Identità Virtuali 4t4r6g

Cristoforo De Vivo

Identità virtuali

Youcanprint Self-Publishing

ISBN | 9788893321891

Prima edizione digitale: 2015

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Se qualcuno mi avesse detto che non solo avrei perso la verginità senza che fossi sposata, ma che sarebbe successo con un uomo conosciuto in una chat, sicuramente gli avrei riso in faccia. In 33 anni di vita onorata e di sani principi, per mia scelta( diciamo anche un po’ forzata dalla certezza che l’uomo verso il quale avrei potuto provare del trasporto fisico, non esiste), e senza nessun sacrificio ho conservato intatta la mia verginità, fino a quando non è comparso LUI!!! Nel mio campo mentale. Se il lui in questione lo aveste visto come l’ho visto io, andarci a letto insieme non vi sarebbe sembrata una barzelletta ma un’esperienza stratosferica da voler ripetere al più presto. E dire che mi è piaciuto molto sarebbe un eufemismo. È stato SU-PER-LA-TI-VO!!!!!!!!!!!!!! Ed eccomi qui, gettata anch’io nell’universo delle donne perdute, e felice di starci. Fino a ieri pensavo di essere diversa, ero convinta di essere immune dal richiamo del sesso, ma giustamente ignoravo l’esistenza dell’uomo più sexy dell’intero pianeta terrestre. Ma forse è meglio che io cominci a raccontare dall’inizio in modo tale che tutti voi possiate farvi un’idea del ciclone sottoforma di uomo ( e che uomo!) che mi ha sconvolto la vita, il cui nome è Daniele C. Era un martedì destinato ad essere il desolante doppione di tutti gli altri giorni della settimana che lo avevano preceduto, cioè sarei tornata dal lavoro alle 20.00, dimenticavo di dirvi che di professione sono una commerciante, gestisco un negozio di biancheria da notte, per la casa e abbigliamento . Comunque, stavo dicendo che sarei tornata a casa, avrei indossato il pigiama, cenato con una tazza di latte e mi sarei seduta in poltrona in compagnia di mia mamma,( viviamo insieme e io l’adoro) a guardare qualche programma in televisione…ma non fu così, non quella sera. A decidere il destino di quel martedì fu la mia noia e la mia insoddisfazione che da qualche tempo mi aveva sommersa e grazie alla quale mesi prima, per allontanarla da me, mio nipote mi aveva consigliato di iscrivermi ad una chat seria, mio nipote mi consigliava di provare visto che ero tanto difficile nella scelta di un fidanzato, mi diceva che potevo crearmelo su misura facendo una richiesta al computer. Avrei dovuto mettere tutte le caratteristiche del mio uomo ideale e in tempo reale avrei avuto la possibilità di conoscere qualcuno che si avvicinasse ai miei gusti. All’ inizio ero titubante, avevo sempre criticato le persone che usavano la chat, non credevo alle amicizie o agli amori nati attraverso internet…per me i sentimenti erano concreti, reali, da vivere… avevo l’idea che solo persone veramente malate o disturbate potessero usare quel metodo di conoscenza, oppure persone molto sole e disperate, così escludendo che io fossi malata o disturbata, rimaneva il fatto che mi sentissi sola

