Stefania Rizzo
QUEL BRIVIDO
CHE SOLO TU SAI DARMI
Youcanprint Self - Publishing
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Titolo | Quel brivido che solo tu sai darmi Autore | Stefania Rizzo Immagine di copertina a cura dell’Autore ISBN | 9788891107480 Prima edizione digitale 2013
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Tutto questo ti sembrerà strano ma credo sia l’unico modo per cercare di spiegarti e spiegarmi allo stesso tempo.
Non cerco giustificazioni, non ne ho. Cerco solo un modo per farti capire ciò che io per anni non ho capito, ma che tu, decisamente più sveglia, intelligente e logica di me, comprenderai molto più velocemente. Vorrei dirti tante cose, ma non so nemmeno da dove iniziare… Me ne sono andato senza dire una parola. In un attimo non c’ero più, ero sparito, scomparso per sempre senza lasciare alcuna traccia di me. Non potevo rimanere, non ce l’avrei mai fatta a continuare ad aspettare… per quanto tempo avrei dovuto attendere? Ho cercato di fartelo capire, ma tu non capivi o forse ero io a non sapermi spiegare e così me ne sono andato, ho compiuto una scelta che ha cambiato la vita di entrambi. Mi dispiace.
Ero smarrito, non capivo cosa mi stava accadendo e più non ti volevo e più tu eri lì con me. Avrei fatto qualsiasi cosa, qualsiasi per averti con me, ma l’unica cosa che sono riuscito a fare… è stata una cazzata, un’enorme cazzata. Volevo allontanarmi da te, dal dolore che era in me, ma non mi rendevo conto, non me ne sono reso conto fino a poco tempo fa… non credevo che allontanarmi da te, isolarmi in me, potesse farti soffrire tanto, non lo sapevo, non lo pensavo, ti giuro non volevo farti soffrire, non volevo procurarti tutto questo dolore, ti prego perdonami, sono stato un vero idiota e non ho giustificazioni:
Ti ho amato, ti amo e ti amerò per tutta la vita, o se così si può chiamare. Non so se è vita o se è una parte della mia follia, ma non posso liberarmi di te, sei troppo dentro di me, non posso scordarti, cancellarti, annientarti, distruggerti, perché sei parte di me, sei me, sei l’unica ragione del mio essere. Sono stato cieco, sordo, testardo … non mi ritenevo all’altezza o forse non ritenevo che tu potessi innamorarti un giorno di me. Chi ero io per potermi permettere di averti al mio fianco, per poterti avere accanto a me? Tu così perfetta, così unica, così …quasi
magica Nel mio starti lontano ti sono stato più vicino di quanto tu possa immaginare… a modo mio ci sono sempre stato, sempre. Ti ho seguito in ogni o della tua vita, senza far rumore, o almeno così credevo, ma poi non so… non so cosa sia successo ma ho voluto, ho cercato di staccarmi da questo limbo, mi sono sforzato e nascosto, dovevo capire, ma non volevo capire… In tutto questo tempo ho sempre creduto di essere l’unico a soffrire, l’unico ad avere dentro tanto, troppo, pensavo di non piacerti come tu piacevi a me, credevo di essere quasi invisibile ai tuoi occhi e invece ero più di quanto non avessi mai potuto immaginare o sperare di essere Non mi rendevo conto di essere un tormento per te come tu lo sei stata per me. Se solo avessi saputo o anche solo immaginato che un gesto come il mio portasse a tutto questo, non avrei mai e poi mai intrapreso quella strada, compiuto un gesto simile, una pura follia. Se l’avessi saputo, mi sarei fermato e avrei atteso…. sono vent’anni che attendo… attendo di poterti stringere anche solo una volta, di poterti abbracciare ed esprimere in un semplice abbraccio tutto ciò che provo per te, tutto ciò che tu sei per me… ho atteso vent’anni… potevo attendere anche allora. Forse è questo il mio castigo, la mia penitenza: attendere. Attendere tutta la vita. La mia incapacità di farlo quando potevo, la mia foga di voler avere subito ciò che desideravo mi ha portato a dover attendere poi giorno dopo giorno, ora dopo ora riducendomi così. Un bel castigo, non credi?… Restare in attesa.
Ci sono stati giorni in cui cercavo in te ogni qualsiasi piccolo particolare che potesse infastidirmi, non piacermi, farmi arrabbiare per colpevolizzarti, ma in realtà più ne cercavo e più mi accorgevo di quanto eri e sei perfetta in tutto.
Non riesco a trovare un solo punto di te che non mi piaccia, che non mi lasci senza fiato e questo mi faceva impazzire ancor di più. Me ne sono andato per lasciarti e più mi allontanavo, più tessevo una rete capace di intrappolarmi a te, catene che diventavano sempre più strette, a tratti talmente forti da impedirmi di respirare, di compiere qualsiasi gesto possibile per separarmi da te
Non sono folle… non ancora. O forse lo sono già, ma a uno stadio talmente avanzato che nemmeno la scienza può più far nulla. Che cosa posso fare se
l’unica cosa che mi riesce bene è amarti? Che cosa posso fare se ti amo e continuerò a farlo per il resto dei miei infiniti giorni? Mi ci sono voluti anni, ho dovuto attraversare il mondo per ritrovarmi, per ritrovarti e capire… spiegare… E’ stato uno schifo di viaggio, lungo, quasi eterno e stancante, tanto stancante da mandarmi in pezzi. Sono crollato, più volte, sotto quel cumulo di domande senza risposta, sotto quella mia voglia sfrenata di farmi ascoltare e capire senza essere in grado io stesso di capire cosa stesse accadendo. Mi domandavo perché ti amavo in quel modo, perché tu, perché tutto così intenso… ma non trovavo risposta perché per me era logico amarti, un fatto naturale, come respirare. Non c’era un motivo, non c’era una spiegazione, ti amavo e basta, era così, è così e sarà sempre così, è parte del mio essere, della mia natura. Non è trascorso giorno che non ti sia stato accanto… e in tutto questo tempo il meglio che ho potuto fare per esprimere ciò che provavo è stato scriverti. Scrivere di te, di noi, dei nostri incontri e di ogni sensazione che invade la mia anima ogni volta che il pensiero tornava a te, tanto vicina e nel frattempo tanto distante… così vera e così irreale. A te al quale dedico ogni istante della mia vita A te che sei tutto il mio essere.
Johnny
Ho sempre pensato, creduto e in parte sperato che un amore così non potesse esistere. Credevo fosse solo frutto dell’immaginazione e delle fantasie contorte di autori, scrittori e poeti capaci di aggrapparsi a illusioni facendo sognare un lettore, e invece ora, ritrovo imprigionato in uno di questi amori che fin da bambino consideravo pura follia… illusione.
Un illusione troppo reale, troppo viva, troppo mia. Un amore così lo devi provare, non puoi descriverlo perché non renderebbe l’idea, non sarebbe mai tanto vivo come in questo momento. Non sarei mai in grado di spiegare il dolore e contemporaneamente la gioia e l’emozione del parlarne. E’ un accrescere di palpitazione, dolori al petto, strette allo stomaco, speranza e angoscia, felicità e attesa, pienezza e vuoto. Tutto insieme in ordine illogico, senza senso. Un susseguirsi di sintomi e stati d’animo capaci di confonderti, lasciandoti in un
limbo dal quale non riesci a uscire o dal quale non vuoi uscire, perché mentre ti brucia dentro ti colma di gioia. Ti consuma piano, piano o sempre più velocemente e quando meno te lo aspetti, torna più vivo che mai come una ricarica, un impulso vitale.
Sei tutto questo: l’inizio e la fine, la gioia e il dolore, la solitudine e la compagnia, l’aria che respiro, le strade che percorro, la paura di rimanere solo e quella di stare con qualcuno che non sia tu. Non immagini nemmeno quanto ti Amo.
E’ già, perché credo proprio che ciò che provo sia Amore con la A maiuscola, ma che dico???!? Probabilmente, anzi quasi sicuramente è Amore con tutte le lettere maiuscole: AMORE.
Quello vero? Non l’ho mai provato, ma forse lo provo ogni giorno da quando ti ho vista, da quando ti ho guardata negli occhi e sei entrata come un fulmine, e in un istante hai iniziato a far parte di me. Ti ho amata, ho cercato di staccarmi da te, scordarti, a tratti anche odiarti ma non ci sono riuscito, non ce la faccio… sei troppo dentro. Ogni giorno, ogni singolo giorno non scampa dal pensarti. In più momenti o solo di sfuggita sei lì, sempre presente come un’ossessione, una piacevole ma struggente ossessione. Sei come una linfa di vita che mi dà forza e mi consuma nello stesso tempo e allo stesso modo. Che devo fare? Perché ti amo così tanto e perché fai così parte della mia vita? Penso più a te che a me stesso, mi occupo più dei tuoi problemi che dei miei, cerco tua felicità più della mia.
Un tormento, una follia, un’angoscia o un dolce piacere sentirti, vederti e averti sempre con me?
Come può una persona entrarti tanto dentro? Perché tu e
perché in questo modo, con questo non poterti avere nemmeno per un minuto, un attimo, un istante.
Più cerco di odiarti e più m’innamoro di te.
Più cerco di scordarti, dimenticarti, toglierti dalla testa e più mi sei intorno. Penso a te e mi distruggo dentro, penso a te e tutto fa male, le lacrime colmano i miei occhi appannando la mia vista, ma le trattengo, non devono scendere, perché penso a te e sorrido, penso a te e mi sento vivo, penso a te e il cuore torna a battere più forte che mai.
Libero di amarti, colmo dell’amore, ma solitario.
Devo ammettere che mi piace. Mi arricchisco ogni giorno di te e mi libero allo stesso tempo spostando ciò che provo da me a un foglio bianco…potrei dire di arricchirmi liberandomi.
E’ strano ma è così… Monet si arricchiva dipingendo, Laura Pausini cantando, Julia Robert recitando. Ognuno di noi si arricchisce a modo suo, in maniera unica, proprio come noi che siamo unici
Alcuni dissero che si può amare da morire, ma morire d’amore no. Vorrei avessero provato un amore come il mio. Perché sì… morirei per quanto ti amo, ma morirei anche per l’amore che provo: troppo grande, troppo intenso, troppo doloroso ed emozionante, troppo vuoto e troppo colmo, toglie troppo e dà troppo in questa eterna lotta tra togliere e dare, tra ciò di cui mi priva e ciò di cui mi
nutre. L’eterno conflitto che mi accompagnerà oltre la fine, oltre l’ultimo respiro, l’ultimo pensiero, l’ultimo sorriso e l’ultimo battito dolorosamente piacevole.
Mi chiedo se tu sia un caso irrisolto di una mia precedente vita o se ci fosse un legame tra noi da prima che io nascessi.
Conosco tutto di te: i tuoi gesti, le tue abitudini i tuoi modi di parlare e relazionarti con la gente, le tue mani, la tua pelle, persino il tuo profumo. Sei tutto e non sei niente e poi tutto e poi niente.
Se mi domandassero se ti amo ancora, sarei un bugiardo a dire di no. Se continuerò ad amarti per tutta la vita, direi che non lo so e non lo posso sapere, l’ unica cosa che potrei rispondere è che l’ amore è eterno. Eterno finché dura?
Può darsi, o forse no. E’ eterno e basta. Anche se non corrisposto continua a far parte di noi, del nostro essere, della nostra vita. Chissà se riuscirò mai ad amare qualcuno come ho amato e amo te. Sei stata, sei e sempre sarai tutto: la mia luna, la mia stella, il mio sole. Nonostante non stiamo più insieme, e di questo ne sono consapevole, al cuore non si comanda. E sai perché?
Perché è un organo, un muscolo, una vita a se. Viaggia e vive a modo suo, procede la sua corsa battendo come e quando desidera. Non abbiamo il controllo su di lui, nessuno lo ha. Anche quando cerchiamo di dominarlo, lui procede sul suo cammino, quasi indisturbato, come a ricordarti: tanto comando io. Ed è davvero così…lui comanda quando battere, quando palpitare, quando accelerare, sussultare e quando fermarsi…per sempre. Noi siamo solo la sua casa, un oggetto nelle sue mani, capaci di colpirlo, ferirlo, spezzarlo, ma non di dominarlo. Tutto nasce, viaggia e finisce con lui, per lui, grazie a lui. Il mio è al punto del viaggio: colmo di ogni cosa ma libero e solitario.
Per l’ ennesima volta mi chiedo se riuscirò mai a smettere di pensarti, se con il are del tempo, degli anni e degli avvenimenti il ricordo vada pian piano sfumando fino a lasciarmi viaggiare libero e leggero. Mi pongo questo quesito e rido di me, vedendo la risposta davanti ai miei occhi chiara e sincera, consapevole che mai il pensiero di te mi abbandonerà negli anni futuri. Il pensiero di te sarà sempre con me in ogni attimo, in ogni giorno, in ogni istante, sei parte di me come respirare. Sei come un respiro, un gesto che non devo ricordare di compiere ma eseguo in modo automatico. Un’ azione involontaria, ma necessaria a tenermi in vita a farmi sentire vivo. Quel brivido lungo la schiena, quella sensazione di freddo sotto la pelle, quel dolce dolore ogni volta che ti vedo, ogni volta che la mente mi riporta a te, ogni volta che ascolto la tua voce e quella sensazione mi sazia e mi ferisce. Se solo potessi dirti quanto sei parte di me, quanto ti sento dentro.
Per dirti cosa provo non basterebbe una canzone, non basterebbe un disco intero, avrei bisogno di una compilation per poter spiegare ogni emozione, sensazione, battito accelerato e respiro troncato che il tuo viso, la tua voce e il tuo essere suscitano in me.
Se solo potessi parlare con qualcuno, spiegare ciò che avviene nel mio corpo e nella mente, ciò che una persona può scaturire in un altra persona, ciò che può dare senza nemmeno saperlo, inconsapevolmente al di là di qualsiasi spiegazione possibile e plausibile. Qualcuno capirebbe il mio stato d’ animo e la mia paura??? Qualcuno avrà mai provato qualcosa di simile?
