Giorgio sco Lera
In viaggio con il mio cuore
Poesie d'amore
Youcanprint Self-Publishing
Titolo | In viaggio con il mio cuore Autore | Giorgio sco Lera Illustrazioni |Maria Giulia Tomasselli ISBN | 9788891126443 Prima edizione digitale 2013
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Haiku
E si accorse dopo essersi spogliata completamente del calore diffuso sulla propria pelle
allora capì di essersi innamorata perdutamente
giorgio f. lera
Lasciami cadere
Lasciami cadere nei tuoi occhi d'agata
tu, angelo immenso più grande della vita.
Feriscimi adesso con il tuo silenzio doloroso
come se il nulla fosse la nostra realtà
e i baci regalati evaporassero timidi all'alba.
Dov'è annegata la tua risata timida e generosa?
Tempesta improvvisa, artigli nella carne.
Lasciami sprofondare per sempre
nelle stanze affollate dell'amore,
nel perduto chiarore della nostra alba,
nel desiderio profondo mai dimenticato
e in ogni momento presente.
Inverno
Vorrei sopravvivere al mio inverno capodanno del mio desiderio
e resistere alla tua assenza che cade nel pozzo di uno smarrito rimpianto.
Ti sorprendi ballare nella stanza piena di specchi,
nuda in uno spazio vuoto ritagliato solo per te.
E laggiù ami senza requie perché esploda la vita,
col respiro di disincanto del futuro che si accascia,
con tanti ormeggi e mai una sola vela.
Eterno
E’ eterno ogni bacio rubato a te, che mi turbi, malinconica foglia d’autunno leggiadra ed insicura.
E’ eterno ogni attimo, colto e speso nell’attesa di incontrarti, desiderio mai confessato.
È eterna ogni poesia che alberga nel tuo cuore, nel mio prima che si dissolva.. nelle tue carezze troppo delicate.
Mostra, mostrami adesso, per sempre adesso, la tua follia, così gioiosa
l’esplosione di uno sguardo,
perchè il tempo non rubi mai, con la sua inutile meschinità, la polvere della nostra gioia l’ultimo respiro a te donato.
Fragilità
Nuda, felicemente nuda ti spogli della tua ambiguità, un fiume in piena che travolge.
Vestita di pelle lattea, nascondi le dita nel tuo pelo curato, e tremano le mani innamorate.
Saprai perdonare i baci timidi, che nascondono l'oceano fragoroso del mio desiderio per te?
Oppure riderai della mia fragilità?
Nel silenzio dei corpi. esplode improvviso quell'urlo amoroso che tutto avvolge.
Mia e ancora mia, senza pensare ad altro, ciò che è stato e che sarà.
Raggiungo la riva e svengo la tua storia nella mia, nella culla dell'amore.
Tutto è possibile
Se siamo insieme tutto è possibile
il meraviglioso diventa normale il mondo si riempie di luci.
Se mi baci ancora tutto è possibile
la mia ombra hai i brividi al pensiero di te.
Se mi ami ancora tutto è possibile
perché senza il tuo respiro mi manca l'aria e il coraggio.
Se mi vuoi ancora tutto è possibile
il vuoto non c'è più e la paura scompare.
Piangeva
Piangeva e le sue lacrime erano un fiume d'acqua salata
rugiada che aderiva appiccicosa sulle gambe di alabastro sopra all'isola del tesoro.
Stravolti i lineamenti, prima delicati ed ora tesi: sorgente inesauribile.
Ti vedi sopraffatto dalla paura, scuro in quel cielo nuvoloso foriero di tempesta .
Lo so, vorresti stringere teneramente quella mano
ma il silenzio ti spaventa.
Ancora ti prego ancora, ma l'eco lontana ti schiaccia con un peso mortale.
Eccitato dalle sue parole distratte, i baci negati e la voce arrugginita. si spezza il cuore e la mente…
Dio malvagio
Inesprimibile, di fronte alla morte risplende il tuo sguardo perduto nei gesti comuni.
Cade foglia d’autunno e cade la vita fardello leggero di un dio malvagio, battito di farfalla smarrita.
