Nessuno Tocchi Silvio - Berlusconi E Altre Considerazioni - 6e361d

NESSUNO TOCCHI SILVIO

- Berlusconi e altre considerazioni -

Monica Rodaro

Nessuno tocchi Silvio

Monica Rodaro

Edizione digitale: marzo 2014

ISBN: 9788869091896

Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl

SOMMARIO

Preambolo

1. Menomale che Silvio c’è

2. Esempi, imprenditori e lavoratori

3. Pregi e difetti

4. Il capro espiatorio che viene sfruttato

5. Silvio tabù

6. Nuova Forza Italia per un’Italia nuova

PREAMBOLO

Molto ho dovuto riflettere prima di decidere se scrivere questo libro utilizzando il mio vero nome o se adottare uno pseudonimo, questo perché le critiche verso Silvio Berlusconi e verso coloro che lo sostengono sono spesso molto aspre. Avevo quasi deciso, colta da un istintivo moto di timore, di presentarmi al mondo sotto copertura usando un nome d’invenzione, ma poi ho riflettuto ancora e ancora e alla fine ho deciso che volevo essere vera e farmi conoscere per quella che sono dal momento che non ritengo di avere alcun motivo per negare una parte di me stessa che a me piace e che è coerente col mio essere. Non ho mai temuto il giudizio altrui e ho deciso che non volevo cominciare a farlo ora e pertanto eccomi qua, mi chiamo Monica Rodaro. Così come non si possono mettere a tacere le critiche allo stesso modo io ho deciso di non mettere a tacere me stessa e di esprimere i miei pensieri riguardo al Cavaliere. Approfitto anche dell’occasione per ricordare a coloro che non vedono l’ora di rovesciarmi addosso le peggiori ingiurie che sono proprio loro che dall’alto delle loro posizioni politiche avversarie sottolineano sovente e ribadiscono di frequente i concetti della libertà di pensiero e della libertà di parola. Dal mio punto di vista tanto quanto pretendono questi diritti al fine di offendere Berlusconi, così devono permettere agli altri di poterlo sostenere o difendere proprio in virtù dei loro stessi valori.

“Parlo senza riserve e mi farò scivolare addosso ogni critica, anche la più feroce e insensata. Se si pretende il diritto di odiare si deve quantomeno accordare a un’altra persona il diritto di amare o perlomeno di apprezzare in quanto siamo individui diversi e in quanto senza queste nostre profonde diversità non saremmo che copie di una statuetta senza anima. Se poi esiste qualcuno perfetto e infallibile, conoscitore della verità in sé e superiore a tutti gli altri uomini allora che scagli pure la sua pietra. Chi, invece, come me è una persona normale in un

mondo di persone altrettanto normali, imperfette, fallibili, che non conoscono la verità in sé e che non sono superiori a tutti gli altri approvino oppure disapprovino le mie parole, ma in entrambi questi casi imparino anche ad accettare le opinioni altrui”.

1. MENOMALE CHE SILVIO C’È

Perché scrivere ancora su Berlusconi? Perché dedicargli tempo e risorse? Perché troppo ci si è serviti di lui e della sua immagine soltanto per fare audience o gossip. Mi voglio collocare dall’altra parte della barricata ed esporre la mia visione positiva della vita di un politico noto a livello mondiale più per le chiacchiere che sono state fatte insistentemente circolare sul suo conto che non per il bene che ha fatto e che ha cercato di fare per un Paese difficile e multisfaccettato come l’Italia. Voglio esporre il resto, voglio dire la mia su quel che c’è d’altro, voglio mostrare il volto della medaglia anziché il retro ormai consumato sul quale sono state sprecate miriadi di parole e illazioni. Voglio dire basta a questo estenuante incaponimento mediatico contro il Cavaliere. Se c’è la libertà d’espressione per dire cose contro di lui, tale libertà deve esserci anche nel proferir parola in suo sostegno. Esigo, giustamente, di poter esercitare questo mio diritto e alla faccia di quanti continuano a dire peste e corna di questo uomo io, invece, voglio farne un sentito e sincero elogio. Voglio dar voce a quanti, come me, lo amano e lo continuano a sostenere. Perché non dovrei essere libera di esprimermi in suo favore? Perché se lo faccio diranno di me che sono solamente l’ennesima ragazza in cerca dei suoi soldi? Perché non posso esprimere il mio pensiero allo stesso modo in cui pensano di poterlo fare quelli di sinistra? Perché ciò che dicono e pensano loro dovrebbe avere più valore di ciò che penso e dico io? Ritengo, in qualità di italiana fiera di chiamarmi tale, di essere libera di pensare e proferire tale pensiero ad alta voce, di poter alzare il mio grido di protesta contro la massiccia e indiscreta mole di critiche verso Silvio Berlusconi. Credo di potere e di avere il diritto di spezzare una, dieci, cento, mille lance in favore del Cavaliere, poiché appartengo alla schiera di quelli che: “Menomale che Silvio c’è!” Quello che voglio trasmettere è un messaggio breve, semplice e chiaro, tanto che il presente scritto si può leggere tutto d’un fiato. Voglio dire che Silvio (“Mi