e disperata, sebbene avessi il mio giro di amicizie e qualche spasimante…che, appunto, (spasimava ) dalla voglia di portarmi a letto…senza riuscirci, ovviamente!!!...ultimamente ero insofferente verso tutto e tutti. Anche in mezzo a tanta gente mi sentivo sola e annoiata, forse, inconsciamente giudicavo chi mi stava intorno esseri inferiori e vuoti che non meritavano di stare con me…non so cosa pensassi realmente, fatto sta che ero perennemente imbronciata e insoddisfatta…così mi convinsi e mi iscrissi a friend scout con il nik di eva1974, per un po’ la chat divenne il mio atempo preferito,questa novità mi rese euforica, avevo la sensazione di non essere più sola, c’erano persone nuove con i quali interagire che si interessavano di me e io di loro in un modo nuovo e diverso dal solito, e mai, nemmeno per un secondo mi balenò per la mente che potessero fingersi diversi da ciò che erano realmente, pensavo che quello fosse il posto giusto per rivelare se stessi senza bisogno di corazze…finalmente potevo mostrami vera al cento per cento… mi sembrava di avere degli amici realmente interessati alla mia sofferenza interiore e tutto rimaneva dietro uno schermo, così ero anche libera di rilassarmi senza il timore di venire ferita o delusa da qualcuno. Erano delle persone senza volto che mi tenevano compagnia e nient’altro, quando qualora mi fossi scocciata bastava cliccare un tasto e tutto si sarebbe cancellato. Dopo molti mesi però la mia esigenza di amare e di sentirmi amata si fece più intensa e mi attaccai ad un uomo conosciuto in rete di nome Pier Luigi, con il quale instaurai un’’amicizia particolare, era un bell’uomo alto un metro e novanta, fisico atletico, capelli lunghi e neri e labbra carnose, sembrava davvero il mio uomo ideale…per un po’ nella mia mente lo elessi a mio fidanzato, era qualcosa che avevo sempre desiderato… avere un fidanzato che ti coccola con le parole ma che non ti sfiora con un dito, compresi che la chat era adatta a me, a causa di una mia triste e negativa storia precedente avevo dei problemi a relazionarmi fisicamente con gli uomini, e quella era per me la soluzione ideale, niente contatto fisico, solo mentale, ma non avevo fatto i conti con le esigenze di lui. Ci scambiammo i contatti su msn e così potemmo conversare meglio, ci vedemmo con la web cam e mi piacque ancora di più, prese a telefonarmi e il suo tono di voce da baritono mi intrigò moltissimo, in più ciliegina sulla torta, era romano, da delirio! Dopo mesi che andavamo avanti in questo modo lui mi propose di incontrarci ma io non ne volli sapere, per me quello era un gioco e non mi era mai ato nella mente di trasformarlo in vita reale, anche perché ne avrei avuto paura, finché lui rimaneva una voce, delle parole scritte su di una tastiera andava tutto bene, ma qualora lo avessi incontrato sarebbe stato fin troppo reale e io non ero pronta per quello…così il nostro rapporto si rovinò, lui cominciò a credere che lo avevo solo preso in giro, che volevo giocare ma che non volevo fare sul serio, così smettemmo di cercarci, per

un po’ mi dispiacque, in fondo avevo perso l’unica persona che in quel periodo mi suscitasse interessasse …ormai non andavo più su internet con la stessa frequenza, l’entusiasmo dei primi tempi si era raffreddato ed era stato sostituito dalla delusione, in fondo non credevo possibile che 2 persone potessero legarsi in questo modo e non mi fidavo, però volendo essere sincera almeno con me stessa mi mancava la sua compagnia, così cominciai ogni tanto a collegarmi su friend per vedere se mi cercava e fu per questo motivo che quel martedì mi trovai ancora una volta in rete, e fu così che conobbi lui, Daniele, l’uomo che mi cambiò la vita…all’inizio gli diedi confidenza perchè fu lui a cercarmi e leggendo i suoi dati pensai che potesse essere Pier Luigi che mi stava mettendo alla prova…nella sua scheda leggevo che era romano, che era alto un metro e ottantaquattro e che pesava 93 chili, c’erano alcune differenze ma non so perché man mano che chattavo mi convinsi sempre di più che potesse essere lui, ci scambiammo il contatto e in seguito ammo a chiacchierare su msn…dopo 10 giorni di conversazioni mi resi conto che non poteva essere Pier Luigi, Daniele scriveva meglio e mi sembrava più profondo anche caratterialmente, lui mi disse che di professione faceva l’insegnante di arte alle scuole superiori e che faceva anche il pittore, a un certo punto gli diedi il mio numero di telefono e parlammo tanto, sentii la voce, era modulata con un bell’accento romano. Mi corteggiò in modo discreto ed educato, mi scriveva messaggi molto belli e lettere veramente toccanti, mi disse che un suo amico lo aveva iscritto a friend perché aveva il mese libero e si annoiava, aveva fatto una conversazione prima di me con una tipa che lo aveva sconvolto e stava per abbandonare per sempre la sua esperienza di chat quando aveva letto il mio motto di presentazione e lo avevo colpito, per questo mi contattò e poi si fermò a me. Nel frattempo mi mandò le sue foto e ne fui delusa, quella voce e quella intelligenza non erano i proprietari di un uomo effettivamente bello, ma dopo mesi e mesi di chiacchiere e di conoscenza telefonica, quelle foto mi sembrarono non belle, bellissime. Era un uomo fantastico, all’inizio insisteva per incontrarmi di persona ma io non ne volevo sapere, mi ero abituata alla sua presenza nella mia vita, ma come con Pier Luigi ero convinta anche con lui che dovesse rimanere solo un compagno di chat e niente altro, ma Daniele non era Pier Luigi e dopo un po’ trovò il modo di non usare più la chat, mi disse che aveva un virus nel programma per cui avremmo soltanto potuto sentirci al telefono a voce o con messaggi, prese a telefonarmi con una frequenza di tre volte al giorno, per poi ridurle a una al giorno quando riprese il lavoro, stavamo lunghe ore a dirci di tutto e improvvisamente una sera la nostra conversazione amichevole cambiò in una più seducente, parlammo di sesso e della voglia di poter fare l’amore insieme, io mi scoprii per la prima volta interessata completamente ad un uomo, fisicamente non era proprio il mio tipo,