Perché non ti fermi qua, davanti alla lunga agonia, a cercare tra le braccia della vita la risposta selvaggia?
Nelle camere d’ospedale, puzzolenti d’odio, la tua mano si porge delicata:
la morte fa l’amore con l’oblio.
Ma nessuna risposta dal buio, solo il sorriso di chi dorme, per te che sei, immensamente, l’unica certezza d’amore.
Dedicata al papà del mio amico Massimo T.
Ricordo di Alda Merini
Baciai quell'erba la prima volta che la vidi la mangiai tra sogni e sospiri fino a sentire lo stomaco pieno
tornai a incontrare le margherite le violette, le punte e gli spini che dicevano quanto son bella
fame d'amore in verità silenziosa consegna di parole dimenticate
odori pungenti laggiù distesa sul tappeto aperto come croce che riposa.
Incontri
Hai voltato il tuo viso d'alabastro e sei apparsa come un sogno delicato mia folle sirena seducente.
Sincero il cuore prese a martellare: lo sferragliare continuo e ritmato di un treno pazzo verso l'orizzonte.
Mi guardavi mettendomi alla prova tra l'indifferenza degli altri altera e sensuale dea,
ma dietro la maschera dipinta si respirava l'afflato della sorpresa, il desiderio mai sopito.
Come uscire dal labirinto dell'amore, liberarsi dalle forti braccia che stringono
e riducono l'amato a delicata farfalla?
Guardando il tuo corpo muoversi, oh così tanto a lungo desiderato, vorrei sciogliermi nei tuoi baci,
per imparare a volare alto, come icaro impetuoso tra le nuvole per cadere per sempre nel tuo grembo.
Ti immagino
Ti immagino, selvaggia nella via dove il cuore batte forte, senza scomporsi mai.
Ti immagino, fra le braccia di un altro dove non abitano sospiri, ma il mio affanno, quello sì.
Ti immagino, quando scoppia il tuo sorriso che trasforma l'esistente, un sosia del mio dio.
Son malato nel vederti bella, tenero fardello dell’ anima che strozza la voce nel profondo,
e mi rende cieco... felice.
Ragno del cuore
Il tuo silenzio assordante mi travolge, meschino, più del fragore dell'oceano in una notte di burrasca.
Il viso, mio, quasi cadavere non vede più laggiù, l'arcobaleno beffardo, che ride lontano.
Si presenta in ghingheri la sera, sempre disturbata dall' odiata ombra che mi cammina a lato e non scompare mai.
Perché si esaurisce quella luce? Reprimi la voglia di un'ultima carezza, morbosa e delicata,
spirale di foglia che precipita?
Io non temo più la pallida luna che piange amara lassù, specchio insolente e cialtrone della mia sofferenza.
Quasi gesto crudele la tua assenza, voluta e bramata, in un fragile inferno che è mio.
Repentino scollamento di vita, quel respiro che trema e gorgoglia a vuoto, ragnatela dell'amore
mio ragno e angelo del cuore
Stringiti a me
Stringiti a me come donna che ama
ascolterò il linguaggio della tua pelle il suono delle onde dalla spiaggia del mio cuore,
ascolterò le canzoni che parlano di noi, dei nostri baci delicati.
Sei alba e insieme tramonto poesia della mia vita e unico tormento.
Cerco una tua parola sincera una carezza sempre apionata,
io, viandante sperduto alla ricerca della luce del faro.
Non posso esistere senza di te Né respirare o desiderare altro
Unica mia scintilla uragano immenso
solo tu, amore dal cuore gentile.
Preghiera
Tu che rendi meraviglioso l’ordinario e dipingi di colori il mondo intorno sei .. fresca oasi per me.
Incanti col delirio degli sguardi e mi accarezzi con ali di farfalla, visione perfetta dentro me.
Non lasciare che il mondo ti sorprenda con la grigia e stanca monotonia: sii… musica e gradita armonia.
Sento lo splendore del tuo corpo pietra preziosa che risplende con diafano bagliore,
l’amore esprime la sua forza e non si accontenta di respiri
da cinico e sfrontato rubacuori.
