COME RITROVARE LA VOGLIA DI STUDIARE
"Chiunque smetta di imparare è un vecchio, che abbia 20 anni o 80. Chi continua ad imparare, giorno dopo giorno, resta giovane. La cosa migliore da fare nella vita è mantenere la propria mente giovane ed aperta."
Henry Ford – Industriale
"L'istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo"
Nelson Mandela – premio nobel per la pace
"La migliore preparazione per domani è fare il tuo meglio oggi"
H. Jackson Brown Jr. – scrittore statunitense
"Se pensi che l'educazione sia costosa, aspetta e vedrai quanto ti costerà la tua ignoranza”
John M. Capozzi - autore
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COME RITROVARE LA VOGLIA DI STUDIARE
Giuseppe Franco
SMASHWORDS EDITION
***** Prezzo di copertina: 14,50 euro
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PUBLISHED BY: Giuseppe Franco on Smashwords 2012
ISBN: 9781301219254
Come Ritrovare la Voglia di Studiare Motivazione e metodo di studio
Copyright © 2012 by Giuseppe Franco
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A chi mi ha dato la possibilità di studiare
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Indice
Ringraziamenti
Introduzione
A chi è riservato?
Come è organizzato il libro?
PRIMA PARTE
Come motivarsi allo studio
La motivazione può cambiare il tuo studio
Perché studiare?
Le due leve del successo scolastico
Il potere delle convinzioni
Convinzioni limitanti e potenzianti
Come avere l’atteggiamento giusto
SECONDA PARTE
Facile studiare se sai come farlo
Come avere più tempo per studiare e divertirsi
Quando l’obiettivo fa la differenza
Come gestire gli impegni con un calendario
La lista che migliora la tua giornata
E se la materia non mi piace?
Come concentrarsi bene e studiare meglio
Come ci concentriamo
Come sfruttare i 5 sensi per trovare l’ambiente ideale
Esercizi pratici per aumentare la concentrazione
Il luogo giusto per studiare?
Come ricordare tutto in poco tempo
I 3 ingredienti necessari per una memoria efficace
L’immagine vale più di mille parole?
Il segreto di Shakespeare
Come memorizzare date e numeri
Esercizi pratici per migliorare la memoria
Come leggere più veloce
Cosa significa essere veloci
Come superare i limiti di velocità di lettura
Il primo allenamento di lettura veloce
Esercizi pratici per velocizzare la lettura
Come sfruttare appieno la mente
I due “volti” del cervello
Come disegnare una mappa mentale
TERZA PARTE
Istruzioni vincenti di studio
Come utilizzare le mappe mentali al 100%
I 7 i fondamentali
Come prendere appunti
Quale parte devo studiare?
Come riare poco e ricordare meglio
Le ore più importanti per riare
E’ tempo di rii (pochi)
Come combattere lo stress d’esame
Gli 8 modi per combattere l’ansia e lo stress d’esame
Conclusione
Autore
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Ringraziamenti
Grazie a tutti i miei allievi e ai lettori di motivazionepersonale.com che con le loro domande hanno dato vita a questo volume. A tutti gli autori che con i loro libri hanno contribuito alla mia crescita personale e professionale.
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Introduzione
Chi ha detto che lo studio debba essere difficile? Certo, se pensiamo a come ci abituano a scuola, è normale associare allo studio delle sensazioni spiacevoli. Tecniche noiose, metodi antichi come dinosauri e la visione del tempo libero come un mostro da evitare a tutti i costi. Anzi la parola “divertimento” è assolutamente da utilizzare con cautela, come un farmaco, altrimenti potresti are per una persona scansafatiche e senza nessuna voglia di fare. Se vuoi ritrovare la soddisfazione di studiare e nello stesso tempo gioire di tutto il resto, ho una buona notizia per te: tutti possiamo ottenere risultati migliori divertendoci. Se fino ad oggi ti sei sentito demotivato è proprio perché hai sempre associato lo studio ad un sensazione spiacevole. E’ arrivato il momento di cambiare idea. Se io dovessi confrontarmi con alcuni insegnanti direi che la prima cosa da fare con gli alunni è insegnare a trovare il metodo di studio personale senza imporre modelli prestabiliti. Io lo faccio già nel mio piccolo durante i corsi e ne parlo con i genitori quando mi contattano.
A chi è riservato?
E’ un libro riservato a coloro che intendono aumentare la motivazione e migliorare il metodo di studio. E’ una guida pratica sia per studenti sia per insegnanti e genitori che intendono insegnare nuovi metodi d’apprendimento facile e veloce a bambini e adulti. Puoi essere uno studente che ottiene voti alti o uno studente con una media bassa, per me è poco importante. I metodi che imparerai ti aiuteranno comunque a raggiungere risultati migliori. Avrai modo di scoprire le strategie più efficaci per sviluppare qualsiasi aspetto dell’apprendimento. Nessuno metodo imposto. Sarai tu a stabilire quale sarà il percorso migliore da seguire, io penserò a fornirti gli strumenti che ti faranno abbandonare la noia e godere di nuove strategie vincenti. Trovare il metodo di studio efficace è la strada maestra da seguire per recuperare la fiducia ed essere più concentrati nello studio.
Ti seguirò o dopo o e affronteremo insieme ogni singola tecnica, cosi potrai capire quale possa esserti utile in alcune circostanze piuttosto che altre. Il mio compito sarà di indicarti le “scorciatoie” e le conoscenze utili per te. Spesso mi capita di leggere interi libri che elencano tutte le tecniche possibili e immaginabili. A quale scopo? Fare a gara a chi ne conosce di più? Non finire di leggerlo? Io preferisco parlarti solo dei metodi che ho provato e testato personalmente durante i corsi di formazione. Gli strumenti necessari per essere capace di allontanare ogni dubbio riguardo lo studio fatto male e arrivare alla sera con la soddisfazione di aver completato il proprio compito da studente. Capitoli brevi, nozioni efficaci e facili da apprendere per uno studente, un insegnante o un genitore che intende aiutare il proprio figlio nello studio.
Come è organizzato il libro?
E’ un libro più “parlato” che scritto, un corso dal vivo in versione cartacea con tutta l’emozione e la curiosità degli allievi in aula. E ti chiedo una concessione nel caso mi fosse sfuggita qualche ripetizione o gli esempi siano poco accademici e piuttosto semplici.
Per rendere più rapido e facile l’apprendimento ho diviso il libro in tre parti:
1 - Come motivarsi allo studio
Scoprirai come la motivazione determina il tuo successo scolastico e come ritrovare l’atteggiamento giusto anche nei momenti più difficili della carriera scolastica.
2 - Facile studiare se sai come farlo
Tutti le strategie migliori per studiare e trovare il tuo metodo migliore. Come avere più tempo per studiare e divertirsi, come migliorare la concentrazione e riconoscere l’ambiente migliore per studiare, il segreto di Shakespeare per potenziare la tua capacità di memorizzare, come velocizzare la lettura in meno di un ora e come sfruttare appieno il cervello per ottenere risultati pazzeschi.
3 - Istruzioni vincenti di studio
Una sezione dedicata alle applicazioni pratiche dei metodi appresi nella seconda parte del volume. Come prendere appunti, da dove iniziare a studiare, come riare e ricordare meglio e come combattere l’ansia e lo stress d’esame.
Dopo la prima lettura, potrai decidere di muoverti da una capitolo all’altro come faresti con il telecomando di un televisore. Più diventerai pratico con i metodi insegnati e più sarai capace di creare il tuo metodo di studio personalizzato e aumentare i livelli di motivazione. Una sorta di cassetta degli attrezzi da portare con se in ogni momento della giornata. Ogni fine capitolo troverai una sintesi che riassume i punti chiave affrontati per riare velocemente.
Impegno e motivazione
L’impegno è fondamentale in ogni cosa che facciamo. Chi ha avuto modo di seguire i miei corsi, saprà quanto sia contrario a regalare illusioni. Le regole che imparerai sono semplici e necessitano di esercizio quotidiano. Avrai bisogno di un po’ di pratica per acquisire tutti i metodi elencati, niente in confronto a quello che potrai guadagnare come tempo e risultati in futuro. Capirai in meno di sette giorni quello che potrai fare e imparerai da subito a tenere traccia dei miglioramenti che otterrai quotidianamente. Un ultimo suggerimento prima di iniziare il corso: ricorda che stiamo parlando sempre e soltanto del tuo successo scolastico. Tutte quello che scoprirai nelle prossime pagine è valido, se e soltanto inizi un confronto con i tuoi risultati precedenti. Confrontarsi con gli altri è un paragone che ci allontana dalla realtà. Potrai apprezzare dei grandi miglioramenti solo confrontandoti con te stesso, il protagonista di questo libro.
Buona lettura!
Giuseppe Franco
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Prima parte
Come motivarsi allo studio
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1
La motivazione può cambiare il tuo studio
IN QUESTO CAPITOLO
Perché studiare
Quali sono le due leve del successo scolastico
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Ogni volta che penso alla motivazione, mi viene in mente la parola “grinta”. Una molla che scatta dentro di noi e ci porta a compiere un azione con tenacia, sicurezza e tanta voglia di fare. La motivazione può farti raggiungere risultati incredibili. Come dice il motivatore americano Anthony Robbins durante i suoi corsi: “non esistono persone demotivate, esistono solo obiettivi poco motivanti”. Il percorso che faremo insieme ti permetterà di individuare il motivo che ti porterà al tuo successo scolastico con gli strumenti migliori.
Perché studiare?
Inizio con una delle domande che mi viene posta spesso: perché studiare? Secondo me, ognuno ha la sua risposta interiore. Considera che la scuola deve essere per te un mezzo, non un fine. Io da giovane studente ho ritrovato la motivazione solo quando ho capito che lo studio mi avrebbe reso più libero. Ho immaginato che da adulto avrei preso le dovute decisioni pronunciando le parole giuste come accadeva con qualche amico più grande di me. Un mio compagno delle scuole superiori era bravissimo in inglese e credevo fosse madrelingua a sentirlo parlare. In realtà è nato e cresciuto in un piccolo paesino italiano che tutto può avere, tranne che origini anglosassoni. Un giorno gli chiesi come mai fosse cosi bravo e lui mi rispose: “Sono un fan degli U2”. Cosa c’entra? La ione per il gruppo irlandese lo aveva motivato a studiare i libri di grammatica inglese perché voleva assolutamente comprendere la biografia e i testi.
Chiunque riesca ad intuire nell’azione “studiare” una risposta possibile ai propri bisogni in futuro, ha raggiunto una maturità allo studio che poco dipende dall’età anagrafica. La maturità che intendo, è la capacità di vedere le connessioni tra le azioni di oggi e i risultati di domani. Come se dovessi costruire un ponte. Se riesci a guardare in avanti, ti renderai conto di quanto ti possa essere utile studiare oggi. Al contrario, una persona che evita di pensarci agirà in modo immaturo. Se sviluppi una visione ad ampio raggio del tuo futuro, riuscirai ad avere uno slancio difficile da fermare. Immaginati fra un paio d’anni mentre ti muovi con disinvoltura in qualsiasi situazione sociale o con gli amici grazie ai tuoi studi e cosa succederebbe invece se non studiassi. Ricorda che sei sempre tu a decidere e nessuno può obbligarti a fare qualcosa nella vita. Se oggi decidi di studiare, crei la giusta connessione con il futuro e ne gioverai per tutta la vita.
Le due leve del successo scolastico?
Le nostre azioni sono determinate dal piacere e dal dolore. Sono le due leve determinanti della motivazione. Siamo programmati a reagire positivamente alle cose piacevoli e ci allontaniamo da quelle dolorose. La forza determinante è sicuramente il dolore e facciamo di tutto per evitarlo, è nella natura umana. Il dolore è inteso non solo fisico ma anche quello emotivo che spesso ci condiziona di più: fobie, umiliazioni, ansie ecc. ecc.. Tutti noi in ato abbiamo preso decisioni o attuato cambiamenti spinti da questa forza. Chi ha smesso di fumare per la paura di ammalarsi o chi ha migliorato il suo rendimento scolastico per timore della bocciatura.
Immagina le due leve come dei piatti di una bilancia. Se il piacere è più pesante del dolore, stiamo bene e manteniamo il nostro atteggiamento, altrimenti facciamo il possibile per aumentare il piacere e alleggerire il dolore. Un alunno potrebbe scegliere il piacere di uscire da casa, perché tanto il dolore di prendere un brutto voto - per lui - è inferiore rispetto al piacere di pensare solo a divertirsi (vedi foto 1).
Figura 1 - Piacere superiore al dolore
Quando invece gli insegnanti gli comunicano che sarà bocciato, inizierà a studiare per allontanarsi dal dolore che è diventato più pesante del piacere (vedi foto 2).
Figura 2 - Dolore superiore al piacere
Se conosci bene il funzionamento delle due leve, potrai attuare dei grandi cambiamenti sia come studente che nella vita. Uno dei segreti per cambiare abitudine o atteggiamento - come capirai tra poco - è associare dolore al comportamento che vogliamo abbandonare e pensare al piacere che otterremo con il cambiamento. Il mio compagno di scuola aveva associato inconsapevolmente il piacere di ascoltare gli U2 ed il “dolore” che se non avesse studiato la lingua inglese mai avrebbe compreso i testi.