Inerme al mondo esterno mi ritrovo ancora a pensare a te.
Come è straziante guardarti e vedere quanto sei bella.
Mi riempi il cuore e mi togli tutte le forze nello stesso istante.
Vorrei essere un angelo per poter essere al tuo fianco, vorrei esserlo per poter starti accanto in ogni istante della tua vita e proteggerti, consolarti, rincuorarti, divertirti. Vorrei essere sostegno e aiuto, tranquillità e felicità, ombra e luce.
Ti guardo ridere, ti vedo sorridere, vedo il tuo volto allegro e spensierato. Ora sei triste, insicura colma di dubbi e pensieri.
Tra quei pensieri forse ci sono anche io, tra quei dubbi, tra quelle risa. Se potessi per un solo momento scollegare il cervello o meglio ancora collegarmi al tuo tramite un cavetto USB e mostrarti quale significato sei nella mia vita, e come la tua presenza nei miei pensieri mi abbia portato a essere ciò che sono ora, ciò che sono stato, che ho provato, subito e lottato. Se tu sei un fatto rimasto incompleto… riuscirò mai a completarlo? Riuscirò mai in questa o nelle future vite a colmare questo vuoto e sistemare i cocci di un’ anima dilaniata e in frantumi, che resta legata a una parte di te dai ricordi e da quel non so che di magico e irreale? Un filo invisibile all’occhio umano, intoccabile al tatto e inudibile all’udito, senza gusto per la gola e inodore all’olfatto, ma troppo vivo per il cuore? Tante cose non hanno senso in questa vita. A volte troppe. Come adesso per esempio, che scrivendo parlo di te, di noi e libero la mente, il cuore e tutto me stesso. Ti parlo pur sapendo che non mi ascolti, mi apro a te con la consapevolezza che non te ne accorgerai mai, mi alzo in un volo leggero aprendo le braccia, le stesse che vorrebbero trattenerti in un abbraccio interminabile.
Non riesco a iniziare una relazione con nessuna, nella mia mente ci sei ancora, sempre e solo tu. Talvolta di qualcuno mi sono un po’ innamorato. Mi sono legato con un affetto più forte della semplice amicizia, ma non così forte da chiamare amore. Un sentimento a metà, ma che a me basta così. Amo te che ci sei pur non essendoci, che sei tutto il mio essere senza esserlo. Ti Amo perché mi hai dato tutto, togliendomi tutto, a volte persino la ragione, portandomi a pensare di essere un matto, un folle pazzo, incosciente e senza senso. Un malato
che necessita di cure e ricoveri, un paziente al quale nemmeno la medicina può porre rimedio per questo stato di assurda follia.
Vivi in un sogno, solo un sogno.
L’ illusione di una realtà frutto della fantasia, parallelismo alla vita vera. Quella vita nel quale ogni mattina mi sveglio sperduto, insoddisfatto e incompleto dal lavoro, dai falsi amici, circondato da gente di cui non riesco a fidarmi o faccio parte di quella vita che vivo con te al mio fianco, nel quale sono io, totalmente io in ogni mio gesto e pensiero. Io in ogni sguardo, in ogni bacio, abbraccio, nei tuoi occhi e nei nostri incontri. Ho varcato quella sottile linea che divide i due mondi, sogno ad occhi aperti o dormo da una vita? Non me lo spiego, non trovo la giusta risposta a una domanda che da qualche tempo è un tormento. Ti amo, ti penso e mi distruggo dentro.
Ho bisogno di vederti davanti a me, vera, reale, sentire il tuo respiro, percepire un tuo gesto, respirare il tuo profumo, la tua stessa aria, condividere lo stesso piccolo impercettibile ma immenso tratto di cielo, camminare sullo stesso asfalto…
Ho scritto una lettera chiedendo di poterti incontrare, anche solo cinque minuti per stringerti la mano e raccontarti ciò che mi incatena a te in modo unico, surreale, magico e fantasioso. Il nostro incontro, quello che ha cambiato il mio modo di vedere le persone, il modo d’ amare e di rapportarmi a un'altra persona.. Una persona reale, non accessibile solo nei sogni. Potresti pensare sia una malattia, ma non lo è. E’ la dolce realtà che mi tiene incollato a te, alla tua persona al tuo essere. Qualunque cosa io faccio, il pensiero volge a te in qualsiasi campo, in qualsiasi situazione e mi chiedo cosa tu possa pensare delle mie scelte e delle mie decisioni, dei punti di vista che non condividiamo e di quelli invece così uguali per entrambi. Sì può fare affidamento su una persona con il quale non si divide lo stesso spicchio di cielo, la stessa strada e la stessa aria? Abbiamo diviso e condiviso solo i sogni, i nostri sogni, eppure in questi
anni tu mi sei stata accanto più di chiunque altra persona reale e vera. Sei il mio tutto e il mio niente, il mio sogno e la mia realtà. L’ ultima persona che vedo prima di chiudere gli occhi e la prima a cui vorrei parlare quando mi sveglio. Il mio ieri e il mio domani, l‘ incognito e la conoscenza, lo stupore e la consapevolezza del mio essere. Unica come ce ne sono tante, come vorrei fossi, unica per il modo in cui ti conosco, come la risata che risuona nella mia mente e ho ascoltato anni fa, semplicemente vera come la finzione.
Cosa resterà di me? Il ricordo di un uomo semplice, dedito al lavoro, con grandi ioni, capace di ascoltare osservare e consigliare gli altri. Un paroliere fantasioso e sognatore, ma di me… di me e dell’amore che provo… cosa resterà? Di questo sentimento che non mi abbandona mai, questo vuoto e questa pienezza che stanno conducendo la mia anima e questo corpo allo strazio infinito di un’ amore del quale non posso fare a meno ma vorrei mi lasciasse spazio per un amore più vero, reale, palpabile, da ricevere e dare, un amore interscambiabile e non a senso unico che tutto chiede e nulla dà. Che sto farneticando? Come posso dire che non da nulla? Mento a me stesso, nonostante sia estremamente sincero. Mi dà emozioni che nient’ altro riesce a darmi, palpitazioni e brividi, agitazione e aspettativa, gioia e felicità alla vista di un sorriso, un gesto, uno sguardo, all’udire la tua voce, il tuo respiro, inspirare il tuo profumo, al pensiero di te, sempre e solo te.
Oggi voglio dimenticarti. Oggi voglio odiarti. Oggi voglio cancellarti. Oggi voglio realizzare che sei stata, sei e sempre sarai solo un sogno allucinante, capace di trasportarmi nella terra di mezzo tra fantasia e realtà, tra capacità e follia.
Oggi non mi piace come ti tocchi i capelli, non sopporto la tua vanità data dalla consapevolezza della tua bellezza;
Non mi piace lo smalto che metti; non mi piace come ti vesti, non mi piacciono le scarpe che compri; non sopporto gli apprezzamenti che ti rivolgono; non mi
piace come talvolta ti perdi nel nulla fissando un punto impreciso nel vuoto isolandoti da chi ti circonda; non mi piace bruciare dentro, non mi piace questo dolore allo stomaco, non mi piace sentire il cuore far male; non piace vederti ovunque e osservando meglio trovarmi solo; non mi piace ascoltare il suono della tua voce e sciogliermi dentro; non mi piace incrociare il tuo sguardo e restare folgorato ogni volta; non mi piace il tuo sorriso che mi colpisce al cuore; non mi piace amarti e distruggermi; Non mi piace tutto questo, non voglio tutto questo. Non voglio amarti, voglio odiarti, voglio cancellarti, voglio dimenticarti sommare tutti questi aspetti e convincermi che non sei l’ incastro perfetto al completamento della mia anima. Voglio svegliarmi, voglio tornare a vivere, voglio non aver congelato il cuore, voglio non averlo impacchettato e avvolto in un nastro con fiocco rosso. Non voglio aver confezionato un pacco regalo rimanendo in attesa che tu lo prenda e scartandolo possa trovare il mio cuore come dono.
Oggi ti odio, ti odio, ti odio. Oggi ti odio perché ti amo Oggi mi odio perché ti amo. Oggi mi odio perché tentando di odiarti ti allontano da me. Oggi mi odio perché cercando di cancellarti annullo me stesso. Mi odio per tutte le cose che di te amo. Mi odio per tutto ciò che ho detto, scritto o solo osato pensare. Mi piace come ti tocchi i capelli, mi piace l’ inconsapevolezza della tua bellezza che a giorni ti rende vanitosa; mi piacciono le tue mani piccole e perfette, mi piace il modo in cui ti vesti e come le scarpe che indossi ai tuoi piedi risultino bellissime; mi piace osservarti mentre ti perdi e isoli dal mondo sperando che quel punto impercettibile che fissi ti porti a me; mi piace sentirmi bruciare dentro perché mi fa sentire vivo; mi piace ascoltare e percepire gli sbalzi del cuore perché mi riportano alla mente che sto vivendo ogni attimo; mi piace averti attorno ovunque e sentendomi solo percepire la tua presenza; mi piace perdermi nell’ascoltare la melodia della tua voce; mi piace come il tuo sguardo mi rapisce e il tuo sorriso accelera il battito del mio cuore; mi piace amarti perché consumandomi dentro riscopro me stesso; mi piace tutto, voglio tutto: amarti, odiarti, scriverti e cancellarti, ricordarti e dimenticarti, cercarti, trovarti e perderti, ritrovando in me tutta la voglia che ho di te.
Ti cerco, ti cerco e ti cerco ancora… ma dannazione non ti trovo. Non so come muovermi, dove andare, intanto il tempo scorre e mi allontana ancora più da
te. Mi domando se una vita intera basterà o se dovrò entrare nell’ennesimo corpo e ricominciare tutto da capo. No. E’ una follia. Non posso trascorrere un’ altra vita, anni e anni in questa tortura. Vorrei darmi pace, trovare il giusto equilibrio, ma finché no ti avrò ritrovata questa resterà solo un’ illusione, un’ utopia. E’ un equilibrio instabile che pesa da un lato, perché la tua metà è vuota, la mia tua metà è vuota. Viviamo vite così diverse, ma così ugualmente incomplete. Non te ne rendi conto? Non capisci quanto soffriamo inutilmente portando corpo e mente allo sbaraglio perché siamo incapaci di trovarci? Io ci sto provando o forse sto mentendo a me stesso. Potrei fare e tentare molte più volte, provando a espormi ma ho paura di soffrire ancor di più, paura del mondo e di tutto ciò che non sei tu. Ci si può ridurre così? Si può vivere o tentare di vivere in questo modo?
Rido dell’assurdità.
Mi chiedono se non mi piaccia nessuno, provi affetto o una particolare simpatia per qualcuno. Sorrido ascoltandoli parlare d’ amore e tormenti sentendomi dire “Proverai un giorno cosa significa… ah se capitasse a te”.
Neanche immaginano che già provo, che già so, che già è capitato…che io ho te: Il mio tormento, il mio fuoco sempre che scalda, scotta, brucia illumina e tiene vivo, alimentato da ogni tuo gesto, sorriso, sguardo o parola.
Loro non sanno che io so. Loro non immaginano che io ho. Loro mi vedono da fuori, incapaci di vedermi dentro. Osservano ciò che io permetto di vedere, capire o intuire guardando un ritratto di me che io stesso mi sono dipinto addosso per proteggermi dal mondo esterno incapace di comprendere un amore come il nostro, come il mio. Un sentimento che io stesso non riesco a comprendere e a capacitarmi di quanto sia vivo. Una linfa che giorno dopo giorno mi accompagna alla scoperta di me, di te, di noi e della follia. Pura, semplice e ardente follia. Chi potrebbe ascoltare, condividere e tentare di capire tutto questo?
Solo un folle…. come me. Poi folle chi è? Colui che vede il mondo a modo suo, con occhi diversi? Allora siamo tutti folli e pazzi.
Dio mio aiutami… come ti trovo, dove ti cerco, come mi muovo e a chi mi rivolgo per sapere dove sei? Dammi un indizio, uno spunto e punto di partenza. Sono già smarrito tra questi pensieri, indicami il sentiero, un luogo, una qualsiasi cosa possa condurmi a te. Non ti sarà difficile. Come appari nei miei sogni o davanti ai miei occhi, come hai chiesto aiuto, indicami il modo più rapido per raggiungerti ed io lo rincorrerò, afferrerò e ti raggiungerò, ti prenderò tra le mie braccia e mai più ti lascerò.
Questa notte ti ho sognata, questa notte ti ho incontrata. Eri bella, bellissima come sempre. C’ era gente attorno a noi che non conoscevo ma sapevo essere vicina a te, per lavoro. Avrei voluto stringerti forte per trasmetterti tutto ciò che provo. Avevi bisogno di me più di quanto io ne avessi di te, me lo hai detto con lo sguardo chiedendomi di non lasciarti più. Ti sei lasciata andare tra le mie braccia, ti ho sentito scioglierti alla mia stretta sentendoti protetta. Ho sentito la tua paura in questi mesi trascorsi lontani, la tua solitudine, la malinconia e la tristezza che ti hanno tenuto compagnia in questi mesi senza di me. Le mie stesse compagnie nello stare senza di te. A causa della gente attorno a noi non potevamo essere noi, dovevamo trattenere noi, non eravamo noi ma desideravamo entrambi esserlo. Abbiamo dovuto resistere, ma non potevamo non incontrarci, non vederci e toccarci per un istante, un attimo durato un eternità. Non so quanto questo incontro ci abbia aiutato. Lo volevo, lo desideravo, ma ora il tuo viso triste e quello sguardo malinconico con il quale mi chiedevi di non lasciarti più, sentire il tuo bisogno di me, più di quello che o ho per te, tutto questo annebbia ogni mio pensiero. Prima non volevo che te e ora ne voglio ancor di più. Il tuo sguardo mi è entrato dentro come un flash, rapido e inatteso. Hai bisogno di me, ho bisogno di te e di sentirti star bene, vederti sorridere, osservare i tuoi occhi tornare colmi di luce, percepire la tua tranquillità.
