GIORNO GUADAGNATO. Al tramonto siedi e conta le tue azioni. Se troverai un atto generoso, una parola che ha allietato il cuore di qualcuno, uno sguardo affabile che ha illuminato chi l'ha ricevuto, potrai dire di avere guadagnato un giorno. Ma, se nel corso di una lunga giornata, nessuno è stato rallegrato dalle tue parole, o illuminato dal tuo sguardo, allora sappi di aver perso un giorno. (Ag. BIB. MISS.) Meditate fratelli, meditate.
Eroi e martiri.
Certo, la morte degli italiani in Iraq provoca sgomento e rabbia, e già sono stati spesi fiumi di parole, di cordoglio, di apprezzamento per l'eroicità di uomini destinati ad una missione di pace. Sembra un controsenso parlare di pace in una terra sconvolta da attentati e guerriglia porta a porta, ma nelfondo della tazza, c ' è da leggere una storia di oppressione, di fame, di paure e di futuro incerto. Noi italiani, come sempre, ci siamo fatti apprezzare per doti di umanità e simpatia, spesso non ricambiata come dovuta, ma questo fa parte del rischio. Ricordate i figli di Cristo sparsi in tutto il mondo, a predicare la pace, il vangelo, la cristianità, e spesso per ricompensa ricevevano la morte? La storia si ripete, i martiri subiti da chi predicava il bene ancora aleggiano, e non trovano pace. Non trovano pace, perché l'esempio del sacrificio è valso per la storia ed ancora non è nostro, se si permettono tali atrocità. Si ammazza nel nome di un dio, che dio non è se è permissivo con delinquenti ed assassini. Si chiamano martiri combattenti, ma forse non sanno cosa significhi la parola martirio, o se conoscessero bene la storia che non gli insegnano, forse qualche dubbio li assalirebbe, e l'angoscia per un omicidio potrebbe anche fermarli. Questa rubrica, si chiama "non sono solo", ma quella gente che ammazza gratuitamente, facendo piangere migliaia di mamme, come la Vergine ai piedi di una croce, è sola, sola con il proprio odio e con la vigliaccheria di un atto delittuoso e gratuito, è burattino di una causa già persa, è schiavo di una religione che non è: tolleranza, fraternità, amore. Forse è facile scrivere, imputare, e stare comodamente dietro ad un computer a scrivere questo articolo, ma va fatto e tant'è. Io lo faccio, e con la rabbia in corpo che cerco di controllare, prego, prego per quelle vittime e per i loro carnefici. La nostra religione ce lo impone, e val bene l'esempio di una moglie che cita i i della Bibbia sul perdono. Che la morte di quei figli d'Italia non sia vana, e serva ancor di più a capire la parola
"amore" l'amore con il quale hanno servito la Patria, l'amore con il quale hanno assolto al loro dovere di buon cristiani. Cristo di nuovo in tribunale, non se ne può più, e adesso basta!, come può un magistrato cancellare il crocifisso dai muri delle scuole? Bastasse una sentenza a farlo, questo è ridicolo, così come nel nome del pluralismo religioso si è coperto di ridicolo chi ha voluto tale sentenza. Cancellare la storia religiosa di una nazione con un semplice atto amministrativo, suvvia, siamo seri, al pari nell'Islam non ci permetteranno certo di esporre i nostri simboli religiosi. Noi paese sovrano che della fede cristiana ne ha fatto un principio fondamentale, non può permettere a chiunque di stravolgere usi e costumi nel nome del pluralismo. Questo certo non rende più pacifici i rapporti con il mondo islamico, perché questo è un furto al quale non si può certo perdonare. E' un offesa per tutto il mondo cristiano, nel nome del quale martiri si sono immolati per quel segno di croce in cui credevano, per il quale obbedivano, ed hanno combattuto. E' mancanza di rispetto per milioni di cittadini che professano la religione cattolica, ma forse quel magistrato vive da un'altra parte del mondo, o ha cercato la prima pagina dei giornali. Nei paesi dove sei ospite, devi adeguarti agli usi, costumi, e leggi del luogo, per un reciproco rispetto e riconoscimento dell'accoglienza ricevuta. Questo è il sano principio che muove le democrazie, il rispetto per le cose altrui. Per principio di pluralismo, dopo questa sentenza, a seguire, avremo la vacanza del sabato per gli ebrei, e quella del venerdì per i musulmani. Il caos regnerà sovrano. Ma per decreto potranno abbattere il simbolo, ma non la fede, questo è bene che quel magistrato, lavoratore indefesso, lo sappia , ma sappia pure che insieme alla prima pagina dei giornali, si è guadagnato il primo posto nella graduatoria dell'indignazione popolare. Un appello è doveroso ai dirigenti scolastici: non abolite quel simbolo d'amore e libertà. Da te si esige fede e vita onesta, non acutezza d'intelletto, né profonda cognizione dei misteri di Dio. Se non arrivi a intendere e comprendere quelle cose che sono sotto di te, come comprenderai CRISTO ) quelle che ti stanno sopra?
(IMITAZIONE DI
La riconoscenza
Cerano molti bambini che giocavano sulla spiaggia. All'improvviso giunse una donna vecchia e cenciosa e cominciò a camminare tra loro. Di tanto in tanto si chinava, afferrava qualcosa tra la sabbia e lo riponeva nel sacco che portava con sé. Le mamme, spaventate, richiamarono i bambini.... Ciò che nessuno seppe mai è che quella vecchia raccoglieva i pezzi di vetro nascosti tra la sabbia perché i bambini non si ferissero i piedi. Altruismo, che bella parola quando si pronuncia, ma quanto essa sia efficace e facile da applicare è tutto da dimostrare. Per essere altruisti bisogna essere umili, perché è l'umiltà che fa grandi le opere e nel nascondimento nasce la misericordia più vera. Non bisogna enfatizzare tutto quello che si dona, perché non c'è nessun premio terreno, e quindi è inutile la corsa ai proclami. Bisogna invece donarsi agli altri, e donare secondo la propria disponibilità senza cadere, perché non è l'obolo che fa felice il povero, anche se comodo, ma il gesto di amore con il quale viene fatto. L'amore, quel sentimento che a tutti piace, ma difficile da pronunciare e da vivere. Vivere nell'amore di Cristo è forse il massimo dell'aspirazione per un cristiano, ed arrivarci non è poi così difficile, se l'esempio della Croce è fisso nella tua mente. Io quando vedo un crocifisso, penso sempre, in dialetto “ mamma mia e che t'hanno cumbinato”. Questo mi balena nella mente, e tutte le cose tristi del momento scompaiono, ed una serenità mi assale, e sono pronto per gli altri. Non so se lo faccio bene, almeno ci provo, e tu? Guarda bene quel Cristo sulla croce, lo vorresti schiodare per non farlo soffrire, ed allora fai lo stesso con il tuo prossimo, e a poco a poco l'Uomo ti sorriderà e ti ringrazierà con la vita eterna. Il tempo è denaro, recita l'avido, ma il denaro cos'è? E' il miraggio della felicità, è il