Stabilire in modo assoluto cosa sia piacevole è impossibile. Un’esperienza per me bella, a te potrebbe risultare noiosa. Alcune persone adorano i posti di mare e chi invece vivrebbe solo in montagna, chi preferisce leggere un libro di Harry Potter o chi lo detesta ecc. ecc. Sei sempre tu a stabilirlo. A scanso di equivoci, preferisco metterti al corrente del fatto che nella vita dello studente è normale che ci siano periodi con poca motivazione. Altrimenti sarei qui a proporti delle formule magiche, ammesso che esistano. Ad esempio, un esame o un interrogazione andata male potrebbe farti perdere l’autostima. L’importante è capire che un successo scolastico in meno, costituisce un buon insegnamento di vita. Fra poco imparerai che un’esperienza negativa potrà essere trasformata in un momento costruttivo per il tuo futuro. Come disse Vince Thomas Lombardi, allenatore di football americano “Il maggior successo non consiste nel non cadere mai, ma nel rialzarsi dopo ogni caduta”.
In sintesi
Le due leve determinanti della motivazione sono piacere e dolore. Il dolore è sicuramente la forza più determinante.
La maturità nello studio è intesa come la capacità di vedere le connessioni tra le azioni di oggi e i risultati di domani. Come se dovessi costruire un ponte nel futuro.
Se conosci bene il funzionamento delle due leve, potrai attuare dei grandi cambiamenti.
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Seconda parte
Il potere delle convinzioni
IN QUESTO CAPITOLO
Convinzioni limitanti e potenzianti
Come avere l’atteggiamento giusto
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A volte un giudizio scolastico o un commento negativo se affrontato in modo sbagliato, potrebbe creare delle “convinzioni” determinanti per il tuo rendimento scolastico. Cosa si intende per convinzioni? Sono delle cose in cui crediamo e siamo convinti, come una storia fortemente radicata dentro di noi che ci raccontiamo. Ogni comportamento della vita, studio compreso, è determinato dalle nostre convinzioni (o credenze). Le credenze fanno parte di noi e si formano da quando nasciamo con tutte le informazioni che assimiliamo dall’esterno, dalla famiglia, dagli insegnanti, dalla società o dalle amicizie.
Ad esempio:
Non riesco a fare gli esercizi di matematica
Non ho successo con le donne
Il tempo non mi basta mai
Continuo a pensare ai miei insuccessi ati
Non riesco ad imparare la lingua inglese
Deluderò i miei genitori
Supponi di trovarti in un ristorante ed entra un bella ragazza. Quando ti a vicino ride e si accomoda poco più avanti. Vorresti andare da lei, cosa fai? Se hai la convinzione di avere successo con le donne andrai subito a conoscerla perché credi abbia riso per te e ti stia solo aspettando. Se invece credi di essere imbranato con le donne, penserai abbia riso per la tua goffaggine e vorresti sparire da un momento all’altro.
Altra ipotesi. Sei seduta in un bar e un ragazzo ti osserva, poi inizia a ridere e continua a parlare con un suo amico. Se hai la convinzione di essere molto attraente, credi stia escogitando il modo per conoscerti. Se invece credi di essere poco attraente, avrai la convinzione che stia ridendo di te.
Ho utilizzato dei semplici esempi per farti capire che le credenze possono limitare o migliorare i nostri risultati nella vita. Le più grandi evoluzioni del mondo sono state il frutto di menti di persone che avevano grandi credenze di successo. I fratelli Wright, due ingegneri statunitensi, sono riusciti a realizzare il primo velivolo di legno nel 1903 perché hanno creduto che fosse possibile far volare una macchina motorizzata più pesante dell'aria. Al giorno d’oggi è
normale prendere l’aereo, all’epoca era considerata una “folle” credenza.
Ognuno difende le proprie credenze e combatte per sostenerle. Come le guerre religiose che avvengono solo ed esclusivamente per diversità di credenze. Difendiamo le nostre credenze anche in una semplice conversazione tra amici, quando uno dice all’altro: “Te l’avevo detto io”. Poco importa quale sia l’argomento, sta comunque difendendo una sua convinzione.
A questo punto è automatico chiedersi: esistono credenze giuste o sbagliate? No. Henry Ford diceva: “Se credi di farcela o di non farcela, hai comunque ragione”. Dal momento che abbiamo una convinzione, la riteniamo giusta e fondata per la nostra realtà. La realtà assoluta non esiste: osserviamo, giudichiamo e ascoltiamo solo in base alle nostre credenze. L’unica cosa che devi tenere a mente è che le credenze determinano i tuoi comportamenti e di conseguenza i tuoi successi.
Convinzioni limitanti e potenzianti
Le convinzioni possono essere limitanti (limitano i risultati) e credenze potenzianti (migliorano i risultati). Riprendo alcuni degli esempi che hai letto e li trascrivo, così apprezzerai la differenza di cui parlo:
Limitante: non riesco a fare gli esercizi di matematica;
Potenziante: ho bisogno di qualche tentativo in più per risolvere gli esercizi di matematica.
Limitante: continuo a pensare ai miei insuccessi ati;
Potenziante: le mie esperienze ate mi aiutano a trovare soluzioni migliori in futuro.
Limitante: non riesco a trovare un buon metodo per imparare la lingua inglese;
Potenziante: sto provando diversi metodi per trovare quello ideale per imparare la lingua inglese
Limitante: deluderò i miei genitori
Potenziante: i miei genitori saranno fieri del mio risultato
Prendiamo l’esempio di Antonio e Marco, due alunni della scuola superiori che studiano regolarmente:
Antonio ha consolidato sin dalle scuole elementari la credenza di “non essere portato per la matematica”, gli insegnanti non facevano altro che ripeterglielo. Ogni volta che deve risolvere un espressione algebrica è già prevenuto perché crede di non farcela. Al primo ostacolo si blocca, rafforza la sua convinzione dicendo: “Ecco, lo sapevo, non sono capace”.
Marco invece, ha consolidato la credenza di “essere portato per la matematica”, i suoi insegnanti gli hanno sempre detto di avere grandi capacità nel risolvere gli esercizi. Alla prima difficoltà che incontra, continua senza fermarsi con altri tentativi sino a quando non avrà trovato la soluzione dell’espressione algebrica. Mario deve essere coerente con se stesso e difende la sua credenza, ovvero: “sono bravo in matematica”.
E’ ovvio, che oltre alla coerenza serve la preparazione e le conoscenze adeguate. Ma sarai d’accordo sul fatto che difficilmente riuscirai a dare il meglio di te con una credenza limitante. Tra l’altro, nell’esempio che ti ho appena citato, entrambi studiano regolarmente, hanno solo convinzioni diverse sulla matematica. Antonio si è bloccato al primo ostacolo, mentre Marco ha continuato sino a quando la sua credenza è stata confermata. Io ho avuto una insegnante di lettere delle scuole dell’obbligo che mi ha sempre ripetuto di “non essere portato per le materie umanistiche”. Aveva ragione? Non saprei. Era convinta e nonostante io assi diverse ore a leggere testi di antologia, scrivere chilometri di analisi logica e del periodo (mi pare di sentire ancora l’odore dell’inchiostro), ottenevo voti appena sufficienti.
Secondo gli insegnanti dell’epoca ero più portato per le materie scientifiche. Una credenza che ha influito molto il mio andamento scolastico negli anni successivi e nella scelta dell’istituto da frequentare dopo la licenza media. Ormai ero convinto ed ogni occasione era buona per ricordarlo: “le materie umanistiche
non fanno per me”. Nel contempo iniziai a nutrire sempre di più i miei interessi extrascolastici, complice la mia attività come autore e speaker radiofonico e cambiai credenza. In breve, ho conseguito una laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia.
E chi lo avrebbe detto? Anzi non dirlo alla mia professoressa delle scuole medie perché potrebbe accusare un colpo.
Come avere l’atteggiamento giusto
Ti rendi conto di come una credenza abbia un grande potere su di noi? Vuoi sapere come trasformare le tue credenze depotenzianti? Continua a leggere e capirai velocemente come fare.
L’esercitazione che ti propongo si articola in sei fasi:
Esplora
Associa dolore
Metti in dubbio
Nuova convinzione
Associa piacere
Rafforza
Analizziamoli insieme:
Esplora le tue convinzioni e scrivi su un foglio di carta quelle che vuoi cambiare. Focalizza qualsiasi ricordo, emozione o convinzione che potrebbe scatenarsi
riguardo al tuo approccio con le materie di studio( sono bravo in matematica, gli esercizi di fisica non fanno per me ecc. ecc.), i compiti in classe ( sono bravo sui temi d’attualità, i grafici mi fanno perdere tempo ecc. ecc.), le interrogazioni (alla lavagna sono bravissimo, non sono bravo a parlare in aula ecc. ecc), memoria, quali convinzioni hai? (non sono capace a ricordare le date storiche, ricordo facilmente tutto quello che leggo ecc. ecc.), rapporti interpersonali con i compagni di scuola o colleghi universitari (sono amichevole, estroverso ecc. ecc. )
Associa “dolore” alle convinzione che vuoi cambiare. Hai deciso di cambiare la convinzione: “Non riuscirò mai a sostenere l’ultimo esame di diritto”. Rifletti su cosa possa succederebbe se non riuscissi a sostenere l’esame? Ad esempio: perderai tempo, sarai costretto a rinunciare alla laurea e alle vacanze estive ecc. ecc.
Metti in dubbio la tua convinzione. Poniti le domande:
“Da dove proviene la convinzione?”
“Chi lo ha detto?”
“Rispetto a chi?”
“Mi sono impegnato abbastanza?”
“Chi lo dice che non posso imparare?”
“Chi mi ha trasferito questa credenza? (genitori, amici, insegnanti ecc ecc)”
Crea la tua nuova convinzione. Su un altro foglio scrivi la nuova convinzione. Esempio:
“Entro il 13 marzo riuscirò a sostenere l’esame di diritto”
O se preferisci puoi utilizzare questo testo:
“Fino ad oggi avevo creduto a - scrivi la tua convinzione limitante - e questo mi era servito per sentirmi più sicuro e per paura di cambiare. Oggi ho deciso di scrivi la tua nuova credenza potenziante - e sono certo che mi farà stare bene, a partire da ora perché cambierà il meglio i miei studi”.
Associa piacere alla nuova convinzione. Una domanda potrebbe essere: come cambierà il tuo rendimento scolastico? Esempio:
“Potrò avere più tempo da dedicare con il mio fidanzato o fidanzata” o “Se imparerò l’inglese, comprenderò i testi del mio gruppo preferito(ricordi il mio compagno di scuola con gli U2?)”.
Rafforza la tua nuova convinzione. E’ molto utile per radicare le tue certezze della nuova credenza. Esempio:
“Ho già sostenuto un esame simile e con ottimi voti”, “In fin dei conti si tratta di approfondire meglio alcuni capitoli come ho fatto con l’interrogazione di Scienze” ecc. ecc.
Riepilogano, le fasi da seguire sono:
Esplora
Associa dolore
Metti in dubbio
Nuova convinzione
Associa piacere
Rafforza
All’inizio potrà sembrarti assurdo, come è successo a me la prima volta, poi ti renderai conto di come la mente troverà soluzioni inconsciamente.
Nel prossimo capitolo scoprirai come impiegare meglio il tuo tempo, recuperare minuti preziosi e raggiungere i tuoi obiettivi nello studio.
In sintesi
Le convinzioni ( o credenze) sono delle cose in cui crediamo e siamo fortemente convinti.
Le credenze determinano i nostri comportamenti e sono di due tipi: potenzianti e limitanti.
E' possibile cambiare atteggiamento trasformando una credenza limitante in potenziante. Bisogna associare dolore alla vecchia credenza e piacere alla nuova convinzione.
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Seconda parte
Facile studiare se sai come farlo
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3
Come avere più tempo per studiare e divertirsi
IN QUESTO CAPITOLO
Quando l’obiettivo fa la differenza
Come gestire gli impegni con un calendario
La lista che migliora la tua giornata
E se la materia non mi piace?
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Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo. Saperla gestire ti consente di ottenere buoni risultati negli studi e recuperare minuti preziosi. La maggior parte degli studenti che incontro mi ripete spesso di avere difficoltà a gestire il tempo, in particolare quando si trova ai primi anni universitari con nuovi ritmi e lezioni da seguire. Forse anche tu sei uno studente che rimanda le cose da fare o sei un lavoratore che è costretto a dividersi tra libri e studio.
Il punto è un altro. Potrai avere tutti i minuti del mondo, ma se non usi bene il tempo da dedicare allo studio, difficilmente otterrai buoni risultati scolastici. Ti rassicuro subito: la gestione del tempo è un’abitudine come tante altre che già hai durante il giorno (lavarsi il viso, fare colazione al mattino ecc. ecc.). I metodi che imparerai più avanti ti aiuteranno a far diventare lo studio un’abitudine più semplice ogni giorno che a.
In questo capitolo ti fornirò gli strumenti migliori per organizzare il tuo tempo per studiare e divertirsi.