dalle foto sembrava in soprappeso, eppure Daniele fu l’unico uomo che non solo coinvolse la mia mente ma anche il mio corpo…lo desideravo, avevo veramente voglia di farmi fare ciò che le sue parole mi sussurravano…una sera cedemmo al desiderio e per la prima volta mi lasciai coinvolgere in una conversazione erotica , io non lo avevo mai fatto in tutta la mia vita, mi scoprii calda ed eccitata, grazie a quell’uomo riscoprii la mia femminilità. Solo con la voce mi aveva dato brividi ed emozioni intense, non osavo immaginare cosa avesse potuto darmi di persona, fisicamente. Mi nacque dentro il desiderio di incontrarlo, lui cercava di convincermi che ciò che stavamo costruendo poteva anche trasformarsi in amore, sentiva per me un affetto particolare e non voleva perdere l’occasione di vedere se io e lui potevamo effettivamente innamorarci…mi diceva che con me non voleva sesso fine a se stesso, la sua speranza era amare…ma io avevo paura. Avevo poca confidenza con il mio mondo emotivo, temevo che esprimere i sentimenti mi potesse portare a perdere il controllo e per questo cercavo di tenere le emozioni ben chiuse dentro di me. Credevo che le emozioni fossero qualcosa di troppo intimo per essere espresse liberamente di fronte ad un uomo. Ritenevo che fossero un ostacolo rispetto alla mia capacità di gestire le situazioni della vita, anziché una risorsa. Con gli uomini avevo sempre vissuto rapporti conflittuali, ogni volta che iniziavo una storia, puntualmente la interrompevo bruscamente. Desideravo gli uomini, ma se osavano avvicinarsi troppo, tendevo alla fuga. Pur desiderando innamorarmi e smettere finalmente di scappare, non ne ero stata mai capace…non ero in grado di amare. A volte desiderare di amare non significa necessariamente esserne all’altezza…infatti, io non mi sentivo adeguata, avvertivo il pericolo, mi assaliva il panico. Anche le volte in cui pensavo di aver trovato l’uomo giusto, fuggivo per timore di raccontarmi, di affidarmi, di scoprirmi troppo. Non riuscivo a lasciarmi andare…a volte pensavo addirittura di odiarli gli uomini, perché mi mettevano davanti ad una realtà per me difficile da accettare…quella in cui sentivo non mi appartenesse…io sentivo di avere molto da offrire, eppure, anche desiderando nel profondo qualcosa a me sconosciuto, proprio quando stavo per ottenerlo…diventavo un pezzo di ghiaccio e per questo scappavo…da loro ma soprattutto da me stessa…non volevo soffermarmi troppo ad analizzare quale fossero le reali cause del mio comportamento. Ormai ero consapevole che paure, angosce e remore mi avrebbero condannata per sempre alla solitudine, al tempo senza affetti. Ero rassegnata a questo e sapevo che niente ma soprattutto nessun uomo sarebbe stato in grado di cambiare la mia realtà...ma Daniele non era affatto d’accordo. Seppe ascoltarmi, capirmi, accettarmi senza giudicare…seppe trarre da me quello che altri prima di lui non erano stati capaci di fare, pian piano era riuscito a tirare fuori “la vera me stessa”…quella che forse non conoscevo neppure io.