mezzo per sopravvivere in una società consumistica dove tutto è necessario ma niente indispensabile. Certo il frutto del tuo lavoro, va speso anche per le delizie della carne, che appagano quel senso di arrivismo che non ti porta a considerare che esiste un mondo dove fame, miseria, abbandono, sono il pane quotidiano, e dove la massima aspirazione, è quella di vedere l'alba successiva. Nessuno ti chiede di essere il novello sco, ma almeno poniti la domanda: di chi sono servo? Se vivi una vita di vizio e scelleratezze, sei servo di te stesso e prigioniero di una solitudine silente e non apparente, perché ubriacata da un mondo virtuale. E quando esso finirà, sarai solo con le tue paure e le tue incertezze. Non buttare la tua vita nel vortice dell'inutile, e nell'illusione di un appagamento che non ci sarà mai. Sii servo del Signore, e con la paga che riceverai, costruirai la tua casa sulla roccia della vita eterna. Non c'è nessun concorso da superare, nessun quiz da fare, siamo già stati tutti assunti alle sue dipendenze con il Sacramento battesimale, e lavorare per Lui non è così faticoso, niente orario, niente assillo di produzione, veramente un ottimo Padrone, solo un regolamento da rispettare: i Comandamenti. Già, quella legge dettata un po’ di tempo fa e spesso disattesa,
dieci regolette da seguire in un contesto di vita solidale. Non è duro il dettame della dottrina cristiana, e spesso la soddisfazione che ne deriva è pane fresco per la tua anima, e mangiare di questo pane è partecipare al banchetto al quale siamo chiamati, e rendersene conto è salvezza. E' bello essere servo del Signore. «Sé vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Se vuoi conoscere la verità, credi a me. «Se vuoi essere perfetto, va e vendi tutto quello che hai». «Se vuoi essere mio discepolo, rinnega te stesso». Se vuoi possedere la vita beata, disprezza la vita presente. Se vuoi essere esaltato nel cielo, umiliati al mondo. Se vuoi regnare con me, porta la croce con me. Perché solo i servi della croce trovano la via della beatitudine e della vera luce. (Imitazione di Cristo)
L'umiltà, che cosa è l'umiltà? Io non la conosco, non so cosa essa rappresenti, forse è un dogma da sciogliere? Forse è un'invenzione? 0 necessariamente una semplice regola del saper vivere civile in un contesto religioso per il quale predichi la perseveranza degli atti di obbedienza e del comportamento? Sembra tutto così difficile da non capire, ma sì, l'umiltà non è altro che il riconoscimento delle proprie azioni, e la condanna del proprio io, bugiardo, spregiudicato, ed egoista. Ed è proprio l'egoismo, con il culto di se, a far mancare l'amore necessario nel riconoscere i propri errori. La confessione assolve i tuoi peccati, ma non sei libero se non li ammetti ai tuoi fratelli, che hai offeso ed umiliati. Se cerchi il perdono, dovrai guadagnartelo, non può essere solo un'azione unilaterale, il fratello non è il Signore, quindi spargi la cenere sul capo e non sarai più prigioniero di te stesso. Torna a guadagnarti l'amore che hai distrutto per quel senso di megalomania dell'io so, dell'io posso. Ama gli altri come ami te stesso, e ancor di più, decidi di stare dalla parte dei perdenti, dei sofferenti, degli emarginati, surgi a loro paladino e combatti con le armi della ragione e dell'amore, quell'amore infinito che il Signore ci ha profuso e che spesso non utilizziamo perché " il cornuto" ci mette la coda. Difenditi dal male che fai a te stesso e agli altri, sii più razionale, e se proprio non ce la fai, accetta umilmente i consigli di chi ti vuol bene, e che oggi vedi solo con gli occhi dell'odio e della vendetta. La vendetta è una magra consolazione, il perdono invece è l'esaltazione suprema dell'amore. Chi ama sa perdonare, e chi perdona ama. Al tramonto siedi e conta le tue azioni. Se troverai un atto generoso, una parola che ha allietato il cuore di qualcuno, uno sguardo affabile che ha illuminato chi l'ha ricevuto, potrai dire di avere guadagnato un giorno. Ma, se nel corso di una lunga giornata, nessuno è stato rallegrato dalle tue parole, o illuminato dal tuo sguardo, allora sappi di aver perso un giorno. (G. Eliot)
Antonio, sco e Pietro, s'incontrarono al Bar Delle Stelle, e parlando tra di loro, Antonio e sco dissero a Pietro :” Pié, ma tu hai visto l'ultimo arrivato, quel Pio da Pietrelcina con quanti clamori è venuto quassù, e quanti consensi ha sulla terra? Pregano più a isso che a noi.......e mica lo possiamo
tollerare, nelle invocazioni finora c'era sempre Antonio o sco, i più popolari, adesso pure lui compare, eppoi ci dobbiamo dividere pure i miracoli, questo va a finire che ne fa più di noi e diventa premier...". Pietro ascolta e dice :" sarà la popolarità del momento, poi tutto rientra e ognuno si fa i miracoli propri. Bisogna cavalcare l'onda del successo, voi non avevate la tv e siete dei miti,...e va bene così, quel monaco pure ha sofferto tanto, tanti torti e tante ingiustizie che tanta gloria forse ancora non lo ripaga. Eppoi guaglioni, che sono questi discorsi, l'importante è avere più consensi per avere più gente in paradiso. Certo Pio ha avuto più mezzi, ma il prossimo ne avrà di più, l'importante è avere la maggioranza di quei di laggiù". Pietro saluta e va via. sco e Antonio rimangono ancora al bar, e non ti a quel Pio di poco fa...che si ferma, saluta e ringrazia per quanta attenzione i due gli hanno prestato e gli dice che comunque è troppo poca e non pari a quella che lui a prestato a loro, con devozione ed esempio. Sbalorditi, sorpresi, i due cercano di scusarsi, ma Pio da umile servitore di Dio qual è sempre stato li invita a solidarizzare per la causa comune e ricordando la famosa poesia di Totò, recita:" Santi siete voi, e Santo son pur io, perciò che vi costa, mettete da parte queste fantasie, sbracciamoci e lavoriamo insieme, che la vita eterna è lunga, ci appartenete voi, e ci appartengo pure io". Storia naturalmente di fantasia, non me ne vogliano sco ed Antonio, ma ho voluto come protagonisti proprio i Grandi, per far capire che a volte anche se ci sentiamo piccoli, emarginati, indifesi, sofferenti, ma predichiamo umiltà, obbedienza, il Signore ci fa ricchi di gloria, come Pio insegna. Se sei simile a sco, ed Antonio, sei sulla strada della santità. Paradossale? No, senza errori e senza ostacoli, non si diventa Santi, è nelle tribolazioni ed asperità che surge l'uomo, quello vero, quello che il Signore ha come modello per le sue schiere, e se vuoi farne parte, partecipa nella tua vita quotidiana al sacrificio del Figlio e se lo meriti, sarai Santo, forse non come Pio, ma nel tuo piccolo potrai difenderti.
Signore, chi sei?