Quando l’obiettivo fa la differenza
Gestire bene il proprio tempo significa porsi degli obiettivi. Se definisci un obiettivo a cui mirare, sarai più determinato a spingere te stesso a realizzarlo. Come se stessi comprando un biglietto per un viaggio, dovrai dire il nome della stazione d’arrivo, altrimenti come farai a raggiungere la tua destinazione?
Gli obiettivi possono essere tanti o pochi, l'importante è definirli nel modo giusto. Tutte le persone di successo sono coloro che strutturano gli obiettivi in modo intelligente. Se definisci un obiettivo nello studio aumenterai i tuoi livelli di motivazione e acquisterai fiducia in te stesso quando lo avrai raggiunto.
Come fare? In che modo è possibile definire gli obiettivi senza sbagliare? Segui le cinque regole principali per definire bene i tuoi obiettivi:
Specifico
Realistico
Positivo
Motivante
Scrivilo
Specifico. Devi essere chiaro, preciso e stabilire esattamente cosa devi fare
per raggiungere il tuo obiettivo. Altrimenti sarà difficile essere soddisfatti senza sapere quale sarà il traguardo. Definisci le pagine precise dei libri da studiare, gli esercizi da eseguire, il voto che vorrai ottenere ed entro quale data lo farai.
Realistico. E’ necessario definire obiettivi reali. Se sei all’inizio dei tuoi studi e sostieni di volerti laureare o diplomare in sei mesi è un obiettivo irreale. Tieni presente che gli obiettivi troppo difficili sono demotivanti e quelli troppo facili abbassano l’autostima.
Positivo. Tutti sappiamo cosa non vogliamo fare e abbiamo difficoltà a descrivere cosa vorremmo fare. Avrai detto o sentito spesso frasi come: “non voglio essere bocciato”, “non voglio sbagliare l’esame scritto”. L’obiettivo invece va espresso in positivo. Evita soprattutto la particella “non” perché il cervello la ignora e considera solo il resto. Infatti se ti dico di NON pensare ad un cavallo rosa con le trecce azzurre che balla un tango, cosa ha fatto la tua mente? Ha pensato esattamente ad un cavallo rosa con le trecce azzurre che balla un tango. Quindi se scrivi “non voglio sbagliare l’esame scritto”, è come se dicessi al cervello: “voglio sbagliare l’esame scritto”. Ecco perché devi evitare il “non” nel definire i tuoi obiettivi, altrimenti ottieni l’esatto contrario di quello che avresti intenzione di raggiungere. Tra un po’ ti riporterò altri esempi.
Motivante. Scrivi un obiettivo che ti motivi all’azione. Se pensi di sostenere un esame in 14 mesi con 18 è poco motivante. Direi che sostenere un esame con 28, studiando in 3 mesi è meglio. Fermo restando che ognuno ha i suoi criteri e conosce le proprie capacità. Quello che ti consiglio è di alzare sempre di più il livello del tuo obiettivo senza esagerare. Ad esempio, sei riuscito ad ottenere come voto 7 all’interrogazione, la prossima volta punta all’8. E ricorda sempre di essere realistico!
Scrivilo. E’ importante che tu scriva l’obiettivo su un foglio di carta. Lo so
che potrebbe sembrarti un idiozia, ma è un ottimo metodo per trasformare i tuoi obiettivi in qualcosa di stabile e concreto.
Riepilogando, le regole per definire il tuo obiettivo sono:
Specifico
Realistico
Positivo
Motivante
Scrivilo
Adesso ti riporto un esempio di obiettivo che sfugge alle regole che ti ho appena elencato:
“Non voglio prendere un voto basso all’esame di fisica”
E’ specifico? No, è troppo vago. Cosa intendi per voto basso? Quante pagine dovrai studiare? Entro quanto tempo?
Realistico? Potrebbe esserlo, ma è troppo vago per capirlo”
Positivo? Direi di no.
Motivante? No.
E se l’obiettivo fosse:
“Studierò le 248 pagine dei due libri di fisica richiesti dal professore,entro 25 giorni cosi prenderò 28”
Verifichiamo:
Specifico? Si. 248 pagine dei due libri di fisica entro 25 giorni.
Realistico? Si. Studiare 248 pagine in due mesi potrebbe essere realistico.
Positivo? Si. Vuoi ottenere un buon voto.
Motivante? Si. Entro 25 giorni otterrai 28 (il voto e il tempo sono soggettivi)
L’obiettivo del secondo esempio direi che è ben formato. Puoi definire uno o più obiettivi. In genere quando propongo l’esercizio, consiglio di scrivere un obiettivo grande e di scomporlo in altri più piccoli. Riprendendo l’esempio di prima, il grande obiettivo potrebbe essere:
“Studierò le 248 pagine dei due libri di fisica richiesti dal professore, entro 25 giorni cosi prenderò 28”
e quello piccolo:
“Studierò 50 pagine del libro di fisica entro 5 giorni”.
Adesso tocca a te. Procurati un foglio di carta, scrivi il tuo obiettivo e capirai quanto sia importante avere una direzione da seguire per raggiungere ottimi risultati nei tuoi studi.
Come gestire gli impegni con un calendario
Una volta che hai scritto gli obiettivi, dovrai preparare anche un programma di studio settimanale per gestire il tempo nel migliore dei modi. L’obiezione che spesso viene mossa a riguardo è che la pianificazione limiti la libertà. Niente di più sbagliato. Il mio intento è tenerti lontano da giornate interminabili di studio e avere più tempo libero per le attività extrascolastiche. Anche io credevo fosse così e mi sono dovuto ricredere dopo che ho utilizzato il metodo che scoprirai tra poco.
Perché? Pensa ad una giornata di sole primaverile prima degli esami, sicuramente sarai tentato di mettere da parte i libri e goderti una bella giornata al parco. Sei libero di farlo e nello stesso tempo ti senti frenato dall’impegno scolastico perché vorresti ottenere buoni risultati. Quindi cosa fai? Spesso rinunci ad una delle due cose per timore di aver poco tempo e ti comporti come un bambino davanti a due deliziosi dolci che non sa quale scegliere.
Invece, con una pianificazione accurata del tuo programma di studio saprai in anticipo quanto tempo libero avrai per divertirti o rilassarti. Riuscirai a fare tutto quello che vuoi senza rinunciare a nulla e ti sentirai più soddisfatto a fine giornata. I vantaggi sono molti e già il semplice fatto di stabilire il tempo da dedicare allo studio, aumenta la concentrazione. Come accade durante una conferenza: siamo più propensi a seguire lo speaker che indica il tempo del suo intervento e le pause, rispetto a chi inizia a parlare senza fornire tali informazioni. La tua mente funziona allo stesso modo quando studi, se decidi in anticipo il tempo totale da dedicare sarai più concentrato.
Non esiste un calendario di studi migliore di un altro, ognuno trova quello più idoneo in base alle singole esigenze. Ti descrivo in pratica cosa dovrai fare:
Procurati un foglio di carta (preferibile formato A4) e disegna una griglia con i giorni della settimana in alto e le fasce orarie a sinistra (come nella figura 3 che trovi alla fine di questo elenco)
Compila le fasce orarie con le ore di lezione principali da seguire. Considera che ci sono lezioni che potrebbero risultare uno spreco di tempo, se il docente ha un metodo d’insegnamento che a te non piace. In quel caso è più redditizio dedicare le stesse ore a studiare. A meno che tu non abbia l’obbligo di frequenza.
Decidi le ore da dedicare allo studio. Una regola generale è dedicare due ore di studio per ogni ora di lezione che hai seguito, ma va sempre valutato in base alla materia e alle necessità personali. Potrà essere la mattina o la sera, sei sempre tu a decidere. Assicurati sempre di programmare i bisogni essenziali della giornata come mangiare e dormire.
Pianifica bene ogni singola ora di studio e tieni presente che il tempo che dedicherai, andrà suddiviso in periodi di 25/45 minuti, seguito da un pausa. Così, oltre a riposarti, permetterai alle informazioni acquisite di integrarsi con quelle già esistenti nella mente.
Considera anche un po’ d’esercizio fisico. Mantenersi in forma, significa fornire la quantità adeguata d’ossigeno al cervello per i tuoi studi. Almeno 30 minuti di esercizio aerobico, a giorni alterni, sono sufficienti (2 ore settimana). Io ad esempio, durante i miei studi, ho praticato nuoto per 3/4 ore a settimana ed ho potuto apprezzare i benefici.
Pianifica il tuo tempo per attività ricreativa ed extrascolastiche (volontariato, hobby ecc. ecc.)
Sii realista nella programmazione. Uno degli errori che spesso si compie è considerarla una sorta di “calendario dei desideri”. In realtà è una vera e propria
guida per aiutarti a gestire il tempo in base alle tue possibilità.
Sii flessibile nel seguire il programma perché ogni tanto le cose potrebbero variare. Pertanto valuta il tuo programma periodicamente e modificalo se necessario.
Figura 3 - calendario settimanale
La lista che migliora la tua giornata
Definiti gli obiettivi, pianificato il calendario della settimana, può esserti utile redigere una lista giornaliera delle cose da fare, la cosiddetta “To do list”. Di moduli a disposizione ce ne sono parecchi, dal semplice foglio di carta alle applicazioni online. L’importante è come la scrivi. Per farti capire, ecco un esempio esplicativo di una lista “inefficace” ed una “efficace”:
Lista inefficace:
Studiare matematica
Scrivere relazione di laboratorio di chimica
Fare il bucato
Pagare bollette
Lista efficace:
Eseguire tutti gli esercizi del libro di statistica da pag. 78 a pag 80
Rileggere il capitolo sul teorema di Pitagora a pag 25 del libro
Scrivere relazione e grafico sulla cromatografia del laboratorio di chimica
Comprare ricarica telefonino nell’edicola vicino all’università
E’ una semplice lista delle cose da fare, scritta seguendo alcune delle regole che hai già imparato. Trattandosi pur sempre di piccoli obiettivi, devi essere più specifico possibile per aiutare la mente a lavorare meglio.
E se la materia non mi piace?
Inutile nascondersi, può capitare di avere poca simpatia per una materia di studio o una lezione in particolare. Il tempo da dedicare vorresti fosse minimo o inesistente.
Come puoi fare? Il segreto è iniziare con pochi minuti di studio al massimo dell’impegno. Fissa un tempo limite minimo e inizia a studiare l’argomento “antipatico”. Quando hai finito i minuti prestabiliti, cerca di proseguire per altri 5 minuti finché ti accorgi che la tua attenzione è altrove. Premiati con una pausa e riprendi a studiare con una materia che ti piace di più. Il giorno successivo, definisci l’obiettivo di studiare otto minuti in più e non 5 come il giorno precedente.
La parte più difficile di qualsiasi attività è iniziare, poi sarà tutto più semplice e in discesa.
Come aumentare la concentrazione? Vuoi focalizzare meglio la tua mente e rendere lo studio più armonioso? Lo imparerai nel prossimo capitolo.
In sintesi
Gestire bene il proprio tempo significa porsi degli obiettivi. Se definisci un obiettivo a cui mirare, sarai più determinato. L'obiettivo deve essere: specifico, realistico, positivo, motivante e scritto su un foglio di carta.
Pianificare un calendario settimanale consente di stabilire bene il tempo da dedicare allo studio e alle attività extrascolastiche.
Per le attività quotidiane utilizzerai una lista efficace delle cose da fare "To do list". Ogni punto della lista va scritto come se fossero dei piccoli obiettivi.
Il metodo ideale per affrontare lo studio della materia che non ti piace è iniziare con un tempo minimo al massimo dell'impegno e proseguire per altri 5 minuti. Il giorno successivo aumenterai il tempo.
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Come concentrarsi bene e studiare meglio
IN QUESTO CAPITOLO
Come ci concentriamo
Come sfruttare i 5 sensi per trovare l’ambiente ideale
Esercizi pratici per aumentare la concentrazione
Il test per scoprire il luogo giusto per studiare
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La concentrazione è lo stato in cui la mente usa la maggior parte della sua abilità per assolvere ed eseguire un determinato compito. Quando sei concentrato su qualcosa ignori gli altri stimoli.
Un esempio di mente concentrata è quella di un tifoso intento a seguire la partita di calcio della squadra del cuore. Può accadere qualsiasi cosa attorno a lui e non stacca gli occhi dal televisore. Mi viene in mente il divertente episodio del film “Fantozzi contro tutti” del 1980:
E’ mercoledì sera e in tv trasmettono l’ennesima rivincita di calcio tra Italia e Argentina. Fantozzi (interpretato da Paolo Villaggio) è seduto sulla poltrona
davanti al televisore ed è totalmente concentrato a seguire la partita. A pochi minuti dall’inizio, la moglie Pina (interpretata da Milena Vukotic) gli confessa di essersi innamorata di un altro uomo. Fantozzi le risponde: “Ora che me lo hai detto, vai che c’è la partita!”
Il ragionier Fantozzi è talmente coinvolto da non rendersi conto del tradimento della moglie. Realizza il fatto solo a metà del secondo tempo.