consenta”) è un uomo vero che combatte per il suo Paese perché lo ama profondamente al di là di tutte le contraddizioni che ahimè lo caratterizzano; egli lotta e non si lascia abbattere dalla meschina e crudele marcia che l’invidia conduce contro di lui. Mi riconosco, come italiana, in quest’uomo perché anche io come lui non smetto di amare l’Italia con tutte le sue imperfezioni e tutte le sue contraddizioni e anche io, a modo mio, voglio fare qualcosa per riconoscere a un grande uomo la grande stima che si è guadagnato per l’impegno nel cercare di far progredire il nostro incantevole ma malato Paese. Scrivo dunque per dar voce a tutti coloro che come me non si lasciano fuorviare dalle malelingue e vedono nel Cavaliere il simbolo del progresso della nostra meravigliosa Italia. Spero che il Cavaliere mi scà se spesso lo chiamo semplicemente Silvio. Capirà bene che lui per me (come per molti altri come me) è uno di famiglia, è come un padre di tutti che si prende cura di noi e della nostra amata patria. Mi esprimo qui allo stesso modo in cui lo faccio nella vita quotidiana chiamandolo Silvio come se si trattasse di un caro amico, di un familiare. Questo è del resto uno dei punti cardine della bellezza della sua persona: è uno di noi, è con noi e per noi, è umile e si mostra per quel che è davvero, questo è il “mio” Silvio e per questo voglio scendere in campo per lui.

2. ESEMPI, IMPRENDITORI E LAVORATORI

Silvio Berlusconi prima che un politico è un grande imprenditore di successo, un uomo che si è costruito un impero, che ha lottato tutta la vita e che si è sempre dato da fare per ottenere ciò che voleva e pertanto, secondo il mio parere, un tale tipo d’uomo è anzitutto un esempio, un grande esempio imprenditoriale, così come lo è Flavio Briatore. È inutile che tanto si spettegoli su queste persone perché è indubbio che meritino stima e approvazione per quanto sono riusciti a fare con le loro forze, lottando, sgomitando, essendo forti e tenaci, caparbi e testardi: questi e tutti quelli come loro sono i grandi uomini d’Italia. Ce ne dovrebbero anzi essere di più, allora sì che questo Paese avrebbe una marcia in più. Ci sono qui in Italia grandi uomini che danno lavoro a moltissime persone e la gente sciocca e invidiosa, invece di ringraziarli e benedire la loro esistenza, tende sempre a parlarne male e questo perché l’invidia li corrode e non riescono ad accettare il fatto che esistano persone con capacità superiori alle loro e che gli permettono di dare da mangiare ai propri figli. Preferiscono attaccarsi alle malelingue e vanno a spulciare nelle loro vite private per farli a pezzi mentre loro stessi non tollerano che si sappia nulla delle loro vite private. Parlano di leggi ad personam ma sono i primi ad usare due pesi e due misure. Berlusconi, così come Briatore e altri imprenditori del genere, godono e godranno sempre della mia ammirazione e della mia stima sincera e profonda perché sono persone che si sono sempre date da fare e che non hanno mai ceduto dinanzi alle difficoltà. Quando penso al mio desiderio di emergere penso a Silvio, penso a quanto si è dato da fare, a quanto ha lavorato e sudato per giungere all’apice e non posso che ammirarlo. Lui in Italia è l’emblema del darsi da fare e del non mollare mai e io lo stimo tanto quanto gli invidiosi lo denigrano. Già da quando studiavo all’Università degli Studi di Trieste ho sempre avuto la foto di Silvio sul comodino o sulla scrivania perché, soprattutto quando ci sono momenti difficili da affrontare, è confortante avere un esempio positivo da