Sei forse l'aria che respiriamo, e che ci da vita? Sei forse l'acqua che bagna le valli e come il sangue nelle vene, ci da energia? Sei forse la terra, che produce quello che ci abbisogna ed anche di più? O sei il fuoco che ci ricorda le leggi scolpite nella pietra?. Si Signore sei tutto questo, e per questo noi ti ringraziamo, e non lo faremo mai abbastanza, perché con la nostra cupidigia, ed il nostro amor proprio, non riusciamo a dispensare i tesori che Tu ci hai donato. Aiutaci o Padre, a disfarci di questo fardello che ci piace ma ci pesa, noi da soli non possiamo, ci hai creato deboli ed incapaci, affinché crescessimo nelle difficoltà ed apprezzassimo il Tuo bene. Oggi come non mai ti supplichiamo affinché il Tuo Spirito scenda su di noi e su tutti coloro che ne sentano il bisogno, la necessità. La necessità di avere un Dio misericordioso, un Dio padre che unisca questa famiglia ferita nell'amore e divisa dall'odio. Padre fa che io ami mio fratello, quello universale, quello lontano da me, fa che possa condividere la sua disperazione, per capirlo ed aiutarlo. Dammi Tu la forza della fede che tutto smuove, e che le coscienze si ribellino e marcino unite nell'intento sublime del bene. Benedici o Padre le intenzioni che si propongono realtà e suscita in noi il desiderio continuo della preghiera nell'intento di raggiungere lo scopo della vita. Signore io voglio donare tutto me stesso, so che posso perché sei al mio fianco e mai mi abbandoni, se non sono io a farlo, amami per amare, soccorrimi per non cadere, rafforza le mie braccia affinché possa stringere forte al mio cuore chi soffre più di me. Benedici questa preghiera e rendila reale, sarò più vicino a Te. Caro fratello, ti scrivo questa mia per congratularmi con te. Ho saputo del tuo comportamento irreprensibile, delle tue buone azioni, delle opere che compi per il prossimo. Tutti ti lodano e ti emulano, e questo ti fa onore, il superfluo che avevi lo hai donato, e la fatica che ti imponi per risolvere le mille difficoltà di chi soffre sono lode per il Signore. Egli ti ascolta e benedice il tuo lavoro, so che il poco tempo che ti rimane della giornata lo dedichi alla preghiera affinché ti dia vigore per il giorno dopo. Ringrazia il Signore dall'alba al tramonto per la costanza che pratichi nel sollievo della sofferenza, così come la praticava un Pio di queste parti, che della propria sofferenza ne fece esempio ed anche le pietre parlano di lui. Ma devi ancora crescere, la tua fede deve essere ancora montata, è ancora come latte fresco, e fin quando non diventi panna la perseveranza sarà l'ingrediente necessario affinché avvenga quel miracolo di fede che è la dedizione completa al Signore. Certo non sono io un maestro, ne spettatore attento, ma quello che viene dal cuore detta la mia lingua, e se mi auguro un
mondo migliore è perché so che è possibile realizzarlo, anche con il tuo impegno attento e tenace. Voglio lodarti, affinché altri come te, attingano alla fonte dell'amore alla quale si può bere gratis ed in quantità illimitata. L'indirizzo della fonte? Il tuo cuore...! Aprilo a te stesso e agli altri, rallegrati nel Signore egli è vicino a te, accecati alla sua luce e vedrai il Cielo.
Lettera aperta a chiunque si riconosca in essa, e nella speranza che siano in tanti, non posso che augurarti tutto quello che il tuo cuore desidera, sappi che ti sono vicino e che pregherò per te, chiunque tu sia. Dio di bontà, concedimi il coraggio dell'amore per vedere la realtà. Dammi la forza dell'amore per sopportare le difficoltà. Dammi la sensibilità dell'amore per comprendere l'altro. Dammi la fede dell'amore per non disperare mai. Concedimi di poter amare e di non smettere mai di voler bene. (Ag.Bibl.Miss.) La fede muove le montagne, ed allora svegliati..! Prendi l'occasione a volo, approfitta degli sconti e del credito che il Signore concede sempre, poni la tua fiducia, tanto che rischi? Inferno per inferno, puoi guadagnare il Paradiso. . .Se hai sorriso, ho raggiunto il mio scopo. Il Signore certo non è un commerciante, altrimenti il Cielo sarebbe un gran mercato, ma la misericordia è grande e la fiducia che ripone nell'uomo, spesso non ripagata, è immensa. Se pensi di credere, prova, non ti si chiede tanto, ma tanto poco del tuo tempo, quello della parte abulica, noiosa. Apri la finestra, e la luce che salva illumini la giornata buia della tua vita e ti dia slancio, vigore, e fiducia. Ma, c'è un prezzo da pagare: la fedeltà, quella fedeltà che hai sottoscritto con il battesimo e confermato con la cresima, o l'hai dimenticato? Sacramenti da tenere ben presenti nella tua vita, sacramenti consolidati da un patto, tra l'uomo ed il Signore e rispettare quel patto ti salva. Ma sei libero di scegliere, nessun obbligo, ma se pensi che la vita eterna ne valga la pena, allora vale la pena spendere un po' di tempo per il Signore. Vivere una vita cristiana oggi, non è poi così difficile e se pensi ai martiri patiti a chi annunciava la propria fede, è ben poca cosa raccogliersi in preghiera per salvarsi l'anima. Ma non basta salvare solo la propria, essere al servizio degli altri questo si ti rende unico agli occhi del Signore. Attento però, non è un privilegio, perché saranno le opere che ti apriranno le porte dell'eternità. E se a tanto aspiri, non perdere più tempo, il giorno è si lungo, ma la notte si avvicina.
Dio t'aspetta in tutte le vie, presso qualsiasi pozzo, ai piedi di ogni albero di fico.
Ci aspetta non per rimproverarci, ne per dirci: " Guarda che ti avevo avvertito ", ma per donarci il suo amore, che ci guarisce e ci libera dalla paura di guardare indietro con troppo dolore, ti ho incontrato perché mi sei Venuto incontro. (Primo Mazzolari )
Il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo nella loro infinita misericordia adempiono al comandamento dell'amore: dare gratuitamente senza attendere il contraccambio per puro amore, prendere l'iniziativa senza aspettare che siano gli altri a muoversi. L'amore vero non può non essere accolto, non può rimanere solo, non può non trovare risposta adeguata, prima o poi. Ora tocca noi essere discepoli di questo sentimento. Il comandamento dell'amore ci chiama ad essere misericordiosi come il Padre, per entrare nella dimensione del dare gratuito per puro dono, un amore che scaturisce dalla generosità del cuore. E poiché il nostro dare è già una risposta al dare di Dio, abbiamo già la prova della verità della legge " Date e vi sarà dato". Dio che ha dato a noi misericordia sta ricevendo la nostra gratitudine, il nostro amore. Egli già vede il frutto della sua generosità nel nostro donarci. C'è una legge fondamentale per ricevere l'amore: donare il proprio! Solo chi ama riceve l'amore, solo chi dona se stesso riceve Dio che si dona. Devi convincere te stesso ad entrare nella dimensione dell'amore e a rispettare la regola fondamentale dell'amore che è la generosità del cuore. Ricorda l'obolo della vedova. Gesù l'ha apprezzata perché ha dato tutto quello che aveva per vivere, tutto il suo necessario, e ha ricevuto l'immediata lode da Dio. Ecco, la legge dell'amore, e non puoi sottrarti, la capacità “ di amare che è in te ti spinge a donarti e se lo fai non ne sarai deluso. Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più "(Me 4,2425). Non devi convincere Dio a donarsi perché egli si è già donato. Non devi convincere Dio a discendere dal cielo perché è già disceso. Non devi convincere Dio a morire per la tua salvezza perché già l'ha fatto. Non devi convincere Dio a diventare pietoso e perdonare le tue mancanze perché egli ha già pagato il prezzo del tuo riscatto. Non devi convincere Dio ad essere generoso con te perché Egli ti ama da sempre per sempre. (La Forza della Verità)
Credere, obbedire, combattere.
E cosa centra con la fede? Questa frase sicuramente evoca eventi non piacevoli, ma provocatoriamente è a misura e a tutela della cristianità. Perché? Credere: è imperativo altrimenti la fede crolla; obbedienza: perché il Signore ci ha dettato una legge semplice da rispettare; combattere: con tutto se stessi per la diffusione del credo. Credere, non perché ci è stato trasmesso, ma perché Dio è vero, ed è presente nella mia vita, accanto a me nelle tribolazioni e nelle gioie, ed invocarlo è sollievo e rispetto per tutte le decisioni del mio cammino terreno. Obbedienza alla Legge è rispetto assoluto per l'uomo per quanto tale, e figlio di Dio, non ci sono deroghe, non ci sono emendamenti, è talmente chiara che la si professa e la si interpreta già da piccoli, e vivere in essa salva. Combattere è la parte più difficile da interpretare, perché noi abbiamo il dovere attraverso la nostra vita di testimoniare quella cristiana. Portare il vangelo nella vita quotidiana, è doveroso e necessario così come vivere il cristianesimo. Chi vive da cristiano, paradossalmente è un emarginato, perché nel mondo nulla ci parla di Gesù, nel quotidiano, non c'è traccia dì Lui. Il nostro compito è ribaltare il tutto e testimoniarlo, con la parola e con la preghiera. La preghiera è il dialogo con Dio, e ciò ci rafforza e ci rende immuni al disprezzo di chi non vuol comprendere che la salvezza eterna a nel credere, obbedire, combattere. Scriveva Jean Marie Vianny Cure D'Ars : Vi amo, o mio Dio, e il mio solo desiderio è di amarvi fino all'ultimo sospiro della mia vita. Vi amo, o Dio infinitamente amabile e preferisco morire amandovi che vivere un solo istante senza amarvi. Vi amo, o mio Dio, e non desidero il cielo che per avere la gioia di amarvi perfettamente. Vi amo, o mio Dio, e temo l'inferno perché non vi sarà mai la dolce consolazione di amarvi. O mio Dio, se la lingua mia non può dire in ogni momento che Vi amo, voglio almeno che il mio cuore ve lo ripeta ad ogni respiro. Oh! Fatemi la Grazia di soffrire amandovi, di amarvi soffrendo e di spirare un giorno amandovi e sentendo che Vi amo. E più mi avvicino alla mia fine, più Vi scongiuro d'accrescere il mio amore e di perfezionarlo.