Tralasciando l’ironia e la finzione filmica, ci sono davvero persone concentrate sui loro progetti che dimenticano, addirittura di mangiare e in alcuni casi dormire. La concentrazione è un abilità che permette all’uomo di sfruttare al meglio le sue potenzialità. Chi non è in grado di concentrarsi avrà sempre la mente dispersa tra migliaia di informazioni e avrà difficoltà ad affrontare i problemi quotidiani. Tutti hanno avuto problemi di concentrazione, dai grandi pensatori del mondo ad ogni singolo studente. Devi solo diventare consapevole di alcuni aspetti che scoprirai nei prossimi paragrafi.
Come ci concentriamo?
Supponi di dover concentrare la tua mente su un bicchiere poggiato sopra un tavolo.
Anche se ti sembra di esserti concentrato, la mente ha colto altri particolari come il colore del tavolo, gli oggetti vicini, i suoni nella camera o per strada, sensazioni riguardo al tuo abbigliamento e alla tua fisicità (il peso del tuo corpo sulla sedia), il battito cardiaco e i polmoni. In aggiunta a queste sensazioni potrebbero esserci idee, fantasie e pensieri.
Cosa sta succedendo? In un momento in cui sembriamo concentrati, la nostra mente in realtà è occupata da un flusso continuo di informazioni. Con l’unica differenza che l’oggetto della nostra attenzione è più chiaro nella nostra mente rispetto agli altri oggetti detti “marginali”.
Tornando al bicchiere. Se ti dico di pensare ad uno degli oggetti che gli stanno attorno, una forchetta ad esempio, la tua mente si concentra sulla forchetta e mette in secondo piano il bicchiere. E’ come se creassi un disegno mentale con tonalità diverse: l’oggetto dell’attenzione è più chiaro, mentre gli oggetti marginali sono scuri (vedi figura 4 e 5).
Figura 4 - Mente concentrata sul bicchiere
Figura 5 - Mente concentrata sulla forchetta
Altro esempio. Sei seduto su una sedia nella tua camera e sei concentrato a studiare il capitolo dedicato a Pirandello del libro di letteratura. Quali potrebbero essere gli oggetti marginali?
Il bagliore della lampada, il rumore delle auto per strada o un vicino che sta facendo dei lavori in casa.
Le sensazioni del corpo costituite da stanchezza della schiena, le braccia, gli occhi, gli organi del sistema digestivo, il cuore e i polmoni.
Le idee irrilevanti, i pensieri su qualche altro impegno o interrogazione.
Ti rendi conto di quante informazioni deve gestire la mente? Appena riceviamo nuovi stimoli, spostiamo l’attenzione sugli oggetti marginali e ci distraiamo. Puoi immaginare la mente come un bambino a cui la mamma richieda di andare a comprare il giornale. Camminando per la strada trova alcuni amici che lo informano dell'apertura di una nuova gelateria che offre gelati gratuitamente (distrazioni). Stai certo che il bambino dimentica il giornale e pensa a quali gusti scegliere per il suo cono gelato. Per questo motivo è necessario uno sforzo continuo per rimanere concentrati. La buona notizia è che l’abilità di concentrarsi può essere coltivata, cosi come hai imparato ad andare in bicicletta o guidare la macchina (a fine capitolo troverai una serie di esercizi pratici).
Innanzitutto è opportuno seguire alcuni accorgimenti:
Se ti distrai continuamente, alzati e allontanati per un po’ dai libri. Evita di rimanere seduto forzandoti a mantenere la concentrazione mentre sogni ad occhi aperti. Se proprio ti va di sognare, come facciamo tutti, alzati e fai un in giro, altrimenti il libro sarà associato a sogni o sensi di colpa;
Qualsiasi dubbio tu abbia, contatta il docente di riferimento e chiedi un colloquio. Spesso ci distraiamo con delle preoccupazioni inutili. Invece di rimandare col timore di ricevere una brutta notizia sul lavoro svolto, è meglio ricevere un parere dal docente per studiare con serenità senza perdere tempo. Io ricordo che durante la scrittura della mia tesi di laurea avevo iniziato a scrivere il secondo capitolo senza consultare il docente. La mia distrazione costante è stata: “andrà bene, piacerà il primo capitolo al professore ecc. ecc”. Cosi facendo, avevo spostato troppo l’attenzione e perso concentrazione per scrivere il secondo capitolo;
Quando sei preoccupato, condividi il problema con un tuo amico così ti potrà offrire un punto di vista diverso.
Nel caso le distrazioni fossero causate da qualcuno (o qualcosa) fuori dal tuo controllo, ad esempio il rumore per strada, non potrai certo chiedere di fermarsi. Sarà meglio trovare al più presto un luogo ideale per studiare.
Come utilizzare i 5 sensi per trovare l’ambiente ideale
Come riconoscere il tuo ambiente ideale? Quale luogo corrisponde al tuo stile d’apprendimento? Per capirlo ti consiglio di utilizzare al massimo i cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto:
Vista. L’illuminazione è la causa principale di affaticamento degli occhi, del mal di testa, produce stanchezza e rallenta l’apprendimento. Per questo è importante saper dosare la giusta intensità e la direzione della luce mentre stai studiando:
I libri, i quaderni devono essere ben illuminati senza ombre o abbagliamenti;
Se usi il computer per studiare, cerca di utilizzare monitor di nuova tecnologia che affaticano sempre meno la vista. Stai attento ai riflessi dannosi della luce sul monitor e di sera scrivi con una quantità minima di luce diffusa, mai totalmente al buio, affidatoti solo alla luce del monitor;
Evita i movimenti vicini alla nostra area di studio Studiare in prossimità di un percorso movimentato, ad esempio vicino al corridoio di una biblioteca, ti porta a distrarti facilmente a guardare chi a;
La capacità di lettura può essere influenzata dal contrasto luminoso tra i caratteri stampati e il colore della carta, ovvero tra le lettere nere stampate su carta bianca. C’è chi preferisce leggere i caratteri stampati su carta blu o grigia, ovvero con meno contrasto e favorevole alla lettura.
E’ opportuno sapere che la luce fa la differenza. Secondo alcuni studi, ci sarebbe una buona parte di studenti un po’ giù d’umore in assenza di luce sufficiente
durante i periodi invernali. Se capita anche a te, cerca di trascorrere maggior tempo in luoghi illuminati.
Udito. Qual è il livello massimo di rumore che tolleri? Riesci a studiare meglio in totale silenzio o con un moderato livello di rumore? Te lo chiedo perché si può essere ben concentrati anche con una ruspa vicina dei lavori in corso o con una martello pneumatico. Inoltre voglio sfatare il mito che tutti debbano studiare in silenzio per essere concentrati. Ricordo ancora mia mamma incredula al fatto che io durante le scuole superiori riuscissi a studiare con la musica. Pensa che in alcune aziende la musica ha un effetto benefico per i dipendenti. Il consiglio che mi sento di darti è scegliere dischi strumentali, solo musica e poca voce per evitare di distrarti a canticchiare. Se ascolti la radio è facile che tu ti distragga con le notizie o con le parole dello speaker in onda. Scegli tu se stare in silenzio o ascoltare della musica, l’importante è evitare le distrazioni poco gestibili da te.
Tatto. L'ambiente deve essere confortevole, ma non troppo comodo. Una piccola quantità di tensione muscolare è utile per aumentare l’efficienza e la precisione nel lavoro mentale. In linea di massima tieni conto dei seguenti fattori per assicurarti un buon apprendimento:
Se studi a casa e ti è possibile controllare la temperatura di una stanza, assicurati che sia calda o fredda, in base alle tue preferenze;
Vestiti a strati, il cosiddetto abbigliamento “a cipolla”, cosi potrai regolare la temperatura del tuo corpo quando sei in aula;
Indossa abiti e scarpe comode, così eviti di stressare il corpo con tensioni fisiche;
Scegli una scrivania abbastanza grande per poter disporre meglio i materiali di studio;
Siediti in posizione eretta (sdraiarsi facilità il sonno) e usa una sedia che favorisca una buona postura.
Gusto e Olfatto. Altro fattore da tenere in considerazione sono gli odori e i sapori. Ad esempio l’odore proveniente dalla cucina del vicino o il profumo di una persona seduta accanto a te, specie se ti trovi in biblioteca. Sono distrazioni, talvolta piacevoli, ma possono interferire con la tua concentrazione. In questi casi, la mossa giusta potrebbe essere cambiare posto.
Utilizzare i cinque sensi ti aiuta ad essere consapevole del tuo stile e delle risorse necessari per l’apprendimento. Se studiare da solo, in piccoli gruppi o in classi di grandi dimensioni. Dovrai combinare i vari elementi a tuo piacimento perché una ricetta uguale per tutti non esiste. Tieni presente che alcune persone sono in grado di imparare più facilmente stando comodamente seduti su un divano, sdraiati sul pavimento o addirittura in movimento. Io infatti invidio la mia “vicina di tapis roulant” in palestra che riesce a leggere un libro mentre si allena.
Prima riconosci le tue esigenze e presto riuscirai a trovare l’ambiente giusto per il tuo studio.
Esercizi pratici per aumentare la concentrazione
Come promesso ecco una serie di esercizi utili per migliorare la tua concentrazione:
Esercizio numero uno
Prendi un foglio di carta, una matita/penna e pensa ad una persona con la quale oggi hai trascorso più di cinque minuti. Ricorda le seguenti informazioni e scrivile sul foglio:
Colore dei capelli;
Colore degli occhi;
Vestito (stile e colore);
Modello di orologio o braccialetti;
Modello e colore delle scarpe;
Qual è stata la prima parola che ha detto?
Chiudi gli occhi e completa, utilizzando la fantasia, tutti i dettagli a cui non hai
saputo dare una risposta. Ti consiglio di farlo una volta al giorno, in particolare nel primo periodo che inizi ad esercitarti.
Esercizio numero due
Prendi sempre un foglio di carta ed una penna e pensa ad una strada che percorri spesso durante il giorno Cerca di ricordare più informazioni e scrivile. Ad esempio:
Le insegne dei negozi
La segnaletica stradale
Alberi, prati , giardini
Tipi di fabbricati: case, chiese, fabbriche ecc.
Per quanto possa sembrarti simile all’esercizio precedente, questo è da farsi una volta al giorno usando sempre lo stesso foglio di carta e pensando alla stessa strada. Lo scopo è aggiungere, ogni volta, delle informazioni supplementari e ti servirà per aumentare la tua capacità di attenzione.
Esercizio numero tre
Come avrai già imparato, concentrare la mente significa farla convergere su un oggetto/fatto/informazione e mantenerla ferma su di esso. In questo esercizio ci concentreremo sul tuo respiro, l’aria che entra e l’aria che esce. E’ un esercizio che propongo durante i miei corsi ed è noto agli speaker professionisti, agli attori, chi frequenta un corso di Yoga o chi deve parlare spesso in pubblico. Ti assicuro che se hai la perseveranza di eseguirlo almeno 10 minuti al giorno, per un paio di settimane, raggiungerai un maggiore controllo mentale.
Trova un posto tranquillo dove non sarai disturbato.
Siediti su una sedia comoda, badando alla postura. E’ importante che tu abbia la spina dorsale diritta e la testa in buon equilibrio sul collo per facilitare la respirazione.
Inizia con alcuni respiri profondi, come se stessi tirando un sospiro di sollievo.
Chiudi gli occhi se preferisci e respira tranquillamente e poggia una mano sull’addome. Quando pratichi la respirazione addominale (l'addome si alza e si abbassa), se respiri con i polmoni, l'addome è quasi fermo mentre le spalle si alzano e si abbassano.
Importante. La respirazione sana è quella addominale. Se scopri di respirare con la parte alta dei polmoni è bene spendere qualche minuto esercitandosi nella respirazione addominale cercando di spingere la pancia in fuori quando l'aria entra e viceversa. Quando diventerai pratico, potrai proseguire con l’esercizio.
Cerca di ascoltare e sentire il movimento del diaframma che si alza e si abbassa.
Concentrati sull'aria che entra durante tutto il suo percorso dalle narici ai polmoni e quando esce pensa ad una situazione di assoluto relax.
Prosegui l’esercizio per almeno 10/15 minuti, poi stiracchiati ed apri gli occhi lentamente.
Ai primi tentativi la mente tenterà in tutti i modi di sfuggire al tuo controllo così come un cavallo che scalpita e non tollera chi lo vuole domare. Mantieni la calma e armati di pazienza perché i risultati arriveranno presto.
Il luogo giusto per studiare?
Sei in dubbio su quale sia l’ambiente ideale tra quelli che hai scelto o frequenti di solito? Scoprilo con un test
Test ambiente ideale
Dove studi? Vuoi scoprire il tuo luogo di studio ed essere più produttivo? Ti propongo un test, per riconoscere il tuo ambiente ideale.
Scrivi su un foglio di carta i tre luoghi principali dove studi di solito:
Luogo A
Luogo B
Luogo C
Ora rispondi alle dodici domande di seguito per ogni singolo luogo (A,B,C) e segna con una matita su Vero o Falso.