Per la prima volta non ero solo quella che ascoltava, dava consigli ed era sempre presente per chi avesse bisogno di lei, no…per la prima volta riuscivo a sciogliermi, e grazie a lui questa volta ero io quella da ascoltare, quella a cui dare consigli…quella che aveva bisogno di parlare. Così, dopo sette mesi di corteggiamento e di intenso rapporto telefonico, finalmente mi convinse ad incontrarlo. Il 7 Dicembre dello scorso anno scese in Calabria, dove vivo, per conoscermi. Mancava poco all’arrivo del pullman, e mentre lo aspettavo il mio cuore rintoccava come una campana per l’emozione di vederlo finalmente dal vivo e nello stesso tempo per l’agitazione di non piacergli…comunque quella fu un’eventualità che misi in conto…avevo deciso di rischiare e di fare una cosa che andava contro il mio modo di essere proprio perché dopo molti anni sentivo il bisogno di lasciarmi andare…tanto lui mi aveva rassicurata che non ci saremmo persi, nel caso in cui non ci fossimo piaciuti ce ne saremmo fatti una ragione e saremmo comunque rimasti amici. Ma indipendentemente da tutto, la mia voglia di incontrarlo era talmente forte che non potevo rinunciare alla possibilità di stare bene con lui a causa dei miei timori…a un certo punto non mi interessava più come sarebbe andata a finire tra di noi, ciò che contava per me in quel momento era che almeno avevo tentato e che non avrei avuto rimpianti. Il pensiero che fosse comunque un estraneo mi attorcigliava lo stomaco per l’agitazione. Il non sapere se tra di noi fosse scattata la chimica o se si potesse instaurare un bel feeling, quello che avrebbe potuto permettere di capire ad un cuore a metà di avere incontrato la sua parte mancante per poter finalmente congiungersi e battere all’unisono per lo stesso sentimento e le stesse emozioni, rendeva tutto estremamente pericoloso e imbarazzante, fui consapevole di comportarmi da incosciente, ma per la prima volta decisi di non dare retta al mio buon senso e di farmi guidare solo dal mio istinto e dalle sensazioni positive che provavo. Nel mio cuore sentivo che Daniele era un uomo per bene, l’unico per il quale stavo effettivamente facendo qualcosa per cercare di farlo restare nella mia vita. Pensai che anche se la nostra conoscenza fosse terminata quella stessa sera, al nostro primo incontro, lui sarebbe comunque stato l’unico uomo che in 33 anni mi aveva fatto rischiare per cercare di ottenere ciò che volessi. Sono stata senza uomini per tanti anni ed era come se lui mi avesse svegliata dall’apatia nella quale mi ero lasciata trascinare…sentivo che avrei dovuto ringraziarlo anche solo per questo…senza di lui, probabilmente, sarei rimasta ancora e per chissà quanto tempo, una donna che non provava desiderio. Il nostro primo incontro non andò esattamente come mi aspettavo…ma il primo bacio che ci scambiammo sarà comunque qualcosa che ricorderò per sempre. Sono stata baciata infinite volte, ma nel momento in cui sentii le sue labbra sulle