Cos'è l'amore?
Il titolo di un film recitava " L'amore è una cosa meravigliosa" e non a torto se si vive per esso. Ma l'amore non è una cosa esclusiva, nasce con noi, ma non ci appartiene e non possiamo venderlo, non ha prezzo, ma possiamo donarlo, perché l'amore è una fonte inesauribile di bene. Se parli con il cuore stendi la tua
mano, questo è amore; se perdoni chi ti offende e riconosci i tuoi errori, questo è amore; se aiuti chi è caduto e offri la tua spalla, questo è amore. L'amore materno, l'amore per una persona, l'amore per il prossimo, ma quanti tipi d'amore ci sono? Uno ed uno solo, è quel sentimento che ci avvolge e ci travolge, che scatena emozioni e ci gratifica se corrisposto. Quale amore più grande del Cristo per noi, morto sulla croce per quel sentimento così grande, così altruista, così umano, così soprannaturale. Diceva P. Massimiliano Kolbe: chi ardirebbe che Tu o Dio infinito, eterno, mi hai amato da secoli, anzi da prima dei secoli? Tu infatti, mi ami dal momento in cui esisti come Dio, di conseguenza mi hai amato e mi amerai sempre!...Benché io non esistessi ancora, Tu mi amavi già, e appunto per il fatto che mi amavi, o buon Dio, mi hai chiamato dal nulla all'esistenza!.. Per me hai creato i cieli costellati di stelle, per me la terra, i mari, i monti, i fiumi e tante, tante cose belle che vi sono sulla terra.... Ma questo non basta: per mostrarmi da vicino che mi ami con tanta tenerezza, sei sceso dalle più pure delizie del paradiso su questa terra infangata e piena di lacrime, hai condotto una vita in mezzo alla povertà, alle fatiche e alle sofferenze; e infine, disprezzato e deriso, hai voluto essere sospeso tra i tormenti su un turpe patibolo in mezzo a due canaglie...O Dio d'amore, mi hai redento in questo modo terribile e generoso!...
Quale esempio più fulgido, ma per salvarsi basta meno che essere crocifisso, ed allora sii anche tu generoso, donati e capirai che l'amore è una fetta di paradiso.
Recitava una canzone, “ Per un anno che se ne va, non si può morire dentro...." '. Che sia stato un anno felice, o di sofferenza, buttiamolo alle spalle e ricaviamone solo insegnamenti per il prossimo. Si preparano venti di guerra, e nella speranza che non debbano mai soffiare, solo per il piacere di qualcuno che gioca con le vite del mondo come se fossero proprie, uniamoci nella preghiera affinché scoppi la pace, quella vera, quella che unisce tutti indiscriminatamente. Amiamoci con l'ardore del primo amore, spogliamoci dell'inconscio cattivo, accendiamo la fiamma della solidarietà. Il Signore ci ha dato una sola vita, e dipende solo da noi riempirla d'amore o consumarla per vie inutili. Desidera ciò che Dio vuole, questo basta già a salvarti, e la tua salvezza può essere la provvidenza per qualcuno. Apri le tue braccia per accogliere il futuro, affrettati perché il domani giunge veloce, e potrebbe già essere oggi. Non c'è morale che
tenga, a chi non sente la voce del cuore, facciamoci paladini di mille battaglie, ma solo con l'arma della fede, quella fede che uccide la presunzione ed il peccato, quella fede che conquista e che salva. C'è gente per cui è più facile parlare di solidarietà, che aprire le porte della loro casa per far sedere alla stessa tavola chi ha fame. Ci apprestiamo a buttar via l'anno vecchio, e nell'inebriarci del nuovo non dimentichiamo i propositi fatti davanti ad un presepio che è simbolo del nuovo patto che nasce per noi, percorriamo la strada della ragione e della fede, stringiamoci l'un l'altro in una solidarietà che conquista gli animi, siamo d'esempio di chi già lo è stato e ci sentiremo sazi d'amore, tanto da doverne regalare. Dormivo e sognai che la vita era gioia. Mi destai e vidi che la vita era servizio. Servii e scoprii che nel servizio si trova la gioia. (Tagore) Il primo euronatale sta per essere consumato, c'è crisi, angoscia, aspettative, ma c'è anche voglia di celebrare un Natale di rinascita, di speranza, di certezze. Certo l'unica certezza è il Signore, e se ti affidi a Lui, scoprirai che il Figlio nato per noi, è fonte inesauribile d'amore. Molto fa, chi molto ama. Quando un uomo al tuo fianco non sa camminare, non lasciargli la mano, dagli la tua felicità. Quando un giovane sogna futuro, donagli un sorriso e fagli scoprire che il futuro sono gli altri. Quando qualcuno ti chiede dov'è la libertà, fa che scopra nel tuo agire che può trovarla in Gesù. Padre Pio De Mattia, il nostro fratello missionario in Congo ci scrive: "Carissimi amici e collaboratori, vi invio i miei cordiali e fraterni auguri di Buon Natale e Anno Nuovo 2003. Ancora una volta il mistero del Dio Bambino torna ad affascinarci e ad attirarci. Andiamo pure ad incontrarlo. Attenzione però a non sbagliare strada! E' inutile andare a Betlemme. Da quando dovette scappare a causa di Erode, Gesù Bambino non è più là, nella mangiatoia, sotto il tiepido fiato del bue e dell'asinello! Si è rifugiato in altre stalle, in altri tuguri, in altre miserie. E' là che ci aspetta. E' sufficiente che ci stropicciamo un po gli occhi e il cuore, per scorgerlo vicino a noi, presente nel povero, nel disoccupato, nel rifugiato e in tante altre forme di schiavitù. Andiamo a dargli un saluto ed il nostro piccolo dono. Egli ha già pronto per noi una carezza, un sorriso e la sua benedizione divina. Così anche noi, come fu per i pastori della Natività, ritorneremo a casa illuminati e trasformati nel cuore, lodando Dio per le meraviglie di grazia, di pace e di amore che egli sa operare in modo tanto semplice. Da questo lontano e martoriato Congo a voi, che da anni mi seguite con tanta generosità, vi rinnovo gli auguri di Buon Natale, nel senso di un incontro trasformante con Gesù Bambino, non tanto con la statuina stereotipata e felice del Presepe, ma con quello vivente e sofferente in tante forme di povertà e di miseria estrema. Che egli vi restituisca moltiplicato il dono d'amore che vorrete offrirgli". Raccogliamo questo grido d'aiuto, lanciato in un silenzio rispettoso ma angosciante e rinunciamo al nostro superfluo e sprecone
che si ostenta e si butta via. Quello che per te è inutile per qualcuno è necessario, l'amore non ha prezzo, è un dono di Dio, riceverlo è meraviglioso, donarlo è un dovere. Buon Natale. Se potessimo ridurre la popolazione del mondo intero a un villaggio di 100 persone, mantenendo le proporzioni di tutti i popoli esistenti al mondo, ci sarebbero: 58 Asiatici (inclusi gli oceanici), 14 Europei, 14 americani (Nord, Centro e Sud America), 14 Africani; 52 sarebbero donne e 48 uomini; 70 sarebbero non bianchi e 30 bianchi; 70 sarebbero non cristiani e 30 cristiani. Se potessimo ridurre la popolazione del mondo intero a un villaggio di 100 persone, mantenendo le proporzioni di tutti i popoli esistenti al mondo, ci sarebbero: 6 persone che possiederebbero il 59% della ricchezza totale e tutti e 6 sarebbero statunitensi; 80 vivrebbero in case senza abitabilità 70 sarebbero analfabeti; 50 soffrirebbero di malnutrizione; 1 starebbe per morire; 1 (e solo 1!) avrebbe la laurea; 89 sarebbero eterosessuali e 11 omosessuali. Se non avete mai provato il pericolo di una battaglia, la solitudine del carcere, l'agonia della tortura, i morsi della fame, siete più avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo. Se potete andare in chiesa senza paura di essere minacciati, arrestati, torturati o uccisi, siete più fortunati di 3 miliardi di persone di questo mondo. Se avete cibo in frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa siete più ricchi del 75% degli abitanti del mondo. Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglio e degli spiccioli da qualche parte in casa siete fra l'8% delle persone più benestanti del mondo. Se potete leggere questo messaggio, avete appena ricevuto una doppia benedizione: qualcuno ha pensato a voi e non siete fra i 2 miliardi di persone che non sanno leggere. Una delle più belle sfide della vita è imparare a spendere senza sprecare, senza avarizie. Il danaro non può rinchiuderci in difese sempre più articolate: se è strumento, deve essere speso, usato, investito per costruire percorsi di speranza, non per alimentare divisioni tra chi è ricco e chi si chiama Lazzaro. Alla sera della vita non ti sarà chiesto quanto hai guadagnato, o quanto hai risparmiato, ma quanto hai speso per la giustizia, per colmare certi abissi che generano solamente morte. Con i soldi possiamo comprare: un letto...ma non il sonno, libri...ma non l'intelligenza, cibo...ma non l'appetito, gioielli... ma non la bellezza, una casa...ma non un focolare, medicine...ma non la salute, lussi...ma non la felicità un compagno...ma non un amico, divertimenti...ma non l'allegria, un crocifisso...ma non un salvatore, una chiesa...ma non un cielo. ( ag.bibl.miss .)
La preghiera è un incontro che nasce dalla fede e dall'amore, è aprire le mani per accogliere la volontà del Signore, e mantenerle aperte e protese per perdonare e
continuare il cammino. La preghiera è un incontro che riaccende la speranza. La preghiera è l'amore capace di compiere miracoli, ed il primo miracolo che l'amore di Dio compie in noi è quello di cambiare il nostro cuore, per farci andare verso gli altri con un cuore più generoso. L'amore è capace di compiere il miracolo della solidarietà. Se ognuno di noi condivide ciò che è e ciò che possiede, tutti potranno saziarsi. Siamo condizionati dall'immagine che la gente ha di noi, ci importa che ci giudichino bene, e soprattutto, che ci apprezzino. Quando riusciamo ad ottenere l'approvazione degli altri, ci riteniamo già soddisfatti. Ma dobbiamo imparare a guardare oltre, nella preghiera a Dio, e guardarci da quella conversione superficiale e eggera in cui a volte cadiamo. La verità che libera è accettare la vita nuova che porta Gesù, che mette in dubbio tutto ciò che prima sembrava assoluto: ricchezza, potere, idee, leggi. La libertà è possibile solo quando si rompe con un ordine ingiusto che impedisce l'esperienza dell'amore di Dio. La fede che ci rende liberi è l'impegno di orientare la vita secondo la proposta del Vangelo. Quando ci si presenta dinanzi un qualunque problema, bisogna cercare la soluzione e agire dal profondo delle radici. E' li che si decide il futuro, che la pianta si rigenera o muore. E' nel cuore che nascono i desideri che in seguito si traducono in fatti. E' li che, nella maggior parte dei casi, si decidono la vita o le azioni dell'essere umano. Possiamo lasciarci conquistare dai beni di questo mondo, ma imprigioneremmo il nostro cuore. Solo evitando di divinizzare le cose che ano, rinunciando a qualunque tipo di invidia e desiderio delle cose altrui potremo ottenere la libertà dei figli di Dio. Viviamo in una società in cui è frequente adagiarsi sugli allori e accontentarsi, correndo il rischio di dimenticare il Signore. Quando il messaggio di Gesù giunge in fondo al nostro cuore, niente può restare uguale a prima. La scelta di Gesù coinvolge l'interessato e ciò che lo circonda, il suo mondo di rapporti umani e familiari. Non sempre, però, le persone che ci stanno attorno ci sostengono in questa scelta. Felice è chi nonostante tutto, continua a mettere Gesù al primo posto nella sua vita. Nel tuo giardino conta i fiori e non le foglie cadute. Nei tuoi giorni conta le ore liete e dimentica le pene. Nelle tue notti conta le stelle e non le ombre. Nella tua vita conta i sorrisi e non le lacrime. Calcola la tua età in base agli amici che hai avuto nella vita e non in base agli anni. (Ag. Bib. Miss.) A proposito di S. Bartolomeo....
Bartolomeo di Cana di Galilea è ricordato nei vangeli come uno dei dodici apostoli. Otto secoli dopo aver subito il martirio in Armenia, il suo corpo fu trasportato nell'isola di Lipari; di qui, nell'838, fu traslato in Benevento e deposto
nella Basilica Cattedrale, in una cappella appositamente edificata dal principe Sicardo e dal vescovo Orso. I Beneventani tributarono sempre un fervido culto a San Bartolomeo, patrono principale della città, e ripetutamente ne difesero il sacro deposito da richieste di re e imperatori. In suo onore, fin dal 1112, essi vollero erigere una splendida basilica, contigua alla Cattedrale, che poté essere consacrata dall'arcivescovo Arnaldo de Brussac solo due secoli dopo, il 25 agosto 1338. Il tempio, meta di ininterrotti pellegrinaggi, fu completamente distrutto dai terremoti del 1688 e del 1702. La pietà dei Beneventani e soprattutto dell'arcivescovo Vincenzo M. Orsini, che nel 1698 aveva compiuto la ricognizione canonica delle reliquie, provvide ben presto ad edificare l'odierna basilica, nella quale, ancor oggi, devotamente si venerano in una preziosa urna di porfido i sacri resti dell'Apostolo, in essa solennemente traslati, 8 maggio 1729, da Benedetto XIII, Papa Orsini in occasione della sua seconda venuta a Benevento. S. Bartolomeo, Santo per la Chiesa, protettore per i cittadini, e anonimo per le istituzioni. Eppure è stato uno dei dodici..., e non è poco, e noi il 24 agosto quasi lo dimentichiamo. Non lo celebriamo con il dovuto rispetto, nemmeno una luminaria, nemmeno un accenno di festa....da paese, come altri. Per ordinanza, si da facoltà in giorno di festa di lavorare, e per ordinanza anche di culto; se non c'è aria di festa, cosa si festeggia? E di queste dimenticanze a piazza Orsini cosa si dice? Nulla. Certo non voglio essere il paladino del Santo, non ne ha bisogno, ma di rispetto si. Ha una dimora finalmente, aperta per il culto, ma come vogliamo propiziarci la sua protezione, se a inosservato? O è meglio quella di Costanzo con la Città Spettacolo? Di problemi questa città ne ha tanti, dai giovani al traffico, dalla microcriminalità alla sporcizia, ma chiacchiere tante, e promesse infinite, cinque parlamentari sterili per una città che muore. Non ci resta che piangere, se nemmeno il Santo ci aiuta. Allora affidiamoci a lui con vera devozione, e se le istituzioni sono latitanti, noi in massa presenti affinché interceda per questa città che spesso dimentica i tesori di cui possiede, tesori di storia, cultura, tradizioni. Una prece per me che non ne potevo più. Un maestro collocò sulla cattedra un recipiente di vetro, poi tirò fuori una decina di pietre, di forma irregolare grandi circa un pugno, e con attenzione, una alla volta le infilò nel recipiente. Quando il recipiente fu riempito completamente e nessun'altra pietra poteva essere aggiunta, chiese alla classe: " il recipiente è pieno? ".Tutti risposero di si. " Davvero? ". Si chinò di nuovo sotto il tavolo e tirò fuori un secchiello di ghiaia. Versò la ghiaia agitando leggermente il recipiente, di modo che i sassolini scivolassero negli spazi tra le pietre. " Adesso il recipiente è pieno? " "Probabilmente no " rispose uno. Il maestro si chinò ancora sotto il tavolo, prese un secchiello di sabbia e la versò nel recipiente, riempendo tutto lo spazio rimasto libero. " Il recipiente è pieno ?