1. Spesso il tuo studio è disturbato da altre persone:
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
2. Ascolti o guardi spesso la tv?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
3. Gli oggetti o le persone vicine, ti ricordano cose che hanno poco a che fare con lo studio.
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
4. Prendi troppe pause?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
5. Sei abituato a fare lunghe pause
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
6. Sei preoccupato per le tante distrazioni?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
7. Inizi a conversare facilmente con le altre persone?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
8. Studi regolarmente alla stessa ora durante la settimana?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
9. Navighi molto tempo su internet invece di studiare?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
10. Scrivi tanti sms, e stai molto tempo a parlare col cellulare?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
11. Ti fa troppo caldo o troppo freddo?
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
12. La sedia, il tavolo e l'illuminazione non sono favorevoli a studiare.
A - Vero / Falso
B - Vero / Falso
C - Vero / Falso
Conta il numero di risposte vere e false per ogni luogo:
Il luogo con il maggior numero di risposte “vere” è il posto meno indicato per studiare. Studia nel luogo che hai scritto il maggior numero di risposte “false”. Tra l’altro con questa valutazione, ti sarà più facile identificare l’ambiente e migliorare le condizioni di studio utilizzando le tecniche apprese finora.
Nel prossimo capitolo conoscerai tutti gli ingredienti per avere una memoria di ferro.
In sintesi
La concentrazione è lo stato in cui la mente usa la maggior parte della sua abilità
per assolvere ed eseguire un determinato compito. La concentrazione è un abilità che permette all’uomo di sfruttare al meglio le sue potenzialità.
La mente è un flusso continuo di informazioni ed è soggetta a tanti stimoli esterni ed interni (distrazioni) che fanno diminuire la concentrazione.
Siamo soggetti continuamente a distrazioni e se vuoi migliorare il tuo apprendimento, è necessario preparare le condizioni più favorevoli possibili allo studio.
Per riconoscere l’ambiente ideale, sfrutta al massimo i 5 sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto.
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5
Come ricordare tutto in poco tempo
IN QUESTO CAPITOLO
Gli ingredienti necessari per una memoria efficace
L’immagine vale più di mille parole?
Il segreto di Shakespeare
Come memorizzare date e numeri
Esercizi pratici per migliorare la memoria
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Riesci a ricordare nomi, date o numeri? Ogni volta che pongo la domanda ad allievi o ai miei amici, la maggior parte di loro risponde: “ho una scarsa memoria”.
In un certo senso si auto convincono di non essere capaci più di quanto sia vero. Se anche tu credi di avere scarse capacità di memoria, ti garantisco che è solo questione di esercizio. Le tecniche di cui ti parlerò sono le stesse utilizzano i principali esperti di memorizzazione durante i corsi e difficilmente avrai modo di trovarle in un solo libro.
Le prime volte anche io ero scettico dell’efficacia, poi mi sono dovuto ricredere. Ho trascorso anni della mia vita a convincermi di essere poco capace a memorizzare e invece, bastava solo utilizzare i metodi adeguati.
I 3 ingredienti necessari per una memoria efficace
Il cervello umano è un grande contenitore di esperienze, ricordi ed emozioni. Chi sostiene di avere poca memoria dovrebbe sapere che la mente è capace di memorizzare facilmente numerose informazioni. Si tratta solo di “registrare” e accedere alle informazioni utilizzando il linguaggio giusto. Quindi prendi nota di quello che stai per leggere ora.
I tre ingredienti fondamentali per aumentare la memoria sono:
Immaginazione
Associazione
Emozione
Analizziamoli insieme:
Immaginazione. La nostra memoria funziona prevalentemente per immagini. Ad esempio, se pensi ad una bicicletta cosa ti viene in mente? La parola bicicletta oppure l'immagine di una bici? In genere prima l’immagine e poi la parola. Lo stesso potrebbe succedere durante una festa quando ti presentano nuove persone. Il giorno dopo riesci facilmente a riconoscere il volto e avresti difficoltà a memorizza il nome. Questo succede perché la mente ricorda di più le immagini rispetto ad un concetto come potrebbe essere il nome.
Associazione. Quante volte hai ascoltato una canzone e con la mente sei
tornato ad un determinato episodio della tua vita? Se ti è successo, è un classico esempio di associazione che la nostra mente esegue facilmente. Le associazioni possono essere basate su conoscenze comuni come: Gatto e Topo, Fiore e Prato, 25 aprile e Festa della liberazione, 11settembre e Torri gemelle. Oppure su conoscenze ed esperienze personali. Magari lo starai già facendo per ricordare il pin del tuo telefonino. In che modo? Associando il codice alla data di nascita di un tuo famigliare. Ogni associazione che facciamo è come una chiave che ci permette di accedere velocemente ai dati della nostra memoria.
Emozione. Emozionarsi è fondamentale per memorizzare delle informazioni. Tutte le date riferite ad un momento emozionante della tua vita, le ricordiamo con facilità. Potrebbe essere il primo amore, il primo bacio, un viaggio o una promozione. Dipende da quanto è stato emozionante per te. Ironicamente penso ai miei amici che ricordano sempre i nomi delle belle ragazze che hanno conosciuto il giorno prima durante una festa e nel contempo sostengono di avere poca memoria.
Lo so bene che lo studio a volte potrebbe risultare noioso, comprendo anche che per qualcuno è più emozionante ricordare Johnny Deep e Angelina Jolie rispetto a Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse. Dovrai semplicemente giocare con la memoria. Nessuna formula magica, basta rendere l’immagine da memorizzare piacevole, divertente, paradossale, sensuale ed esagerata. Fra poco capirai come fare.
L’immagine vale più di mille parole?
Il segreto per ricordare ogni informazione è pensare per immagini. Devi esercitare la memoria visiva, il mezzo più potente che abbiamo, e aggiungere gli ingredienti che ti ho appena elencato. Se hai una parola da ricordare o una data, come spesso capita durante lo studio, trasformala in immagine ed il gioco è fatto.
Cosa devi fare in pratica:
Rendi l’immagine più reale possibile coinvolgendo tutti i sensi: vista, suoni, odori, sapori, sensazioni tattili;
Rendi le immagini vivaci, colorate a tinte forti;
Esagera le dimensioni dell’oggetto di un immagine;
Usa l’umorismo per creare situazioni assurde o divertenti;
Colloca gli oggetti uno sopra l’altro, unisci due immagini e collegale usando lo stesso colore, crea associazioni;
Utilizza immagini positive, divertenti, piacevoli e sensuali;
Usa il massimo della tua creatività.
E’ facile, ti faccio un esempio.
Se io ti dicessi di ricordare una fragola dentro una coppetta, forse la ricorderesti o forse no. Se invece ti dicessi di immaginarla gigante da 50 chilogrammi che tutta rossa dice: “devo assolutamente mettermi a dieta!”. Sono certo che rimarrà impressa nella tua memoria. Cosa ho fatto? Ho esagerato ed ho creato una situazione assurda e divertente. Se vuoi aumentare l’efficacia aggiungi del movimento e creare una storia con le immagini a disposizione.
Supponi volessi ricordare una piccola lista della spesa:
2 kg di spaghetti
1 Limone
Cosa faccio? Creo una piccola storia:
Lungo la strada incontro due spaghetti giganti che mi vogliono vendere dei braccialetti, poi riesco a liberarmene e prendo l’autobus guidato da un limone che urla: “ si affretti a salire, il tempo stringe” ecc ecc.
Ho appena creato una storia ironica con delle immagini assurde per ogni elemento della lista. Gli spaghetti sono dei venditori ambulanti e il limone è un premuroso autista dell’autobus.
Ti pongo una domanda: sapresti scrivere i nomi dei pianeti in ordine di distanza dal sole?
A meno che tu non sia un esperto di geografia astronomica, è difficile che tu riesca a ricordare l’ordine, pur avendolo studiate a scuola. Comunque, stando ai recenti dati dell’Unione Astronomica Internazionale, gli otto pianeti sono: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno.
Voglio raccontarti una storia che ti consentirà di ricordare l’ordine dei pianeti in pochi minuti:
Oggi c’è tanto Sole che scalda e la temperatura sale, sale, sale sino a far scoppiare il termometro pieno di Mercurio che esce da tutte le parti. Li vicino, la bella e prorompente Dea Venere ha approfittato del caldo pazzesco per mettersi in bikini e abbronzarsi. Purtroppo la temperatura è insopportabile e Venere cade svenuta a Terra. Per fortuna viene risvegliata dal suono martellante di una sveglia, prodotta nel pianeta Marte. Venere, tutta spaventata raggiunge il fidanzato Giove, il più grande e muscoloso dei pianeti, che l’accoglie a braccia aperte. Dopo un lungo abbraccio, insieme decidono di andare a vedere il concerto dei SUN, la band composta da Saturno, Urano e Nettuno. Ultimo pianeta in ordine di distanza dal sole.
Hai appena letto la mia versione personale di un esercizio di memorizzazione che viene raccontato durante i principali corsi di tecniche di memoria. E’ una storia assurda, divertente e con una logica narrativa. Toglimi una curiosità, prova fra dieci minuti a scrivere l’ordine dei pianeti su un foglio di carta. Se hai visualizzato bene la storia nella tua mente e atteso dieci minuti, rimarrai sbalordito di come riuscirai ad elencare tutti gli otto pianeti. Con i metodi che ci hanno insegnato a scuola, avresti dovuto ripetere continuamente a voce alta, utilizzando solo la memoria uditiva e poco quella visiva. Un metodo lungo e noioso.
La possibilità e la capacità di immaginare è senza limiti e puoi memorizzare qualsiasi cosa. Puoi percepire e arricchire l’immagina con tutti i sensi (vista, tatto, udito, gusto e odori ) e aumentare la capacità di memorizzare. Crea un immagine curando i minimi particolari, crea un racconto e il nostro cervello riuscirà facilmente a memorizzarla.
Il segreto di Shakespeare
Come allenare la propria capacità di inventare una storia da ricordare? Segui l’esempio dei grandi autori della letteratura che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva proprio per la loro capacità di usare l’immaginazione. William Shakespeare, famoso drammaturgo e poeta inglese, con i suoi testi continua ad emozionare e affascinare intere generazioni.
Ti chiedo di leggere il brano tratto da Romeo e Giulietta e notare la vivacità delle immagini:
Ma, piano! Quale luce spunta lassù da quella finestra? Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole! Sorgi, o bell'astro, e spengi la invidiosa luna, che già langue pallida di dolore, perché tu, sua ancella, sei molto più vaga di lei. Non esser più sua ancella, giacché essa ha invidia di te. La sua assisa di vestale non è che pallida e verde e non la indossano che i matti; gettala. E' la mia signora; oh! è l'amor mio!
Oh! se lo sapesse che è l'amor mio! Ella parla, e pure non proferisce accento: come avviene questo? E' l'occhio suo che parla; ed io risponderò a lui. Ma è troppo ardire il mio, essa non parla con me: due fra le più belle stelle di tutto il cielo, avendo da fare altrove, supplicano gli occhi suoi di voler brillare nella loro sfera, finché esse abbiano fatto ritorno. E se gli occhi suoi, in questo momento, fossero lassù, e le stelle fossero nella fronte di Giulietta? Lo splendore del suo viso farebbe impallidire di vergogna quelle due stelle, come la luce del giorno fa impallidire la fiamma di un lume; e gli occhi suoi in cielo irradierebbero l'etere di un tale splendore che gli uccelli comincerebbero a cantare, credendo finita la notte. Guarda come appoggia la guancia su quella mano! Oh! foss'io un guanto sopra la sua mano, per poter toccare quella guancia!
La scena del balcone di Romeo e Giulietta ci offre una totale esperienza sensoriale (vista, tatto, udito, gusto e olfatto) delle immagini. Puoi farlo anche tu,
senza essere necessariamente William Shakespeare.
Il primo o da compiere è quello di cercare delle esperienze a te familiari. Fare conoscenza con gli oggetti del tuo ambiente. Metterli accanto fra di loro, notare le somiglianze e le differenze. Cosi nutri la mente di nuove immagini.
La seconda caratteristica è la varietà. Affinché questo si verifichi hai bisogno di arricchirti di esperienze sensoriali. Percepisci gli oggetti che ti stanno attorno attraverso l’uso dei sensi: vista, tatto, udito, gusto e olfatto. Più sensazioni riuscirai a recepire e maggiore la varietà delle immagini che potrai creare. Ti occorre esercizio perché ognuno di noi predilige un senso rispetto agli altri.
La terza caratteristica è rendere le immagini più vivide possibili. Per raggiungere questo obiettivo, presta attenzione ai dettagli delle tue esperienze sensoriali. Osserva tutto quello che ti circonda.
Siamo abituati a pensare che i grandi geni creativi, come lo è stato Shakespeare, abbiano un serbatoio unico di idee, frutto della loro mente. In realtà, il segreto è stato combinare immagini esistenti e creare nuove esperienze sensoriali tali da rendere straordinarie le loro opere. Allenati ad avere una fertile fantasia e sarai in grado di creare un gran numero di immagini mentali per potenziare la memoria.