seguire. Svegliarmi la mattina con la sua foto sorridente accanto mi metteva di buonumore e mi faceva pensare che così come lui si era impegnato tanto per ottenere tanto, così potevo aspirare a fare anch’io e la dura giornata di studio mi sembrava subito un po’ meno faticosa. Ora che lavoro e che cerco di trovare più spazio per esaudire i miei più grandi sogni la sua foto sorridente è ancora lì accanto al mio letto, a fianco alla foto dove ci siamo io e il mio fidanzato il giorno della mia laurea e tutto questo, assieme al decalogo delle regole del successo di Flavio Briatore, mi dà la forza e la grinta per alzarmi ogni mattino alle sei con il mio inconfondibile e immancabile sorriso sulle labbra. Checché ne dicano il Cavaliere è, di fatto, un esempio per molti giovani che come me si danno da fare e lottano ogni giorno per inseguire i propri sogni sapendo che se ci si crede veramente e ci si impegna seriamente questi poi si avverano e ripagano di tutte le fatiche compiute. È troppo facile lottare contro gli imprenditori e ingiuriarli quando poi si è pronti a, come si suol dire, “piangere il morto” se le fabbriche e le aziende chiudono perché sono in difficoltà. Bisogna lodare chi ci permette di riempire il piatto e non remargli contro in tutti i modi. Si deve capire che non è per tutti l’essere imprenditore e che c’è chi è portato per il produrre lavoro e chi è portato per il lavorare e ognuna delle due categorie non può esistere senza l’altra. Vorrei vedere molti di quelli che ce l’hanno con gli imprenditori quanto ci impiegherebbero a far fallire l’azienda se i ruoli si invertissero. Quindi mi viene da suggerire a chi tanto odia questi grandi datori di lavoro di essere un po’ più realisti e di smettere di disprezzare questi grandi uomini perché senza di loro saremmo nei guai e dormiremmo sotto i ponti. Nel mio piccolo, nella mia regione Friuli Venezia Giulia, mi sono avvicinata alla politica da qualche tempo e in particolare seguo con vivo interesse l’ex consigliere regionale del PDL Massimo Blasoni ora in prima linea nel rinato gruppo di Forza Italia (fondatore assieme a Giorgio Zucchini della Sereni Orizzonti Spa, azienda leader in Italia nel settore della cura privata agli anziani, alle persone con disturbi mentali e ai ragazzi con disturbi dello sviluppo) che essendo un imprenditore di prima generazione ha creato da sé la propria fortuna e sta continuando a farlo lavorando sodo e impegnandosi con coraggio e dedizione coadiuvato da un team specializzato di persone altrettanto preparate e capaci. Questo è un politico che mi sento di are perché sa cosa vuol dire lavorare con caparbietà. Lo ammiro e lo sostengo nella mia regione, così come faccio con Berlusconi a livello nazionale (e anzi spero di vedere presto anche

Massimo Blasoni a Roma a darsi da fare per l’Italia così come si è dato da fare per la sua azienda, per la città di Udine e per la regione Friuli Venezia Giulia), perché ritengo che uomini di tale calibro siano davvero ciò di cui il nostro stato ha bisogno. Per mandare avanti un Paese bisogna avere grosse capacità imprenditoriali, tenere in equilibrio un Paese è come mantenere in salute una grande azienda ed è per questo che concordo pienamente con la teoria di Blasoni secondo la quale ci dovrebbero essere più imprenditori che si assumono l’onere di darsi alla politica oltre che al loro mestiere per far splendere l’Italia, così come meriterebbe, nell’Olimpo delle grandi nazioni del mondo. La politica non è un mestiere ma è e deve rimanere una vocazione. Chi, come la maggior parte dei politici dell’intero territorio nazionale, non ha mai lavorato non può pretendere di saper mandare avanti una nazione e non può comprendere le vere necessità del popolo. L’obiettivo futuro dovrebbe essere quello di far governare l’Italia a chi sa come mandare avanti con successo un’azienda, far migliorare la vita degli italiani a chi dà da lavorare a molti di essi. Non devono esistere più i cosiddetti “politici di professione” poiché la politica non è una professione ma una missione; deve essere un di più che un cittadino si sente di fare al servizio dei suoi concittadini per aiutarli a vivere meglio. Il politico deve essere anzitutto una persona vera che lavora e sa cosa vuol dire essere un lavoratore cosicché sia in grado di risolvere il grosso dei problemi con cognizione di causa per il bene comune. Un popolo lavoratore come l’Italia, un popolo forte come il nostro che non si dà mai per vinto ed è sempre in grado di rialzarsi con tenacia dopo ogni piccola caduta o grosso scivolone che sia, un popolo come il nostro non può essere governato da chi non ha mai lavorato, ma ha necessità di politici lavoratori: imprenditori e lavoratori che non smettono di essere tali quando entrano in politica perché è necessario che mantengano una profonda conoscenza della realtà sociale e lavorativa del Paese.