". "No!" rispose in coro la classe. Tirata fuori una brocca d'acqua, la versò nel barattolo riempendolo fino all'orlo. Se non metti dentro prima le pietre, non ce le metterai mai. Quali sono le " pietre " della tua vita? La vita di chiunque è piena di pietre, se non macigni, e se non ti liberi di loro, non sarai tu libero. Perché portare un peso così ingombrante se puoi alleviare la tua esistenza e scaricare la tua coscienza dall'angoscia che ti perseguita per quello che ti porti dentro, per quello che non era giusto fare. Basta un bel bagno d'umiltà e calarsi nei panni di coloro che le pietre le hanno ricevute, con dolore, con rassegnazione. Perdonare, perdonare, e farsi perdonare, questa è la via. Spogliarsi dell'arroganza e scendere da quell'inutile piedistallo, questo è l'esempio. Riconciliarsi, questo è un atto d'amore. Riconciliarsi prima con il Signore, scaricare le proprie paure, le preoccupazioni dell'essere giudicato, così come tu hai fatto umiliando chi ti era accanto, ed accumulando altre pietre. E' ora di dire basta ad una vita di falsi idealismi affidati alla misericordia del Signore, apriti al perdono, e sarai salvo. Se taci, tacerai con amore. Se gridi, griderai con amore. Se correggi, correggerai con amore. Se perdoni, perdonerai con amore. Se dentro di te c'è la radice dell'amore, nulla potrà germogliare da tale radice se non il bene. Sant'Agostino I DESIDERI DELL'ANZIANO
Desidero che tu mi faccia sentire che sono amato, che sono ancora utile, che non sono solo. Desidero restare in casa mia o nella tua. Desidero che, quando mangiamo, tu parli con me, anche se io a malapena pronuncio qualche parola. Desidero che tu venga a trovarmi spesso nell'ospizio, nel caso che tu sia obbligato a ricoverarmici. Desidero che mi ami per quello che sono e non per quello che ho. Desidero che riempi di gioia e comprensione questa mia ultima tappa. Desidero che tu non mi prenda in giro per il mio o incerto o per la mia mano tremante. Desidero che tu comprenda la mia incapacità di sentire come prima e che, per questo, mi parli lentamente e in modo chiaro, ma senza gridare se non è necessario. Desidero che tu tenga conto che la mia vista si sta annebbiando e che non mi rinfacci o mi prenda in giro quando inciampo o rovescio la tazza di caffè sul tavolo. Desidero che tu mi offra un posto sull'autobus e la precedenza sul marciapiede e che rispetti il mio o lento nell'attraversare la strada. Desidero che tu abbia tempo sufficiente per ascoltarmi senza fretta, anche se ciò che dico ti importa poco o nulla. Desidero che tu mi dica: "Me l'hai già raccontato altre volte " e che mi ascolti come se fosse la prima volta che senti le mie parole. Desidero che tu mi ricordi i successi e gli obbiettivi raggiunti nella mia vita ata e che non mi parli dei miei errori e dei
miei insuccessi. Desidero poter sentire la carezza della tua mano sulla mia e ascoltare senza angoscia parole dolci di incoraggiamento; quando sarò alla fine dei miei giorni, parlami della misericordia di Dio. Grazie, mille grazie, per aver rispettato i miei desideri. Un giorno qualcun altro farà lo stesso per te. (Ag.Bib.Miss.) Il rispetto per l'anziano, è obbligo morale del buon cristiano, ed è fonte inesauribile di gioia rendere felice quella fonte di saggezza che solo i vecchi sanno dare. Attingi da quella fonte del vissuto, risparmia i tuoi giudizi, e incoraggia chi è solo e confortalo con il tuo amore, basta poco, ma quel poco sia vissuto con intensità e calore. Dobbiamo decidere se amare, e amare davvero, e non a metà. Dona tutto te stesso e vivrai la gratitudine di chi ti vuol veramente bene.
INVIDIA E PIETÀ'
C'è un detto nostrano che recita: meglio invidia che pietà; che filosofia spicciola e commerciale, niente di cristiano, niente di niente. L'invidia rende l'uomo schiavo di se stesso e lo fa entrare in un vortice psicologico di sudditanza verso chiunque mostri superiorità. Invidiare chi? Che cosa? Perché?. Il Signore ci ha creato uguali, e solo le capacità che ci ha messo a disposizione, ci rendono diversi, perché diverse sono le mire, le aspettative, le certezze. Tutti abbiamo tutto quello che necessita, ma a volte il desiderio del superfluo ci offusca la mente, ed il desiderio del desiderare è più forte della ragione, ed allora l'invidia la fa da padrona. Bisogna gioire per la fortuna che non ci arride, perché potrebbe essere un danno, bisogna gioire per quello che Dio ci ha donato, anche la povertà, perché da essa si esce con umiltà, lavoro, e sacrificio. Il cane, non morde sempre il disgraziato, e se a volte lo fa, è per dargli una scossa, e ricordagli che è vivo, e tanto basta per reagire e pensare positivo. A volte s'invidia la povertà, ma quella vera, quella nera,che ringrazia il Signore perché ha visto un altro giorno; e noi nemmeno Lo ringraziamo per questo. S'invidia quella povertà perché non si è capaci di essere solidali come quelli che soffrono, s'invidia quella povertà perché si ha troppo, e troppi pochi stimoli per continuare. Ti manca la ragione per continuare una vita trascinata così stanca, così uguale, così inutile. Ed allora devi avere pietà di te stesso, pregare affinché avvenga nel tuo cuore il miracolo della vita, della vita vera, della vita per gli altri. Dona te stesso al mondo, liberati delle angosce, dalle paure, il Signore è alla tua destra e
nulla è insuperabile se la tua fiducia è sincera e totale. Immergiti nella preghiera, solo lei salva, solo lei è ragione, solo lei può l'impossibile, solo lei da rassegnazione. Che il Signore benedica ì tuoi i se ascolterai con devozione i suggerimenti che il tuo cuore detterà, se puro di preghiera ed umiltà. Abbi fede, e cammina lungo il sentiero già tracciato per te, e che lo Spirito Santo ti infonda quella forza necessaria per combattere le tentazioni affinché la salvezza ti arrida come premio supremo.