Come memorizzare date e numeri
L’arte della memorizzazione dei numeri è meno facile rispetto a quella dei concetti. Tuttavia, se utilizzi le tecniche che hai imparato, riuscirai a memorizzare anche cifre o date. Quello che devi fare è associare ad ogni cifra da 0 a 9 un oggetto, un’immagine e creare una piccola storia assurda e divertente. Gli oggetti da usare al posto delle cifre potrebbero essere:
0 = salvagente
1 = candela
2 = cigno
3 = trifoglio
4 = tavolo
5 = stella a cinque punte
6 = fischietto
7 = bandiera
8 = occhiali
9 = pipa
Quando crei la storia, mantieni la sequenza dei numeri con cui è composta la cifra o la data da ricordare. Vediamo alcuni esempi utili per afferrare meglio il concetto:
Per ricordare il numero 29930
Potresti immaginare un cigno rosso che fuma due pipe davanti ad un trifoglio gigante a bordo di uno stagno. Inizia a tossire e cade in acqua ma non sa nuotare e prende un salvagente per trarsi in salvo.
Metti di dover memorizzare il numero 7622153
Una bandiera gigante usa il fischietto per fermare una lotta tra due cigni illuminati da una candela. Entrambi lottano per conquistare la sexy stella a cinque punte coperta solo da un trifoglio.
Ho creato una mini storia con delle immagini bizzarre.
Prova anche tu, è facile, ti basterà solo un po’ d’esercizio e col tempo sarà divertente memorizzare i numeri.
Esercizi pratici per migliorare la memoria
Di seguito alcuni esercizi per migliorare la memoria:
Esercizio numero uno
Scegli una frase che hai sempre avuto difficoltà a memorizzare. Guardala con attenzione sino a quando non la metti totalmente a fuoco. Poi costruisci l'immagine visiva, coinvolgi più sensi possibili e crea un azione, un movimento con la frase scelta.
Esercizio numero due
Prendi un foglio di carta e scrivi accanto alle seguenti parole, tutte le associazioni che ti vengono in mente:
Gatto (esempio di associazione: topo)
Diavolo
Denaro
Sole
Letto
Te stesso
Esercizio numero tre
Scrivi su un foglio di carta le diverse immagini nel brano tratto da Romeo e Giulietta di Shakespeare presente nel capitolo.
Esercizio numero quattro
Procurati un buon dizionario della lingua italiana e procedi nel modo seguente:
Ricerca una parola che vuoi scoprirne il significato
Leggi tutte le definizioni proposte e trova quello che ti soddisfa di più
Scrivi una frase con la definizione trovata
Visualizza con la tua immaginazione la frase che hai appena scritto
Esercizio numero sei
Crea un immagine mentale per i seguenti numeri: 539, 2248, 63568, 7836543, 2356987.
Nel prossimo capitolo imparerai a leggere ed apprendere velocemente.
In sintesi
I tre ingredienti fondamentali per migliorare la memoria sono immaginazione, associazione ed emozione. La regola principale è esercitare la memoria visiva.
Se vuoi rendere più efficace la tua memoria devi aggiungere del movimento, creare una storia con le immagini a disposizione.
Il segreto per costruire una storia è combinare immagini esistenti e creare nuove esperienze sensoriali come i grandi autori della letteratura.
Per ricordare i numeri occorre associare ad ogni cifra da 0 a 9 un'immagine e creare una piccola storia. Quando inventi la storia, mantieni la sequenza dei numeri con cui è composta la cifra o la data da ricordare.
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6
Come leggere più veloce
IN QUESTO CAPITOLO
Cosa significa essere veloci
Come superare i limiti di velocità di lettura
Il primo allenamento di lettura veloce
Esercizi pratici per velocizzare la lettura
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Siamo convinti che le nozioni imparate da piccoli riguardo la lettura siano sufficienti per essere abbastanza veloci, invece possiamo fare molto di più e guadagnare tempo. Io ormai riesco a leggere tantissimi libri in una settimana e tra qualche riga scoprirai come faccio. I metodi che ti illustrerò riassumono le tecniche che io stesso utilizzo per “sfrecciare” da un libro all’altro. Quello che imparerai sarà uno dei metodi più motivanti per i tuoi studi.
Cosa significa essere veloci?
In genere le persone leggono ad una velocità media di 250 parole al minuto. Ciò significa che per leggere una pagina di un libro si impiegano uno o due minuti. Immagina di poter raddoppiare questo tempo e raggiungere la frequenza di 500 parole al minuto. Come fare? Lo saprai fra poco. Intanto esaminiamo le principali cause che rallentano la lettura:
Leggere a bassa voce (vocalizzare) quanto letto;
Leggere una parola per volta;
La regressione.
Leggere a bassa voce
E’ un abitudine che riguarda molte persone ed è facilmente riconoscibile dal movimento dalle labbra e della lingua durante la lettura. Si sente una vocina, quasi sussurrata, che ripete la parola nella nostra mente e rallenta la lettura. E’ il dialogo interiore che conferma ulteriormente quello che in realtà abbiamo già letto e trasmesso al cervello.
Lettura parola per parola
Leggere una parola per volta rallenta la lettura e si rischia di perdere continuamente il senso del concetto perché siamo concentrati su ogni vocabolo (In questo momento come stai leggendo? Ogni parola, in blocchi, due o tre parole?).
La regressione
Ci sono delle persone abituate a tornare spesso indietro durante la lettura per assicurarsi che abbiano letto bene. L’unico problema che in questo modo, oltre a rallentare la velocità, si perde il flusso, la struttura del testo e la comprensione globale diminuisce.
Come migliorare? Preparati perché ti insegnerò una semplice ed efficace tecnica che ti consentirà di abbandonare le cattive abitudini e velocizzare la lettura.
Come superare i limiti di velocità della lettura
Ti ricordi che da piccolo utilizzavi il dito per seguire un testo e scorrere le righe durante la lettura? E’ la prima azione inconsapevole che compiamo da bambini. Cosa è successo col are del tempo? Sia genitori che insegnanti ci hanno abituato a fare a meno del dito perché rallenterebbe la lettura. Infatti ogni volta che ci capita di vedere qualche adulto leggere utilizzando il dito pensiamo che sia lento o che abbia imparato a leggere da poco. Bene, ti invito a riprendere quella vecchia abitudine perché utilizzare il dito aiuta a mantenere alta la concentrazione e velocizzare la lettura.
Come Giuseppe? Sei impazzito?
Se hai il volto perplesso come quello dei miei allievi quando introduco le tecniche di lettura veloce, ti dimostro il perché dovresti riprendere l’abitudine con un esempio pratico:
Fase a. Immagina una lettera O ad una distanza di 30/40 cm davanti ai tuoi occhi e prova a seguirne il contorno immaginario con gli occhi;
Fase b. Ripeti l’esercizio e traccia il contorno immaginario della lettera O utilizzando un dito e seguilo con gli occhi.
Cosa potrai notare: ti è più semplice seguire il contorno nella fase b, quando utilizzi il dito. Perché il movimento dell’occhio è più fluido rispetto ad un movimento “tratteggiato” come è accaduto nella fase a. Potrai svolgere l’esercizio anche in coppia e osservare il movimento dell’occhio dell’altra persona mentre tu tracci il contorno immaginario.
L’occhio umano quando non ha riferimenti tende a muoversi a scatti. Lo stesso accade nella lettura, se utilizzi una guida - come potrebbe essere il dito manterrai la concentrazione sul testo, come facevamo da bambini. Stai tranquillo perché ti basterà poco meno di un’ora di allenamento per riappropriarti di un nuovo metodo vincente di lettura. Se sei pronto, iniziamo ad allenarci.
Il primo allenamento di lettura veloce
Scegli una pagina qualsiasi di un libro (meglio un testo poco impegnativo per le prime volte) e inizia a leggere posizionando l’indice della tua mano sulla prima riga. Scorri il dito in modo agile e veloce costringendo gli occhi a seguire l’andatura. Avrai l’impressione di non aver letto tutte le parole, ma sei già a buon punto perché la tua mente è occupata a tenere il ritmo di lettura ed annulla tutte le informazioni inutili. L’occhio nel frattempo ha fotografato le immagini come farebbe uno scanner. Continua ad allenarti, aumenta o dopo o il ritmo nella lettura cosi i tuoi occhi saranno sempre più veloci.
L’occhio funziona come uno scanner e lo spazio occupato dalla mano mentre scorri le righe col dito è un “ingombro” che copre una parte del testo. Cosa devi fare? Sostituisci il dito con un puntatore o una lunga matita in modo che il testo coperto durante la lettura sia solo quello occupato dal puntatore (vedi foto 6) . Inizia a scorrere le righe come hai fatto prima col dito e cerca di essere sempre più veloce e memorizza a blocchi di mezza riga. Devi assolutamente staccarti dalla vecchia abitudine di leggere una parola per volta.
Figura 6 - Matita come puntatore per la lettura
Inizia con blocchi costituiti da una riga intera. Dopo 10 minuti con due o più righe muovendo la matita lungo il foglio come se volessi disegnare una zeta dal prima riga alla seconda, la terza, quarta etc. etc. (vedi figura 7). Con questo esercizio quadruplicherai la velocità di lettura.
Figura 7 - "Movimento a Z" del puntatore
Ti servirà pratica per arrivare a delle supervelocità di lettura, ma ti basterà meno di un ora per raddoppiarla. Appena l’allenamento darà i buoni frutti potrai impressionare i tuoi amici o parenti, quando ti vedranno leggere a delle supervelocità.
Ricordi le cause principali di rallentamento della lettura che abbiamo analizzato prima? Se utilizzi le tecniche che hai appena imparato abbandonerai le vecchie abitudini e migliorerai la tua lettura.
Perché? Analizziamoli insieme:
Leggere a bassa voce, il dialogo interiore?
Muovendoti lungo le righe con una certa velocità, la mente è molto impegnata e non avrà tempo per ripetere. Il dialogo interiore si sincronizzerà col cervello e il tuo apprendimento aumenterà.
Leggere una parola per volta?
Con l’esercizio sarai costretto a leggere più di una riga per volta. Gli occhi cattureranno due, tre parole o righe per volta.
La regressione?
La tua mente, i tuoi occhi sono talmente impegnati a seguire il puntatore che sarà difficile tornare indietro, a meno che non sia davvero necessario.
La velocità di lettura è un abilità preziosa, io la utilizzo da diverso tempo. Sono arrivato alla capacità di leggere molti libri in un giorno e riuscire a prepararmi in qualsiasi argomento in poco tempo. Tuttavia ci possono essere dei momenti in cui la lettura veloce potrebbe non essere appropriata.
Ad esempio un documento, perché ogni piccolo dettaglio è importante che venga letto lentamente (una clausola contrattuale ad esempio). Se poi dovrai studiare per un esame è bene creare anche una mappa mentale. Che cos’è? Nessun problema, lo scoprirai nel prossimo capitolo.
Esercizi pratici per velocizzare la lettura
Ti propongo una serie di esercizi per allenarti e velocizzare la lettura:
Esercizio numero uno
Leggi a velocità normale un brano tratto da un romanzo a scelta e prendi nota del tempo impiegato nella lettura.
Rileggi il brano accelerando il movimento del puntatore fino al punto che ti sarà difficile seguirlo con gli occhi. Prendi nota del tempo e tralascia il fatto che tu abbia compreso o meno.
Disegna una tabella e segna il tempo ottenuto riferito al brano che scelto (segna la pagina perché ti servirà).
Esegui l’esercizio per un paio di giorni con altri brani e usa la stessa tabella per monitorare i secondi impiegati.
Dopo esserti esercitato con altri brani, rileggi il primo brano costringendo gli occhi a seguire il puntatore alla massima velocità in cui la comprensione del testo ti è completamente chiara. Scrivi quanti minuti e secondi impieghi nella lettura.
Confronta il dato della lettura del primo giorno a velocità “normale” e confrontalo con quello ottenuto nella fase e. Controlla quanto tempo sei riuscito a recuperare.
Esercizio numero due
Leggi la lettera presente nella colonna centrale e scorri dall’alto in basso la tabella A e nello stesso tempo “scannerizza” i due caratteri laterali. Gli occhi devono osservare con attenzione solo il carattere centrale e muoversi dall’alto verso il basso. Esercitati per un paio di minuti al giorno. E’ uno degli esercizi più noti per allenare la capacità di memorizzare il testo sotto forma di immagini come uno scanner.
Tabella A
S F R
E G I
A K N
O P E
U M I
W J U
O P E
T Y U
W R I
P T U
E R T
O T U
W Y U
W R O
P R T
U T R
R T M
E I O
M S T
O T Y
I U O
Q T L
F M I
E I G
C W T
B O U
S K F
W J G
T V M
In sintesi
La velocità di lettura è un'abilità che può essere appresa. Si tratta per lo più di abbandonare le cattive abitudini come il dialogo interiore, leggere una parola per volta e la regressione.
Con le tecniche di lettura veloce riesci a leggere blocchi di parole, una o più righe con l’ausilio di un puntatore.
La lettura veloce se applicata correttamente può migliorare la tua efficacia nello studio e ti consente di liberare tempo prezioso e gestirlo meglio.
In alcuni casi, solo la lettura veloce non è appropriata. Per migliorare l’apprendimento dovrai utilizzare delle mappe mentali.
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7
Come sfruttare appieno la mente
IN QUESTO CAPITOLO
I due volti del cervello
Come disegnare una mappa mentale
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Quante volte mi sono trovato a sfogliare centinaia di libri in modo selvaggio a poche ore di una prova d’esame. Per non parlare poi di quando mi sono ritrovato a ripetere come un pappagallo libri interi convinto che i contenuti avessero tutti la stessa importanza. Per ottenere cosa? Solo confusione e paura di dimenticare qualcosa durante le interrogazioni.