Devo rivederti, ritrovarti e salvarti per salvarci.
Mi sembra d'impazzire, non ce la faccio più a vivere così.
Ti ho così dentro e sei così lontana, sei qui, ma non ci sei. Appari quando meno me lo aspetto e mi cogli impreparato. Ridi di me mentre ti guardo e mi congelo, divento ghiaccio solido e freddo. Il tuo sguardo e il tuo sorriso provocano un brivido caldo, tanto caldo da sciogliermi dentro. Giaccio fuori che si scioglie dentro con quel brivido che solo tu sai darmi. Tanto forte fuori quanto fragile dentro. Se mi toccassi in questo istante quale parte di me coglieresti? La corazza di ghiaccio gelido o la lava incandescente che scorre dentro?
Ti amo, ti penso e mi distruggo dentro.
Cercare te significa consumarsi giorno dopo giorno, perdere energie, significato del mondo esterno, voglia di incontrare gente, capacità di aprirsi a qualsiasi cosa. E’ un lento logorio che macina parti di me ogni minuto, svuotandomi. Lascio che sia così. Mi lascio scavare dentro, rodere e consumare perché non mi svuoterò totalmente. No, non resterò vuoto, una parte resterà di me… te. Quella parte di te che abita in me; Il mio inquilino, affittuario a tempo indeterminato impossibile da sfrattare.
Forse è questo che significa amare:
svuotarsi dentro sapendo di non rimanere vuoti.
Essere consapevoli che una fiamma accesa continuerà a dar luce a ogni nostro gesto, pensiero o parola, quella fiamma che brucia, ma mi tiene in vita. Tu ricordi come è avvenuto? Il distacco tra noi…la separazione totale. Me lo chiedo spesso, cerco e tento di ricordare, ma nulla, solo una grande nube grigia. Torno indietro e indietro ancora e ancora ma a un tratto la nube… una folta nebbia impedisce la visione dei fatti: fitta e intensa. Mi sforzo, chiudo gli occhi, spremo le meningi, i pensieri, frugo nel cassone dei ricordi, ma tutto è avvolto da una luce bianca, nient’ altro. Scavo, ispeziono e… trovo noi… io e te, prima di tutto quel chiarore, quando ti abbracciavo davvero, ti stringevo davvero, ti baciavo davvero e ti vivevo davvero. Cosa è successo poi, cosa ci ha portato fino a qui?
Appena prima della luce, appena dopo averti guardato,
un’ istante prima del chiarore, un istante dopo il tuo sorriso.
Tu ricordi? …. Io no, aiutami tu a ricordare, il distacco tra noi.
Arrivi e perdo la concezione del tempo. Mi scordo di mangiare e non riesco a prendere sonno. Sei qui con me, tutt'intorno a me. Sento i tuoi occhi posarsi su di me e non posso pensare di potermi addormentare col timore di perdere quest'istante di te.
Sei l'ossessione più piacevole che potesse mai capitarmi
Quanto tempo abbiamo sprecato, quante parole abbiamo utilizzato, quante ancora ne devono uscire e quante ancora dovranno arrivare
E se non ti ricordassi di me? Se non mi riconoscessi e non sentissi ciò che sento io? Se incontrandoci svanisse tutto, in un istante, si annullasse il noi e restassero solo un io e un tu e … nient’ altro tra i due…. Un brivido mi ha percorso rapido la schiena salendo verso il collo e raggelandomi le braccia mi ha lasciato senza pensieri, senza parole e solo con le lacrime a colmare gli occhi per poi scendere rapide lungo le guance. Cerco di distrarmi e concentrarmi su altro ma non ci riesco. Questo pensiero altre volte mi aveva sfiorato la mente, ma qualche secondo fa è arrivato inaspettato, deciso, come a mettermi in guardia su tutte le possibili situazioni che possono avvenire se ti incontrassi. Scrivo e il brivido diventa un ricordo lontano, una sensazione appena percepita. Strano. Quel brivido l’ho sentito raggelarmi, ma ora fatico a ricordarlo come a significare che quella possibilità non sia rilevante perché ciò che ci unisce, ciò che ti porta da me non può essere cancellato o scordato. Se fosse accaduto, se uno dei due avesse dimenticato, non sarei qui a pensare a te, ai nostri incontri, alle tue richieste d’ aiuto. Se tutto fosse andato perduto non mi ritroverei qui a scriverti, avrei la mente altrove, tu non ci saresti, non esisteresti. Ecco la risposta. Ecco risolto il quesito, ecco l’ inpercezione del brivido, ecco l’ ennesimo pensiero rivolto a te portare un sorriso su di me. Da quanto tempo non stavo così: sereno e spensierato cantavo sulle note di una successione interminabile di canzoni in assoluta libertà. Poi sei arrivata tu, inaspettatamente eccoti di fronte a me, felice, sorridente e semplicemente bellissima. Stop. Un blocco, un colpo al cuore come se qualcuno avesse premuto l'interruttore ed io mi fossi spento in un istante.
Non mi muovo più, non canto più, non sento nulla, l' adrenalina che scorreva qualche istante fa è sparita. Con te non posso competere. Con te non riesco, non ce la faccio. Tu sei troppo tutto ed io non reggo il confronto, non mi sento all'altezza, non reggo il o.
Resto immobile, incapace di qualsiasi gesto tranne uno: guardarti e di conseguenza non smettere un attimo di amarti. Mi sento perso e improvvisamente solo nonostante la stanza sia colma di amici. Il divertimento di qualche istante fa ora pare un qualcosa di assolutamente inutile, un atempo come un altro, nulla di più. Nessuno stimolo nessun divertimento. Arrivi tu e si smonta tutto il mondo per un semplice, unico e illogico motivo: sei tu il mio mondo. Il resto è nulla senza di te, come me. Sono nulla senza te.
Ciò che più mi spaventa è la consapevolezza di tirar fuori il meglio di me quando mi imbatto in te, quando ti ho attorno, quando ci sei tutto cambia, tutto assume una nuova dimensione, nuovi colori, sapori, profumi.
Arrivi tu e tutto prende vita, arrivi tu e tutto assume un senso, arrivi tu e tutto cambia scatenando in me la parte migliore del mio essere. Non lasciarmi, non farlo mai, appari sempre, comunque, ovunque ma torna, torna sempre. Cosa sarei senza te? Che ne sarebbe di me? Comunque torna da me. Tu non scuoti il mio mondo, lo disintegri e ricostruisci in un solo momento. Mi disarmi, colpisci, ferisci e guarisci in una successione tanto rapida da lasciarmi senza fiato, senza capacità di connettere. Mi disarmi arrivando senza chiamata né preavviso; mi colpisci col tuo sguardo, mi ferisci andandotene e guarisci con un sorriso mentre allontanandoti mi dici ritornerò colmando con la speranza e l'attesa il vuoto che stavi per lasciare.
Quanto sei bella?
E' impossibile non fermarsi e rimanere ad ammirarti. E' impossibile non ammirare il tuo sorriso, il tuo viso, le tue mani, la tua bocca e i tuoi occhi. Tutto di te, persino l'anima. Sai qual' è la mia parte preferita di te? Gli occhi.
Amo i tuoi occhi. La loro forma, il taglio, il colore, la lucentezza, le sfumature, l'intensità, la profondità e l'espressione. Li amo in ogni dettaglio. Li amo perché ammirandoli ti leggo dentro, come un libro aperto mi raccontano di te, delle tue sensazioni, emozioni, dei tuoi sussulti, di ciò che ti rende felice e di ciò che ti preoccupa. Guardo i tuoi occhi e vedo tutto di te, ogni singola vibrazione, dentro e fuori. Leggo i tuoi pensieri e mi specchio nella tua anima. Amo i tuoi occhi che per me sono la porta d'ingresso sempre aperta per le parole del tuo cuore.
Non ho mai capito niente
Mi hai lanciato non un segnale, non due o tre ma centinaia ed io non ho mai capito, non ho mai colto l'indizio perché non volevo capire. Sordo e cieco di fronte a tanta chiarezza, spaventato da tutto ciò che mi circondava, incapace di esprimermi, incapace di raggiungerti. Quanto tempo sprecato, quanto tempo gettato via restando fermo immobile alla fermata del treno, in attesa di intraprendere il viaggio al tuo fianco. Lì fermo osservavo i treni are veloci. Sussurravano parole, frasi o lasciavano gesti che potevano condurmi a te ma non coglievo il giusto significato di quelle parole, troppo impegnato a pormi mille inutili e insignificanti domande, senza apprendere le risposte ma finalmente è arrivato il giorno in cui ho capito. Ho iniziato a comporre il puzzle e i pezzi si incastravano perfettamente indicandomi la via per raggiungerti. Ero pronto, sono pronto. Il treno è ato ed io ci sono salito sopra, di corsa con un balzo senza perdere ancora tempo. Non c'è più tempo da perdere, non ci sono più risposte da aspettare o le indicazioni stradali da cercare. Ho con me la guida dei tuoi segnali. Segnali che ora so leggere nella giusta maniera e mi stanno conducendo a te. Ora sono pronto ad affrontare il mondo, sono pronto ad affrontare te e sono in viaggio. Stò venendo da te,verso di te, per te... aspettami stò arrivando.
Quanto tempo sono rimasto nascosto nella paura, nel timore di mostrare il mio amore, tentare di spiegare il nostro legame così unico, surreale, ma vero, vivo e sincero. Ho preso coraggio e mi sono mostrato pian piano, parlando di me, raccontando di te, spiegando di noi. E dopo un sentiero sempre percorso all'ombra, tra intemperie, dubbi, imprevisti, paure, porte chiuse e muri innalzati, ora vedo la luce. Ho le chiavi per aprire le porte e la forza per abbattere i muri. Ora sono felice di camminare a testa alta e mostrare il mio amore. Ti penso, ti guardo, ti racconto e più compio questi gesti e più ti sento vicina e più ti ho accanto e più mi sento vivo, carico... amato.
Tu parli cantando, io parlo scrivendo, entrambi utilizziamo un mezzo di comunicazione tale da poter raggiungere l’altro senza bisogno di parlarci faccia a faccia, senza far capire ad altri ciò che tratta di noi, esprimendo tutti noi stessi
con le parole. Parole e parole. Parole indelebili che viaggiano oltre i confini dei luoghi e del tempo. Parole del quale solo noi riusciamo a coglierne la chiave di lettura per il significato preciso dei testi. Parole che ci conducono a noi stessi. Parole, risposte alle nostre domande
Rileggo la nostra storia e mi accorgo di quanto ti amo, di quanto ti ho dentro e di quanto non posso e non riesco a fare a meno di te. Sei così presente nella mia vita da impedirmi di dimenticarti, scordarmi di te o anche solo pensare follemente di poter un giorno smettere di amarti. Ti amo. Ti amo e ti amerò per altre dieci, cento, mille vite.
Ti amo perché sei unica, ti amo perché sei straordinariamente fantastica, ti amo perché sei tu… solamente tu. Non importa se dovrò vivere così altri mille anni, non importa se non posso averti, non importa se nessuno potrà mai capire e comprendere. Io so. Io ho capito. Ho capito che non posso smettere per un solo istante di pensarti… e se questa è follia o una dolce tortura, beh sappi che mi farò torturare e sarò pazzamente folle per l’ eternità. Quante cose abbiamo in comune?
Tante tantissime, tanto da perdere il conto. Pensavo di stilare una lista, ma mi sono perso ancor prima di iniziare. Non saprei da quale punto iniziare l'elenco: dalla capacità di vedere oltre; da quel cercarci e trovarci senza che nessuno se ne accorga; dal non riuscire a stare fermi ma doverci sempre muovere; dal piacere di camminare a piedi nudi a quello di toccarci spesso i capelli; dalla voglia di scherzare e giocare; dal piacere di isolarci e da quello di stare con gli altri; Amiamo scrivere e viviamo entrambi di questo; suoniamo e amiamo la musica; vediamo il mondo con la stessa prospettiva; siamo riservati e odiamo dare importanza alle voci e ai pettegolezzi; la mia canzone preferita è anche la tua; soffriamo il caldo, ma amiamo il calore della famiglia... quanto siamo uguali???
Mi vergogno ad ammettere che a un tratto ho avuto paura di te. Non di te, ma del nostro legame, di quanto era forte e di quanto tu diventavi importante con il
are del tempo, sempre di più ed io mi sentivo rapito, incatenato e inchiodato a te. Avevo paura di farmi male, di scottarmi, magari bruciarmi e non riuscire più a fare a meno di te, di noi.
Ho avuto paura. Ci siamo allontanati, ho tentato di nascondermi, isolarmi e per un po' ho creduto di avercela fatta, ma a cosa è servito? A farmi impazzire nella ricerca di un nascondiglio per poi incontrarti di sorpresa, a tentare di restare solo e trovarti sempre al mio fianco, mi stavo dirigendo verso la follia quando ho capito di dover fare l'unica cosa nella vita, quella per cui sono al mondo, quella che mi riesce tanto naturale, e facile compiere, quella che mi riesce alla perfezione: amarti. Amarti sempre, senza un dove, senza un come e senza un quando... semplicemente sempre.