I CHIODI NELLO STECCATO
C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato. Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare chiodi. Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato. Allora andò dal padre e gli disse che quel giorno non aveva piantato alcun chiodo. Il padre disse al figlio di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. I giorni arono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato. Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà mai più come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita. Non importa quante volte ti scai, la ferita rimarrà ". Una ferita verbale fa male quanto una fisica. Una bella favoletta piena di significato ed insegnamenti, ma noi dobbiamo far ricredere quel padre, perché abbiamo l'obbligo a far coscienza di chirurgia plastica, e sanare per sempre quelle brutte ferite che ogni giorno ci vengono inferte, e cancellare le cicatrici. Ricorda e acclama le cose liete, ma soffri in silenzio e perdona, offri al Signore anche la sofferenza del perdono stesso, sì a denti stretti, sì pieno di adrenalina, ma scarica il tuo rancore e il tuo istinto vendicativo nella preghiera. Ti sentirai più prodigo verso il tuo nemico, e sarai esempio di comportamento. Tre soli chiodi per il Signore, ma molto dolorosi,
eppure nella sua gravità, non paragonabile certo ai tuoi. Il perdono, la resurrezione, la cancellazione del peccato: che realtà ! Altro che favola, ed allora risorgi, perdona e quei chiodi nemmeno ti scalfiranno, ma scalfiranno la coscienza incredula del tuo nemico, e se così lo hai colpito, così lo salverai.
Devi assumerti la responsabilità della tua felicità. Dio ti ha dato una vita, una sola vita. Dipende da te riempirla d'amore o consumarla per vie inutili. Ciò che importa nella vita non è tanto il luogo in cui sei, ma la direzione che stai prendendo, con chi la prendi e perché. Il Signore ha creato un'infinità di possibili opportunità al quale agganciare la propria esistenza, modificabili secondo coscienza, ma la direttrice deve essere unica: la ricerca della vera identità spirituale nell'appartenenza ad un solo Dio. Al Dio dell'amore, al Dio della misericordia, all'unico Dio fattosi uomo e sacrificato all'altare degli uomini per la remissione dei peccati. Cosa c'è di più meraviglioso di un Gesù vissuto accanto a noi, a condividere: debolezze, amore, scoramento, felicità. Maestro della vita, quella vera, vissuta al solo scopo del prossimo che ti rinnega al momento, e ti calpesta se non gli dai l'importanza voluta. Ma anche se lo fossi importante, agli occhi del Signore saresti uguale all'ultimo della fila che attende di poter entrare nell'eternità, se mai riusciresti a guadagnarla. Per essere felici, basta poco e poco basta far felice il prossimo: condividere. Non è una parola magica, ma un aspetto della vita necessario al buon cristiano, non devi pensare a condividere tutta la tua ricchezza materiale, anche quello è necessario, ma le tue ioni, le tue ansie, le tue aspettative, e sicuramente dopo aver sbottato tutto ti sentirai talmente bene, che condividerai anche un po' del tuo benessere, ma quello della tua tasca però...! E' arrivato il momento di mettersi al servizio degli altri, esporsi per salvare, è necessario farlo come aggio nell'amore che il Maestro ci ha insegnato. Apri le tue braccia per accogliere il futuro, stringi la mano dell'altro, chiunque sia, come faceva tua madre quand'eri bambino e ti sentivi sicuro e protetto. Il Signore veglia su di te ed incoraggia la tua fede nel futuro, ed allora apri quel sorriso, ingoia rancori ed odio e lasciali al tempo perduto, che al tempo infinito c'è molto da fare.
Non è importante che io ti cerchi, ma che tu mi cerchi per tutte le strade. Che io ti chiami per nome, ma che tu abbia il mio scritto nel palmo della tua mano. Che io ti ami con tutto il mio cuore e tutte le mie forze, ma che tu mi ami con tutto il
tuo cuore e con tutte le tue forze. Perché, come potrei io cercarti, chiamarti amarti..........se tu non mi
cerchi, non mi chiami e non mi ami per primo? (Ag.Bib.Miss ) Chi ero, chi sono e dove vado.
Chi ero lo so e forse lo nascondo, chi sono lo sanno e a me così piace, dove vado non so o fingo di saperlo e va bene così. Ma come vivi, ipocrita di te credano,stesso, senza la finzione patria, dellaonore vita e fede. è specchio Inganni dell'anima te stesso e senza pretendi un Dio,che gliquel altri Dio ti edche assorta ti disseta al maligno con acqua che viva, si compiace e non con della i miraggi tua stoltezza. della tua Vivi mente in un distorta mondo frivolezzetutto tuo eed stupidità, irreale, edall'aria pretendi fritta di fareall'asino discepoli volante. per Se un non maniacale fossi qualcuno rito di sarestivorticoso già ritornello rinchiuso, di rinchiuso alienazione in te e solitudine.stesso, e per Ma te il vivrestipeggio èsolo, quello in un di interessati.essere in buona Svegliati! compagnia È giunta e l'ora circondato di smettere da tanti i panni stupidi della uguali, vittima, e perlopiù e del eprotagonismo non basteranno assoluto le riunioni e bugiardo. di preghiera, Ricordati in diipocrisia esserti assoluta confermato a salvarti, a Dio, Paradisoma un buon sicuramente bagno d'umiltà ti indirizza quello per lasi, Via, e se per ancora la Vita, non e la ti Verità. guadagna La via il camminodella riconciliazione, della santità. la vita perMa..., gli altri, si c'è la verità un dima, non tutto essere questo solo lungo devi il guadagnartelo,nella discrezione e di guadagnartelo farlo senza conriconoscimenti, le opere, vero senza fondamento aspettative. di fede, Tutti abbiamoil dolore, sperimentato la speranza e che lo scoraggiamento, nella vita si alternano ed allora la luce non e le esseretenebre, l'assassino la gioia e mostrarlidella tua anima. per correggerli, - Preferiamo dissimulare spesso coprire invece i dinostri porre difetti rimedio. piuttosto Quando che capitareirrompe come nella quando, vita la luce uscendo propizia da un per luogo correggere buio, vediamo le situazioni, all'improvviso ci può la luce:essere i nostricome quelliocchi cherimangono fanno domande abbagliati. al ciecoC'è il pericologuarito da per Gesù. ognuno Non dicercano noi di risposteincontrarlo. per capire meglio. Mettono da parte Gesù come luce. Dà loro fastidio
(Ag. Bibi. Miss.)