La cattiva abitudine è durata fino a quando ho scoperto le mappe mentali. Durante i primi anni dei miei studi universitari avrei pagato chissà quale cifra, pur di avere le informazioni che tu oggi stai per imparare in questo capitolo.
I due volti del cervello
Prima di entrare nel vivo delle mappe mentali e scoprirne le potenzialità, è importante capire alcuni aspetti della funzionalità del cervello.
Dagli studi della scienza sappiamo che si compone di due emisferi, sinistro e destro:
L'emisfero sinistro è l’area razionale, analizza le informazioni logiche e predilige l’uso della parola, il calcolo e la scrittura.
L'emisfero destro è l’area irrazionale e creativa, più portato per le emozioni, alla fantasia, ai colori e alle cosiddette associazioni mentali. Le funzioni dell'emisfero destro sono intuitive, relazionali, libere dal tempo e con un linguaggio assai povero. Grazie all'emisfero destro disegniamo ed elaboriamo immagini.
Molte delle informazioni che studiamo sono composte da testi scritti e poche immagini. Così facendo, sfruttiamo solo la parte sinistra del cervello e poco quella destra. Come se utilizzassi solo la metà delle marce per spostarti con una Ferrari in autostrada.
Le mappe mentali sfruttano appieno l’emisfero destro e l’emisfero sinistro, utilizzano un formato che la mente percepisce velocemente ed è uno dei metodi più efficaci per studiare o prendere appunti.
Come disegnare una mappa mentale
Le Mappe Mentali sono state diffuse dallo psicologo Tony Buzan, considerato uno dei maggiori esperti di apprendimento rapido e si basano su una struttura bidimensionale. Sono compatte, spesso occupano solo la facciata di un foglio e questo aiuta a generare nuove idee e integrare informazioni con un solo colpo d’occhio. Consentono di pianificare tutto in modo efficace senza dimenticare nulla di importante.
Ogni mappa mentale implica l’uso dell’emisfero sinistro attraverso la scrittura di parole, numeri e linee e l’emisfero destro con la creatività, la fantasia, l’uso dei colori e delle immagini che ritieni più adatte. E’ un po’ come tornare bambini quando disegnavamo ed utilizzavamo i colori divertendoci. Io utilizzo le mappe mentali perché mi aiutano a chiarire i pensieri, semplificare idee complesse, prendere appunti e mi consentono in poco tempo di memorizzare e di strutturare qualsiasi tipo di informazione. Per scrivere il libro che stai leggendo, ho utilizzato una mappa mentale per ordinare le idee e rimanere concentrato.
Quindi, le mappe mentali sono utili a:
Riassumere informazioni e prendere appunti;
Raggruppare e ordinare più informazioni (come ho fatto io per scrivere questo libro).
Pensare e risolvere problemi complessi.
Studiare e memorizzare le informazioni.
Le mappe mentali sono utilizzate anche da grandi organizzazioni di ricerca, da prestigiose università per semplificare argomenti complessi e rendere facile lavoro di apprendimento. Di seguito una facile procedura per creare una mappa mentale.
Fase 1. Procurati alcune penne o matite colorate, un foglio di carta bianco (è preferibile almeno un formato A4). Scrivi al centro della pagina il titolo o la parola chiave dell’argomento che stai trattando. Ad esempio vuoi creare una mappa di questo libro, al centro del foglio potresti scrivere “Motivazione allo studio” e racchiuderla in un cerchio (o una nuvoletta, come preferisci, vedi figura 8).
Figura 8 - Mappa mentale fase 1
Fase 2. Dal cerchio si diramano le tue idee principali come dei rami ( i rami – ad esempio - potrebbero essere i capitoli di un libro). In pratica traccia una linea, meglio se curva (quelle dritte sono ripetitive e quindi hanno meno elementi unici da ricordare) con un colore a scelta e scrivi il nome attribuito ( vedi figura 9, il nome del ramo è puramente indicativo).
Figura 9 - Mappa mentale fase 2
Fase 3. Dal ramo principale dirama altri rami più piccoli, dei sotto argomenti (come se fossero i paragrafi di un capitolo). Quello che stai facendo, è un associazione di idee facilmente memorizzabile dalla nostra mente. Il ramo principale dovrà avere uno spessore più grande dei sotto argomenti per creare una gerarchia anche visiva (vedi figura 10).
Figura 10 - Mappa mentale fase 3
Fase 4. Usa delle immagini da associare ai concetti dei rami o sottorami, per quanto ti sia possibile. Potrai ritagliare immagini da giornali, disegnare direttamente. Come hai imparato nel capitolo sulla memoria, ricordiamo con più facilità le immagini quando sono esagerate o assurde. Lo stesso devi fare con le mappe mentali.
Fase 5. Muoviti in senso orario e disegna un altro ramo principale e utilizza un colore diverso. I colori diversi aiutano a separare le idee e stimolano la mente. Puoi sempre decidere di disegnare prima i rami principali e poi tutti i sotto-argomenti, come preferisci.
Fase 6. Ripeti il procedimento (ramo principale, colori diversi, sotto argomenti e immagini assurde) per tutte le tue idee.
Fase 7. Perfetto! Hai creato la tua prima mappa mentale (vedi figura 11 per farti un’idea). Creativa, disordinata, poco artistica ha poco importanza. L’importante che tu comprenda il significato e l’ordine degli argomenti. Lascia perdere se gli altri non capiranno la tua mappa. È un attività soggettiva.
Figura 11 - Esempio base di mappa mentale
Infine ti elenco alcuni suggerimenti pratici per migliorare la creazione delle tue mappe mentali:
Evita i colori tenui per i rami, meglio utilizzare colori vivaci o contrastanti fra di loro.
Utilizza la penna nera per il testo.
Usa parole chiave per sintetizzare gli argomenti per i nomi dei rami e dei sottorami ( nell’esempio ho utilizzato i nomi dei capitoli e dei paragrafi per farti capire come disegnarla).
Le immagini devono essere accattivanti, simpatiche, tridimensionali, grottesche, esagerate o assurde (ricordi gli ingredienti per la memoria?)
All’inizio ti consiglio di esercitarti a mano per creare le mappe mentali e poi utilizzare dei software. Esistono numerosi programmi per creare mappe concettuali sia a pagamento che gratuiti. Tra quelli a pagamento ti segnalo iMindMap, il software ufficiale di Tony Buzan, disponibile anche in versione studenti ad un prezzo contenuto. Altrimenti potresti utilizzare il software gratuito FreeMind, disponibile sia per PC che per MAC. Oppure puoi creare e condividere le mappe direttamente online andando sul sito mindmeister.com.
In sintesi
Dagli studi della scienza sappiamo che si compone di due emisferi, sinistro e destro. Emisfero sinistro analizza informazioni logiche e l'emisfero destro è l'area più creativa.
Le Mappe Mentali sono state diffuse dallo psicologo Tony Buzan, considerato uno dei maggiori esperti di apprendimento rapido.
Ogni mappa mentale implica l’uso dell’emisfero sinistro attraverso la scrittura di parole, numeri e linee e l’emisfero destro con la creatività.
All’inizio è meglio esercitarsi a disegnare le mappe mentali a mano e in seguito utilizzare software appositi.
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Terza parte
Istruzioni vincenti di studio
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8
Come utilizzare le mappe mentali al 100%
IN QUESTO CAPITOLO
I 7 i fondamentali
Come prendere appunti
Quale parte devo studiare
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Per raggiungere il massimo dell’apprendimento con le mappe mentali bisogna seguire una semplice procedura di studio che tra poco ti spiegherò. E’ importante capire quale parte leggere e come dare il massimo sin dai primi minuti e mantenere la concentrazione durante tutta la sessione di studio. Piccoli accorgimenti che ti aiuteranno a massimizzare il tuo apprendimento con le mappe mentali in sette pratici i.
I 7 i fondamentali
Assicurati di aver trovato il tuo ambiente di studio e che non ci sia distrazione alcuna e procedi in questo modo:
1 - Definisci i tuoi obiettivi per la sessione di studio. Ad esempio: “Studiare il teorema di Pitagora ed eseguire 16 esercizi”.
2 - Esplora il materiale di studio. Cosa significa? Se un gruppo di esploratori dovesse attraversare un bosco sconosciuto, la prime cosa che fa è quella di utilizzare una bussola o una mappa per sapere cosa li aspetta lungo il cammino. Per quanto ti possa sembrare normale, gli studenti di solito affrontano un nuovo libro dalla prima pagina e proseguono o dopo o senza sapere cosa li aspetta più avanti. Il segreto è sfogliare velocemente il libro (massimo 5 minuti) e farsi un’idea generale su come è stato organizzato.
3 - Stabilisci il tempo preciso da dedicare e la quantità di materiale da studiare.
4 - Leggi con attenzione l’indice, i titoli importanti, la conclusione, la sintesi, le immagini principali, i grafici, le parole in grassetto e tutti gli elementi che catturano la tua attenzione.
5 - Inizia a disegnare il centro della tua mappa mentale e i primi rami utilizzando come riferimento i capitoli. Le prime volte mantieni gli stessi nomi e l’ordine deciso dall’autore. Quando sarai pratico potrai stabilire l’ordine migliore e raggruppare per argomento diversi libri in una sola mappa.
6 - Inizia la lettura e pagina dopo pagina, aggiorna la mappa con testo, immagini parole chiave che intendi memorizzare. Tralascia le sezioni che ritieni più
difficili, ci tornerai dopo. Ti sarà più facile affrontarli, una volta che hai un quadro generale sull’argomento (tranne quando gli argomenti sono strettamente correlati).
7 - Appena hai finito di leggere, torna indietro nelle parti che hai riscontrato più difficili. Fai una revisione generale e accertati di aver raggiunto il tuo obiettivo, altrimenti recupera le parti mancanti e poi completa la tua mappa mentale. Aiutati con le seguenti domande: “Quale collegamento esiste tra quello che ho letto e quello che già conosco”,“Quali sono le ipotesi fatte finora?”, “Quali sono i fatti significativi che ho letto?”, “Sono in grado di fare un esempio su quello che ho letto?”.
Le tecniche che stai imparato in questo libro, sono informazioni preziose che puoi reperire durante alcuni corsi professionali, con il vantaggio che con l’acquisto del volume hai la possibilità di riare in qualsiasi momento. Approfitta per esercitarti e migliorare le tue capacità d’apprendimento.
Come prendere appunti?
Io abbozzo direttamente la mappa, c’è invece chi preferisce prendere appunti su un foglio di carta o poi disegna la mappa. Esiste un metodo migliore dell’altro? Dipende solo dalle tue abitudini, di sicuro utilizzando subito le mappe recuperi tempo.
In linea di massima tieni conto di alcuni suggerimenti pratici per prendere appunti sia che tu voglia farlo nel modo “classico” o direttamente con le mappe mentali:
Usa un quaderno con fogli grandi, anche se è un po’ scomodo da trasportare;
Individua da subito le parole chiave della lezione che stai seguendo ed associa i concetti;
Utilizza una scrittura abbastanza grande, in modo da poter leggere facilmente gli appunti in fase di revisione;
Nel caso il professore dovesse essere molto rapido mettiti d’accordo con un tuo compagno di classe e dividetevi i compiti;
Portati delle matite o penne colorate, specie se hai deciso di utilizzare direttamente le mappe mentali. Così potrai associare gli argomenti per colore ed disegnare i rami.
Presta attenzione agli argomenti che vengono annunciati da docente come importanti, spesso sono quelli che se approfonditi determinano il buon risultato
dell’esame. Aspetto che approfondiremo nel prossimo paragrafo col metodo 80/20.
Da dove inizio a studiare?
E’ necessario trascrivere tutto quello che ripete un docente in classe? Quali sono i concetti più importanti di un libro? Quale parte devo studiare? Sono le domande che spesso ci poniamo in aula o quando iniziamo a studiare. Ed è per questo che vorrei parlarti della regola 80/20, nota anche come il principio di Pareto.
Se sei uno studente di economia è molto probabile che tu abbia già incontrato il nome di Vilfredo Pareto. E’ l’economista italiano che durante uno studio sulla distribuzione dei redditi, dimostrò che l’80% della ricchezza è prodotta e posseduta dal 20% delle persone. Un principio che ritengo importante per il tuo studio, in particolare con l’uso delle mappe mentali. Devi imparare a concentrare la tua attenzione sulle nozioni principali. Ti posso garantire che buona parte degli autori riprendono più volte gli stessi concetti e alcune pagine sono meno importanti rispetto ad altre. Anche il volume che stai leggendo, nonostante il mio intento sia stato sintetizzare i migliori metodi di studio insegnati durante corsi di formazione, qualche volta mi sarò ripetuto per affrontare l’argomento da più angolazioni.