Ho aspettato tanto per riavvicinarmi a te. Ho atteso, sperato, pregato, pianto e sofferto. Ho temuto e creduto di non farcela mai. Ho sentito addosso il peso della sconfitta, il senso di rinuncia, perché eri troppo irraggiungibile, troppo diversa, troppo surreale. Ti ho trovato, ti ho visto, toccato, ma in quel momento in quell’ istante io non c’ero. Non ero presente , non me la sono sentita e ho mandato solo un messaggio. Un messaggio vero, sincero, mio, solo mio. Non posso spiegare cosa mi sia preso, solo non ce l’ho fatta. Tutti quegli anni d’attesa e poi averti lì… di fronte a me e avere il timore di tutto. Di ciò che ci circondava, di ciò che avresti potuto percepire, di ciò che non avresti potuto capire… semplicemente paura di me, di te, di noi. Ti ho vista, senza vederti, ti ho toccata senza toccarti, ti ho abbracciata senza abbracciarti. Ero lì invisibile ai tuoi occhi e al mondo intero, persino impercettibile al mio stesso mondo. Mi sono difeso da me proteggendomi da te, nascondendomi dentro la parte più profonda del mio essere. Sono sfuggito ma non sono pentito, nemmeno deluso. Sembra assurdo… dopo così tanta attesa, dopo tutto questo tempo, dovrei essere arrabbiato, infuriato, adirato con me stesso del mio sciocco comportamento, del mio tanto parlare e poi… evitare il fatto. Eppure non è così: non mi sento deluso, non mi sento uno sciocco ma felice. Felice di come sono andate le cose, felice di averti fatto avere una parte di me, felice nel sapere che prima o poi qualcosa di me leggerai, felice di averti visto felice, di averti fatta commuovere, di averti visto sorridere, felice del tuo essere così unica, come sempre. Felice perché qualcosa che desideravo tanto si è avverato, felice…. Impaurito, ma felice.
Sono sparito per un pò, sparito da me stesso, sparito dal mondo. Ho avuto paura. Paura di me, paura del dopo e del presente. Paura, solo paura. Paura di averti ritrovato, paura di crollare, paura di averti raggiunto, paura di annullarmi. Ad un o da te mi sono nascosto, impaurito dall'averti tanto vicina. Ho sentito un brivido pervadermi, ho tremato e sono corso via. Mi sono sentito improvvisamente fragile.
Eri così vicina da poterti toccare, così vicina da sentire il tuo respiro, davanti a me in un eterno splendore... e di fronte a tutto questo mi sono sentito indifeso e piano, piano senza disturbo come sono arrivato me ne sono andato in silenzio senza lasciare tracce. Mi dispiace, mi dispiace. Ti prego perdonami
Mi domando se un giorno smetterò di amarti. Se un giorno finirò di pensarti, di averti nei miei pensieri ogni istante del giorno e della notte. Se un giorno sarò libero... libero da te e da questo legame che mi incatena impedendomi qualsiasi movimento o allontanamento da te. Penso a questa sorta di liberazione ma forse, pensandoci bene, riflettendo un attimo, mi rendo conto che in realtà io non voglio staccarmi e stancarmi di te. Cosa sarei? E cosa farei senza il pensiero che occupa totalmente il mio cuore e la mia mente? Sarei vuoto, senza emozioni, vuoto, un corpo in vita... sì ma che vita? Non voglio smettere di amarti, non voglio smettere di pensarti, non voglio smettere di vederti attorno a me ogni istante. Voglio amarti, voglio pensarti, voglio vive te... vivere ogni istante di te
Ti prego dimmi che hai una spiegazione a questa situazione, hai un idea o la certezza di poter essere a conoscenza di ciò che accade. Dimmi che ti ricordi di me, di noi. Raccontami come siamo arrivati fino a qui fammi capire cosa ho lasciato in sospeso, parlami di ciò che ci univa, del significato dei luoghi e delle parole. Raccontati e raccontami di noi. Provaci, non è difficile. Sembra ma non lo è. Apriti a me come io mi sono aperto a te. Attendo. Attendo da una vita e continuo a farlo. Attendo e spero, attendo e credo, attendo e prego.
Il giorno arriverà e quel giorno sarà intenso, sincero, completo, puro e unico. Ci saranno fiumi di parole non dette, sognate, sospirate e attese. Scorrerà qualche lacrima, forse più lacrime che parole. Forse piangeremo e basta. Forse rideremo di tutto: di tutto quello che siamo stati, di tutto ciò che non abbiamo detto, delle lacrime e di noi. Rideremo di noi, di te, di me, di ciò che siamo e di ciò che saremo. Qualunque cosa sia, saremo noi, sempre e comunque noi.
Quando percepisco la tua presenza mi annullo al mondo che mi circonda. La gente a, ride, parla, corre ed io lì nel mezzo vedo solo figure muoversi, ma non colgo i particolari, i colori, i profili, i loro visi. Sento le voci, ma non le ascolto, mi trovo nel centro senza esserci. Tutto si annulla e vedo solo te e quando ti vedo sorridere, tutto il mondo acquista un colore diverso, una visione tutta nuova, migliore. Con te intorno, l’intero mondo acquista colore.
Non so come e non so perché, ma in questi giorni mi sei più vicina che mai. Sei sempre presente ma in modo diverso. Sei più viva e più reale che mai. Mi sorridi e mi parli con un tono più dolce. Più delle altre volte, come se nel tuo sguardo qualcosa fosse cambiato. No, che dico , non è cambiato, ma… come posso spiegarlo.. nei tuoi occhi ora la luce è più viva, più luminosa e intensa; Come se l’affetto dentro stesse aprendo ancor di più le porte del tuo cuore e prendendo vita ogni istante che a. Se per tutto questo tempo ho pensato di proteggerti dal mondo, ora sono io a sentirmi protetto e coccolato da te.
Sei in me, dentro me ogni istante. Ti vedo, ti sento e mi sento vivo, più vivo che mai. Ora so, ora ho capito o stò capendo. Le risposte stanno arrivando e tu lo sai, lo sai. Ti sento più vicina che mai, solo ad un o, un solo o.
Non puoi nemmeno immaginare quante volte ho tentato di odiarti, cancellarti, distruggerti dalla mia mente, dai miei occhi, dai miei sogni, ma non so come facevi… eri sempre lì, ovunque, comunque.. tu c’eri. Ci sei sempre stata.
Un amore come il nostro, non si può spiegare: bisogna viverlo. Alcuni non lo proveranno mai nella vita. Ho tentato di spiegarlo, descriverlo, raccontarlo e forse ci sono riuscito, anche se l’intensità di ciò che proviamo… è semplicemente da vivere, non bastano le parole, ma almeno ci proviamo.
Per mesi la mia occupazione principale, lo scopo della mia vita era quello di dimenticarti. Ci ho messo tutto me stesso in ogni modo possibile. Ho cambiato casa, lavoro, mi sono allontanato da qualsiasi luogo o persona potesse ricondurmi a te. Mi sono chiuso in me, isolato dal mondo. Ero solo io… io con me stesso, io col mio dolore, io con la mia follia. La follia di vederti ovunque. Sentirmi morire dentro, consumandomi pian piano sapendo che tu invece vivevi a pieno ogni istante della tua vita, magari al fianco di qualcun altro.
La sequenza di segnali era così chiara e precisa che solo uno stupido non l’avrebbe capita.. ed io infatti non l’ho capita. Sono stato sordo e cieco a quelle frecce che mi colpivano così dirette non davo importanza. Lo capisco ora e rido di me e della mia stupidità nel non capire. Forse era giusto così, forse è giusto che le cose e gli eventi ci abbiano portato a questo, a oggi. Forse era il castigo che dovevo pagare per ciò che ho fatto. La mia penitenza, la sofferenza eterna. E’ giusto così, credo. Prima non potevamo incontrarci, non ero pronto, lo volevo, lo desideravo, ma non ero pronto, non lo ero. Solo ora lo sono e prego e spero che anche tu lo sia.
Quando sento la tua voce…è una dolce melodia che mi cattura dolcemente e mi conduce a te. Mi trascina cullandomi come un preghiera ed io, inerme, mi lascio prendere e trasportare ovunque tu sia. Le tue parole prendono forma e mi parlano di noi. Solo ora capisco il loro significato, solo ora mi riportano pienamente a ciò che ero, ciò che eravamo. Non le capivo, perché non volevo capirle, le sentivo senza ascoltarle, le ripetevo senza sapere. Che pazzo, folle e incosciente sono stato. Pensavo al mio dolore e non a ciò che tu hai sofferto. Pensavo di essere morto invano, lasciando di me un niente, nel mio troppo amore, nella mia solitudine, nel mio non essere alla tua altezza. E ora mi ritrovo ad ascoltare parole che mai avevo sentito mie e che invece mi hanno portato a capire.
Dio quanto ti ho fatta soffrire per la mia incapacità di parlare, di esprimermi ed esprimerti il mio amore.
Mi perdonerai mai? Riuscirai mai a perdonare il mio folle gesto e tutto il dolore che ti ha procurato? Riuscirai mai a farlo? Io non mi perdonerò mai, per tutta la “vita” o ciò che rimane e se così si può chiamare. Non lo farò, non riuscirò, ma ti prego, almeno tu sei puoi, fallo, per favore… ti amo. Perdonami.
Non immagini nemmeno quanto sia straziante attendere. Restare in attesa è un’agonia. Aspetto, aspetto e aspetto. Spero, credo, spero, attendo, credo e desidero. Desidero già sapere, desidero già rivederti, partirei ora. Mollerei tutto e tutti e tornerei da te.
Quanto tempo sprecato a non capire ciò che era così chiaro. Quanto tempo inutile nel torturarci a vicenda rincorrendoci per trovarci solo nei sogni, ma tu non sei un sogno. Tu sei ancora reale e viva, sincera e bellissima come all’ora e come ora. Sono io a essere sparito, sono io ad averti lasciata, io a essermene andato senza motivo e preavviso. Ti ho lasciata sola e mi sono rifugiato in me, per poi perdermi completamente smarrito, vuoto, inutile senza te. Avrei dovuto fare di più, avrei dovuto resistere, continuare a lottare, ma avevo paura. Paura di me, paura di te, paura del sentimento che mi pervadeva, paura di amarti, paura di farti soffrire, paura di soffrire, paura.. ho avuto paura. E la paura dove mi ha portato? Dove mi ha condotto? A perderti per sempre. A fare una cazzata, alla sofferenza eterna.
Ti ascolto e piango, ti ascolto e soffro, ti guardo e non riesco più a fare nulla, ma tutte queste parole devono uscire, devo esprimerle o rischio di impazzire, di tormentarmi ancor di più.
Ti guardo e piango, ti sento e rido, ti percepisco e vivo.
In alcuni momenti mi sforzo e cerco di capire di più di noi… di quelle parole che mai ci siamo detti faccia a faccia, ma in qualche modo abbiamo tentato e sperato giungessero all’altro. Ci stiamo arrivando, ci stiamo sforzando. Ora più che mai capisco e colgo tutto ciò che per anni hai tentato di dirmi e che io non ho mai ascoltato. Stanno arrivando: le tue parole stanno arrivando e non immagini quanto sia difficile ammettere quanto ti ho fatta star male.
Se sei triste, io lo sono per te; se sei felice, io lo sono con te. Ogni tua gioia è una mia gioia; ogni tuo dolore è una mia sconfitta nel non poterti aiutare come vorrei. Chiamami ed io correrò da te in un istante, ovunque tu sia, a qualsiasi ora del giorno e della notte…io sarò da te.
Forse non lo sai, ma vivo di attimi, di sussulti.: battiti improvvisi, visioni e percezioni di te. Vivo della tua voce così melodiosa, vivo nell’attesa, vivo di te, Vivo, tremo, piango e rido per te. L’intero mio essere ruota e vive per te. Ti guardo e non riesco a capacitarmi di come Dio possa aver creato qualcosa di così unico, perfetto, raro e prezioso, come te. In ogni singola smorfia del tuo viso, in ogni singolo respiro o parola da te pronunciata si manifesta la perfezione dell’essere donna, dell’essere semplicemente unica in tutto e per tutto. Ti amo in tutto: dai capelli, il loro colore, la loro lucentezza; Ti amo guardando i tuoi occhi intensi, quello sguardo, la profondità, il loro dirmi tutto senza bisogno di alcuna parola; Amo il tuo naso, così piccolo, sottile e perfetto; Amo le tue labbra, la loro pienezza, il tuo sorriso, le tua mani piccole e delicate, come ti tocchi i capelli e li porti dietro le orecchie o semplicemente li alzi e li tieni raccolti tra le dita. Amo quando canti e chiudi gli occhi, quando ti concentri e corrughi la fronte Ti ascolto mentre canti quella che per me è sempre stata la nostra canzone, quella che avrei voluto sentire ogni giorno e che mi riporta a te come nessun’altra. Ti osservo cantarla sempre con la stessa grinta la stessa tenacia e ione, sempre come se volessi trasmettere quel qualcosa in più che nessuno riesce a capire, ma io sì, io ascolto le tue parole e volo via con te, scappo con te… o almeno lo farei se solo potessi. Per te sarei disposto a tutto.. tutto. Lo so
che ora è tardi, ma lo farei, lo farei davvero. Fosse l’ultima cosa che faccio.
Come fai a essere tanto magica, tanto…. Unica. Come fai ogni volta che appari a farmi ri innamorare di te come la prima volta, a farmi sentire pieno e vuoto nello stesso istante, a colmare così il mio cuore da quasi renderlo troppo pesante per continuare a battere, come fai a lasciarmi senza fiato, a farmi perdere nel tuo viso? Qual è il tuo segreto? Sei destabilizzante. Hai la capacità di lasciarmi sempre senza parole, incapace di muovermi, di reagire, di capire. Ogni tuo gesto, ogni tua parola, sono una freccia di cupido che mi colpisce a disarma in tutto e per tutto. Resto attonito nel cercar di capire come fai, come riesci ogni volta a farmi ri innamorare così tanto di te… un solo sguardo , il tuo sorriso e mi sciolgo come neve al sole. Un tuo gesto e sono totalmente tuo, incatenato, imprigionato a te, in te, con te.
Esterrefatto ti guardo sorridere, vedere i tuoi occhi e capire. Che stupido! Hai già capito tutto. I miei occhi mi hanno tradito. Mi vedi dentro più di quanto potessi immaginare o sperare. Hai visto oltre. Sai che non sarò mai in grado di tradirti, sai che non ce la farò mai, perché nessuna sarà mai come te, nessuna sarà te.