3. PREGI E DIFETTI

Lo ammetto che è vero che a volte forse Silvio esagera con certe sue uscite spiritose, ma ciò accade proprio perché, come dicevo prima, egli è un uomo vero e genuino che si mostra per quello che è ovvero uno di noi, uno come noi. Si tratta di una persona reale, di un uomo con virtù e vizi come lo siamo tutti (e che i moralisti scaglino pure le loro frecce, ma sappiano che ricadranno loro addosso); egli non si nasconde mai dietro a un velo di ipocrisia come fanno ormai in troppi, ma si presenta come è realmente. Questo è un grande pregio, Berlusconi è un leader che sa parlare alla gente, che si mette sullo stesso piano della gente e che non disdegna di stringere mani, scambiare parole e sorrisi con i suoi sostenitori, indipendentemente dal ruolo sociale che essi ricoprono. Un grande uomo si riconosce anche da ciò, dalla sua affabilità, dall’umiltà con cui sa ringraziare chi ha contribuito al suo successo e pertanto, per quanto mi riguarda, non posso che ritenere si tratti indubbiamente di un grand’uomo. Silvio, da quel che posso vedere, sa che non sarebbe nessuno senza gli altri e li considera come parte della sua famiglia. Sono gli avversari politici che non hanno ancora capito che non sarebbero nulla essi stessi senza di lui perché tutto ciò che fanno e tutto quel che dicono, tutto ciò che sono e tutto quel che mostrano dinanzi ai propri ciechi sostenitori, esiste (se ci fate caso) solo in funzione dell’esistenza di Silvio, sembra che essi non abbiano alcun argomento al di fuori dell’antiberlusconismo. Certo è un personaggio discusso proprio per il suo modo di fare, molti non lo ritengono adatto a rappresentare l’Italia poiché non lo trovano serio… io invece ritengo che sia un leader carismatico come ne sono esistiti davvero pochi finora al mondo in ogni epoca e che per tale motivo sia invidiato. Si tratta di una persona molto intelligente e capace che attira le invidie dei suoi nemici proprio perché essi, in quanto a carisma, non possono competere. Come dicevo prima ammetto che a volte abbia un po’ esagerato ma sono convinta che lo abbia fatto in buona fede, spinto dal suo essere genuino e che abbia agito dimenticandosi di dover tenere conto della cattiveria di tanta gente

invidiosa che si aggrappa a qualunque sciocchezza pur di cercare di metterlo in cattiva luce e di screditarlo. E proprio riguardo al suo genuino carisma, che a volte lo ha messo in difficoltà, ho notato che le possibilità sono solamente due: Silvio Berlusconi o lo si ama o lo si odia. Sembrano non esistere mezze misure che magari apprezzino solo parte di ciò che egli è o fa. Le macrocategorie italiane sono solamente due: i sostenitori del Cavaliere che continuano a difenderlo dagli estenuanti attacchi di tanta invidiosa parte politica e coloro che per partito preso (letteralmente per partito preso) lo odiano a prescindere e sono contrari a qualunque cosa lui dica o faccia indipendentemente dal fatto che si tratti di qualcosa di giusto o di sbagliato. E proprio a tal proposito approfitto un attimo per fare una considerazione super partes riguardo un grande e diffuso errore della politica. I partiti si fanno una lotta così forte ed estenuante gli uni contro gli altri che si ostinano a bocciare e boicottare qualunque proposta di miglioramento per il Paese, anche quando in cuor loro la ritengono valida, solamente perché proviene da qualcuno che non fa parte del loro stesso partito. Ma perché mai dico io. Voi direte che è così perché così è la politica ma io dissento su questo punto in quanto ritengo che la politica dovrebbe esistere in primis per lavorare al bene comune del popolo. Questa è davvero una delle più grandi piaghe del governo: se solo si concentrassero su quello che serve sul serio e sotterrassero a volte l’ascia di guerra saremmo un Paese ricco e rigoglioso che funzionerebbe a regola d’arte. Forse sognare politici che lavorino in questo modo è solo una mia personale utopia, eppure mi auguro che qualcuno possa ragionare così e lavorare per il bene reale dello stato e dei cittadini sopra ogni cosa perché è ciò che vorrei fare io se mi trovassi al loro posto ed è ciò che sarebbe corretto fare per il bene comune. Ritornando, dopo questa per me necessaria digressione, a parlare di Silvio certamente posso dire che mi colloco tra coloro che lo amano e continuano a sostenerlo poiché si sentono parte di una famiglia. Quelli che come me lo difendono ancora sono persone che amano profondamente l’Italia e che sanno che ci vuole tanta forza e tanto coraggio per cercare di governarla e che tali qualità e doti gliele continuano a riconoscere nonostante tutti i fiumi di cattiveria che sono stati fatti scorrere sulla sua persona.

L’elettorato italiano è ormai esausto e temo che, se non si cercherà di aprire un po’ gli occhi pensando senza pregiudizi di colore politico a quello che serve veramente all’Italia, finiremo per dare soddisfazione al resto dell’Europa che non vede l’ora di vederci sprofondare in un baratro. Credo (e spero) che ci siano ancora molti italiani tenaci che abbiano voglia di contribuire ancora una volta a risollevare le sorti del Paese perché è insito nella nostra unica e pregiata essenza di italiani il fatto di trovare sempre il modo di cavarcela, di sopravvivere, di tenere testa a chi ci vuole mettere i bastoni tra le ruote e sono convinta che, come sempre, alla fine riusciremo a risollevare le nostre sorti alla faccia di chi ci vorrebbe spacciati. Ma è anche vero che per fare tutto ciò necessiteremmo di un clima politico migliore, scevro dalle invidie e dalle malelingue e incentrato solo sul bene per tutti, sul meglio possibile.