In pratica, secondo il principio di Pareto, non tutti i nostri sforzi sono ugualmente rilevanti, la maggior parte dei risultati che otteniamo (80%) provengono dalla minoranza delle nostre azioni (20%). Ti faccio un altro esempio perché vorrei che il principio di Pareto ti suonasse sempre più familiare. Supponi di voler imparare la lingua inglese. Lo sapevi che solo 100 parole di uso comune costituiscono circa la metà di tutti i testi scritti in inglese? Questo sta a significare che anche tu puoi ottenere un successo immediato acquisendo il minimo necessario. Per colloquiare ti basterà conoscere circa il 20% delle regole grammaticali inglesi e il resto lo imparerai pian piano. E’ uno dei principi su cui si basano alcuni costosi corsi d’inglese che garantiscono buone conversazioni in breve tempo.
Attento! Nessuno sta dicendo che tu debba eliminare il resto della grammatica, lo imparerai pian piano. Però se ci pensi, anche nella lingua italiana usiamo prevalentemente una parte del vocabolario per le attività
quotidiane e raramente ci capita di utilizzare gli altri vocaboli, pur essendo madrelingua.
Un mio collega all’università riusciva ad ottenere buoni risultati impiegando la metà del tempo. Aveva imparato ad individuare da subito tutti i concetti essenziali della lezione e in poco tempo era capace di fornire un quadro generale. Il resto lo imparava dopo con un minimo di impegno. La mente sarà la tua migliore alleata perché automaticamente cercherà di colmare le parti mancanti. Quindi, nessun senso di colpa per aver tralasciato qualche pagina. Individua prima tutti i concetti essenziali e poi il resto arriverà pian piano seguendo quasi un ritmo naturale. E’ lo stesso principio è valido per le mappe mentali e la lettura veloce che hai imparato nei capitoli precedenti. Il 20% delle informazioni che hai letto a supervelocità o gli argomenti/parole chiave selezionati per disegnare le mappe mentali, costituiranno l’80% dei risultati.
In sintesi
Le mappe mentali sfruttano appieno l’emisfero sinistro (area razionale) e l’emisfero destro (area irrazionale e creativa).
Le mappe mentali sono state diffuse dallo psicologo Tony Buzan e si basano su una struttura bidimensionale.
Le mappe mentali utilizzano un formato che la mente percepisce velocemente ed è uno dei metodi più efficaci per studiare o prendere appunti.
Secondo il principio di Pareto, la maggior parte dei risultati che otteniamo (80%) provengono dalla minoranza delle nostre azioni (20%).
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9
Come riare poco e ricordare meglio
IN QUESTO CAPITOLO
Le ore più importanti per riare
E’ tempo di rii (pochi)
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Le tecniche che abbiamo esaminato ti daranno la possibilità di sintetizzare centinaia di libri, concentrarti e aumentare le capacità di apprendimento in poco tempo. Nelle righe che seguiranno scoprirai come e quante volte bisogna riare per memorizzare a lungo termine senza fatica e ripetizioni inutili.
Le ore più importanti per riare
Secondo alcuni studi sul funzionamento della memoria, sono emerse alcune considerazioni importanti:
Il processo di memorizzazione è più funzionale all'inizio e alla fine della sessione di studio;
I disegni, le immagini e i grafici sono più facili da memorizzare, come hai già appreso nei paragrafi precedenti;
Nei primi minuti dopo una sessione di studio è più facile ricordare;
Ventiquattrore dopo si perde buona parte delle nozioni acquisite;
E’ opportuno sfruttare al meglio queste indicazioni ed organizzare una serie di rii per memorizzare tutto in poco tempo. Forse a scuola ti hanno sempre insegnato che per memorizzare bisogna ripetere all’infinito, sino a quando i concetti non rimarranno impressi nella mente. E’ un metodo dispendioso in termini di tempo e molto noioso nella maggior parte dei casi. Se vuoi memorizzare a lungo termine, ti basterà programmare una serie di semplici rii fatti bene.
E’ tempo di rii (pochi)
Quando è opportuno, dunque, riare senza correre il rischi di dimenticare qualcosa? Ad esempio, hai appena finito di studiare ed hai creato una mappa mentale. Sai quanti sono i rii? Sono solo sei, analizziamoli insieme:
Primo rio. Dieci minuti dopo che hai finito la sessione di studio disegna nuovamente la mappa mentale che hai realizzato, senza guardarla (per comodità ti consiglio di capovolgere il foglio). Puoi utilizzare anche colori diversi, l’importante è richiamare alla memoria i nomi dei rami. Se non ricordi qualcosa è normale! Sbircia velocemente e riprendi a disegnare. Il primo rio serve a mantenere in memoria le informazione per circa 24 ore.
Secondo rio. Trascorse 24 ore dopo la sessione di studio. Disegna nuovamente la mappa in un foglio come hai fatto nel primo rio. Così mantieni in memoria le informazione per una settimana.
Terzo rio. Trascorsa una settimana dalla fine della sessione di studio. .Dedica due minuti alla lettura e visione della mappa mentale. Osserva le immagini, leggi le parole chiave e richiama alla memoria i concetti associati. Integra le informazioni che non ricordi consultando il libro, se necessario. Il terzo rio serve a mantenere le informazioni per circa un mese.
Quarto rio. Un mese dopo il periodo di studio. Dedica sempre due minuti alla lettura e visione della mappa mentale. Osserva le immagini, leggi le parole chiave e richiama alla memoria i concetti associati. Integra le informazioni che non ricordi consultando il libro, se necessario. Il quarto rio è necessario per consolidare nella memoria le informazioni per un prolungato periodo di tempo.
Quinto rio. Un rio dopo tre mesi per iniziare a memorizzare i dati a lungo termine.
Sesto rio. Un rio velocissimo ogni sei mesi per tenere le informazioni scolpite nella tua memoria per sempre.
I vantaggi che potrai ottenere con i rii brevi e programmati, sono notevoli e ti renderai conto appena inizierai a verificarli di persona.
Nel prossimo capitolo, una guida pratica per combattere lo stress d’esame.
In sintesi
Ventiquattrore dopo la sessione di studio si perde buona parte delle nozioni acquisite.
Ripetere all’infinito è un metodo dispendioso in termini di tempo.
Per memorizzare a lungo termine, è necessario programmare sei semplici rii.
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10
Come combattere lo stress d’esame
IN QUESTO CAPITOLO
Gli 8 i per combattere l’ansia e lo stress d’esame
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Hai studiato per diversi giorni, hai creato le mappe mentali e pochi giorni prima dell’interrogazione ti senti stressato? Che tu lo voglia accettare o meno, lo stress fa parte della vita dello studente. L’unica cosa che puoi fare, è evitare che lo stress prenda il controllo totale della tua giornata e ti faccia perdere la motivazione. Potrai ottenere dei buoni voti senza necessariamente farsi “mangiare” dallo stress.
Gli 8 i fondamentali per combattere l’ansia e lo stress d’esame
Ti voglio dare delle indicazioni utili, affinché tu possa gestire lo stress facilmente e diventi per te un fenomeno normale, a pochi giorni da un esame ad un interrogazione. Ecco una serie di pratici consigli.
Mai rimanere sveglio
Evita le persone stressate
Tieni d’occhio il calendario
Le pause sono necessarie
Visualizza il meglio
Alzarsi presto
Largo anticipo
Il rovescio della medaglia
1 - Mai rimanere sveglio.
Dormi ed evita di rimanere sveglio la notte prima dell’esame per studiare. Meglio avere una mente riposata che mille informazioni confuse.
2 - Evita le persone stressate.
Lo stress è contagioso. La settimana prima dell’esame, tieni lontano chi si lamenta dei libri che dovrà ancora leggere, chi ripete continuamente di essere stressato o si innervosisce continuamente.
3- Tieni d’occhio il calendario.
Controlla il tuo calendario settimanale e verifica bene che l’orario di studio non di accavalli con altri impegni. Dedica del tempo all’esercizio fisico, se proprio non riesci nel periodo prima dell’esame, trova 10 minuti per fare una eggiata che ti aiuterà a ritrovare la calma.
4 - Le pause sono necessarie.
Sforzati a fare delle pause. Nonostante tu abbia pianificato bene il tuo calendario, potrai essere tentato a tralasciare le pause. Per ogni ora di studio, prenditi almeno 10-15 minuti di pausa e fai quello che meglio credi per rilassarti (controllare il tuo profilo sui social network, ascoltare un po’ di musica, parlare con un amico ecc. ecc). La mente ha bisogno di riposo sia per mantenere la concentrazione sia per assimilare le nozioni che hai studiato. Al termine della pausa, ritorna prontamente a studiare.
5 - Visualizza il meglio.
Immagina di sostenere l’esame, le domande possibili e di conoscere tutte le risposte che ti verranno chieste. Senti la tua voce che pronuncia tutto correttamente e che il tuo corpo è assolutamente rilassato. Pensa ad un lieto fine con il professore che si complimenta con te per la preparazione. Ti assicuro che questo esercizio, ripetuto più volte, consente alla tua mente di abituarsi al successo per gli esami. Mi raccomando, coinvolgi tutti i sensi per gli oggetti della visualizzazione: tatto, olfatto, vista, udito, gusto.
6 - Alzarsi presto.
Il giorno dell’esame o dell’interrogazione alzati prima del solito e fai una buona colazione con calma. Mangia qualcosa anche se non sei abituato a fare colazione, ti servirà ad avere l’energia adeguata per affrontare la giornata.
7 - Largo anticipo.
Raggiungi la scuola o l’università in anticipo per evitare di correre da un mezzo pubblico all’altro. Il giorno dell’esame devi arrivare con tutta la serenità possibile.
8 - Il rovescio della medaglia
La paura di sbagliare o di fare un errore all’esame genera stress. Un modo per
superare questo momento è affrontare le paure, pensando a cosa potrà mai succedere, al rovescio della medaglia. Ricorda che un errore potrà essere sempre una nuova opportunità per migliorare e tante volte ci preoccupiamo inutilmente.
Riepilogando, gli 8 i sono:
Mai rimanere sveglio
Evita le persone stressate
Tieni d’occhio il calendario
Le pause sono necessarie
Visualizza il meglio
Alzarsi presto
Largo anticipo
Il rovescio della medaglia
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Conclusione
Questo corso pratico di motivazione allo studio è giunto alla fine, ma più che una fine, sarà per te l’inizio di un cambiamento e di una sperimentazione necessaria, affinché tu possa arrivare a sentirti padrone dei metodi imparati e utilizzarli con naturalezza. In un attimo potrai cambiare il tuo atteggiamento utilizzando le due leve determinanti della motivazione. Inizia studiare con le convinzioni giuste e definisci bene il tuo obiettivo, assicurati che sia specifico, realistico, positivo, motivante e scrivilo su un foglio di carta. Pianifica il calendario dei tuoi studi senza dimenticare il tempo per divertirti e scrivi una lista delle cose da fare per affrontare meglio la giornata. Allontana le distrazioni e migliora il tuo apprendimento ricercando l’ambiente ideale. Migliora la tua memoria con i tre ingredienti fondamentali (immaginazione, associazione ed emozione) e crea delle storie con le immagini a disposizione e ricorderai qualsiasi informazione in poco tempo. Potrai sfrecciare da un libro all’altro con le tecniche di lettura veloce e sfruttare appieno l’emisfero sinistro e destro con l’aiuto delle mappe mentali. E tanti esercizi per migliorare il metodo e la concentrazione allo studio. A proposito, hai già eseguito tutti gli esercizi? Hai provato a leggere un libro in velocità? Hai disegnato una mappa mentale? Si o no? Scommetto che hai preferito leggere prima tutte le strategie del libro, dall’inizio alla fine? Molto bene! Sei molto determinato a scoprire come puoi migliorare il tuo metodo di studio e motivarti. Allora rileggi il libro ed esegui gli esercizi perché sei pronto a rivoluzionare il tuo modo di studiare.
Se ti eserciterai, tra pochi giorni diventerai padrone delle tecniche che hai letto e ti sarà facile scegliere il metodo giusto per approcciare nuovo materiale di studio ed avere la situazione sotto controllo. Sarai capace di trasformare un lavoro meccanico, noioso e pesante in una esperienza creativa che stimola appieno la tua intelligenza. Come avrai compreso, non importa il numero di volte che un testo viene letto o ripetuto che determina la qualità dello studio e la quantità di informazioni che sono state comprese o memorizzate. Il fattore determinante è come studi le aree più importanti, tanto da farle diventare parte integrante del tuo sapere. Le aree secondarie saranno un arricchimento e seguono un ritmo naturale d’apprendimento. Con i vari rii i temi più importanti saranno registrati nella tua mente in modo sicuro e indeterminato.
Tutti gli studenti che hanno letto e seguito i metodi che tu hai imparato in questo libro, hanno migliorato le loro capacità di concentrazione, apprendimento e memorizzazione. Ora tocca a te: esplora, osserva, rileggi e rendi il tuo studio più armonioso. Esercitati continuamente e tieni questo libro sempre a portata di mano cosi sarai libero di consultarlo in ogni momento.
E ricorda che poco importa dove ti trovi in questo momento, quello che conta è dove desideri arrivare.
L'autore
Giuseppe Franco si occupa di comunicazione, formazione, crescita personale e coaching. E’ autore di libri e numerose audio guide.
Per saperne di più su Giuseppe Franco:
Sito internet: http://www.giuseppefranco.it
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