mie, pensai : “ ecco, è lui quello giusto…l’uomo a cui regalerò la mia verginità.” Dal vivo mi resi conto che era molto meglio che in fotografia…e nonostante fosse intrigante e sensuale, non so se a causa del mio imbarazzo ma non si instaurò tra noi la complicità mentale che ci univa al telefono…nei fui delusa. Per l’occasione avevo prenotato una stanza in un agriturismo molto suggestivo, dal momento che sapevo che sarebbe arrivato la sera tardi, preparai una cena fredda che immaginai avremmo consumato in stanza, pensai che cenare insieme sarebbe servito a rompere il ghiaccio, ma Daniele non aveva voglia di cenare… raggiunta la stanza cominciò a baciarmi con ione e non mi diede il tempo di abituarmi a lui…nonostante la sua voce, il suo corpo, il suo odore e il suo sapore erano perfettamente in sintonia con ciò che immaginavo e speravo lui fosse…io non riuscii a rilassarmi… da sempre ero abituata a non lasciarmi andare, a non permettere a nessun uomo di farmi del male, era un meccanismo di autodifesa che scattava senza un mio comando, mi rendevo conto che con lui non volevo difendermi ma che non sapevo comunque come fare per dimostrargli il contrario. Consideravo Daniele diverso dagli altri uomini, era per me un buon amico, desideravo che fosse il mio primo amante e nel tempo, speravo che potesse diventare il mio amore. Fu l’unico uomo che mi regalò emozioni fisiche intense, quella sera e la sera successiva andammo vicini a fare l’amore, ma qualcosa dentro di me continuava a bloccarmi. Lui mi comprese e si comportò in modo splendido, trascorremmo comunque momenti dolcissimi, le chiacchierate, le eggiate, il ristorante…ci trovammo bene in tutto… fu bello dormire accanto a lui e trovarmi al mattino ancora tra le sue braccia… ma il disastro della camera da letto rese tutto troppo imbarazzante, per questo poi lui decise di partire prima del previsto. Anche se desideravo che non se ne andasse tanto presto, non cercai di convincerlo a rimanere ancora un po’ con me, perché non volevo che gli restasse di me un brutto ricordo. Sentivo di non essere stata all’altezza delle sue aspettative e mi dispiaceva tantissimo non essere riuscita a dimostrargli che lo desideravo davvero, che per la prima volta non avevo la tendenza a fuggire da un uomo, ma di restare e vedere cosa avrebbe potuto insegnarmi. Ma nonostante io lo desiderassi e desiderassi essere posseduta da lui, il mio corpo rigido trasmetteva tutt’altro al punto che alla fine lui si arrese dicendo che non sarebbe stato lui il mio primo uomo, che mi avrebbe sempre voluto bene ma che probabilmente eravamo destinati solo a rimanere amici. In quel momento mi sentii umiliata, mortificata e anche rifiutata, il mio cuore aveva scelto Daniele per togliermi la verginità, con questo non dico che volevo usarlo per questo scopo ma che mi aveva dato delle sensazioni positive capaci di sciogliermi,...volevo e desideravo cancellare le mie paure tra le sue braccia, annullarmi nel suo corpo, ma sbagliavo a credere che tanti anni di assoluto

autocontrollo potessero venire spazzati via da un sentimento delicato, pulito e sincero come quello che provavo per lui e che stava in quel momento affiorando. Io avevo bisogno di tempo che a noi mancava e a un certo punto mi resi conto di averlo deluso…di non essere stata in grado di dimostrargli ciò che sentivo realmente. Decise di andare via il mattino presto .Continuammo a baciarci ininterrottamente e con infinita dolcezza fino a quando non salì sul pullman e in quel momento compresi con la morte nel cuore che non lo avrei più rivisto. Per la prima volta avevo deciso di rischiare e non riuscivo a capire come la vita potesse essere così crudele; non potevo pensare che Dio avesse messo Daniele sulla mia strada per poi fargli deviare il percorso con assurda rapidità senza dare a me il tempo di lasciargli un buon ricordo e senza dare a lui il tempo di lasciare a me ciò di cui avevo bisogno. Il giorno dopo gli scrissi una e-mail nella quale gli esternavo tutto questo, gli scrissi che avevo voluto caricarlo di una responsabilità troppo grande e che capivo i suoi dubbi, ma per quello che ci eravamo detto e per le emozioni che avevamo condiviso in tutti quei mesi al telefono io ero sempre convinta che solo lui potesse essere l’unico capace di farmi diventare una vera donna, gli dissi che non sapevo se avremmo avuto mai una seconda occasione, ma era giusto che lui sapesse tutto, e soprattutto che sapesse che anziché scappare come avevo sempre fatto con altri uomini, con lui avevo avuto l’impulso di rincorrerlo, di trattenerlo, ma per il rispetto che nutrivo nei suoi confronti lo avevo lasciato andare via per non creargli imbarazzo. Chiudevo la mail con la speranza che almeno avremmo potuto continuare la nostra amicizia così come si era detto, gli spiegai che la mia incapacità di amare e di fidarmi dell’altro non mi permetteva di essere molto sentimentale anche se lo desideravo con tutta l’anima, ma la stima e il rispetto che sentivo per lui mi faceva desiderare di continuare ad avere un contatto per cercare di trattenerlo in qualche modo nella mia vita…la sua mail di risposta fu avvilente ma allo stesso tempo confortante…mi scrisse che saremmo stati per sempre amici ma amanti mai…mi disse che il sesso non era importante se poi non c’era l’amore necessario e il tempo per goderselo veramente. Mi disse che eravamo stati bene insieme ma che aveva capito che lui non era adatto a me…perché la mancanza di tempo avrebbe reso tutto più maldestro e doloroso. Concluse la sua mail definendosi un ante trasversale sulla mia vita…in poche parole mi disse addio. Piansi tutto il giorno…era difficile dire addio ad un sogno, e lui era questo che aveva rappresentato per me in tutti quei mesi…un bellissimo sogno…era l’uomo che avevo aspettato per tutta la vita, l’uomo a cui affidare le mie speranze, i miei desideri, a cui donare finalmente tutto il mio cuore, ma evidentemente era anche l’uomo più sbagliato che potessi scegliermi. Per tutta la vita adulta sembrava che avessi deliberatamente scelto di legarmi sempre e solo