4. IL CAPRO ESPIATORIO CHE VIENE SFRUTTATO

Negli anni il Cavaliere è stato sempre più preso di mira e usato come capro espiatorio dai suoi avversari politici per scagliargli addosso le colpe più disparate. Siccome la sua scesa in campo ha scosso il panorama politico nazionale gli avversari negli anni si sono sempre più accaniti contro il carismatico leader del centro-destra poiché ben poche erano (e sono tuttora) le reali e concrete armi che essi potevano vantare contro di lui; quindi hanno ceduto alla più ripugnante e becera diffamazione per cercare di togliergli consenso e di farlo cadere. E dopo anni e anni di diffamazione ci sono quasi riusciti, uno sgambetto gliel’hanno alfine fatto. Ma dico che ce l’hanno quasi fatta perché nonostante tutti i loro estenuanti sforzi Silvio non demorde e continuerà sempre a lottare proprio come sta facendo ora con la rifondazione di Forza Italia. Egli, giustamente non si è mai lasciato abbattere e sconfiggere dalle bassezze dei suoi avversari e il consenso dei suoi fedeli elettori lo ha continuato a premiare. Personalmente non mi sono mai vergognata di dire (e mai me ne vergognerò perche non si tratta minimamente di un motivo di vergogna) che da quando sono entrata in possesso del diritto e del dovere di voto ho sempre accordato la mia preferenza allo stimato Cavaliere. Troppe volte mi sono schifata delle malelingue che ho sentito sul suo conto, troppe volte avrei voluto sbraitare per difenderlo e non l’ho fatto. Ora che i tempi sono decisamente maturi mi sono decisa a esprimere il mio sostegno per una persona che ammiro e lo faccio con l’intento di esprimermi a nome di tutti coloro che, come me (e so che ce ne sono parecchi), ritengono che una tale persona non possa che essere un bene per la nostra penisola. Oramai siamo giunti quasi al collasso, l’incaponimento contro di lui ha raggiunto un picco altissimo e ho voluto finalmente dire la mia di fronte a tanto odio gratuito. Credo che il Presidente sia davvero una roccia per resistere a tutto quello che gli hanno fatto e detto negli anni. È veramente in gamba e credo che anche io, al

posto suo, terrei duro fino alla fine perché la stoltezza della gente che si lascia deviare dalla cattiveria di chi gli è avverso non può più essere tollerata; al suo posto, veramente, io sono convinta che non mollerei mai pur di non dargliela vinta! Gli hanno fatto di tutto, lo hanno denigrato, si sono inventati miriadi di accuse infondate, hanno colpito molto duramente lui e tutte le persone che gli sono accanto e questo è un gesto marcio: lo odiano a tal punto, lo invidiano così tanto che non riuscendo a sconfiggerlo politicamente e non essendo in grado di farlo cedere hanno attaccato anche tutti quelli che gli sono più vicini e ciò è davvero disgustoso e sintomatico di un’Italia che è da molti anni in crisi perché si è preferito accanirsi contro Berlusconi anziché concentrarsi sul bene per la nazione. Certo, personalmente, scrivendo questo breve testo non posso esimermi dal temere anche per me e per quello che potrebbero volermi fare per zittirmi (sebbene io sia un nessuno sul panorama nazionale), ma riflettendoci su meglio mi sono convinta che non sarebbe astuto da parte loro incaponirsi anche contro una giovane sostenitrice del Cavaliere poiché se ciò accadesse andrebbe a confermare con ancora maggiore forza tutte le tesi che sto sostenendo. Non nego di avere un po’ di timore nel liberare il mio pensiero, ma sono una libera cittadina anche io e ho gli stessi diritti di difenderlo delle persone che lo denigrano e pur nutrendo questo timore per le reazioni degli antiberlusconiani voglio credere che non siano così tanto sciocchi da fornirmi dati ancor più certi che andrebbero solamente a dare conferma tangibile alle mie parole e mi regalerebbero il modo di ottenere prove inconfutabili di tutto quanto ho sostenuto qui. E se decidessero ugualmente di agire contro di me con qualcuno dei loro noti sotterfugi possono stare certi che sbandiererò tutto ai quattro venti e altrettanto faranno le persone che mi sono vicine. Sul conto di Silvio ne ho sentite di cotte e di crude, tutti i deboli, i malleabili e gli ignoranti della società sono stati aizzati contro di lui con false e incredibilmente assurde teorie e accuse. Una volta in autobus sentii, con mio sommo orrore e sdegno, un’anziana signora che si lamentava dei disagi provocati dai continui ritardi dei treni e della scarsità