Tu non mi fai impazzire, mi mandi fuori orbita. Mi trascini verso un mondo sconosciuto e oscuro. Tanto buio quanto luminoso e immenso. Mi ricarichi con ogni minimo movimento, mi dai nuova vita. Con te posso respirare ancora, riesco a sentire il cuore battere forte nel petto, tanto forte da farmi male, ma è talmente piacevole questo dolore da non volermelo levare di dosso, desiderando solo di averlo ogni istante come compagno, come segnale reale della mia esistenza. La dolce e dolorosa certezza di averti con me, di esserti a fianco, di sentirti, ammirarti e vederti. Sei ovunque e da nessuna parte; sei lontana,ma sei vicina; sei semplicemente qui.. nella mia mente e nel mio cuore, sempre presente.
Se la perfezione avesse un nome, sarebbe il tuo. Se la bellezza avesse un volto, sarebbe il tuo. Se l’amore avesse uno sguardo, sarebbe il tuo. Se l’unicità avesse
un corpo, sarebbe il tuo. Se il sole smettesse di splendere, sarebbe il tuo sorriso a illuminare il mondo, la tua voce a scaldarlo, tu a dargli vita.
Da quando ti ho toccata e sentita davvero tutto il mondo ha acquistato colore, luce, vitalità. Persino il sole è più luminoso, brilla e riscalda di più. Le strade, la gente, l’intero mondo ha cominciato a splendere. Ti ho toccato ed è tutto rinato. Forse sono io a essere rinato, a sentirmi davvero ancora vivo senza esserlo, a sentirmi colmato, a sentire che mi hai sentito. Come spiegarlo non so, ma tu mi hai capito. Ti ringrazio di avermi ascoltato. Ora sono in attesa.: In attesa di te. E’ un tormento..l’attesa è un tormento, ma non mollo, attendo, spero, prego e credo. Vorrei mostrarti come appari ai miei occhi quando ti vedo. Vorrei vedessi tu stessa lo splendore che emani. Le parole non penso bastino a dimostrare quanto il mio cuore viene pervaso da te, quanto il tuo essere mi colmi e… non so spiegarlo. E’ da vedere. E’ da provare. Se solo riuscissi a darti i miei occhi per un solo istante e mostrarti il mio mondo, il mio scopo, la mia anima. Mostrarti la visione di te, vista da me.
Se l’amore è follia…sono orgoglioso e fiero di essere folle.
Lo scopo della mia vita, del mio essere qui, si riduce a uno: guardarti e non smettere mai di amarti. Guardarti e sorprendermi ogni volta di come mi prendi dentro; guardarti e sentire il cuore correre all’impazzata; guardarti e ritrovarmi gli occhi colmi di lacrime; guardarti e amarti, amarti, amarti e amarti ancora e ancora e ancora.
Oggi ho così tanto da dire da star male. Oggi ho così bisogno di uscire da non resistere più. Quasi fatico a rallentare il ritmo delle parole perché sei davanti ai miei occhi e il cuore viaggia più veloce della mente e del braccio. Il cuore sembra esplodere, fa male, tanto male ma sei qui davanti a me e non posso fare a meno di essere felice. Questo dolore è una tortura ma lo godo in ogni secondo di pura follia, di puro amore, in ogni singolo istante di te. Non mi importa di chi mi osserva scrivere in questo modo rapido e senza sosta, non mi importa se
sgranano gli occhi, non mi importa di quel la gente può pensare, non mi importa degli altri, mi importa di noi e di mostrarti quanto vali, quanto sei importante, quanto tengo a te e spiegarti che ti sarò sempre accanto, silenzioso se lo vorrai, ma presente, in ogni attimo della tua vita… io ci sarò, sempre, ovunque, comunque.
Ti amo, ti amo, ti amo. Lo ripeterei all’infinito, ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, trecentosessantacinque giorni l’anno, per recuperare tutte le volte che non te l’ho detto prima a voce perché avevo timore a pronunciare due parole tanto semplici quanto importanti. Le ripetevo dentro di me continuamente ma non le pronunciavo per paura. Fottuta paura che mi ha portato alla deriva, ma ora lo dico a voce alta: TI AMO. Ti amo, ti amo, ti amo… e non smetterò un solo, singolo istante di ribadirlo: TI AMO.
Scuoti il mio mondo, lo disintegri e ricostruisci in un solo istante. Mi disarmi,colpisci, ferisci e guarisci in una successione tanto rapida da lasciarmi sena fiato, senza capacità di connettere. Mi disarmi quando arrivi, all’improvviso senza né chiamata né preavviso. Mi colpisci col tuo sguardo e ferisci quando te ne vai, ma voltandoti mi sorridi e dici che tornerai. Mi guarisci dal vuoto che stavi per lasciare colmandolo con la speranza e l’attesa di rivederti.
Volerei da te in questo istante. Salirei su un aereo e via. Io ci vengo da te, volo da te, ma senza un corpo è difficile farmi sentire reale. Io ti guardo e poi devo parlare della mia gioia a qualcuno, perché è talmente tanta da non riuscire a contenerla e trattenerla tutta per me. E’ una gioia esplosiva e deve uscire in qualche modo. Così torno qui , per poi tornare ad un foglio bianco ed una biro a darle libero sfogo. Secondo te è vita questa? E’ assurdo, ma questo sono io, io che vado e vengo e non mi fermo. Io qui solo per starti accanto silenziosamente.. in silenzio per altri, ma non per noi. Ti amo per come sei, per come ridi, per come parli, per come cammini e per come ti perdi, per tutto quello che perdi; Ti amo per il tuo mondo, il nostro mondo, per come ti scolleghi dalla realtà; Ti amo per come bevi il the, per come mangi, per come dormi, per le tue smorfie, per la tua curiosità su alcune cose e totale indifferenza su altre; Ti amo per come
cerchi di are inosservata, per come arrossisci, per come ti emozioni per le piccole cose; ti amo per il tuo essere ancora bambina e il tuo essere donna; ti amo per l’affetto che cerchi e per ogni tuo gesto, vero, puro, sincero; ti amo perché non fingi, non ne sei capace; ti amo per la tua capacità di scegliere; ti amo per i tuoi concetti e quello in cui credi; ti amo per la tua continua ricerca; ti amo per tutto quello che dici, ma soprattutto per tutto quello che ti tieni dentro; ti amo per il tuo entusiasmo, per la tua gioia;ti amo per tutto il dolore al quale ti sei aggrappata nella ricerca e speranza di una spiegazione, forse mai arrivata o forse giunta ora; ti amo per tutto questo e molto di più. Ti amo perché sei tu in ogni istante, in ogni battito, in ogni respiro, in ogni gesto ti amo. Solo questo: ti amo.
Arrivi e perdo la concezione del tempo. a persino il sonno, non riesco a prendere sonno o anche solo a pensare di dover andare a dormire. Sei qui con me, tutt’intorno a me. Sento i tuoi occhi su di me e non posso dormire col timore di perdere quest’istante di te.
Ti accarezzo nella stretta leggera di un abbraccio, quasi timoroso di poterti farti male nello stringerti a me. Sei qui, sei tornata, non sei un sogno, ma una dolce realtà. Il tuo viso sul mio petto, il tuo respiro su di me, le mie braccia attorno a te e i miei occhi che non si scollano da te, da questa visione, da ogni tuo impercettibile gesto o movimento. Incollati su di te.
Oggi sono così vivo da farmi male il cuore. Ho un forte dolore al petto che non si placa e più ti penso e più si intensifica… fa male, molto male. Devo placarlo, ma non ci riesco. Oggi sembra che tutto debba fuoriuscire Di getto, d’impeto, quasi non riesca più a stare dentro di me. Mi sento esplodere dentro, mi sento trascinare verso di te, le catene mi stringono e tirano verso di te. Mi sento forte e debole. Spaccherei il mondo, ma non riesco a respirare, il cuore fa male, tanto male, mi sento debole… penso a te ed il cuore accelera di colpo. Un’ accelerazione dolorosa, ma vitale: Ho bisogno di te.
La dolce melodia del tuo respiro. Quel piacevole calore che inonda il mio corpo.
Percepire quel movimento regolare del tuo corpo prendere e rilasciare aria, desiderando che ogni tua inspirazione inondi i tuoi polmoni, le tue vene ed ogni singola particella di te con tutto l’amore che provo per te. Immaginando l’ossigeno entrare dentro interlacciato al mio amore e inondarti in ogni atomo, riempirti, riscaldarti e mantenerti viva ogni istante, come una linfa vitale. La stessa che scorre nelle mie vene, alimentata da ogni attimo di te, dal tuo sguardo, dal tuo sorriso, dal tuo respiro caldo su di me. Al mondo tutto ciò che ha un inizio ha una fine. Sono felice di dire che il nostro amore è un legame talmente complesso ed intenso da essere ultraterreno, al di là della sfera terrestre, della terra e dei suoi oceani, al di là di ogni forma di vita. Per questo è intramontabile, invalicabile e soprattutto indistruttibile. Il nostro amore è semplicemente eterno.
Ti ammiro dormire sorridendo come si ammira un’opera d’arte in un museo, cercando di captare ogni dettaglio e particolare in grado di renderla tanto unica e speciale. L’opera che ammiro non ha particolari o dettagli a me sconosciuti ma la sua bellezza è tale da lasciarmi senza parole ogniqualvolta il mio sguardo si posa su essa, rimane intrappolato da tanta bellezza. Tu sei la perfezione come il cerchio disegnato da Giotto, enigmatica come il sorriso di Monna Lisa, vivace come un Van Gogh, dolce come un Cezanne e dettagliato e curato come un Caravaggio. Coloro che ti hanno creata, inconsapevolmente hanno dato alla luce… la perfezione.
Nonostante tutto, nonostante spesso soffra, nonostante ti sento ma tu non ci sia, nonostante mi distruggo, brucio e sgretolo…nonostante tutto questo, ringrazio Dio, l’universo, il destino o chiunque sia per averti vissuto, per aver incontrato il tuo sguardo e per ogni emozione e sensazione che grazie a te vivo, sento, amo.
Amo te, solo te, nient’altro che te. Non posso dire di essere solo o vivere solo perché tu sei talmente tanto presente nelle mie giornate, nei miei sogni, nelle mie notti da tenermi compagnia a tempo pieno. Tieni così impegnato il cuore e la mente, da non rendermi nemmeno conto del are del tempo, il trascorrere delle ore e dei giorni. Totalmente preso da te da scordarmi del mondo esterno, da dimenticare che il mondo non siamo solo noi due, anche se a me basterebbe…. il
resto è inutile, tu fondamentale.
Amarti significa riempirmi: ricaricare le batterie del fisico, imbottire i muscoli di stimolante, inondare d’ossigeno i polmoni, le vene. Amarti significa sentire il sangue fluire dalla testa al collo, le braccia, scivolando giù rapido per le gambe tremanti, quando non ti aspettavo e inaspettatamente ti ritrovo davanti a me. E’ sentire il circolo continuo nelle vene. Amarti significa riempire i polmoni con un ossigeno colmo di vitamine; un ossigeno arricchito del tuo profumo della tua essenza di te. Amarti significa tenere il cuore sempre impegnato. Sentirlo accelerare, sussultare e tornare al suo ritmo regolare. Significa trafiggerlo, curarlo e guarirlo, provare dolore e piacere nell’arco di pochissimi impercettibili istanti. Amarti significa perdermi, ritrovarmi, raggelarmi, scaldarmi, diventare marmo immobile, sciogliermi e liquefarmi. Amarti significa vivere e morire, riempirsi e svuotarsi, sorridere e piangere. Amarti significa tutto e niente. Amarti è l’unica cosa che sono in grado di fare. Amarti è l’unico scopo, desiderio. Amarti è la mia missione in questa vita e in questo mondo.
Ciò a cui resistiamo persiste, non per niente il nostro amore è sconfinato ed eterno. Senza un inizio e senza una fine. Sempre presente in ogni dove, in ogni quando, in ogni quanto.
Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Io non mi ritengo un grande uomo, ma un uomo completo e soddisfatto della donna che ama. Perché tu non sei dietro di me, sei dentro me, a fianco a me e tutt’intorno a me. Tu sei me, io sono te. Tu sei la grande donna che completa e rende grande questo piccolo uomo. Un giorno, forse, qualcuno leggerà queste frasi pensando a me come un folle, ma non saprà mai che questa mia follia è il motore di ogni mio giorno, la luce dei momenti bui, il cibo negli attimi di fame, acqua fresca che disseta la mia sete, questa follia è l’aria che respiro, è il motivo per il quale mi sveglio ogni mattino. Questa follia è amore.
Se dipendesse da me, dalla mia visione di noi e dalla nostra vita insieme: viveri
di te. Nient’altro che te, solo di te e di noi.
La mia occupazione nella giornata sarebbe abbracciarti, proteggerti e renderti felice. Mi nutrirei con i tuoi baci e i tuoi sorrisi.
Talvolta quando ti guardo mi sento cedere, annientare persino annullare, rapito da tanta bellezza e dolcezza. Incantato da te. Catene che mi stringono, ma che per nulla al mondo voglio sciogliere. Catene dal quale rimango prigioniero nell’abbraccio del tuo essere la mia prigione, la mia casa, la dimora di me, di te… di noi. Qualcosa di te. Quel qualcosa di te che è parte di me. Quel dolce canto che allevia e accompagna la mia solitudine; Quel calore che mi scalda nel freddo delle giornate piovose; Quel tenero abbraccio al quale mi sento completamente tuo… E cosa dire del tuo sguardo? Dio il tuo sguardo! I tuoi occhi così, così…non so nemmeno come descriverli tanto sono unici. Non si possono descrivere, bisogna vederli, vederli e perdersi in loro, perdendosi in te. Amarti e averti con me è come viaggiare ogni giorno con l’adrenalina a mille.