a uomini che erano completamente inadatti a me…giusto per tormentarmi un po’ senza vivere nessuna storia reale, solo creata dalla mia fantasia. Mi gettavo sempre a testa bassa su percorsi bui e incerti…anzi, analizzando bene ero io che li sceglievo bui e incerti…mi sabotavo con le mie mani fin dal principio scegliendomi immancabilmente l’uomo sbagliato per poi rincorrerlo nel tentativo di dimostrare a me stessa che avevo ragione a pensare che gli uomini sono dei mascalzoni, e che io ero incapace ad avere un rapporto costruttivo con chiunque di loro. Una volta mi sarei chiesta il perché di questo lato distruttivo del mio carattere, ma grazie alle conversazioni avute con Daniele ne avevo scoperto la causa e conoscendo ormai il problema, potevo e volevo risolverlo. All’inizio pensavo che ci fosse in me qualcosa di anormale…ma non c’era proprio nulla che non funzionasse, anzi, grazie a Daniele, in qualche modo mi sentii migliore, grazie a lui capii che il sesso mi piaceva abbastanza ma rimanevo distaccata se l’uomo che mi stava vicino non era sensibile e romantico. Mi eccitavo nel ricordare i suoi sospiri e le sue carezze di quelle due notti, per cui pensai che se in quei momenti di intimità non ero stata molto partecipe non era a causa mia ma a causa sua che non aveva tenuto conto dei miei tempi come mi prometteva al telefono che avrebbe fatto. Era tutto bello ciò che mi faceva…ma io a un certo punto ero terrorizzata…erano emozioni incantevoli e del tutto nuove ma le stavo comunque vivendo con uno sconosciuto…alla fine lo comprese anche lui e questo me lo fece piacere ancora di più…pensai che doveva essere un amante eccezionale se era riuscito comunque a smuovere qualcosa in me…ma visto che non avevo altre esperienze in merito sulle quali basarmi, chi avrebbe potuto dirmi il contrario? D’altro canto, sempre grazie a lui, oggi sono convinta che non ci sono donne frigide, ma solo amanti incapaci, frettolosi e poco attenti. Era triste pensare di essere arrivata a 33 anni inciampando soltanto in relazioni insoddisfacenti. Mi resi conto che da Daniele, forse mi ero aspettata e avevo preteso troppo o forse semplicemente ero io incapace di trovare la persona giusta. Trascorsero alcuni giorni durante i quali cercai di non pensarlo ma era dolorosamente difficile dimenticarlo…stavamo ore interminabili al telefono a dirci di tutto e poi, improvvisamente il vuoto…non riuscivo a rassegnarmi, mi rendevo conto che avevo avuto delle proiezioni verso Daniele che erano andate deluse…ero rimasta delusa di non aver provato nell’intimità l’eccitazione, perché le emozioni e il desiderio di stare con lui io le avevo realmente…ed ero rimasta delusa perché lui si era arreso alla prima difficoltà e aveva già smesso di cercarmi. Comunque, nonostante tutto non rinnegavo nulla di tutto ciò che avevamo vissuto insieme, restava ugualmente un uomo che mi piaceva molto. Questa esperienza mi aveva cambiato tanto… finalmente avevo aperto gli occhi su un mondo che non conoscevo e gli avevo

