La filosofia ellenistica tra Epicureismo e Stoicismo. 347 Morte di Platone 322 Morte di Aristotele - Per filosofia ellenistica intendiamo la filosofia che si sviluppa dopo la morte di questi due grandi, ma che comunque ne fa i conti. L’epicureismo e lo stoicismo furono le scuole di pensiero più importanti dell’età ellenistica e meglio di altre seppero fornire risposte ai problemi, soprattutto di natura etico-esistenziale. L’Occidente cristiano, del pensiero epicureo, improntato al materialismo assoluto, ha dato per secoli un’interpretazione distorta. La damnatio memoriae subita da Epicuro favorì la dispersione di quasi tutti gli scritti prodotti di questa scuola. Della biografia di Epicuro e dei suoi scritti ci informa Diogene Laerzio nelle sue Vite dei filosofi. Ad Atene egli fondò una scuola filosofica, denominata ‘’ Κηποσ’’ (‘’ Giardino’’, poiché situata in campagna, alla periferia della città), che ebbe peculiare caratteristica di essere aperta a persone di qualunque età ed estrazione sociale. L’importanza della scrittura fu fondamentale . Vengono tramandati circa 300 titoli dei suoi scritti dei quali ci è rimasto ben poco. Diogene Laerzio ha tramandato per intero tre sue lettere: - a Erodoto sulla fisica - a Pitocle sulla cosmologia - a Meneceo sull’etica La forma epistolare fu privilegiata da Epicuro per la diffusione della propria dottrina. Il rilievo conferito al genere epistolare come mezzo di diffusione del pensiero filosofico fu una innovazione di non poco conto: l’epistola filosofica fu un genere coltivato da Cicerone e Paolo di Tarso. Solo del trattato sulla natura , la più vasta delle opere di Epicuro, possediamo alcuni frammenti rinvenuti nella villa dei Pisoni a Ercolano. Ma Epicuro si preoccupò anche di una divulgazione scritta del suo pensiero che fosse recepibile dalle persone comuni. A questo tipo di pubblico erano destinate le raccolte di sentenze, sotto il nome di Sentenze capitali, che esprimono in pillole alcuni contenuti della filosofia epicurea. Punti nodali del pensiero di Epicuro : - Ogni filosofia che sia fine a se stessa è inutile: lo scopo della vera filosofia è quello di insegnare all’uomo i segreti per un’esistenza felice. Ma per fornire un insegnamento di ordine etico, la filosofia deve prima affrontare il problema della conoscenza e della struttura fisica del mondo. - La conoscenza si raggiunge esclusivamente per mezzo della sensazione: gli oggetti producono delle immagini di natura atomica, che separandosi dagli oggetti, vanno a incontrare l’anima dell’uomo producendo le impressioni. - Le cose si conoscono tramite sensazioni fisiche, in quanto il mondo è materia, ed essa è costituita da unità di base indivisibili, gli atomi. - La filosofia deve insegnare la felicità ma non si può essere felici se non si conosce il mondo, se non lo si conosce dal punto di vista fisico e cosmologico. - Il debito nei confronti di Democrito è dato dal fatto che Epicuro prende spunto per il suo materialismo dai primi atomisti. Questo è evidente nella filosofia epicurea nella τυχη, per l’aggregazione di atomi. Ne consegue quindi che il mondo, così come esso si presenta, ha una struttura casuale: esso è uno dei tanti mondi che sarebbero potuti esistere. - L’epicureismo nelle lettere a Pitocle ed Erodoto si occupa di fisica, ma queste scienze hanno nell’ottica epicurea una ricaduta in ambito etico nella misura in cui per esempio contribuiscono a liberare l’uomo dalle sue paure. - L’epicureismo non è una filosofia atea. Nelle filosofie greche dio c’è e non c’è, per Epicuro ci sono ma si trovano negli Intermundia, quindi non si curano delle vite e vicende degli uomini. Vede le divinità come esseri immortali e beati. Αϕϑαρτον ϰαι μαϰαιρον ‘’ indistruttibile e beato’’. Quindi non bisogna sottoporre
gli dei al processo di antropomorfizzazione, ma solo al concetto di beatitudine e immortalità. Anche Platone nella Repubblica si era opposto, criticando i poeti che sono imitatori di imitatori perché raffigurano gli dei in modo empio. - Possiamo riassumere dicendo che il grande interesse delle filosofie ellenistiche è l’etica, soprattutto un’etica individuale, quindi la ricerca della felicità individuale e la relazione che l’uomo deve avere con il mondo che lo circonda. Questa forma di pensiero deriva anche dal fatto che essendoci una rottura della πολιϛ, l’uomo deve essere individualista. La fine della πολιϛ è successiva alla fine delle guerre per l’egemonia che comportò una mancata individualizzazione degli interessi filosofici. Questa mancata individualizzazione la troviamo nella ‘’commedia nuova’’ che evita argomenti politici trattati dall’Αρχαια, per affrontare argomenti borghesi. Le parole chiave che riassumono il pensiero di Epicuro sono: ηδονη ‘’ piacere’’ e la famosa frase λαϑε βιςαϛ ‘’ vivi nascosto’’. L’uomo deve vivere appartato, quindi c’è un’esigenza individualistica molto accentuata. Questa forma di pensiero va contro ogni forma di pensiero stoica. L’epicureismo è individualismo/ Stoicismo è cosmopolitismo. Per gli stoici l’uomo deve essere cittadino del mondo, tema preferito di Seneca. Ѐ un’arma che lo stoico utilizza contro la minaccia dell’esilio. - Lucrezio ha cominciato ad essere riletto e ripreso dopo il 1400, l’opera di Lucrezio è il De Rerum Naturae, che sicuramente fa i conti con l’opera più grande di Epicuro. Dante ad esempio dedica il 10° canto agli epicurei , però non conosce Lucrezio. ‘’ Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro e tutti i suoi seguaci Che l’anima morta fanno .’’ - L’epicureismo tra il primo e secondo secolo a.C. si diffuse a Roma, vide tanti nomi quali quello di Cesare e Cicerone, che ne da un giudizio molto negativo essendo un eclettico. - Non esiste un’altra vita al di là della morte e la morte stessa non va temuta. - La saggezza è dunque essenzialmente misura, che si ottiene attraverso la ragione, e come tale è accessibile a chiunque. Questa concezione andava assolutamente contro l’ottica di Platone, che all’ingresso dell’Accademia scrisse ‘’ Nessuno entri che non sappia la geometria’’. Epicuro invece’’ Nessuno è troppo giovane o troppo vecchio per iniziare a filosofare, volerglielo impedire è come volergli impedire di essere felici’’.