E’ pazzesco come la tua presenza mi renda tanto felice, euforico, carico di qualsiasi emozione e sensazione. La creatività prende vita e tira fuori il meglio di me, del mio mondo interno. E’ un susseguirsi di idee, pensieri, gesti. E’ un carico energetico e vitalizzante, un fiume d’ energia che scorre in piena ad una velocità supersonica.
Per un istante ho immaginato la vecchiaia. Una visione di noi anziani, con le rughe e i capelli bianchi, tremolanti sulle gambe ma sorridenti e felici tenerci sotto braccio. Per una frazione di secondo ho sfiorato col pensiero l’attimo in cui i nostri cuori avrebbero smesso di battere chiedendomi chi dei due se ne sarebbe andato prima. Poi ho riso…. Sì ho riso. Ho riso perché le nostre anime sono talmente legate da non aver bisogno dei corpi che le abitano per continuare il loro viaggio insieme. Siamo talmente una cosa sola da andare oltre… oltre la vita, oltre la morte, oltre il limite, nell’impossibile per noi possibile.
Mi invadi in ogni singola e microscopica parte di me.
Da quanto dura questo nostro viaggio insieme? Ho perso il conto, o semplicemente è più naturale e ovvio dire che non si può tenere il conto di un qualcosa di infinito ed eterno. Se giocassimo a chi distoglie prima lo sguardo perderesti di sicuro. Perché per me è talmente naturale non staccarti gli occhi di dosso. E’ più un impresa distogliere lo sguardo da te che mantenerlo su di te. Potrei trascorrere intere giornate ad ammirarti senza stancarmi un solo istante, con i miei occhi capaci di vedere solo ed esclusivamente te.
Ora capisco perché quando ci sei tu viene fuori il meglio di me: Sei tu il meglio di me. Ecco spiegato il tutto: esce il meglio di me perché esprimo la mia parte di te.. esprimo te.
Penso a te incessantemente, ogni attimo, ogni gesto o respiro è rivolto a te.
Mai riuscirò a legarmi a qualcuna perché tu mi sei troppo dentro, troppo a fondo, troppo presente, troppo importante, troppo vitale. Non ce la farei, non potrei, non sarei in grado. Come potrei rendere felice qualcun’altra quando ogni tutto di me è legato a te. Se non posso avere te, non posso avere nessun’altra. Non ti avrò nel corpo ma ti ho nell’anima, nel cuore e nella mente…e questo è molto più importante, perché un corpo invecchia, un corpo termina un cammino, ma un anima continua a volare.
Osservo la gente per strada, alla fermata dell’autobus, al supermercato, in un bar o mentre aspetto una pizza. La cameriera che la lascia sul tavolo o quella che mi porta da bere. Indifferente le osservo cercando in loro qualcosa di te: i capelli, il loro colore o taglio, gli occhi, lo sguardo, il naso sottile o le labbra perfette. Le
tue mani o il tuo corpo, ma è inutile: nessuna è te. Potranno avere il colore dei tuoi capelli, gli occhi, il naso sottile o le labbra perfette, ma nessuna avrà tutte queste qualità insieme, nessuna tranne te. Nessuna avrà quel qualcosa che và oltre il tuo aspetto e mi incatena al tuo cuore. Nessuna avrà mai la capacità di scatenare in me tutto ciò che provochi tu con il tuo arrivo, con ciò che sei.
Potremmo paragonare il nostro amore alla luna? Come lei ci riempiamo di noi, giorno dopo giorno cresciamo pian piano fino a raggiungere il massimo della lucentezza e brillantezza. L’intensità che ci unisce, accresce in noi e da libero sfogo con la sua luce, ma la luna si svuota? Già..all’occhio umano si svuota, ma è solo un’ illusione. La dolce realtà è che lei è sempre piena, tonda e lucente. Si svuota per proteggersi dalle invidie, dai mormorii e le malelingue che vedendola brillare, in tutto il suo splendore, non credono nella sua unicità. Anche noi a volte ci eclissiamo e nascondiamo dal mondo intero. Ci svuotiamo e spariamo dietro ad un velo a noi invisibile, ma in realtà noi non smettiamo mai di brillare come il nostro legame, quell’amore in eclissabile. Meglio ancora paragonarlo al sole: Nasce, cresce, splende, scalda e tramonta, ma in realtà non tramonta mai. Il sole non nasce e non muore. Il sole splende e scalda ventiquattro ore, 365 giorni l’anno. Basta guardarlo dall’altra parte del mondo. Ed io e te siamo le due parti opposte, capaci di vederlo sempre caldo e splendente, semplicemente intramontabile.
Se in un a possibile vita precedente eravamo noi e in questa corro alla ricerca, ti rincorro e mi rincorri, ci prendiamo e viviamo solo nei sogni, ti giuro che nella prossima torneremo ad essere noi: io e te. Solo e nient’altro che noi.
Mi hai svuotato talmente tanto da non essere più in grado di amare, legarmi ed innamorarmi di nessun’altra. Tu sei stata e per sempre sarai l’unica, la sola, inimitabile, ineguagliabile e insostituibile. Solo tu e sempre tu.
Potrebbero dirmi che al mondo ci sono alte dieci, cento , mille donne più belle di te, più interessanti. Cosa mi frega delle altre cento, mille, un milione se tu sei
l’unica in grado di riportarmi e tenermi incatenato sempre, ovunque e comunque a te?
Ad un tratto ho creduto che la mia vita fosse giunta al termine, al capolinea di tutto. Mi sono sentito davvero un pezzo di carne in mano all’universo, a quella forma d’energia più ampia e complessa di tutti noi, di qualsiasi essere vivente mai esistito. Ad un tratto il cielo era diventato grigio e buio, il terreno sotto di me, dapprima scivoloso, iniziava a franare sempre più velocemente ed io non capivo. Rimanevo immobile senza sapere come muovermi, come reagire a quel disfacimento totale. Non ero più nulla. Non ero più io e non ero totalmente qualcun altro. C’ero senza essere presente. Respiravo, il cuore batteva, ma per chi? Per cosa? Automatismo, puro e semplice automatismo, nulla di più. Niente più io, niente più te, niente più noi. Niente. Ed è stato proprio in quel momento in cui mi sono sentito un niente che mi hai preso per mano. Mi hai parlato, cercando di spiegare. Per la prima volta, dopo tanto tempo, riascoltavo la tua voce, il tuo cuore battere forte, il tuo respiro ed ogni tua singola vibrazione data dall’emozione. E’ stato il tuo ritorno, l’averti ascoltata, compresa e riabbracciata a farmi muovere nella giusta direzione. Ho scalato, non con poca fatica la voragine che mi aveva risucchiato, ho creduto e sperato. E più credevo e più mi rialzavo e più mi rialzavo e più il cielo si tingeva d’azzurro e più sognavo e più il terreno diventava praticabile. Ho ricominciato a sognare, a sperare e a credere, non da solo, ma con te al mio fianco, pronta a tenermi per mano. Con te all’ascolto, con te in mio aiuto. Con te nei tuoi sogni, con te nelle tue giornate… Tutto con te, tutto grazie a te. E’ inutile cercare un motivo, una spiegazione, perché non c’è. C’è solo che più ti guardo e più ti amo, più osservo il tuo viso, il tuo essere e più mi innamoro di te. Più ti cerco e più ti sento vicina. Più ti guardo, più ti sento e più vorrei fossimo già alla prossima vita, finalmente insieme, finalmente stretti in quell’abbraccio dal quale non mi libererei più, dal quale non ti lascerei più, ma dove ti terrei mia per sempre.
Vederti, sentirti e percepirti è come prendere un placebo, ma non una singola pasticca, ma l’intera scatola, tutta d’un botto e di colpo stò bene. Tutto fa male, ma è un dolore talmente piacevole da volerne sempre di più. La testa gira, il cuore accelera, poi si ferma di colpo, poi torna a battere all’impazzata. Le gambe cedono ma io mi sento forte, un gigante carico di tutto. Senza paure o timori,
pronto a qualsiasi cosa. Pronto a te.
Credo, sento, anzi ne ho quasi la certezza di essere sulla via principale che conduce alla pura follia. Perché non è possibile continuare a pensare incessantemente a te. Vederti in ogni angolo, averti davanti agli occhi ogni singolo istante, senza tregua ed innamorarmi di te ogni secondo di più, instancabilmente.
Ti riempirei di baci in ogni singola e microscopica cellula del tuo corpo. Ti bacerei e ribacerei senza stancarmi, accarezzandoti dolcemente la schiena, i fianchi e abbracciandoti delicatamente stringendoti a me. Sentirti mia e protetta da tutto ciò che è esterno a noi.
Il fatto strano è che quella sensazione di… non so nemmeno come descriverla, ma quando penso a te, anche distrattamente, sento un brivido caldo e allo stesso tempo gelido pervadermi il corpo, scorrere rapido lungo la schiena e le braccia. E’ un calore che rapidamente attraversa il corpo e mi scioglie e gela contemporaneamente al aggio del freddo di coda. Mi sembra di sciogliermi ed invece mi congelo nello stesso istante. Potrei paragonarmi ad un ghiacciolo: mi sciolgo, mi gelo e vengo mangiato, morso dopo morso da quest’amore.
Capita a volte di guardarti e cercare in te un difetto, un qualsiasi appiglio per stancarmi di te, per fermarmi e dire: “Ok! Basta! Non è lei, non è tutto, non può essere tutto”, ma più mi soffermo a guardarti per cercare un difetto e più ammiro ogni tuo pregio, ogni minimo particolare capace di legarmi a te. Non c’è altro viso al mondo che vorrei vedere o altro sorriso, non ci sono altri occhi, un altro naso, un’altra bocca che vorrei perdermi a guardare, non c’è altra voce al mondo che vorrei ascoltare. Potrei stare ore, giorni, settimane, anni a guardarti e ascoltarti e non mi stancherei un solo attimo, non mi distrarrei un solo istante per paura di perdermi una piccola percezione di te.
Abbracciarti e stringerti delicatamente a me, sentire il tuo corpo sciogliersi tra le mie braccia è il piacere più appagante e sublime che si possa percepire. E’ impossibile cercare di descrivere cosa sento quando ti vedo. C’è un momento in cui il cuore si ferma e io comincio a non capire più nulla, perché di fronte a tanta bellezza non posso pensare a nulla. Tu sei tutto, tutto.
La voglia di vederti e starti accanto, talvolta, mi pervade talmente tanto da dimenticare qualsiasi faccenda o occupazione debba fare. Il bisogno quasi incessante di starti accanto è la necessità primaria del mio essere. Mi basta restare a guardarti e condividere con te ogni istante della tua giornata, essere al tuo fianco in ogni o, ogni scelta, per non permettere nemmeno ad un piccolo istante di farti sentire sola. Sono con te ogni istante, per gioire della tua gioia, per rincuorarti negli attimi di tristezza, per sostenerti nei momenti di debolezza e prenderti per mano nel caso di smarrimento. E’ la mia natura starti accanto, semplicemente esserci.
Credi siano stati davvero solo fantasia? I nostri incontri, i tuoi sogni, le risate e le chiacchierate. Non erano fantasia, non lo sono mai stati. Sono più reali di quanto credi.. te lo garantisco. Erano veri.
E’ buffo, strano, magari scontato ma mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho vista. Nell’istante in cui ho incontrato i tuoi occhi, il mio cuore e la mia anima si sono legati a te per non slegarsi mai.
Sai.. dopo tanti anni a chiedermi cosa faccio qui, qual è il mio scopo, castigo o compito, mi sono risposto che probabilmente sono qui per starti accanto. Non sono un vero e proprio angelo con le ali e l’aureola. Non ho le ali, anche se spesso volo da te e non ho l’aureola, non la merito, ma in qualche modo sento di doverti stare accanto cercando di proteggerti, difenderti o consigliarti. Sarà per questo che sono qui? Se sì spero di farlo nel migliore dei modi; in caso contrario non so darmi una spiegazione a questa mia esistenza.
Ti guardo e piango. Piango. Piango per ogni attimo che mi sono perso, per ogni sorriso a cui non ho assistito, per ogni dolore che non ho potuto sollevare, per ogni lacrima che non ho asciugato, piango per averti abbandonato. Piango per ogni abbraccio che non ti ho dato, piango e queste lacrime mi impediscono di guardarti, ma più le asciugo , più compaiono e capisco quanto mi manchi e quanto un attimo di paura nella vita possa costare caro. Piango e ti guardo. Piango e ti ascolto, piango e ti amo. Forse hai ragione: eri più vicina di quanto immaginavo, ma non l’ho capito. Forse tu mi hai visto più dentro di quanto non l’avessi fatto io. Forse ero solo ad un o da te, ma quel o mi sembrava un oceano. Un oceano a dividerci, quando eravamo così vicini; un oceano ai miei occhi che ti vedevano così irraggiungibile, troppo in alto, troppo preziosa, troppo unica, troppo tutto per uno come me, capace solo di stare in silenzio e chiudersi sempre più a riccio in se stesso, un me stesso che non ho nemmeno capito fino in fondo, fino a poco fà. Forse ho sbagliato tutto o forse tutto doveva semplicemente andare così.. con me che resto a guardarti splendere ogni giorno e ti resto accanto senza farmi sentire ne vedere dagli altri, con me che ti resto vicino e tento di non farti mai sentire sola. Forse è questo il mio compito, guardarti splendere…. e tu splendi… abbagli. Ti ho vista emozionarti leggendo le mie lettere, stupirti di fronte alle mie parole e sentire il cuore gioire nel leggerle. Come eri concentrata nella lettura di me, dello specchio dei miei sentimenti, nelle parole così piene, ma così vere. Mi ha emozionato riuscire ad emozionarti con le mie parole, con ciò che provo, con ciò che sento e mi dai ogni volta che ti penso, ti vedo, ti ascolto… sempre.