chiusi su un mondo da favola che non esisteva e che mi faceva comodo inventare. Ero diventata finalmente consapevole del mio corpo e speravo di non commettere più errori in un futuro con altri uomini. Ricordare come Daniele avesse preferito pagare un supplemento sul biglietto del pullman pur di andarsene via prima, mi bruciava ancora…era la mortificazione più grande…nonostante i baci, le tenerezze…io ero rimasta comunque un ghiacciolo tra le sue braccia e lui era comunque fuggito da me a gambe levate. Mi venne in mente una frase letta tanto tempo prima che diceva: “ogni cosa dovrebbe restare al suo posto…i sogni seppur ci spronano ad andare avanti nella vita…dovrebbero rimanere tali, poiché proiettandoli nella realtà ci restituiscono nient’altro che delusioni…eppure, dopo 5 giorni dal nostro disastroso incontro e dopo 4 dalla sua lettera di addio, lui mi cercò dicendomi che non aveva fatto altro che pensarmi e che gli mancavo…mi disse che negli ultimi tempi io ero stata l’unica donna che lo aveva coinvolto emotivamente e pensava fosse giusto darci un’altra occasione. Mi disse che esistevano 2 tipi di amore; il corpo che portava alla mente o la mente che portava al corpo…per cui noi avevamo bisogno di tempo per capire se quella stessa intesa mentale potesse essere raggiunta da un’ altrettanto intesa fisica…era il massimo a cui aspirava…mi disse che tra di noi si era creato un forte legame e in un certo senso era doveroso capire dove questo ci avrebbe portato. Ricominciammo a telefonarci tutti i giorni…il nostro rapporto subì un lieve cambiamento, tra di noi si stabilì una nuova consapevolezza e un’aspettativa diversa da prima…il fatto di esserci visti rendeva tutto più reale e concreto…la nostra voglia di stare insieme aumentava ogni giorno di più fino a quando non decidemmo di trascorrere l’ultimo dell’anno insieme a Roma. Il 29 Dicembre partii con la certezza che la mia vita avrebbe subito un grosso cambiamento. Per la prima volta sentivo il mio cuore libero dalle zavorre con le quali avevo convissuto per tutto quel tempo…non facevo che pensare a lui e a cosa avrei voluto fargli. Ero una massa di nervi al pensiero di trovarci nuovamente insieme, ma non vedevo l’ora! Era sconvolgente credere che la donna che aveva quei pensieri fosse la stessa che conviveva in me da 33 anni! Come potessi essere cambiata così tanto in così poco tempo restava per me un fatto inspiegabile…ero sempre stata contenuta e improvvisamente saltava fuori la parte ionale di me che non sapevo nemmeno esistesse. L’esperienza che stavo vivendo con lui mi aveva fatto capire che seguire l’istinto non era sempre pericoloso e qualche volta poteva regalare le emozioni più belle e indimenticabili…in tanti anni della mia vita da adulta non avevo mai sentito il bisogno di trovarmi in intimità con un uomo, ero spenta, acida, apatica, Daniele mi aveva risvegliato qualcosa di nuovo e talmente