Di fronte ai tuoi seni, così divini e perfetti, ritorna il bel canto mio.
Voluttà d’incanto e di ione di sposa che regala un bacio un fiore, un ultima illusione.
E…
E quando mi hai detto addio ho sentito dietro di me, nera e cadente, l'ombra della morte.
Senza il conforto della tua voce si è fermato il respiro dell’anima, neanche un piccolo rancore, desiderio di mani intrecciate.
Albeggia nel mio cuore la tenerezza dei tuoi sguardi così meravigliosamente belli, regalo di perle divine.
Oh sai bene che l’amore, infrangendo le solitarie spiagge, sogna te, meravigliosa sirena:
mio seducente miraggio.
Sei unica, un sogno lunare, disegno incantato e melodia di poeta, magia sempre e infinitamente desiderata e mai tradita.
Belli nella loro essenza anelo i tuoi baci gentili per superare questa notte silenziosa e risentire il tuo canto eterno.
Libertina in un porto sicuro
Mi guardi ti batte il cuore forte per vincere la morte
libertina in un porto sicuro dove il mare è più scuro.
Vele fruscianti nel seno credendo tutto sereno
senza inganni, senza tempo,
senza esitazioni, con in mano le tue emozioni.
Un istante soltanto e via rubando il cuore a questa poesia
Più lontano
Lontano più lontano piccola mano che stringe musica e voce che avvolge riempie il mio calice vuoto
domani, il tempo, domani è ancora presente e vivo nota che strappa il ricordo dei nostri disegni infantili
colora bambina e clown quei sogni comuni e tenaci gli abbracci e i tanti baci l’unione dei vivi contrasti
quando veloce il respiro portava l’impronta del mondo occhiali e sorriso nascosto
dei nostri comuni sospiri
un mare nero e profondo divide le nostre paure ma l’amore che porgo rallegra e non porta sventura
sei sole caldo e gioioso sorella e unico oblio la voce del bimbo che porti è un vento impetuoso e mio
parole mai dette e volute: annega di miele l’oblio.
Oggi
Oggi vorrei un abbraccio forte e la speranza di essere carino
oggi vorrei una carezza sugli occhi che sono chiari e si stancano prima
oggi vorrei che un bambino mi prendesse la mano per attraversare la strada
oggi vorrei trovare un senso di marcia senza benzina e autostrade
oggi vorrei ritrovare la tua gioia, la tua bellezza e il mio coraggio
oggi vorrei una donna allegra che mi volesse per sempre
oggi vorrei una mano bianca che mi trovasse sotto le lenzuola
oggi vorrei un ti amo sussurrato in tutte le lingue del mondo
oggi vorrei te, solo te che carezzi un altro
oggi vorrei essere leggero rotondo e sensibile
oggi vorrei amarti per dirti che la felicità è possibile
oggi, solo oggi, dentro al mio cuore sciocco.
Tu
Sei ombra che appari sinuosa e maliarda
bel disegno di bocca nel gracile petto
un desiderio caldo mi sfiora e mi assale violento
inebria il cuore affranto di lacrime e sete.
Fasciata in quella seta nera c'è troppa luce per me
e l'amore si tuffa nel vuoto senza il sapore dei tuoi baci.
Non col fuoco posso averti ma con lo sguardo aperto
che carezza , abbraccia tormenta e ama.
Voglio solo te solo te e null'altro
perché la mia mano vive stretta nella tua
e il mio respiro si nutre del colore dei tuoi occhi.
Dea, terrestre e divina assieme preserva la tua fragilità
perché sia leggera la vita sempre sincero il nostro amore
che non tradisce mai
C'è qualcosa di fecondo nella decadenza
C'è qualcosa di fecondo nella decadenza, l' apparire fragile e insicuro nel sentire la tua voce nel guardare il tuo sorriso.
Un brivido improvviso e poi riportare alla mente i discorsi che girano stanchi e inquieti sopra al nostro giardino d'amore.
Baciamoci ancora io e te, oh caro angelo perché il nostro respiro arrivi alla chiara luna invernale.