del servizio di Trenitalia imputandone la colpa a Berlusconi; ovviamente dovetti stare zitta per una questione di rispetto ma fui costretta a mordermi veramente la lingua per non inveire contro quella signora. Mi dissi che povera non era colpa sua se pronunciava quelle parolacce poiché sicuramente di mezzo c’era lo zampino di quelli della CGIL che le avevano fatto il lavaggio del cervello. Sono cose come questa, sono tali banalità che hanno rovinato il clima politico italiano. Si è partiti da mere sciocchezze per cercare di affondare un grande uomo e si è giunti, con sempre maggior cattiveria, a sempre più gravi diffamazioni perché i suoi avversari non erano e non sono tuttora in grado di affrontarlo a viso scoperto su temi realmente fondamentali per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Hanno preferito cercare di sconfiggerlo bombardandolo col gossip più feroce anziché battersi sui grandi temi della politica. Ma io mi domando e dico: “Chi mai può credere per esempio a personaggi viscidi come la ormai famosa escort P. D. (dalle iniziali peraltro alquanto sospette…)? Ma come è possibile basarsi sui racconti di un personaggio simile che farebbe di tutto pur di attirare su se stessa fama e denaro? Dico di lei tanto per citare un esempio. Ce n’è assai di gente meschina e senza scrupoli che approfitta di simili occasioni per fare i propri interessi e anzi il mondo ormai ne è fin troppo colmo. Personalmente vedo nel Cavaliere una persona disponibile e di buon cuore che, avendo costruito da sé la propria fortuna, si prodiga per gli altri, per offrire il meglio possibile a chi chieda il suo aiuto. Non vedo alcun ossessivo interesse nelle sue azioni, vedo solo un uomo che ha avuto così tanto dalla vita che non disdegna di aiutare il prossimo. Silvio Berlusconi, per quel che ho potuto capire seguendolo negli anni e pur non conoscendolo di persona, a mio avviso è un uomo disponibile e generoso e a volte credo perfino ingenuo poiché troppi, a conti fatti, sono coloro che hanno approfittato e continuano senza ritegno ad approfittare del suo buon cuore. Non solo egli si trova nella situazione di dover tenere chi è contro di lui ma anche chi è (o meglio chi dice di essere) dalla sua parte come si è visto sempre più negli ultimi anni tra traditori e voltagabbana vari. Troppo spesso ho visto politici della sua coalizione sfruttarlo solamente per

guadagnarsi una poltrona profumata di milioni e non vergognarsi poi a dir di lui peste e corna e a diffamarlo e rinnegarlo come tanti Giuda traditori. Che vergogna! Troppo spesso ho visto donnicciole senza scrupoli approfittare della debolezza della carne di un uomo piacente per poi sputare nel piatto in cui hanno mangiato solo per tentare di rimanere sulla cresta dell’onda del gossip. Il profumo dei soldi ha dato alla testa a tutte le ragazzine senza scrupoli e senza vergogna in cerca di notorietà. Che a un uomo piacciano molto le donne non è certo qualcosa di scandaloso e quanto fa a letto dovrebbe rimanere suo affare privato visto che si parla tanto della famigerata privacy… quello che dovrebbe scandalizzare realmente la società è l’atteggiamento spietato di ragazze sempre più facili, senza scrupoli e senza valori che cercano soldi e fama facili a discapito di altre persone. Trovo che i comportamenti di tutti i parassiti che circondano Silvio siano a dir poco vergognosi nonché incoerenti e meschini. Approfittare della buona fede di un uomo, uno dei pochi rimasti sul pianeta ad essere ancora capace di riporre sconfinata fiducia nel suo prossimo, è a mio avviso a dir poco aberrante. Purtroppo a volte mi trovo a domandarmi se il Cavaliere non sia troppo ingenuo poiché sono fin troppi i Giuda che abbiamo visto in questi anni. Mi domando se non venga fuorviato da alcuni suoi fedelissimi che cercano di farlo vacillare stando pronti come sanguisughe qualora si presentasse l’occasione di assorbire il suo posto. Non si rendono però conto che di Silvio ce n’è uno soltanto e che nessuno di loro ha il suo stesso carisma e la sua medesima forza di volontà, il suo buon cuore e la sua costante voglia di mettersi in gioco e di combattere per il bene dell’Italia. Chi lo possa sostituire per quanto mi riguarda so che esiste, ma purtroppo non è ancora giunto a Roma (ma sono convinta che vi giungerà presto e che si ricaverà lo spazio che si merita). L’immagine del Cavaliere è troppo stata sfruttata e rovinata dai politici avversari, da quelli della sua stessa coalizione, da giornalisti, da presunte attricette o da donne “di facili costumi” che non hanno avuto alcun riguardo a fare la propria fortuna sulla pelle di un’altra persona. E dunque le mie parole, che divengono allo stesso tempo di sostegno e di denuncia, servono anche a questo, a dire che c’è anche chi vede il lato positivo dell’avventura politica di Berlusconi, chi vede la grandezza di un imprenditore che dà da lavorare a moltissime persone, chi vuole porsi come voce in controtendenza e non ha paura di dire: “Sì, io sto con