delizioso da non riuscire più a farne a meno. Il pullman che mi portava da lui era per me un nuovo inizio…un affermare la mia partecipazione nella vita sentimentale questa volta da protagonista e non più solo da spettatrice. Non mi importava se ci fossero stati alti e bassi, pensavo solo di vivermi il momento… quei 4 giorni che ci eravamo destinati, perché lui mi voleva e io lo volevo… decisi di accantonare l’idea del domani…ero consapevole che un domani, quando non mi avesse più voluto sarei stata male ma in quel momento non mi importava, nella mia euforia pensavo solo che la vita era fatta di gioie e di dolori, l’importante era comunque vivere! Questa volta il nostro incontro fu memorabile…Daniele mi travolse di baci non appena scesi dal pullman, dalla stazione Termini e durante tutto il tragitto in auto non smettemmo un solo secondo di baciarci…eravamo affamati, assorbiti uno nell’altra…smettemmo di baciarci solo i pochi secondi necessari ad aprire la porta di casa sua per poi riprendere subito dopo averla richiusa alle nostre spalle…ciò che mi accadde fu qualcosa di inspiegabile…è come se fino ad allora io fossi stata una naufraga infreddolita e ansante e solo tra le sue braccia fossi riuscita a gridare sollevata finalmente “ terra!”…per l’occasione Daniele stappò una bottiglia di vino bianco e brindammo a noi due…ma la ione ci travolse inesorabilmente e il nostro unico interesse fu come raggiungere al più presto il letto…prima di quella sera la ione non era mai stata contemplata nella mia vita, mai, neppure una volta mi aveva sfiorato. Prima di conoscere Daniele, la fiducia non era mai stata accordata a nessun uomo, mai, neppure una volta avevo sentito quel fremito nel cuore per un uomo…d’altra parte da quando Daniele era entrato nella mia vita avevo sperimentato un’infinità di prime volte…tutte piacevolmente positive e sconvolgenti…ma quella che consumammo nel suo letto, nella sua casa a Roma fu per me la più importante PRIMA VOLTA… eravamo 2 persone, 2 anime, 2 cuori, 2 storie, 2 delusioni, 2 attimi di terrore in attesa di un unico infinito lampo di sentimento. Pensate alla coincidenza…essere al posto giusto nel momento giusto, oppure mancare e non trovarsi mai…a volte basta un istante. Solo uno. E tutto cambia. Pensate al destino…il kairos greco di Daniele…ha fatto si che una sera d’estate 2 anime deluse e in pena si trovassero in una fredda e sconosciuta chat e si riconoscessero…come se si fossero cercate da sempre senza mai trovarsi…poi quando ormai le speranze erano perdute e le ricerche sospese, ecco che si trovavano nel posto più impensato e anonimo…io sono convinta che niente avviene per caso e penso che questo nostro strano incontro fosse voluto dal destino…penso che tutto si fosse messo in moto per arrivare a quel momento…a quella notte…in quella casa…su quel letto…a quella appartenenza di corpi…alla perfezione della nudità di anime…a quella

violenza magica che unisce una donna ad un uomo nell’illusione dell’eternità. Tutto perfetto…tutto indimenticabile. In quei momenti pensavo che ne fosse valsa la pena restare vergine tutti quegli anni…se poi l’attesa mi aveva portato a quell’attimo, ma soprattutto a quell’uomo. I miei giorni romani proseguirono da favola…lui sembrava davvero il mio principe azzurro, era apionato, dolce, romantico e sincero…non lo consideravo perfetto, durante le nostre conversazioni telefoniche avevo imparato a conoscerlo bene e sapevo che a volte poteva diventare volubile e altre egoista, ma questo lo rendeva ai miei occhi semplicemente umano . Rese il mio soggiorno a Roma veramente speciale… credo che ciò che ricorderò per sempre sono le ore in cui Daniele mi portò in giro per la sua città…in quelle ore mi rese partecipe della sua vita…mi portò nella galleria in cui esponeva i suoi quadri e soprattutto mi portò nel suo studio…nel suo vero ambiente dove dipingendo metteva a nudo il suo lato fragile e sensibile…sulle sue tele si riconosceva il suo vero lato umano e a volte insicuro,,,tra le sue opere c’era un quadro il cui soggetto credo che ci rappresentasse in modo perfetto…era il mio preferito, lo trovavo splendido e commovente…pensavo che anche quell’opera d’arte fosse un segno del destino…nonostante sapessi che Daniele lo aveva dipinto molti anni prima, il mio cuore romantico credeva che attraverso la mano del destino quel quadro non era stato venduto per la sola ragione che dovesse trovarsi poi, a distanza di anni davanti ai miei occhi…io lo guardavo e provavo un’ emozione incredibile…ogni volta che lo ammiravo, quel dipinto curava una parte ferita del mio essere. La mia esperienza romana proseguì a meraviglia...Daniele era pieno di attenzioni e io mi sentii per la prima volta dopo molti anni veramente libera di essere me stessa con un uomo. Riuscii a mostrarmi per ciò che ero realmente senza il peso delle maschere di cui normalmente mi facevo proteggere, ciò che condividevo con lui era autentico al cento per cento. Salutai il vecchio anno con uno stato d’animo di pura felicità...mi sentivo una donna nuova, più sincera e più consapevole...e iniziai il nuovo anno nel suo letto...abbracciata a lui...facendo l’amore con lui...dormire insieme era estremamente romantico...svegliarsi abbracciati diventava magicamente erotico. Mi piaceva incollare i piedi ai suoi, la mia pancia contro il suo sedere e tenere le nostre braccia strette tra loro mentre ascoltavamo il vento soffiare e battere contro il vetro della finestra.

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Capitolo 1