La profondità del tuo sguardo unicamente incantevole, mostra tutta la semplicità della tua persona: la purezza, la freschezza, la sincerità del tuo spirito, la gioia del tuo carattere, la riservatezza della tua vita e l’entusiasmo di ogni piccola conquista per raggiungere il grande traguardo. Ci sono istanti in cui ho la sensazione di non conoscerti affatto. Un gesto, uno sguardo, un capo d’ abbigliamento, un qualcosa di inatteso e mi sento spiazzato. Basta un attimo, quel tuo sorriso furbo, i tuoi occhi e tutto torna come prima. Resti ancora la sola ed unica che conosca veramente. La sola per cui vivo, la sola per cui sorrido, la sola capace di tenermi incatenato a questa terra.
Mi domando se tutto questo un giorno finirà. Non il nostro amore, non ciò che ci lega, ma se un lontano giorno il mio essere, termini la sua condanna al purgatorio e compia il o definitivo per un altro mondo. Me lo chiedo e mi spaventa un po’.. un po’ tanto. Vorrei mi fosse stato imposto l’ergastolo in questo purgatorio. Una tortura per alcuni, ma la mia fortuna nel poterti vedere ogni istante, ogni giorno, la fortuna di starti accanto, la tortura di non poterti abbracciare e stringere forte tra le mie braccia; la fortuna per godere di ogni tuo sorriso, la tortura di non poter asciugare le tue lacrime; la fortuna di guardare i tuoi occhi e vederti dentro, la sfortuna di non poterti mostrare con i miei occhi quanto sei speciale; la fortuna di ascoltare la tua voce, ogni tua parola è una melodia e la sfortuna di non poterti dire tutte queste cose guardandoti negli occhi e tenendoti per mano; la fortuna di saperti felice nonostante tutto ciò che hai ato e la gente nemmeno immagina,la tortura di essere parte delle tue sofferenze. Fortuna, tortura, fortuna, sfortuna, fortuna e tortura, due lati della stessa medaglia che continua a roteare in aria senza fermarsi. Ma posso assicurarti che questa tortura è una pura fortuna. La fortuna di amare qualcuno di così speciale. La fortuna di amare te.
Ti amo per tutto quello che sei. Ti amo per tutto quello che fai. Ti amo semplicemente perché esisti, ti amo in ogni tuo respiro, ti amo in ogni tuo gesto, ti amo senza un perché, senza parole, ma solo di sussulti al cuore, emozioni e sensazioni fantastiche, uniche quasi indescrivibili per la loro bellezza ed intensità. Per il calore e la gioia, per l’ allegria e il dolore tanto piacevole da volerne sempre di più.
Ti danno un sacco di consigli,indicazioni e suggerimenti. Li ascolti, li valuti e ci pensi. Pensi alle loro parole, a quei consigli, ma il consiglio migliore è quello che giunge dal tuo cuore. Solo lui sa cosa è meglio per te, solo lui conosce ogni tuo desiderio. Ascolta il tuo cuore e ascolterai te stessa fino al punto più profondo dell’anima. Ascolta te stessa e le tue sensazioni, ti condurranno alla via del tuo successo personale, ti indicheranno il cammino da percorrere alla perfezione e realizzazione di ciò che già è nella tua mente e stà per essere realizzato a pieno.
Non cambiare, non farlo mai, per nessuno e niente al mondo. Non smettere per un solo attimo di essere ciò che sei, non smettere di divertirti, non smettere di saltare, non smettere di correre, sorridere, ridere, sbagliare, giocare, e vivere ogni istante con gioia. Non cambiare, resta ciò che sei nonostante gli altri, il tempo, l’età, tutto… resta tu. La gente potrà parlare, spettegolare, giudicare e puntare il dito. Dirà frasi inutili, cattive e false. Lascia che dicano ciò che vogliono, lascia che le loro bocche prendano fiato, lascia che parlino e davanti a quelle parole ridi… ridi della loro inconsapevolezza nel dire quelle frasi, ridi di quanto tu invece sei diversa, di quanto tu non giudichi senza conoscere, non punti il dito senza ascoltare, di quanto non sei falsa perché non riesci a dire le bugie, non sei capace, ti riesce male, molto male; ridi di quanto non sei invadente ma preferisci la riservatezza, ridi con tutta la tua gioia… ridi e vivi nella tua sorprendente semplicità. Ogni cosa alla sua età, ma forse non è del tutto così. Ora sì una donna. Una donna matura, sposata, una donna… una gran donna. Una donna con lo spirito e l’entusiasmo di una ragazzina, una donna con dei doveri, ma ancora capace di conservare la freschezza e l’allegria delle ragazzine, una donna elegante e posata con la voglia di saltare, cantare e divertirsi. Una donna con mille occhi puntati addosso, una donna che si emoziona per poco, si commuove con facilità, una donna speciale che racchiude in se una ragazza, una bambina ed un immenso spirito. Una donna, un’opera d’arte. In queste settimane ti ho ammirata lavorare con dedizione, ione e tanto sentimento ad un progetto. Ci credi molto, lo senti tuo in ogni singola parte e dedichi ogni giorno al perfezionamento di questa opera. Stai lavorando molto nei dettagli, i particolari. Cerchi la perfezione e o dopo o la stai trovando. L’entusiasmo che metti sarà l’elemento base del tuo successo. Vedrai.. questo lavoro sarà una versa bomba. Stai tranquilla e continua a credere. Sei talmente carica e concentrata che nemmeno ti rendi conto di quanto sia bello e straordinario. E’ fantastico, semplicemente fantastico vedere il tuo sorriso, la carica e la gioia nei tuoi occhi e nel tuo sorriso nel vedere trasformarsi un’idea in realtà è.. favoloso, entusiasmante. Se avrai bisogno di me io ci sarò in ogni istante. Chiamami, cercami e sarò lì, al tuo fianco, accanto a te. Sarò le risposte che cerchi, la spalla per appoggiarti, il sorriso per rallegrarti. Io ci sono sempre, ma questo già lo sai.
Ti ho amato. Dio quanto ti ho amato e quanto ancora ti amo. Non ce la faccio, non riesco a stare senza di te, sei come un ossessione o il collante che mi tiene legato qui…in questa vita, legato sempre e solo a te.
A volte guardarti fa tanto male. Tanto da portarmi a piangere nel vedere quanto sei bella.
Ora capisco tante cose, tanti segnali stanno arrivando e formano un quadro più chiaro e stò capendo tante cose e forse ci sono, i conti cominciano a tornare. Devo tornare …..e terminare ciò che ho iniziato, devo terminare il quadro, la mia opera. Devo tornare a te, a noi, a ciò che eravamo, a ciò che ero e che sono.
Le emozioni che tu hai provato in quegli istanti, io le provo ogni attimo grazie a te e al tuo essere così unica.
Ti vedo ovunque, in ogni istante vedo la tua presenza al mio fianco. Sei ovunque pur non essendoci ed il tuo sorriso e tutto ciò che mi manda fuori orbita, i tuoi occhi mi fanno battere forte il cuore e la tua presenza mi fortifica ogni istante. Questa notte ti ho sognata. Questa notte ti ho incontrata. Questa notte ti ho abbracciata. Piangevi e ridevi, mi stringevi e ringraziavi. Eri felice, davvero felice e serena per le mie parole, ma ancor di più per la mia presenza. Non capivo e tu mi hai sorriso piangendo e ridendo. Ringraziavi me per esserti vicino, quando dovrei essere io a ringraziarti anche solo per essere al mondo.
Non ti ho mai fatta ballare, non ti ho mai stretto come avrei voluto, non ti ho mai baciata come sognavo e non ti ho mai detto sul serio quanto era grande il mio amore. L’ho fatto ora, in questi anni, in queste lettere. L’ho fatto senza nemmeno rendermi conto di averlo fatto davvero e quando potevo non l’ho fatto per paura, paura di perderti e senza accorgermi ti ho perso davvero. Ma in questo assurdo modo di perdermi e perderti per sempre ti ho ritrovato ed ammirato in ogni singolo giorno per tutta questa strana ed assurda vita. Mi chiedo se ti ho persa ho ritrovata. Se non me ne fossi andato avrei potuto essere così parte di te e tu di me? Forse non mi hai dimenticato, anzi penso proprio che tu non mi abbia dimenticato come io non ti ho mai lasciato. Nemmeno per un solo istante mi
sono allontanato da te. Ti ho visto crescere e diventare la splendida donna che sei. Ho visto le tue gioie, le sofferenze, non capendo di avertene procurate una gran parte. Non capivo o non ero pronto a capire, perché non sapevo nemmeno io chi ero e cosa ero. Ora lo so. Ne sono consapevole e felice. Dopo anni di torture ora sono felice di capire cosa sono. Vorrei solo un addio come si deve, di quelli veri, di quelli che non ho avuto il fegato di dare anni fa e che mi ha condotto e costretto a questa vita non vita, a questo tutto o niente. A capire che l’amore vero esiste e persino quello eterno, oltre la tomba, oltre il corpo, la vita. Ho imparato il dolore e nello stesso tempo l’amore. Grazie per avermi insegnato questo.
Ti amo. Ti ho sempre amato e ti amerò sempre, ma ora il tempo è ato e tu sei una splendida donna. Sei sposata e non è giusto dirti che ti amo. Appartieni ad un altro uomo capace di renderti felice…io sono solo ciò che si può avere nei sogni e niente di più. Tanto vero da far paura,tanto vicino da far male, tanto lontano da non poter toccare. Ricordati di me, ricordati sempre ti prego. Ricorda quanto ti ho amato e non soffrire più, lo abbiamo già fatto entrambi troppo e per troppo tempo. E’ tempo di dirsi addio anche se per noi è un arrivederci perché non esistono addii, non per noi, non per me e te. Vorrei davvero dirti addio, ma la voglia ed il bisogno di starti vicino mi impediscono di farlo a pieno. Sento che è giunto il momento, ma allo stesso tempo sento ancora di volerti stare accanto in ogni singolo momento, istante della tua vita. E’ giusto andarmene, è giusto andare via e ora è il momento migliore per farlo.
Avrei altre 10, 100, 1000 cose da dirti: mi piace la tua stravaganza, il tuo modo di perderti, come muovi le braccia, come ridi..adoro come ridi, come ti guardi attorno ogni tanto e parli a bassa voce. Mi piace come tieni la tazza tra le mani, come soffi sul the caldo, mi piace come arrossisci ad un complimento e come ti stupisci quando qualcuno parla di te. Mi piace quel tuo modo di essere ancora un po’ bambina, mi piace la gioia che metti in ciò che fai.. mi piaci come sei.
Oggi sarei dovuto essere con te ed invece sono qui e guardo il nostro quaderno, le mie lettere…quante lettere, tante man non troppe. Non bastano a raccontare
tutto quello che c’è stato, le emozioni che ogni nostro incontro ha scatenato e la storia tanto unica ed incredibile che abbiamo vissuto. Sentivo il bisogno di vederti e sentirti anche essendo qui e tu appari in una sequenza intervallata di canzoni che parlano di noi: In tutti i miei giorni, Ti scatterò un foto… parlano di noi. Le canzoni non arrivano per caso. Sono le canzoni che mi hanno tenuto legato a doppio filo a te. Tra un po’ sparirò ma ci sarò sempre. Pensavo di aver detto o fatto tutto, ma non è così. Ho ancora qualcosa da dire, qualcosa da fare prima di andare. E’ strano… non c’ è molto tempo ma a me pare ci sia una vita intera per poter far tutto.
Sei il dolore, il rimpianto, la colpa, il pianto , la gioia e tutto ciò che di più intenso potesse capitarmi. Sei stata tutto, sei la stella polare ed il sole che sorge ogni mattino; sei la luna che ammiro cresce e splendere ogni sera; sei il centro del mio mondo e del mio essere.. e ringrazio Dio, l’universo o chi per loro per aver percorso il tuo stesso cammino, per aver incrociato il tuo sguardo, ammirato il tuo sorriso, ascoltato la tua voce, per averti amato e per non riuscire a smettere di farlo. Ti ringrazio semplicemente di esserci e di avermi donato tutto questo, tutti gli istanti che ho vissuto, ogni percezione di te. A volte, anzi spesso, troppo spesso, mi son domandato cosa faccio qui, quale è il mio scopo. Me lo chiedo e richiedo instancabilmente da anni e anni e forse, adesso, dopo tanto tempo sono arrivato ad una conclusione, ad una risposta. Non sò se è quella giusta, ma penso sia la più vicina alla verità: Credo di essere il tuo angelo, se così si può chiamare un imbecille che sfugge dal mondo per paura e poi si ritrova in un limbo sospeso tra reale e surreale. Non mi ritengo un vero e proprio angelo, di quelli che descrivono con le ali, l’aureola e tutto il resto. Non ho le ali, non ho l’aureola, non la merito e non l’avrò mai, ma sono qui per starti accanto, per sollevarti quando cadi, per portarti il sorriso quando sei triste, per prenderti per mano quando il cammino diventa difficile, per farti compagnia quando ti senti sola, per starti semplicemente accanto silenziosamente e non permettere a nessun’ altro di farti soffrire come ti ho fatta soffrire io. Per non permettere a nessuno di arrecarti dolore, per ascoltare i tuoi problemi e farti trovare una soluzione. Magari sono un “angelo” rompiscatole che ti tormenta nei sogni o semplicemente ti tiene compagnia quando sei sola nella tua fantasia, che non è solo fantasia, ma è una mezza realtà, come me Sì questo pensiero è una follia, lo credo anche io, ma è l’unica spiegazione che sono riuscito a trovare dopo tutto questo tempo ad osservarti, ad ascoltarti e raccontarti in ogni dettaglio. Non sono molto bravo come angelo, ho dovuto chiedere aiuto a qualcun altro per capire, ma ero troppo
fragile e forse lo sono ancora, anche se ora stò migliorando giorno dopo giorno anche grazie a lei e alla carica che mi ha dato per arrivare fino a te, qui, in questo modo
Mi troverai ovunque e da nessuna parte..come sempre. Quando vorrai ci sarò… ti voglio bene, non lo dimenticare mai.