Silvio e no, non mi interessa minimamente con chi va a letto e nemmeno se questo o quell’altro presunto flirt viene confermato o meno”. Tutti chiediamo e pretendiamo il diritto alla privacy ma poi non lo si vuole riconoscere agli altri… Non credo che sapere cosa fa un uomo nella vita privata, nella sua camera da letto, sia determinante a farne un politico valido oppure no. Credo che ci sia falsità e odio in tutto quello che è stato detto contro Silvio, credo che si sia voluto in ogni maniera aggrapparsi a qualunque illazione sulla sua vita personale pur di provare a farlo fuori. Credo che la cattiveria e l’invidia siano mali che si alimentano a vicenda e credo che ci siano molte persone cattive e invidiose attorno a ognuno di noi e ancor di più attorno a chi, come Silvio, è riuscito ad avere enorme successo nella propria vita. Fra le persone che più hanno tratto profitto dalla denigrazione gratuita di Berlusconi ve ne sono tre in particolare che mi paiono emblematici esempi di tutto ciò che ho detto finora: la escort P. D., il voltagabbana G. F. e l’irritante M. T. che hanno molto marciato e mangiato alle spalle del Cavaliere. La prima, come già dicevo in precedenza, che ha sfruttato quello che potremmo battezzare come “il filone della patata” per dargli contro e farsi un nome ancor più noto nell’Olimpo delle escort (poiché verosimilmente tale notorietà le avrà concesso tariffe notevoli in quanto “materia per v.i.p.”). Il secondo che per ingordigia ha cercato di compiere il colpaccio (che fortunatamente gli è fallito) sperando di divenire un leader e rigirandosi, a tale scopo, contro colui che gli aveva concesso spazio e fiducia andando a creare un suo proprio partito nella ridicola speranza di poter avere abbastanza seguito per rimanere a galla. Un soggetto come questo che da fascista duro e puro si trasforma per comodo e becero interesse in un comunista in versione light non mi pare una persona sulla quale puntare vista la sua inesistente coerenza. Il terzo e ultimo esempio è per le mie orecchie un omuncolo fastidioso come solo una zanzara tigre nel caldo afoso del mezzogiorno di ferragosto può essere che ha sputato nel piatto in quale ha mangiato e che si è costruito una ragguardevole fortuna facendo della cattiveria contro Silvio la sua unica, stantia, ripetitiva parola. Credo che troppa gente abbia dato retta a simili persone che hanno farcito le proprie tasche a spese di una persona molto invidiata per il suo successo. E credo

che gente del genere non meriti di ottenere troppo seguito e fiducia e pertanto iamo oltre perché già troppe parole ho usato per questi esempi.

5. SILVIO TABÚ

Di Silvio si è detto di tutto, ma di certo di lui non si può dire che non ami l’Italia. Lui è un uomo patriottico che come me ama profondamente l’Italia, si batte per essa perché sogna di poterla rendere migliore di quanto non sia ora e sono certa che anche lui come me non potrebbe mai nemmeno immaginare di vivere in nessun altro luogo al mondo. Lui è un italiano vero come mi sento io e come ormai si sentono purtroppo in pochi. Questo nostro meraviglioso Paese, infatti, è enormemente sottovalutato dai suoi abitanti autoctoni che non si rendono conto delle sue immense potenzialità. Il nostro è lo Stato più ricco di arte e cultura di tutto il mondo e siamo rimasti in pochi a credere ancora che si debba fare qualcosa per sfruttarne a dovere le infinite potenzialità. Lui lo sa che questo Paese merita. A volte mi viene da pensare che sia il nostro Paese a non meritare una persona come lui. Egli non è stato capito da troppe persone superficiali e non ha potuto quindi agire quanto avrebbe voluto per migliorare la qualità della vita della nostra splendida Italia. Essere un paese ricco di contraddizioni è forse una questione irrisolta dai tempi degli antichi romani e che forse non si estinguerà mai del tutto. Chi però, come me, comprende la grande forza del nostro popolo non può che comprendere gli sforzi fatti dal Cavaliere per migliorarci l’esistenza. Sento così spesso gente che dice di volersene andare da qui e mi pare una tale eresia che possano credere di poter vivere bene in qualunque altro luogo del mondo: l’Italia ha tutto, l’Italia è tutto. E poi penso che gli vorrei dire ciò: “ Se non ti piace stare qui allora vai altrove. È inutile che tu rimanga qui solo per annoiarci con le tue sciocche lamentele. O stai qui con noi a lottare per cercare di migliorare le cose oppure puoi andare”. Ho un carattere per il quale faccio fatica a tenermi per me le mie opinioni e fatico a dismisura a tenere a freno la lingua quando sento cose che mi fanno innervosire o che voglio contraddire. Comunque sia se ho deciso di scrivere tutto questo è perché proprio non ce la facevo più a tenere tutto dentro e so che c’è chi