Avvolgi il manto dorato perché il freddo non ti raggiunga ascolta il canto dell' amato
inossidabile luce perenne.
Rimani ancora qui dove nulla può ferirci perché nel buio dei miei sogni sei sempre fiamma accecante.
Dolce ossessione
Di che sostanza sono fatti i sogni, dipinti con i colori dell'arcobaleno?
La ricerca di Dio si è fermata nell'incanto di vederti
perché sei la sola donna che fa sognare la mia vita.
Inutile davvero che cerchi spiegazioni razionali, continue bugie,
a questo continuo incantamento del mio cuore innamorato:
gemma meravigliosa, ninfea profumata tu galleggi sicura sul mio destino.
Se tu non fossi più qui con me la mia vita non sarebbe più vita.
Tutto, tutto quello che fai che mostri, si trasforma
in meraviglia e stupore, è canzone per l'animo mio.
Dentro questo bel frutto c'è un succo forte
che mi disseta sotto il sole del deserto
Ti vorrei solo per me come dolce ossessione
io, uomo che accoglie e carezza vento impetuoso dalle braccia aperte
Lettera alla stella
Ho in testa una poesia d'amore, riempita di polvere celeste, che stordisce la mia coscienza.
Mi fa svenire nell'erba soffice ebbra del profumo nascente di primavera nebbia che s’alza sul lago ghiacciato.
Tu, unico sospiro delle stelle, redenzione e condanna dell’animo mio inquieto.
Forse un giorno la tua luce non rifletterà più il mio viso ma ricorderemo sempre
l’anno degli abbracci stretti dei baci interminabili e ingenui
dei non ci lasceremo mai.
Non ci saranno più le mie miserie ma solo il languore delle carezze salate dall’onda del mare in tempesta.
Gli sguardi si incroceranno nuovamente e l’antico calore sgorgherà come diluvio universale
come ione mai doma come tenerezza del cuore.
Visione
E mi ritrovo a parlare di sentimenti
col cuore che trabocca
elegante gondola che taglia l’acqua scura del canale.
Incomparabile visione sei tu che appari nelle stanze fiorite della mia mente,
incontro fragile e concreto del mio e tuo possesso
quando la fretta fa tremare e tu ed io sembriamo distanti e quasi rapaci
prigionieri ciascuno del labirinto insicuro della propria anima.
Fortunato sono io piccolo uomo illuminato dall’amore per te
mio sole che abbaglia unico delirio caldo orizzonte sul mare.
Ritorno
Senza di te respiro una solitudine profonda
un pozzo di mattoni dove non vedo il fondo, nero di pece.
Mi travolge il battito tumultuoso del tuo ritorno, all'apparire del viale
onda di mare bianca e fresca unica mia vertigine e visione.
Un bacio, uno solo come lampo improvviso
che annulla la lontananza che addolcisce l'aria
tra lacrime salate e promesse mai spente
l’amore mai sopito sempre lì dentro di noi.
Mani giunte
Mani giunte dopo aver fatto l'amore con te, onde fragili nel tuo cuore dea presente ammantata di petali d’oro
vorrei ritrovare l’amore che avevo fantasma bizzarro e riottoso che non guarda, non scruta, non scalda
ma altrove volge il tuo sguardo di amorevole visione per me fremito e calore.
Ombra
Vedo un uomo davanti a me stanco del giorno ato
nella sua mente solo un’ombra
nella sua testa non dorme l’amore
nella sua tasca nessuna moneta
nel suo cuore una goccia di miele.
Uomo, cupo e segnato seduto nel posto vuoto
che sussulti allo stridore delle rotaie e dei i.
Dove ti porta il vento così annichilito e fermo
nella fugacità di certe tue occhiate?
Accendi un fuoco nella tua testa stanca
e non chiudere gli occhi alla figura che sale
all’ombra che ti cerca.
L’autore
Giorgio sco Lera
Direttore amministrativo presso una scuola della provincia di Modena
è stato anche attore e sassofonista.
Questo è il suo primo e-book di poesie.
Maria Giulia Tomasselli
16 anni studentessa presso Istituto d’Arte Venturi di Modena