Ti rivedo con i miei occhi, ti ascolto con le mie orecchie ed il brivido scorre lungo le braccia, le mani, la mente, arriva al cuore e lo pervade. Gli occhi si colmano di lacrime, ma il tuo viso nonostante la visione sfocata rimane bellissimo. Queste lacrime sono per te, sono tutte le parole che nono ti ho potuto dire, tutte le carezze che non ti ho potuto dare, tutti gli abbracci che non ho potuto stringere. Il brivido pervade, lo sento, è forte. So che devo lasciarti andare, so che dovrò percorrere un’altra strada ma non riesco a lasciarmi andare. Non riesco a percorrere ancora quel fascio di luce. Lo vedo, lo sento, mi avvicino ma mi manchi ad ogni o e rallento. Non voglio correre, mi sembra di scappare. Non voglio scappare un’altra volta, non posso farlo, commettere lo stesso errore di tanti anni fa, sarebbe stupido. Devo oltreare, ma prima vorrei tanto poterti vedere ancora una volta, ancora da vicino. Vorrei poterti stringere davvero, sentirti davvero, vederti davvero. Vorrei dirti addio guardandoti negli occhi e farti sentire che non sarà un vero addio, ma un arrivederci. Vorrei rivedere quella luce sul tuo volto e le tue guance arrossire come un tempo, come fai sempre. Ti lascerò, senza lasciarti perché il mio cuore resterà con te per sempre, ovunque e comunque io ci sarò. Non me ne sono potuto andare prima, non ce la facevo, non potevo lasciarti sola, ma ora… sei una donna. Sei una bella donna. Sei serena, so che te la caverai benissimo e camminerai, non da sola ma circondata da gente che tiene a te e alla tua felicità. Non fidarti di tutti, mi raccomando ma continua a fare ciò che per te è importante, ciò che ti fa sentire bene, ciò che vuoi davvero. Resta come sei, non cambiare per chi vuole che tu cambi, sei perfetta come sei, in tutto. Lui ti ama, ti ama davvero molto...
E’ giunto il momento di andare, ma non posso farlo senza prima averti potuto abbracciare davvero. Ti chiedo solo l’ultimo incontro e l’ultimo abbraccio a
questa mia vita terrena. Un secondo varrà tutta la vita, la mia vita. La tua vita. Un secondo, una stretta e sarò libero, libero di are oltre, in quella luce che ho già visto e mi aspetta; libero da me, libero da te, da noi ma tenendoti con me per sempre, anche oltre. Come tutti questi anni lontano ma sempre al tuo fianco, con te in ogni dove e in ogni quando.
A volte fare la cosa sbagliata..si rivela essere la cosa giusta
Sono pronto a dire addio a questa vita non vita, ma soprattutto sono pronto a questa nuova avventura che mi vedrà più vivo che mai. Ho voglia di tutto e non ho voglia di nulla. Vorrei già essere lì ma mi sento di restare ancora un poco per terminare davvero tutto sapendo che tutto non terminerà perché proseguirà in altro modo. Cambierà tutto ma a me pare non cambierà nulla… mi sembra resterà tutto così… Non sarà così, tutto sarà diverso, ma sono felice, sereno. Mi sento vivo. Sparirò senza sparire restando per sempre presente in qualsiasi forma sia la mia presenza ci sarò.
Sono pronto a partire. Sono pronto ad andarmene… ma ho un ultimo desiderio prima di lasciare questo mondo: Vorrei dirti quanto sono orgoglioso di te, fiero di averti amato, entusiasta di averti avuto come sola ed unica ragione di vita qui, in tutto questo tempo.
E così dopo anni d’attesa, di sofferenza, gioia, dolore e emozioni è arrivato il momento di andare. Mi pare strano… non saprei nemmeno come descriverlo. Certe situazioni se non si provano non si possono capire, E’ giunto anche il mio momento.. devo andare Questa volta non ti deluderò, non ti lascerò, ti resterò accanto sempre… e non avrò più paura di non essere all’altezza perché tu ci sarai sempre in ogni mio o, in ogni mio giorno. Ho scritto queste parole grazie ad un sostegno, un aiuto, ascolto e conforto nella ricerca di te e di ciò che è stato. Percepisco ogni particolare di te, ma non posso toccarti e parlarti… Solo nei sogni ti raggiungo ed incontro… è l’incontro di due anime al di là dei corpi che le ospitano… è il legame profondo che ci lega e avvicina, coltivato e
mantenuto al di là del tempo, delle circostanze e della vita stessa.
Non ricordo con esattezza quando ho incontrato Johnny per la prima volta, ma sicuramente non immaginavo potesse darmi tanto in questi anni trascorsi insieme. Mi ha mostrato il mondo con i suoi occhi e con il suo cuore. Ho provato gioie e dolori che mai avrei creduto potessero esistere davvero. Credevo che un amore così, potesse esistere solo nei film che si vedono sotto le coperte con la cioccolata calda in una mano e i fazzoletti pronti a raccogliere le lacrime di gioia nell’altra. Conoscerlo è stata una sorpresa ed una gioia, tormento, compagnia e dolore, comprensione e lacrime, affetto e felicità, ricerca e pensiero, amicizia e crescita, dialogo e ascolto, attesa e paura, insegnamento e stupore, riflessione e scoperta, solitudine e pienezza, aiuto e richiesta,ricordo e sincerità, batticuore e palpitazione, luce e presenza. Sì Johnny è stato tutto questo e molto di più. Il legame che abbiamo instaurato è complicato da descrivere, forse impossibile da capire, ma per noi che lo abbiamo vissuto è stato la forza ed il sostegno di tante cadute… Un amicizia come la sua non la ritroverò e rivivrò mai più… Il giorno che abbiamo raccolto e sistemato tutte le lettere ci siamo promessi che un giorno le avrei pubblicate …. Eccole qua Tra le tante ne aveva scritta una anche a me prima di andarsene…. Il suo saluto e ringraziamento per questa amicizia durata una vita…
Non potevo lasciarti così, senza salutarti, ma soprattutto non potevo andarmene dopo tutto ciò che c’è stato tra noi, dopo tutti questi anni…lunghi anni insieme. Ne abbiamo ate tante insieme, abbiamo fatto viaggi che nessuno saprà mai e nemmeno spiegandoli la gente potrà capire, perché ciò che c’era tra noi era unico. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Per avermi ascoltato, sostenuto a tratti odiato, ma per avermi dato l’occasione di fare pace con il mondo con me e con Dio. Mi hai fatto tornare in me dandomi l’occasione di capire cosa mi avesse spinto a tanto e per cosa avevo deciso di mollare tutto. Ho capito che ero alla sua altezza e cosa significavo per lei. Non l’avrei mai scoperto senza il tuo aiuto, senza la tua moltitudine di domande e quel tuo essere così.. alla ricerca di risposte. A volte il nostro viaggio è stato estenuante. Quante volte abbiamo pensato di mollare tutto. Ma tu non l’hai fatto e grazie alla tua forza non l’ho fatto nemmeno io. Non abbiamo mollato e siamo arrivati a quelle risposte che parevano tanto distanti ed invece erano tanto vicine. Non le
sapevamo cogliere, ma poi siamo diventati bravissimi a recepirle in un lampo, in uno sguardo, in un gesto, una parola, una canzone… un sogno. Ti ho accompagnato in luoghi sconosciuti, in emozioni che mai avevi vissuto e amori che ancora ti erano ignoti. Con me hai vissuto la sofferenza, il dolore e la ione dell’amore. Abbiamo capito cosa significa vivere per qualcuno. Lo abbiamo vissuto e capito insieme sostenendoci in un legame che nessuno mai potrà cancellare e che non scorderai, come non lo scorderò io perché mi hai salvato. Mi hai condotto alla scoperta della pace... la pace dell’essere, quella sensazione di benessere che senti da dentro e ti alleggerisce. Quante volte abbiamo parlato, quante volte non serviva parlare… E’ arrivata Goodbye.. la nostra canzone. Il nostro, vorrei fosse un addio speciale, di quelli che non si dimenticano, di quelli che restano nel cuore e nella mente. Vorrei farti un regalo, ma non so cosa regalarti. Dici sempre di non aver bisogno di niente che hai tutto e forse hai ragione, hai tutto… hai un cuore così grande che non si potrà mai colmare con regali e l’affetto che ti si può dare non basterà mai a colmarlo… mi sento piccolo, tanto piccolo, ma per te sono grande, tanto grande. Mi consideri parte di te, un amico, un fratello un pezzo della tua vita. Mi fai sentire importante ogni giorno e so quanto hai paura del nostro distacco.. della mia partenza. Ma io ci sarò sempre. In un modo o nell’altro troverò il modo di venire a trovarti, vedere come stai e come te la cavi con gli altri. Salutameli tutti… li saluterò anche io, ma so che tu sarai più brava a farlo. La senti? E’ la mia canzone.. ed è un po’ anche tua. Ti ho chiesto di poterla salutare un’ultima volta. So che lo farai. Hai fatto così tanto per me, specialmente nell’ultimo anno. Abbiamo recuperato tutti gli anni di domande senza risposte in un unico anno. Non sono stati anni persi, per niente, perché ogni cosa doveva accadere a suo tempo e così è stato. E’ stato un lungo percorso che ci ha aiutato a crescere, capire, e coltivare tutti gli indizi fino al completamento del puzzle… ed il risultato è stato uno spettacolo… un vero spettacolo. Ho una serie così colma di bei momenti che non saprei scegliere il migliore…ce ne sono troppi, troppo intensi per sceglierne uno. In questi mesi hai speso molti dei tuoi risparmi, del tuo tempo e del tuo essere per aiutarci, ma lo hai fatto con tanta consapevolezza, gioia e dedizione che spesso ci siamo trovati a chiederci come potessi essere così disponibile e pronta ad aiutarci in questa nostra semi follia di voler essere ancora lì… sulla terra, nella vita, in un qualcosa che non ci appartiene più ma che in qualche modo ci tiene legati. Il nostro addio sarà con il botto… non ti lascerò senza salutare, te lo prometto, te lo devo e te lo meriti. Sarei uno stronzo ad andarmene senza una parola. E poi una stronzata simile l’ho già fatta anni fa e non voglio ripetere l’errore di lasciare qualcuno a cui tengo senza dire nemmeno una parola, senza lasciare un segno di me, un ricordo. So che dirai che non ti
scorderai, che non puoi scordare tutto ciò che c’è stato, ma un saluto, un abbraccio ed un sorriso sono un’altra cosa… e prima della mia partenza ti saluterò come si deve.Tranquilla, non me ne vado subito, tornerò comunque ancora… non riesco a stare così lontano senza darti info su di me e su di lei… quante cose avrei ancora da dirti, ma vedo che sei un po’ presa e la tua famiglia reclama la tua presenza… ti lascio andare ma resterò ad aspettarti per terminare ciò che abbiamo iniziato e per restare ancora un po’ a farti compagnia. Un bacio e mi raccomando a te.. noi ci siamo… sai come trovarci… e noi sappiamo come trovare te. Ti voglio bene … tanto bene…e grazie infinite di tutto.
Johnny
RINGRAZIAMENTI
Come spesso accade non so da chi iniziare…. Così inizio da lui, l’autore delle lettere: Ringrazio Johnny per essere stato al mio fianco in tutti questi anni, per essermi stato amico, per tutti gli insegnamenti, le parole e le ore trascorse a dialogare. Per aver creduto in me anche quando tutto pareva così irraggiungibile, per avermi condotto dove non credevo si potesse arrivare. Quindi ringrazio Dio, l’universo o chi che sia per averlo incontrato, avuto accanto ed ascoltato il suo dolore, ma soprattutto, per aver vissuto il suo Amore.
Ringrazio Chiara, Adriana e Oliviero, Giacomo, Charlie, Emma, Jack, Matthew per avermi ascoltato, sostenuto e incoraggiato a non mollare e andare avanti. Per le chiacchierate ed i momenti d’incontro quest’anno rari, ma sempre piacevoli e costruttivi Mr. Alan Stanford per essere stato così presente in quest’ anno. Per ogni mail ricevuta, ogni commento ai miei scritti, per lo stimolo a continuare, lo scambio di idee, il sostegno, il o e lo splendido legame d’amicizia instaurato.
La mamma e Roby … perché quest’ anno è stato particolarmente “impegnativo” e difficile dall’inizio alla fine, eppure, nonostante tutto, ci siamo aiutate e sostenute …. Abbiamo pianto ma anche riso, ci siamo sentite sole e perse ma abbiamo trovato la forza di andare avanti perché sole non lo siamo e non lo saremo…. e noi lo sappiamo….
Il mio papà e la zia Mariu che quest’ anno ci hanno lasciato, ma continuano a
rimanere al nostro fianco, non solo nei ricordi, ma in ogni istante del giorno. Per ogni gesto, parola, attimo vissuto insieme in questi 29 lunghi quanto brevi anni…per tutto l’affetto, il calore, gli insegnamenti e semplicemente per essere stati parte della mia vita e per ciò che mi avete insegnato anche nel momento in cui ci avete lasciato… grazie… vi voglio bene.
Colei per la quale queste lettere sono state scritte.. perché senza di lei non sarebbero nate queste parole, queste emozioni, questo sentimento. Per averle lette, per gli incontri e per quella chiacchierata che ancora dobbiamo terminare …
Grazie a te per aver letto queste parole e per il tempo dedicatomi… grazie di cuore
Quel brivido che solo tu sai darmi
Scritto da Stefania Rizzo con la collaborazione speciale di un caro amico e autore di ogni singola lettera: Johnny.
Questo libro è una raccolta di lettere scritte durante gli anni in luoghi diversi, ore del giorno e della notte … raccontano un sentimento tanto forte da non tramontare mai. Purtroppo alcune sono andate perse ….
Johnny è stato “consulente” e collaboratore anche durante la stesura del primo libro dell’autrice: Tutto di noi
Gli altri libri: Tutto di noi (2010) Viaggio all’ascolto (2011)
Contatti:
[email protected]