la pensa come me. Ritornando a Silvio, sebbene non si possa negargli di aver fatto del bene al nostro Paese, rimane il fatto che in certi ambienti egli rimane un tabù. All’Università ho dovuto nascondere il mio spiccato apprezzamento per Silvio poiché l’università in sé è un covo di “serpi mancine” e non potevo essere me stessa se volevo ottenere buoni voti (cosa peraltro abbastanza triste e avvilente). Svariate volte avrei voluto alzarmi e andarmene di fronte agli attacchi di certi professori poco seri (che invece di far lezione di filosofia facevano lezione di marcia politichetta da quattro soldi) e ho dovuto, invece, reprimere il mio impulso berlusconiano e la mia voglia di rispondere loro per le rime. Questo piccolo testo potrebbe definirsi come il mio sfogo e la mia rivincita, voluto per me stessa e per tutte le persone comuni che la pensano come me. Silvio non può e non deve essere un tabù, chi crede in lui deve potersi esprimere liberamente così come fanno coloro che lo attaccano, spesso senza fondamento (solo perché è la cosa più facile prendersela con lui e attribuirgli ogni sorta di colpa fantasma). Non mi capacito e non riuscirò mai a capacitarmi del perché dovrei essere costretta a nascondermi per poter esprimere la mia stima e la mia ammirazione nei confronti di un uomo: credo si tratti di una cosa assolutamente assurda e triste. Non esiste in un mondo civile, in uno stato civile che non possa essere me stessa, sembra fantascienza! Questo non lo posso accettare. Non lo accetto allo stesso modo in cui un antiberlusconiano non accetterebbe di non poter parlare male di Berlusconi. Proveniamo da visioni del mondo diametralmente opposte ma abbiamo gli stessi diritti. E poi non si sta mica parlando di dare stima a un sanguinario pluriomicida seriale! Nessuno dice o pretende che Silvio sia uno stinco di santo, non lo è lui come non lo è nessuno di noi, però è troppo facile e fa troppa gola sparare a un leone ferito. Questo è ciò che vedo e non mi piace. Mi chiedo come mai chi critica pesantemente un uomo, spesso senza ragion di causa, possa esprimersi così liberamente senza che nessuno batta ciglio. Trovarmi di fronte a simili situazioni mi fa credere davvero che questa nostra meravigliosa Italia non sia in grado di smarcarsi dal suo agire con due pesi e due misure. Mi auguro soltanto che un giorno il mio Paese possa guarire perché

finora l’ho visto solamente scivolare sempre più a fondo in un baratro di invidia e maleducazione. A tal proposito voglio dire che per me è un sogno lavorare ora in un’azienda in cui non devo nascondere, come in ato, il mio favore nei confronti di Berlusconi e in cui non rischio di essere sminuita per questo. E comunque, al contrario di quanto accadrebbe nel caso opposto, in un’azienda di centro-destra chi appartiene allo schieramento avversario non viene boicottato. Ho colleghi di altre vedute, ma lavorano tranquilli e beati senza problemi e senza che nessuno li discrimini per questo. Mi viene in mente che forse siamo noi più di loro quelli per la libertà di pensiero, parola ed espressione. Ma del resto si sa che il mondo è zeppo di gente che predica bene e razzola male.

6. NUOVA FORZA ITALIA PER UN’ITALIA NUOVA

Ora che Forza Italia è risorta come la fenice dalle proprie ceneri mi auguro che il futuro sia migliore e che le cose comincino nuovamente a girare per il verso giusto. Io sono pronta a fare la mia parte e come me ve ne sono molti altri ai quali raccomando di essere pronti e attivi per l’avvenire più prossimo. Al caro Silvio voglio solo augurare il meglio e consigliargli di stare molto attento alle persone che avrà al suo fianco in questa nuova avventura: di persone valide ve ne sono, ma bisogna scegliere con cura per evitare i problemi che ci sono stati negli ultimi tempi. L’Italia ha bisogno di un leader forte e carismatico e al momento è indubbio che non esiste alcuna figura in grado di proporsi come valida alternativa a quest’uomo e anzi pur essendo berlusconiana mi auguro che qualcuno del suo calibro emerga perché oramai è pur sempre vero che Silvio ha raggiunto una certa età e si meriterebbe un po’ riposo e serenità lontano dalle malelingue. Ma per ora sono felice che lui non ceda e continui a lottare per l’Italia perché il nostro paese ne ha bisogno per sperare di risalire dal baratro nel quale sta precipitando. Lui e chi lo continua a sostenere sa come farci decollare, sa che bisogna chiedere meno tasse alle aziende in modo che possano vivere in salute, crescere e assumere e che bisogna dare potere d’acquisto ai lavoratori che solo così potranno spendere, consumare e far andare avanti il Paese. Se non ci si decidesse ad agire in tal senso l’economia continuerebbe a essere un cane che si morde la coda. È tempo di svegliarsi!

Concludendo quindi: FORZA SILVIO

FORZA ITALIA!