Le persone sono regali inviatimi da Dio. Arrivano confezionati, alcuni in modo molto bello e altri in modo meno attraente. Alcuni sono come pacchi maltrattati dalle poste, altri arrivano per "raccomandata". Alcuni arrivano confezionati male, altri chiusi ermeticamente. Ma il regalo non si limita alla confezione, è importante rendersene conto. A volte i regali si aprono con facilità, a volte è necessario l'aiuto di altre persone. Forse perché hanno paura. Forse sono già stati feriti prima e non vogliono soffrire di nuovo. Forse sono già stati aperti qualche volta per poi essere scartati. Forse ora si sentono più "cose" che "esseri umani". Io sono una persona e come tutte le altre persone, sono anche un regalo. Dio mi ha riempito di un qualcosa di buono che è solo mio. E, tuttavia, qualche volta ho paura di guardare all' interno della mia confezione. Forse ho paura della delusione: forse non ho fiducia in ciò che c'è dentro di me. O forse in realtà non ho mai accettato il regalo che sono. Ogni incontro e ogni comunicazione tra persone è uno scambio di regali. Il mio regalo sono io, e tu sei un regalo. Siamo dei doni, gli uni per gli altri. Nel gioco di carte che si chiama "vita", ognuno gioca al meglio le carte che sa che gli sono toccate. Chi insiste nel voler giocare non con le carte che gli sono toccate, ma quelle che crede avrebbero dovuto toccargli, perde il gioco. Non ci viene chiesto se vogliamo giocare. Non è questa la nostra opzione. Dobbiamo giocare. L'opzione è: come? L'amore. L'amore è capace di compiere miracoli. Il primo miracolo che l'amore di Dio compie in noi è quello di cambiare il nostro cuore, per farci andare verso gli altri con un cuore più generoso. L'amore è capace di compiere il miracolo della solidarietà. Se ognuno di noi condivide ciò che è e ciò che possiede, tutti potranno saziarsi. Credere in Gesù vuol dire che lo abbiamo riconosciuto nel cuore di una notte scura. Allora Dio ci appare come amore e non abbiamo più paura perché sappiamo che nelle difficoltà Dio stesso ci prende nelle sue braccia. "Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita". (Sai 23)
Qualcuno ha detto:Ama, come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire; Accogli l'altro come se fosse la persona che hai sognato; Lavora come se non avessi bisogno di soldi; Balla come se nessuno ti stesse vedendo; Canta come se
nessuno ti stesse sentendo; Apriti al diverso come se non potessi farne a meno; Vivi come se il Paradiso fosse sulla terra. (Ag.Bìbl.Mìss.) Signore, all'inizio dell'anno mi presento a te come una scodella vuota affinché mi riempia del tuo amore. Mi presento a te come fango fresco, affinché tu mi dia una nuova forma. Mi presento a te come un quaderno usato, per iniziare una nuova pagina con te. Mi presento a te pieno di me stesso, affinché tu mi svuoti e diventi la presenza che mi abita nel profondo. Mi presento a te, anche se ti conosco appena, affinché tu mi pervada, mi circondi, mi conduca per mano. (Mari Patxi Ayerra) Felici nel 2002, felici in questo tempo e in questa terra che ci appartengono. Il Signore ci ha creato questo mondo e noi parte integrante ne usufruiamo per quanto ce n'è dato farne, godiamone i frutti che sappiamo coltivare. Felici nel perdono: niente è più forte per cambiare le situazioni, per sradicare l'odio e costruire pace. Non c'è pace senza perdono, quel perdono così difficile da pronunciare e se ti si strozza in gola, basta un sorso di preghiera e lo butti giù, e più lo mandi giù e più ti tira su. Felici nel condividere: la povertà può essere vinta; basta un po' di solidarietà e ci sarà pane per tutti. Se incontri un povero, specchiati in esso, e pensa di essere nella parte riflessa, e allora? Felici nella giustizia: se manca non c'è umanità. L'unica giustizia vera è quella del Signore, quella degli uomini, a volte politica e di parte non serve, non risolve. Felici nella tenerezza: l'unico solo necessario per affrontare giorni e notti. La tenerezza è quella che ci manca, è quella che risolve molti conflitti, specialmente quelli di coppia, un po di coccole non hanno mai fatto male. Felici nel 2002 ne abbiamo bisogno: ce lo assicura la Parola di Dio. Cerchiamo di meritarci la fiducia del Signore, che è immensa e non sottovalutiamo le promesse della vita eterna, e se veramente credi organizza la tua vita in virtù del fine ultimo, e come dice il Giobbe napoletano: tanto che ce vò? Pensierino: Come potrà mai realizzare la Verità colui che nel cui cuore si agitano liberamente le ioni? Le ioni sono, per il nostro cuore, ciò che è la tempesta per l'oceano. Soltanto il marinaio che si tiene saldamente alla nave riesce a salvarsi nella tempesta. E soltanto colui che si tiene unito a Dio con la fiducia, può trionfare sulla tempesta che si agita nel suo cuore. (Gandhi)
Ognuno di noi nella vita ha sperimentato o sperimenta il buio, la non speranza, la delusione. La nostra generazione in particolare è quella che vive più di ogni altra la delusione. Figli della nostra epoca anche noi cristiani e uomini di buona volontà rischiamo di lasciarci intrappolare dalle maglie del pessimismo e della superficialità o di chiuderci in un piccolo gruppo che ci rassicura. Preghiamo
poco, ci accontentiamo delle piccole cose e rischiamo di perdere l'orientamento. Ciò che potrebbe darci la direzione di marcia è il progetto di Dio, il Regno della fratellanza e della giustizia universale. Ma noi ne parliamo poco, ci sembrano parole troppo grosse, non più tanto di moda, per di più smentite costantemente dalla realtà. Specialmente dopo gli ultimi accadimenti mondiali, si rischia un decadimento ed un appagamento di piccoli obiettivi. La politica dei piccoli i certo paga sempre, ma il fine ultimo, il nostro traguardo è, e rimane la salvezza. La bontà e l'amore di Dio è immensa, Dio sulla terra, Dio tra noi, non è più colui che proclamò di essere luce tra i tuoni e i fulmini, sulla montagna fumante, nel mezzo di una tremenda tempesta. E' colui che appare con tenerezza e candore sotto l'aspetto di un bimbo avvolto in fasce. Dio fatto carne! Non è più colui che parla con pochi eletti, come i profeti. E' colui che assume completamente la nostra natura per poter dialogare con noi per sempre. Ecco il mistero. Dio è diventato uno di noi. Com'è grande la bontà di Dio e il suo amore per l'essere umano! E noi dobbiamo approfittare di quest'amore così grande e corrispondere con il nostro amore apionato, fatto di invocazioni e preghiere. Credo in Dio, che è amore e che ha donato la terra a tutti gli esseri umani. Credo in Gesù Cristo, che è venuto a guarirci e liberarci da tutte le forme di oppressione. Credo nello Spirito Santo, che opera in e per mezzo di tutti coloro che sono aperti alla verità. Credo nella comunione della fede, che è chiamata ad essere al servizio di tutte le persone. Credo nella promessa di Dio di distruggere, alla fine, il potere del peccato in tutti noi, e di stabilire il regno di giustizia e di pace per tutta l'umanità. (Ag. Bib. MISS.)
Voglio ringraziarti, o Signore e re, voglio lodarti, o Dio, mio salvatore. Io ti ringrazio perché sei stato il mio protettore e il mio aiuto e mi hai liberato dalla morte, dalla calunnia che è una trappola crudele. Mi hai protetto da chi costruisce menzogne a catena, sei stato il mio aiuto di fronte ai miei avversari. (Sir.51) Nemici, diffamatori, menzogneri, estratto di cattiveria concentrata del maligno tentatore. Non bisogna cadere nella trappola, e cedere alle lusinghe della lingua che si scioglie a dismisura ed emana sentenze sull'ipotetico e sul sussurrato. Ascolta, trattieni il respiro e la mano ed invoca il Signore affinché ti dia la forza di affrontare la belva della vendetta che sta nascendo in te. Un nostro detto dice che:.. gli sfottuti pure in paradiso vanno...e ci vanno certamente perché non nutrono risentimento, non premeditano vendetta, ma perdono. Un tempo, la preghiera si rivolgeva a Dio perché egli castigasse gli uomini, disperdesse gli eserciti nemici. Ora invece la preghiera fatta nella
verità, veglia in favore del nemico e supplica per i persecutori. Chi ti odia, ha più bisogno del Signore di te, dagli precedenza nelle tue preghiere e la collera sbollirà. Non sarà mai felice chi si ostina nei male e chi non dà niente agli altri...(Sir.12,3) E noi abbiamo il dovere di prodigarci per la salvezza di quest'anima. Non è un immane lavoro, ma la consapevolezza di volerlo fare e di superare pregiudizi ci comporta dei sacrifici che verranno sicuramente ricompensati, ma la ricompensa non deve essere il fine. Come mezzo abbiamo l'amore, quel sentimento che il Signore ci ha insegnato ad usare senza parsimonia, amore come pane quotidiano della vita. Il Signore ama tutte le creature di questo mondo, belle o brutte, buone o cattive, e non perché create da Lui ma perché il suo amore è immenso, e noi dovremmo naufragare in questa immensità e nel bagnarci d'umiltà perdonarci gli uni agli altri, senza rimorsi, senza risentimenti. State bene attenti! < Se un tuo fratello ti fa del male, tu rimproveralo! Se poi si pente di quel che ha fatto, tu perdonalo! E se anche ti fa del male sette volte al giorno e sette volte al giorno torna da te a chiederti scusa, tu perdonalo>. (Luca17,34)
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Bibliografie e fonti:
Sacra Bibbia
Imitazione di Cristo
Agenda Biblica Missionaria
La Forza della Verità
Santi, e grandi Cristiani
Autori vari enunciati negli articoli